16/02/2018

Cause di caduta capelli nelle donne

Le donne, mediamente, hanno meno problemi di caduta capelli rispetto agli uomini. Questo fatto è dovuto alla presenza costante, durante la vita fertile, degli estrogeni, gli ormoni femminili che contrastano l’azione degli androgeni, i principali responsabili della calvizie.

Appunto grazie agli estrogeni i capelli femminili vivono più a lungo di quelli maschili. Nell’uomo, infatti, la fase anagen, di crescita, dura al massimo quattro anni, mentre un capello femminile può vivere e crescere anche per sei, sette anni.

Esistono però particolari circostanze, tipiche esclusivamente delle donne, che possono causare un indebolimento e una caduta dei capelli.

L’ovaio policistico

La presenza di microcisti in una o in entrambe le ovaie è una delle cause più frequenti di amenorrea (mancanza del ciclo mestruale) e a questa si accompagna spesso anche una mancanza di ovulazione.

La presenza delle cisti provoca infatti un’eccessiva produzione di ormoni maschili, gli androgeni. Questo disturbo si manifesta anche con altri sintomi fisici, come aumento di peso, presenza di acne e di peli sul viso (irsutismo) e, appunto, caduta dei capelli dovuta ad alopecia androgenetica.

La sindrome dell’ovaio policistico si risolve con la somministrazione di farmaci antiandrogeni, con la pillola estroprogestinica, per contrastare con gli ormoni femminili la produzione di ormoni maschili, oppure con induttori di ovulazione nel caso la donna desideri una gravidanza.

I trattamenti aggressivi e i raggi Uv

Alcuni trattamenti cosmetici aggressivi, come permanenti e decolorazioni, anche se non danneggiano i bulbi piliferi (che sono all’interno della cute e quindi protetti), possono mettere a dura prova la salute del fusto, favorendone l’indebolimento.

Stesso discorso per l’abbronzatura, naturale o con le lampade Uva. I raggi ultravioletti disidratano e spezzano la cuticola. Risultato: capelli opachi, sfibrati e soggetti a caduta.

Il flusso mestruale

Il flusso mensile è un momento che mette a dura prova la forza dei capelli. La perdita di sangue, infatti, comporta una diminuzione del livello di ferro in circolo dell’organismo. La mancanza di ferro può bloccare la replicazione delle cellule del bulbo, provocando una caduta precoce del capello.

Il periodo dopo parto

Mentre durante la gravidanza un livello di estrogeni molto elevato regala chiome più forti e luminose, quando il piccolo viene al mondo il discorso si capovolge, a causa del brusco calo degli ormoni femminili, non più necessari per lo sviluppo del bebè nel pancione.

La neomamma è soggetta allora a un improvviso diradamento, ma non è il caso che si preoccupi troppo. La perdita di capelli si verifica perché i bulbi non ricevono più l’impulso alla crescita dato dagli estrogeni, che dopo il parto si riducono drasticamente.

Di conseguenza un alto numero di capelli entrano in fase telogen tutti insieme e cadono, soprattutto nella zona attorno alla fronte e alle tempie.

Al calo ormonale, oltretutto, va aggiunta una situazione di anemia dovuta alle perdite di sangue che si verificano durante il parto.

In questo caso, e soprattutto per combattere la debolezza che si accompagna all’anemia, sarà compito del medico sottoporre la donna a una cura di ferro per reintegrarne i valori. Il quadro della situazione è inoltre reso più serio dallo stress fisico e psicologico al quale è sottoposta ogni donna dopo il parto.

L’allattamento

Ecco un altro periodo critico per la salute dei capelli femminili. Durante l’allattamento rimane costantemente alto il livello di prolattina, l’ormone che stimola le ghiandole mammarie a produrre il latte. La prolattina in circolo è dannosa per i bulbi piliferi, poiché ne provoca un indebolimento. La produzione di latte, inoltre, può creare nella madre una carenza di sostanze fondamentali per la salute dei capelli come proteine e sali minerali.

La situazione (che comunque non si manifesta con la stessa intensità in tutte le donne) tende però a normalizzarsi alcuni mesi dopo la fine dell’allattamento.

La menopausa

Con la menopausa e la cessazione del ciclo mestruale si verifica un brusco calo degli ormoni femminili (estrogeni), per cui viene meno la loro azione anti-androgeni presente nell’età fertile. Di conseguenza anche le donne possono andare incontro ad alopecia. In genere però si tratta di una forma più lieve, che provoca diradamento, soprattutto sulla sommità del capo, ma non calvizie vera e propria.