25/10/2017

La polmonite

Per polmonite si intende un’infiammazione, di solito acuta, del tessuto polmonare: interessa sia gli alveoli polmonari (piccole cavità in cui avvengono gli scambi di gas tra l’aria respirata e il sangue) sia il tessuto interstiziale.

In caso di malattia, si assiste a un accumulo di catarro, essudato e pus nei polmoni, che tendono (specialmente il catarro) a solidificarsi impedendo il passaggio dell’aria.

Quando sono coinvolte anche le piccole vie aeree (bronchi e bronchioli) che portano l’aria verso gli alveoli, si parla di broncopolmonite, una malattia che si presenta con sintomi simili, ma in forma meno accentuata.

Le cause

Nella stragrande maggioranza dei casi, le polmoniti dipendono dall’attacco di batteri, in particolare dello Streptococcus pneumoniae (detto anche pneumococco) che sono presenti normalmente nell’organismo, senza causare grandi conseguenze.

Quando però le difese sono basse a causa di una malattia oppure di un generale stato di debilitazione dovuto a cattive condizioni di salute, questi batteri possono proliferare e diffondersi in modo incontrollabile.

Talvolta, l’infezione è scatenata da virus. Anche in questo caso, però, spesso si sovrappone una forma batterica.

Ci sono alcuni fattori che aumentano il rischio di malattia. I principali sono: le infezioni alle alte vie respiratorie, il fumo di sigaretta, l’abuso di alcol, l’insufficienza cardiaca, le immunodepressioni. I più esposti sono i bambini e gli anziani, dotati di difese più fragili.

I sintomi

La polmonite si manifesta con la comparsa di febbre, tosse con espettorato più o meno abbondante, mal di gola, febbre, mal di testa, brividi.

Fra i sintomi più specifici ci sono le difficoltà respiratore, il respiro affannoso, il dolore acuto al torace e l’asma. Talvolta compaiono anche sensazione di spossatezza, dolore in prossimità del petto e della parte alta dell’addome, nausea e inappetenza.

Le cure

In tutti i casi sono indicati il riposo e l’assunzione di molti liquidi, soprattutto di acqua, per combattere la disidratazione e sciogliere il muco presente nei polmoni.

Le forme batteriche richiedono una cura a base di farmaci antibiotici, mentre quelle virali, che in genere passano da sole, solo talvolta possono essere curate con farmaci specifici.

Nei casi più seri possono essere indicati il ricovero in ospedale e il ricorso alla terapia respiratoria per aiutare i pazienti a respirare.

Il vaccino

Contro lo pneumococco esistono due tipi di vaccino.

– Coniugato 13-valente, che protegge dai 13 sierotipi di pneumococco più pericolosi per i bambini. Può essere somministrato a partire dalle sei settimane di vita del piccolo.

– Polisaccaridico 23-valente, attivo contro 23 sierotipi di pneumococco, che può essere somministrato solo dopo i due anni di età.