CISPLATINO ACC 1FL 50ML 1MG/ML

21,22 €

Prezzo indicativo

Principio attivo: CISPLATINO
  • ATC: L01XA01
  • Descrizione tipo ricetta: OSP - USO OSPEDALIERO
  • Presenza Glutine:
  • Presenza Lattosio:

Data ultimo aggiornamento: 12/05/2011

Il cisplatino è indicato per il trattamento di: • carcinoma del testicolo avanzato o metastatico; • carcinoma ovarico avanzato o metastatico; • carcinoma della vescica avanzato o metastatico; • carcinoma a cellule squamose della testa e del collo avanzato o metastatico; • carcinoma polmonare non a piccole cellule avanzato o metastatico; • carcinoma polmonare a piccole cellule avanzato o metastatico; • Il cisplatino è indicato nel trattamento del carcinoma della cervice uterina in associazione con altri chemioterapici o con la radioterapia; • Il cisplatino può essere utilizzato in monoterapia o in terapia in associazione.
1 ml di concentrato per soluzione per infusione contiene 1 mg di cisplatino. 10 ml di concentrato per soluzione per infusione contengono 10 mg di cisplatino. 25 ml di concentrato per soluzione per infusione contengono 25 mg di cisplatino. 50 ml di concentrato per soluzione per infusione contengono 50 mg di cisplatino. 100 ml di concentrato per soluzione per infusione contengono 100 mg di cisplatino. Eccipienti con effetti noti: ciascun ml di soluzione contiene 3,5 mg di sodio. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

Controindicazioni

Ipersensibilità a cisplatino o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
Cisplatino può provocare reazioni allergiche in alcuni pazienti.
L’uso è controindicato in quei pazienti con storia di reazione allergica a cisplatino o altri composti contenenti platino o qualsiasi componente della formulazione.
Cisplatino induce nefrotossicità che è cumulativa.
Pertanto, è controindicato nei pazienti con compromissione renale preesistente.
Cisplatino ha anche mostrato essere neurotossico cumulativamente (in particolare ototossico) e non deve essere dato a pazienti con deficit uditivo preesistente.
Cisplatino è controindicato anche nei pazienti con mielosoppressione e in quelli che sono disidratati.
Le pazienti che assumono cisplatino non devono allattare (vedere paragrafo 4.6).
La contemporanea somministrazione di vaccino per la febbre gialla è controindicata.

Posologia

Posologia Adulti e bambini: La dose di cisplatino dipende dalla malattia primaria, dalla reazione prevista e dal fatto che il cisplatino sia utilizzato in monoterapia o come componente di una chemioterapia combinata.
Le indicazioni relative alla posologia si applicano sia agli adulti che ai bambini.
Per la monoterapia, sono raccomandati due regimi posologici: - Singola dose da 50 a 120 mg/m² di superficie corporea ogni 3 - 4 settimane; - Da 15 a 20 mg/m²/giorno per cinque giorni, ogni 3-4 settimane.
Se il cisplatino viene utilizzato in una terapia combinata, la dose di cisplatino deve essere ridotta.
La dose abituale è 20 mg/m² o più una volta ogni 3-4 settimane.Per il trattamento del carcinoma della cervice uterina, il cisplatino viene utilizzato in associazione alla radioterapia.
La dose abituale è 40 mg/m² ogni settimana per 6 settimane.
Per le avvertenze e le precauzioni da considerare prima dell’inizio del ciclo di trattamento successivo (vedere paragrafo 4.4).
Nei pazienti con disfunzione renale o depressione midollare, la dose deve essere ridotta in modo adeguato (vedere paragrafo 4.3).
La soluzione di cisplatino per infusione, preparata secondo le istruzioni (vedere paragrafo 6.6) deve essere somministrata mediante infusione endovenosa nel corso di un periodo di 6-8 ore.
È necessario mantenere un’adeguata idratazione nelle 2-12 ore che precedono la somministrazione, e per almeno 6 ore dopo la somministrazione del cisplatino.
L’idratazione è necessaria per indurre una sufficiente diuresi durante e dopo il trattamento con cisplatino.
Si ottiene l’idratazione mediante l’infusione endovenosa di una delle seguenti soluzioni: soluzione di cloruro di sodio allo 0,9%; miscela (1:1) di sodio cloruro 0,9% e glucosio 5%.
Modo di somministrazione Cisplatino 1 mg/ml concentrato per soluzione per infusione deve essere diluito prima della somministrazione.
Per le istruzioni sulla diluizione del medicinale prima della somministrazione vedere paragrafo 6.6.
La soluzione diluita deve essere somministrata esclusivamente per via endovenosa mediante infusione (vedere di seguito).
Per la somministrazione, si deve evitare che qualsiasi dispositivo (set per infusione endovenosa, aghi, cateteri, siringhe) contenente alluminio possa venire in contatto con il cisplatino.
Idratazione prima del trattamento con cisplatino: Infusione endovenosa di 100-200 ml/ora per un periodo di 6-12 ore, con una quantità totale di almeno 1 litro.
Idratazione dopo la conclusione della somministrazione di cisplatino: Infusione endovenosa di altri 2 litri alla velocità di 100-200 ml/ora per un periodo di 6-12 ore.
La diuresi forzata può essere necessaria se la secrezione di urina è inferiore a 100-200 ml/ora dopo l’idratazione.
La diuresi forzata può essere ottenuta con la somministrazione endovenosa di 37,5 g di mannitolo in soluzione al 10% (375 ml di soluzione di mannitolo al 10%), o con la somministrazione di un diuretico se la funzione renale è normale.La somministrazione di mannitolo o di un diuretico è inoltre necessaria anche quando la dose di cisplatino somministrata è superiore a 60 mg/m² di superficie corporea.
Nelle 24 ore successive all’infusione di cisplatino, il paziente deve bere grandi quantità di liquidi per assicurare un’adeguata secrezione di urina.

Avvertenze e precauzioni

Il cisplatino può essere somministrato esclusivamente sotto la sorveglianza di un medico qualificato in oncologia in unità specialistiche sotto condizioni che permettono un adeguato monitoraggio e sorveglianza.
Devono essere disponibili attrezzature di supporto per il controllo delle reazioni anafilattiche.
Il cisplatino reagisce con l’alluminio metallizzato formando un precipitato nero di platino.
Deve quindi essere evitato l'uso di tutti i set per infusione endovenosa, aghi, cateteri e siringhe contenenti alluminio.
La soluzione per infusione non deve essere miscelata con altri farmaci o additivi.
Il monitoraggio appropriato e la gestione del trattamento e delle sue complicazioni sono possibili solo se sono disponibili diagnosi adeguate e condizioni di trattamento esatte.
1) Nefrotossicità Cisplatino produce grave nefrotossicità cumulativa.
Ciò può essere potenziato dagli antibiotici aminoglicosidici.
La creatinina sierica, l’urea plasmatica o la clearance di creatinina e i livelli di magnesio, sodio potassio e calcio devono essere misurati prima di iniziare la terapia e prima di ogni ciclo successivo.
Il cisplatino non deve essere somministrato più frequentemente di una volta ogni 3-4 settimane.Un’escrezione di urina di 100 ml/h o maggiore tende a minimizzare la nefrotossicità di cisplatino.
Questo si può realizzare con un’idratazione preventiva di 2 litri di un’appropriata soluzione endovenosa, e da una simile idratazione post infusione (si raccomandano 2500 ml/m²/24 h).
Se l’idratazione massiccia è insufficiente a mantenere adeguata l’escrezione di urina, può essere somministrato un diuretico osmotico (ad esempio mannitolo).
2) Neuropatie Sono stati segnalati casi gravi di neuropatie.
Queste neuropatie possono essere irreversibili e possono manifestarsi con parestesia, areflessia e perdita propriocettiva e una percezione di vibrazioni.
È stata riportata anche la perdita della funzione motoria.
Un esame neurologico deve essere effettuato ad intervalli regolari.
La neurotossicità si dimostra essere cumulativa.
Prima di ogni ciclo, deve essere stabilita l’assenza di sintomi di neuropatia periferica.
3) Ototossicità Otossicità è stata osservata fino al 31% dei pazienti trattati con una singola dose di cisplatino di 50mg/m², e si manifesta con tinnito e/o perdita dell’udito nella gamma di frequenza elevata (da 4000 a 8000 Hz).
Occasionalmente si può verificare una diminuzione della capacità di percepire i toni di una conversazione.
L’effetto ototossico può essere più pronunciato nei bambini che ricevono cisplatino.
La perdita dell’udito può essere unilaterale o bilaterale e tende a diventare più frequente e grave con dosi ripetute; tuttavia, raramente è stata segnalata sordità dopo la dose iniziale di cisplatino.
L’ototossicità può essere aumentata da una precedente irradiazione cranica simultanea e può essere collegata al picco della concentrazione plasmatica di cisplatino.
Non è chiaro se l’ototossicità indotta da cisplatino sia reversibile.
Prima di iniziare la terapia e prima di successive dosi di cisplatino deve essere eseguito un controllo accurato tramite audiometria.
È stata riportata anche tossicità vestibolare.
(vedere paragrafo 4.8).
4) Fenomeni allergici Sono state riportate reazioni simil-anafilattiche al cisplatino.
Queste reazioni si sono verificate dopo qualche minuto dalla somministrazione a pazienti con precedente esposizione al cisplatino e sono state alleviate dalla somministrazione di adrenalina, steroidi e antistaminici.
Come con altri prodotti a base di platino, si possono verificare reazioni di ipersensibilità che appaiono nella maggior parte dei casi durante l’infusione, e richiedono la sospensione dell’infusione e un appropriato trattamento sintomatico.
Reazioni crociate, talvolta fatali, sono state riportate con tutti i composti del platino (vedere paragrafi 4.3 e 4.8).
5) Funzione epatica e conta ematologica La conta ematologica e la funzione epatica devono essere controllate a intervalli regolari.
6) Potenziale cancerogeno Negli esseri umani, in rari casi la comparsa di leucemia acuta ha coinciso con l’utilizzo di cisplatino, che era in genere associato con altri agenti leucemogeni.
Cispatino è un agente mutageno nei batteri e provoca aberrazioni cromosomiche in colture su cellule animali.
La cancerogenicità è possibile ma non è stata dimostrata.
Cisplatino è teratogeno ed embriotossico nei topi.
7) Reazioni nel sito di iniezione Durante la somministrazione di cisplatino possono verificarsi reazioni nel sito di iniezione.
Data la possibilità di stravaso, si raccomanda di controllare attentamente il sito di infusione per la possibilità d’infiltrazione durante la somministrazione del farmaco.
Al momento, non si conosce un trattamento specifico per le reazioni da stravaso.
AVVERTENZA Questo agente citotossico ha mostrato una tossicità più marcata di quanto di solito si osserva in chemioterapia antineoplastica.
La tossicità renale, che è soprattutto cumulativa, è grave e richiede particolari precauzioni durante la somministrazione (vedere paragrafi 4.2 e 4.8).
Nausea e vomito possono essere intensi e richiedono un adeguato trattamento antiemetico.
Deve essere esercitata una stretta sorveglianza relativamente a reazioni di ototossicità, mielodepressione e reazioni anafilattiche (vedere paragrafo 4.8).
Preparazione della soluzione endovenosa Avvertenze Come con tutti gli altri prodotti potenzialmente tossici, sono essenziali precauzioni quando si maneggia la soluzione di cisplatino.
In caso di esposizione accidentale al prodotto sono possibili lesioni cutanee.
Si consiglia di indossare guanti.
Nel caso in cui la soluzione di cisplatino entrasse in contatto con la pelle o le mucose, lavare la pelle o le mucose energicamente con acqua e sapone.
Si raccomanda di adeguarsi alle procedure appropriate per la manipolazione e l’eliminazione degli agenti citostatici.
Prima di somministrare la soluzione al paziente, verificare la limpidezza della soluzione e l’assenza di particelle.
Questo medicinale contiene 3,5 mg di sodio per ml, equivalente al 38,3% dell’assunzione massima giornaliera raccomandata dall’OMS che corrisponde a 2 g di sodio per un adulto.

Interazioni

Sostanze nefrotossiche: La somministrazione concomitante di medicinali nefrotossici (ad es.
cefalosporine, amino glicosidi, Amfotericina B o mezzi di contrasto) o ototossici (ad es.
aminoglicosidi) potenzia l’effetto tossico del cisplatino sui reni Durante o dopo il trattamento con cisplatino si raccomanda cautela con sostanze eliminate prevalentemente per via renale, ad esempio agenti citostatici quali la bleomicina e metotrexato, a causa della potenziale riduzione dell’eliminazione renale.
La tossicità renale di ifosfamide può essere maggiore se usato in combinazione con cisplatino o in pazienti che in precedenza hanno ricevuto cisplatino.
In alcuni casi, dopo il trattamento con cisplatino in combinazione con bleomicina ed etoposide, è stata riscontrata una riduzione dei valori di litio nel sangue.
Si raccomanda pertanto di monitorare i valori di litio.
Sostanze ototossiche: La somministrazione concomitante di sostanze ototossiche (ad esempio aminoglicosidi, diuretici dell’ansa) potenzia l’effetto tossico del cisplatino sulla funzione uditiva.
Fatta eccezione per i pazienti trattati con dosi di cisplatino superiori a 60 mg/m², la cui secrezione urinaria è inferiore a 1000 ml per 24 ore, non dovrebbe essere applicata nessuna diuresi forzata con diuretici dell’ansa considerando i possibili danni per l’apparato renale e l’ototossicità.
Ifosfamide può aumentare la perdita dell’udito a causa di cisplatino.
Vaccini vivi attenuati: Il vaccino contro la febbre gialla è strettamente controindicato a causa del rischio di malattia sistemica fatale da vaccinazione (vedere paragrafo 4.3).
In considerazione del rischio di malattia generalizzata, si consiglia di utilizzare un vaccino inattivato, se disponibile.
Anticoagulanti orali: In caso di utilizzo contemporaneo di anticoagulanti orali, si consiglia di controllare regolarmente l’INR.
Antistaminici, fenotiazine ed altro: L’uso contemporaneo di antistaminici, buclizina, ciclizina, loxapina, meclozina, fenotiazina, tioxanteni o trimetobenzamidi può mascherare i sintomi di ototossicità (come vertigini e tinnito).
Sostanze antiepilettiche: Le concentrazioni sieriche di farmaci anticonvulsivanti possono rimanere a livelli subterapeutici durante il trattamento con cisplatino.
Combinazione piridossina + altretamina: Durante uno studio randomizzato del trattamento del carcinoma ovarico avanzato, il tempo di risposta è stato sfavorevolmente influenzato quando piridossina è stata usata in combinazione con altretamina (esametilmelamina) e cisplatino.
Paclitaxel: Il trattamento con cisplatino prima di un’infusione di paclitaxel potrebbe ridurre la clearance del paclitaxel del 33% e quindi intensificare la neurotossicità.
Anti-epilettici: In pazienti che ricevono cisplatino e fenitoina, il livello sierico di fenitoina può essere ridotto.
Questo è dovuto probabilmente al ridotto assorbimento e/o all’aumento del metabolismo.
In questi pazienti, è necessario monitorare i livelli di fenitoina nel plasma e regolare la dose di conseguenza.

Effetti indesiderati

Gli eventi avversi più frequentemente riferiti (>10%) del cisplatino sono ematologici (leucopenia, trombocitopenia e anemia), gastrointestinali (anoressia, nausea, vomito e diarrea), disturbi dell’orecchio (alterazione dell’udito), disturbi renali (insufficienza renale, nefrotossicità, iperuricemia) e febbre.
Effetti tossici gravi a carico dei reni, del midollo osseo e dell’orecchio sono stati riferiti in circa un terzo dei pazienti ai quali è stata somministrata una singola dose di cisplatino; gli effetti sono in genere dose-correlati e cumulativi.
L’ototossicità può essere più grave nei bambini.
Le frequenze sono definite utilizzando la seguente convenzione: Molto comune (1/10); comune (1/100, <1/10); non comune (1/1.000, <1/100); raro (1/10.000, ≤1/1.000); molto raro (≤1/10.000); non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Tabella degli eventi avversi da farmaco riportati durante le esperienze cliniche e post-marketing (termini MeDRA).
Classificazione persistemi e organi Frequenza Termine MedDRA
Infezioni ed infestazioni Non nota Infezionea
Comune Sepsi
Patologie del sistema emolinfopoietico Molto comune Insufficienza midollare, trombocitopenia, leucopenia, anemia
Non nota Anemia emolitica Coombs positiva
Tumori benigni, maligni e non specificati Rara Leucemia acuta
Disturbi del sistema immunitario Non comune Reazioni anafilattoidib.
Patologie endocrine Non nota Amilasi ematica aumentata, secrezione inappropriata di ormone antidiuretico
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Non nota Disidratazione, ipopotassiemia, ipofosfatemia, iperuricemia, ipocalcemia, tetania
Non comune Ipomagnesemia
Molto comune Iponatremia
Patologie del sistema nervoso Non nota Accidenti cerebrovascolari, ictus emorragico, ictus ischemico, ageusia, arterite cerebrale, segno di Lhermitte, mielopatia, neuropatia autonomica
Rara Convulsioni, neuropatia periferica, leucoencefalopatia, sindrome della leucoencefalopatia posteriore reversibile
Patologie dell’occhio Non nota Visione offuscata, cecità per i colori acquisita, cecità corticale, neurite ottica, papilledema, pigmentazione retinica
Patologie dell’orecchio e del labirinto Non comune Ototossicità
Non nota Tinnito, sordità
Patologie cardiache Non nota Disturbi cardiaci
Comune Aritmia, bradicardia, tachicardia
Rara Infarto del miocardio
Molto rara Arresto cardiaco
Patologie vascolari Comune Tromboembolismo venoso
Non nota Microangiopatia trombotica (sindrome uremica emolitica), fenomeno di Raynaud
Patologie gastrointestinali Non nota Vomito, nausea, anoressia, singhiozzo, diarrea
Rara Stomatite
Patologie epatobiliari Non nota Aumento degli enzimi epatici, bilirubinemia aumentata
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche  
Non nota Embolia polmonare
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Non nota Eruzione cutanea, alopecia
Patologie del sistema muscoloscheletrico, del tessuto connettivo Non nota Spasmi muscolari
Patologie renali e urinarie Non nota Insufficienza renale acuta, insufficienza nella funzione renalec, disturbo tubulare renale
Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella Non comune Spermatogenesi anormale
a: complicazioni infettive hanno portato alla morte di alcuni pazienti.
b: sono stati riportati sintomi per le reazioni anafilattoidi come edema facciale (edema PT- facciale), sibilo, broncospasmo, tachicardia, e ipotensione che saranno inclusi tra parentesi per le reazioni anafilattoidi nella tabella degli eventi avversi.
c: aumenti di azotemia (BUN) e creatinina, acido urico sierico, e/o una diminuzione della clearance della creatinina sono compresi nel concetto di insufficienza renale.
d: tossicità locale per i tessuti molli, comprese cellulite, fibrosi e necrosi (comune), dolore (comune), edema (comune), ed eritema (comune), a seguito di stravaso.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

Gravidanza e allattamento

Gravidanza Cisplatino può essere tossico per il feto quando somministrato ad una donna incinta..
Cisplatino non deve essere utilizzato durante la gravidanza a meno che il medico non consideri il rischio per il singolo paziente clinicamente giustificato.
Durante il trattamento con cisplatino e per almeno i successivi 6 mesi, devono essere intraprese misure appropriate per evitare la gravidanza; questo si applica ai pazienti di entrambi i sessi. Allattamento al seno Il cisplatino viene escreto nel latte materno.
Le pazienti trattate con cisplatino non devono allattare.
Fertilità È raccomandata consulenza genetica se il paziente desidera avere figli dopo la cessazione del trattamento.
Dal momento che un trattamento con cisplatino può causare sterilità irreversibile, si raccomanda agli uomini che desiderano diventare padre in futuro, di chiedere consigli circa la crioconservazione dello sperma prima del trattamento.
Contraccezione in maschi e femmine I pazienti di sesso maschile e femminile devono utilizzare un contraccettivo efficace durante e per almeno 6 mesi dopo il trattamento con cisplatino.

Conservazione

Soluzione non diluita: Tenere il contenitore nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce.
Non refrigerare o congelare.
Un cristallo o un precipitato può formarsi a seguito dell'esposizione a basse temperature, nel caso in cui si osservi una soluzione torbida (cioè un precipitato o un cristallo) all'interno del flaconcino, vedere paragrafo 6.6.
Per le condizioni di conservazione del medicinale diluito (vedere paragrafo 6.3).

Cerca farmaci per nome:

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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.