17/09/2020

Il pap test

Il pap test è l’esame che si effettua allo scopo di scoprire un tumore del collo dell’utero (cervice) nelle fasi iniziali del suo sviluppo. Questo tipo di tumore è infatti quasi sempre una conseguenza di un’infezione causata dal papillomavirus (HPV), di cui esistono più di 100 tipi.

UN ESAME SALVA VITA

Non tutti i papilomavirus causano un’infezione che può indurre la comparsa di un tumore della cervice: i tipi più di frequente implicati sono il 16 e il 18.
* Il pap test è un esame salva-vita in quanto la lesione cancerosa alla cervice può essere controllata e guarita solo se affrontata nei primi tempi della sua comparsa.

Quando si fa

Il Ministero della Salute raccomanda l’esecuzione del pap test a tutte le donne tra i 25 e i 64 anni, ripetendolo ogni tre anni.
* Non è consigliato prima dei 25 anni perché le infezioni da Papillomavirus (HPV) che il pap test scopre e che possono essere l’anticamera del cancro nelle ragazze molto giovani sono frequentissime ma, allo stesso tempo, destinate a risolversi spontaneamente senza conseguenze.
* Questo significa che il pap test eseguito prima dei 25 anni risulta quasi sempre positivo, ma l’infezione che rileva non desta preoccupazione e, a differenza di quanto accade dopo i 25 anni, non richiede di eseguire altre indagini.
* Per quanto riguarda le donne dopo i 64 anni, se fino a questa età non si sono trovate lesioni sul collo dell’utero si può escludere la possibilità che il tumore compaia negli anni a venire.

Perché si fa

Lo scopo è individuare precocemente sul collo dell’utero la presenza di cellule pre-tumorali (cioè che potrebbero degenerare trasformandosi in cellule tumorali) e tumorali.

Come si esegue

Il pap test viene eseguito con l’aiuto di uno speculum, strumento che viene applicato all’ingresso della vagina per dilatarlo leggermente.
* Dopodiché viene inserita una piccola spatola con cui si raccoglie una piccola quantità del muco presente sul collo dell’utero.
* Il campione prelevato viene poi analizzato con attenzione per escludere che vi siano cellule sospette. 

Quando non si può fare

L’esame non può essere fatto nella settimana che precede l’arrivo delle mestruazioni e nei giorni delle mestruazioni.

* La gravidanza non costituisce una controindicazione, ma va comunque segnalata all’operatore che effettua il pap test.

Come prepararsi

Nei due-tre giorni che precedono l’esecuzione del pap-test si deve evitare l’uso di prodotti spermicidi, ovuli, gel, pomate e schiume vaginali.

* È opportuno inoltre astenersi dai rapporti sessuali.

I risultati

A seconda del laboratorio, nel referto sono riportate voci che corrispondono comunque alla positività o alla negatività dell’esame, intese rispettivamente come esito che esclude alterazioni o le riporta. Ecco le voci che si possono trovare in un referto:

* Reperto normale: è il risultato più favorevole, che evidenzia l’assenza completa di cellule anomale.

* Reperto infiammatorio: non è un esito preoccupante, poiché non denuncia la presenza di un tumore, ma solo di una infiammazione locale che potrebbe essere dovuta a un papillomavirus non pericoloso, come il tipo 6 e il tipo 11.

* CIN 1 (Cervical intraepithelial neoplasia): segnala l’inizio di un’anomala trasformazione delle cellule. Richiede un successivo controllo dopo sei mesi. 

* CIN 2: segnala che nelle cellule è stata individuata la presenza di un’alterazione significativa. In seguito a questo risultato è necessario effettuare una colposcopia (esame che consiste nell’osservazione diretta del collo dell’utero mediante uno strumento ottico)  con biopsia, cioè con prelievo di una piccola quantità di tessuto cervicale.

* CIN 3: questa sigla evidenzia una forma già avanzata di alterazione delle cellule della cervice. In seguito a questo risultato è necessario sottoporsi alla colposcopia con biopsia, che permettono di avere un quadro ancora più chiaro della situazione.

Un’altra classificazione

Alcuni laboratori forniscono i risultati relativi all’individuazione di cellule anomale utilizzando sigle diverse. Eccole.

* SIL (Squamos intraepithelial lesion) di basso grado: corrisponde alla CIN 1, cioè significa che è stata un’iniziale forma di alterazione delle cellule che esprime un’infezione da papillomavirus (anche già risolta). In questa eventualità è necessario ripetere il controllo dopo sei mesi.

* SIL di alto grado: corrisponde all’esito descritto dalla CIN 2 e dalla CIN 3, cioè significa che l’alterazione delle cellule è importante e che quindi è necessario indagare ulteriormente effettuando la colposcopia con biopsia.

L’HPV test

Quando il risultato del pap test indica la presenza di un’infezione da papilloma virus può essere consigliato di effettuare l’HPV test, che serve a capire se il tipo di virus implicato è tra quelli che possono produrre lesioni che potenzialmente potrebbero trasformarsi in tumore. 
* Le cellule che vengono analizzate sono le stesse che si valutano nel pap test, quindi anche il prelievo viene effettuato nello stesso modo, con lo speculum e una spatolina. Anche questo esame non ha controindicazioni, se si esclude la presenza delle mestruazioni.
* Per quanto riguarda il “cosa fare prima” valgono le stesse indicazioni che si devono seguire per il pap test.
* È importante sapere che l’eventuale positività dell’HPV test non segnala automaticamente la presenza di un tumore, ma segnala solo quale tipo di papilloma ha causato l’infezione.