27/03/2020

Covid-19: perché indebolisce le nostre difese

Maura Prianti
A cura di Maura Prianti
Pubblicato il 27/03/2020 Aggiornato il 27/03/2020
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Dal Covid-19 ci si protegge mantenendo efficiente il nostro sistema immunitario, che ora ha bisogno di essere più forte che mai. Abbiamo chiesto al dottor Stefano Fais, dirigente di Ricerca al dipartimento di Oncologia molecolare dell’Istituto Superiore di Sanità, di spiegarci come agiscono le nostre difese naturali.

 

Il Coronavirus ha portato alla ribalta le “difese immunitarie”: perché sono così importanti?

La storia dimostra, dalla peste manzoniana alla prima pandemia virale di Spagnola, quanto le infezioni virali o batteriche siano state più devastanti dove c’era un alto tasso di miseria e povertà, cioè dove le persone mangiano poco e male, vivono in un perenne stato di stress e, di conseguenza, hanno già di partenza un organismo debilitato e un sistema immunitario debole.

Che cosa fa il nostro sistema di difesa in caso di contagio da Covid-19?

Quando il Covid-19 penetra nell’organismo, il sistema immunitario risponde all’aggressione. La “prima linea”, cioè le prime cellule a intervenire, sono i monociti macrofagi, globuli bianchi-spazzini con due missioni: liberare l’organismo dalle sostanze dannose ed elaborare gli agenti infettivi, in modo che i linfociti T ne riconoscano la pericolosità e attivino la risposta immunitaria. Oltre ai linfociti T, il sistema immunitario può contare anche sui linfociti B, i produttori degli anticorpi: entrambi agiscono contro gli agenti virali infettivi.

Oltre a malattie già presenti, che cosa può indebolire le nostre difese?

Lo stress ossidativo. Quando il sistema immunitario affronta una guerra, per esempio contro il Coronavirus, da un lato mette in campo i suoi soldati, mentre dall’altro aumenta la produzione di sostanze pro-infiammatorie, come le citochine. Ormai sappiamo che la risposta infiammatoria, se da un lato è fisiologica e serve a tamponare un danno, dall’altro aumenta sensibilmente la produzione di Ros, i radicali liberi, molecole ossidative che entrano in circolo e che devono essere, a loro volta, eliminate in modo efficiente perché nocive. Di solito, nelle persone giovani e in buona salute, il sistema antiossidante e il sistema immunitario collaborano per eliminare sia la causa scatenante dell’infezione sia il danno organico.

Gli integratori possono aiutare?

Certo. Sostanze come la vitamina C (ad alti dosaggi e su controllo medico), i minerali e i probiotici aiutano l’organismo a limitare l’accumulo di radicali liberi e a controllare l’equilibrio acido-base, che consente una migliore risposta immunitaria contro gli agenti infettivi, virus compresi. Recenti studi del nostro gruppo di ricerca, poi, hanno dimostrato che sia le sostanze-tampone (sali di bicarbonato con calcio, potassio, magnesio e zinco) sia alcuni prodotti fermentati, come la Papaya fermentata FPP, siano in grado di indurre una potente azione antiossidante nell’organismo. Di conseguenza, in questo periodo il loro utilizzo può essere di grande aiuto per prevenire l’infezione da Covid-19 ed evitare una delle sue complicanze più serie, cioè l’insufficienza respiratoria.

Intervista di Lorenza Resuli.

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