13/10/2017

Le cure naturali per gli occhi

In certi casi, per correggere i vizi refrattivi e curare i disturbi degli occhi si può ricorrere a metodi non farmacologici e non chirurgici. È importante, però, evitare il fai da te: anche se si tratta di metodi “naturali”, occorre il parere dell’oculista sia per evitare di peggiorare la situazione sia per avere reali benefici.

La ginnastica oculare

La tecnica (metodo Bates, dal nome del suo inventore), prevede una serie di esercizi che consentono di ottenere la giusta tonicità dei muscoli extraoculari (quelli che permettono agli occhi di muoversi) e di ritrovare abilità visive mal utilizzate o compromesse.
In pratica, si tratta di una sorta di rieducazione di tutto il sistema visivo, dai muscoli che circondano l’occhio alla sua funzionalità vera e propria, che permette di migliorare tutti i vizi refrattivi.
Esiste una vasta gamma di esercizi, alcuni dei quali destinati all’allenamento della vista e altri al rilassamento della muscolatura extraoculare. Sono gli educatori visivi specializzati nel metodo Bates a proporre gli esercizi più utili per il caso specifico, dopo una visita preliminare.

Due esercizi utili

  • Seduti davanti a un tavolo, con le spalle rilassate. Appoggiare i gomiti sul tavolo e, tenendo la testa in linea con il collo (che non deve piegarsi) coprire gli occhi con le mani a coppa senza però toccarli. Respirare profondamente e rimanere nella posizione per 10 minuti. Ripetere l’esercizio due volte al giorno.
  • Sbattere le palpebre almeno due volte ogni 10 secondi per mantenere l’occhio sempre perfettamente lubrificato. Ricordarsi di ripetere l’esercizio periodicamente nell’arco della giornata.

Gli occhiali stenopeici

Si tratta di occhiali particolari che, al posto delle solite lenti, hanno una struttura di forma concava, disseminata di fori disposti a nido d’ape. La loro collocazione consente ai fori di incanalare la luce in modo preciso, in fasci paralleli. In questo modo l’occhio è stimolato a muoversi in modo corretto, senza sforzi, e i muscoli extraoculari imparano a compiere ogni movimento con precisione e fluidità, senza scatti bruschi o fatiche eccessive.
Grazie a queste lenti, che nascondono parte dell’oggetto osservato, gli occhi si concentrano su piccole porzioni per volta, per poi restituire un’immagine chiara dell’insieme. Prima si visualizzano chiaramente i pezzi e poi, inconsciamente, il cervello li rielabora e li ricompone, come in una sorta di puzzle.
In questo modo si evita l’atteggiamento sbagliato, tipico di chi ha difficoltà visive, di concentrare lo sguardo su un punto, strizzando gli occhi e sforzandoli, per cercare di mettere a fuoco.
La maggiore vitalità ed elasticità dei muscoli degli occhi e il miglioramento delle abilità percettive, che si ottiene con un uso graduale ma costante di questi occhiali, diminuisce lo sforzo nella messa a fuoco, riduce la tensione, i bruciori e il senso di stanchezza. Tutto queso può tradursi, in pratica, in un miglioramento visivo vero e proprio.

Come si usano

Per ottenere un miglioramento della vista, bisogna indossare gli occhiali per qualche minuto, più volte durante la giornata. Il consiglio è di abituare gli occhi progressivamente, incrementando i minuti e la frequenza giorno dopo giorno.
Per ogni difetto visivo si consigliano utilizzi specifici degli occhiali: per esempio, per i miopi e per gli astigmatici l’ideale è portare gli occhiali per guardare la televisione, al cinema o durante le passeggiate, mentre per gli ipermetropi e i presbiti è meglio utilizzarli nelle distanze ravvicinate, quando si legge o si cuce.

L’ortocheratologia

Questa tecnica si avvale dell’applicazione di lenti a contatto da indossare solo mentre si dorme, capaci di modellare la cornea e di aiutare contro la miopia. In questo modo, quando una persona le toglie, ha una visione pressoché perfetta per un arco di tempo variabile.
Le lenti a contatto dell’ortocheratologia sono morbide e gas-permeabili, lasciano cioè passare una quantità di ossigeno sufficiente per far respirare i tessuti oculari.
Sono caratterizzate da una curvatura che non aderisce uniformemente alla superficie della cornea, ma crea aree di compressione. Queste leggere pressioni conferiscono alla cornea una forma tale per cui le immagini esterne vengono progressivamente proiettate correttamente sulla retina.
La metodica permette di correggere difetti visivi solo di lieve e media entità. Va ricordato che l’azione di queste lenti non è in alcun modo curativa e che il loro effetto si manifesta solamente per alcune ore; una volta rimosse, infatti, la cornea riprende la sua normale morfologia e curvatura, lasciando l’occhio con il suo difetto rifrattivo d’origine.

Come si usano

Le lenti a contatto vengono indossate al momento di coricarsi. Al mattino, dopo averle rimosse, la persona ci vede bene senza occhiali. La buona visione può essere mantenuta fino a 72 ore per le miopie più lievi (fino a tre diottrie), per circa 16 ore nel casi di miopia più elevata (circa sei diottrie).

Gli integratori alimentari

Il medico oculista può consigliare anche l’uso di alcuni integratori alimentari in grado di proteggere gli occhi. I più utili sono quelli a base di:

  • vitamine A, C ed E, per la loro azione antiossidante (cioè attiva contro i radicali liberi) e protettrice dei tessuti e dei vasi sanguigni;
  • antocianosidi e polifenoli (pigmenti di colore blu-rosso) del mirtillo e della vitis vinifera, per il loro potente effetto antiossidante specifico sul microcircolo;
  • luteina e zeaxantina, pigmenti gialli della famiglia dei carotenoidi (presenti nei vegetali gialli e verdi), che svolgono un ruolo protettivo specifico sulla retina e sulla macula;
  • sali minerali, specialmente zinco e magnesio.

Come si usano

In genere, questi prodotti si trovano sotto forma di compresse e vanno presi per almeno uno-due mesi (una compressa al giorno).

La fitoterapia

La fitoterapia è una branca della medicina naturale che si avvale di prodotti esclusivamente vegetali, che derivano cioè dalle erbe o dalle piante, per curare i disturbi fisici.
In pratica, questa disciplina sfrutta le proprietà curative delle erbe, conosciute già dai popoli antichi e accertate poi da sperimentazioni cliniche. La validità delle piante è dimostrata anche dal fatto che molti farmaci della medicina tradizionale sono a base di estratti vegetali (per esempio, vari tipi di lassativi, anestetici, cardiotonici, epatoprotettori).

Alcune piante utili

I preparati fitoterapici possono essere utili per risolvere piccoli disturbi agli occhi, sempre su consiglio del medico oculista. Ecco qualche esempio.

  • Contro l’arrossamento e il bruciore è utile fare ripetuti lavaggi oculari, utilizzando questa soluzione (va preparata ogni volta): mettere 10 grammi di fiori di Euphrasia, Camomilla e Rosa in una tazza di acqua, far bollire 15 minuti e poi filtrare. Una volta raffreddata, applicare attraverso una garza sterile.
  • Per sgonfiare le palpebre è bene, invece, fare degli impacchi locali con una soluzione preparata con 30 grammi di radici d’Altea e un litro d’acqua (far bollire 10 minuti, filtrare, raffreddare e applicare con una garza).
  • Per combattere le irritazioni, aggiungere 100 grammi di fiori di Meliloto a un litro d’acqua bollente, lasciando in infusione qualche minuto. Filtrare, lasciar raffreddare e applicare con una garza.
  • Per dare sollievo e tono agli occhi stanchi, un valido alleato, grazie alle sue proprietà toniche, ossigenanti ed energizzanti, può essere il Ginkgo biloba. Si consiglia di stendere, con l’aiuto dei polpastrelli, due gocce di olio sulle palpebre, partendo dall’attaccatura delle ciglia, prima di andare a dormire.

L’omeopatia

Anche l’omeopatia può essere usata per contrastare piccoli problemi oculari.
Si tratta di una parte della medicina naturale che si occupa della diagnosi e della cura di diversi disturbi utilizzando rimedi del mondo vegetale, minerale o animale.
Il principio basilare dell’omeopatia è la cosiddetta “legge della similitudine”. Secondo questa legge, una sostanza che, a dosi elevate, provoca un determinato problema in una persona sana, se viene diluita secondo una particolare preparazione, può guarire quello stesso disturbo in un soggetto malato.
L’omeopatia dà molta importanza anche al rapporto fra il carattere, la costituzione e la predisposizione verso alcuni disturbi della persona. Ecco perché, prima della prescrizione di qualsiasi prodotto, l’omeopata svolge una visita accuratissima sul soggetto.

Due rimedi base

  • Euphrasia alla 5 CH aiuta a ridurre lacrimazione, arrossamento congiuntivale e fotofobia (fastidio alla luce): prendere tre granuli tre volte al giorno fino a miglioramento dei sintomi.
  • Belladonna alla 5 CH apporta anch’essa sollievo contro bruciori e fastidi agli occhi: la dose è di cinque granuli ogni due ore.