07/03/2019

Diagnosi di sactosalpingite bilaterale: cosa significa?

Professor Enrico Ferrazzi e l'equipe Mangiagalli di ginecologia e ostetricia Pubblicato il 07/03/2019 Aggiornato il 07/03/2019

A fronte di una diagnosi di chiusura delle tube è opportuno rivolgersi il prima possibile a un Centro per la procreazione medicalmente assistita.

Una domanda di: Antonella
Scrivo per avere delucidazioni sull’isterosalpingografia che ho effettuato. Premetto che ho 38anni e sono alla ricerca del primo figlio.
Il referto dice: l’esame è stato eseguito prima e dopo somministrazione di mdc iodato idrosolubile.
La cavità uterina non risulta ben opacizzata. Entrambe le tube appaiono ben opacizzate e consentono repentino passaggio di mdc in cavità peritoneale. Condizione di sactosalpinge bilaterale.
Mi può gentilmente spiegare in modo semplice cosa significa.
Cordiali saluti.
Professor Enrico Ferrazzi e l'equipe Mangiagalli di ginecologia e ostetricia
Professor Enrico Ferrazzi e l'equipe Mangiagalli di ginecologia e ostetricia

Gentile signora,
la diagnosi di sactosalpingite bilaterale esprime che le tube sono chiuse e quindi lei non può concepire naturalmente, perché gli spermatozoi non possono raggiungere l’ovocita, né questo può raggiungere la cavità uterina. E’ una diagnosi che deve essere presa in carico da un centro esperto di Procreazione Medicalmente Assistita, perché si deve valutare se fare prima una terapia medica, ovvero direttamente un intervento in laparoscopia. Credo che tutto ciò abbia carattere d’urgenza. Davvero le suggerisco di non perdere tempo con i ginecologi ambulatoriali e di rivolgersi ad un centro che la segua dalla A alla Z. Cordiali saluti.

Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.


Scrivi a: Professor Enrico Ferrazzi e l'equipe Mangiagalli di ginecologia e ostetricia