17/09/2020

Altri esami del sangue: dalla A alla I

ACIDO URICO

 E’ una sostanza di scarto del metabolismo che viene eliminata dalle urine e, in parte, dall’intestino. In riferimento alla quantità di acido urico presente nel sangue si parla di uricemia.

* Valori normali: 2,4-6,5 milligrammi per decilitro di sangue (donne); 3,4-7 mg/dl (uomini)

* Un valore inferiore può segnalare:

– assunzione di particolari farmaci, tra cui allopurinolo, antiinfiammatori non steroidei, estrogeni, metil dopa;

– gravi alterazioni del fegato;

– gravi alterazioni del sangue

– gravi alterazioni dei reni;

– linfoma di Hodgkin;

– mieloma multiplo.
* Un valore superiore può segnalare:

– alcolismo;

– alterazione dei reni;

– anemia falciforme;

– anemia perniciosa;

– diabete mellito;

– gotta;

– leucemia;

– morbo di Paget;

– psoriasi.

ALBUMINA

È la proteina prodotta dal fegato che trasporta nel sangue ormoni, principi attivi medicinali, acidi grassi e bilirubina. Rappresenta la quota maggiore di proteine presenti nel sangue.    

* Valori normali: (per uomini e donne): da 3,6 a 5 grammi per decilitro di sangue

* Un valore inferiore può segnalare:

– alcolismo;

– Diarrea;

– Digiuno protratto;

– Epatiti;

febbre;

– Infezioni;

– Ipertiroidismo;

– Malassorbimento (per esempio, da celiachia);

– Malattie del fegato;

– Malattie dei reni;

scompenso cardiaco;

– Traumi;

– Vomito.

* Un valore superiore può segnalare:

– Disidratazione;

– Mieloma;

– Morbo di Addison;

– Morbo di Waldenstrom.

AMILASI

L’amilasi è un enzima digestivo prodotto da pancreas, ghiandole salivari, reni, ovaie, intestino tenue. Ha il compito di trasformare gli zuccheri complessi, come quelli del pane, in zuccheri semplici.

* Valori normali (per uomini e donne):  da 35 a 115 unità (U) per litro di sangue

* Un valore inferiore può segnalare:

– epatiti;

– gravi malattie del pancreas o del fegato;

– intossicazioni.

* Un valore superiore può segnalare:

– alcolismo;

– assunzione prolungata di codeina, cortisone, morfina;

– calcoli del coledoco;

– calcoli dei dotti pancreatici;

– calcoli delle ghiandole salivari;

– cirrosi;

– epatiti;

– gravi alterazioni dei reni;

infarto intestinale;

– infiammazioni della colecisti;

– pancreatiti;

– ulcera peptica gastroduedenale;

– tumori di esofago, ovaio, pancreas, polmone.

ANTITROMBINA

L’antitrombina III è una proteina prodotta dal fegato che svolge una necessaria azione blandamente fluidificante sul sangue. Sostiene anche l’azione dell’eparina, che viene somministrata per evitare la formazione di trombi.

* Valori normali (per uomini e donne): da 20 a 40 milligrammi per decilitro di sangue

* Un valore inferiore può segnalare:

– alterazioni della funzionalità del fegato;

– alterazioni della funzionalità dei reni;

– avvelenamenti;

– cirrosi epatica;

– cure con clofibrato, estrogeni, L-asparaginasi;

– embolia polmonare;

ictus;

– infarto del cuore;

– infezioni gravi ;

– mancanza congenita della antitrombina;

trombosi venosa profonda
* Un valore superiore può segnalare:

– assunzione di anabolizzanti;

– diabete;

– epatiti;

– infiammazioni.

AZOTEMIA

Questo parametro viene definito anche “azoto non proteico” oppure “urea sierica”. Esprime la concentrazione di una sostanza di scarto del metabolismo, l’urea, prodotta dal fegato ed eliminata quasi completamente con le urine.  

* Valori normali (per uomini e donne): da 20 a 50 milligrammi per decilitro di sangue

* Un valore inferiore può segnalare:

– alimentazione troppo proteica;

– morbo di Simonds;

– gravi alterazioni del fegato;

– ipotiroidismo;

– gravidanza che si protrae oltre il termine

– malnutrizione

* Un valore superiore può segnalare:

– alterazioni cardiache;

– diabete scompensato;

– digiuno prolungato;

– disidratazione;

– epilessia;

– gravi alterazioni della funzionalità dei reni;

– malattie del cervello;

– tumori cerebrali;

– stati febbrili.

BILIRUBINA

È la sostanza (pigmento) che colora la bile e deriva dalla degradazione dell’emoglobina contenuta nei globuli rossi alla fine del loro ciclo vitale. Ci sono due tipi di bilirubina: indiretta che arriva fino al fegato dal sangue, per essere convertita in bilirubina diretta e fare il suo ingresso nella bile.
L’accumulo di bilirubina nel sangue fa ingiallire la pelle (ittero).

* Valori normali (per uomini e donne). Bilirubina totale: da 0,20 a 1,20 milligrammi per decilitro di sangue; Bilirubina indiretta: da 0,2 a 0,8 milligrammi per decilitro di sangue; Bilirubina diretta: da 0 a 0,2 milligrammi per decilitro di sangue

* Valori inferiori possono segnalare:
– alterazioni della funzionalità dei reni;
– anemia;
– tumori.

* Un valore superiore della bilirubina totale  può segnalare:

– alterazioni della funzionalità del fegato;

– assunzione di farmaci tra cui: acido nicotinico, antinfiammatori non steroidei (Fans), benzodiazepine, eritromicina, estroprogestinici, metildopa;

* Un valore superiore della bilirubina indiretta  può segnalare:

– anemia;

– assunzione di noviobiocina;

– porfiria;

-talassemia;

* Un valore superiore della bilirubina diretta  può segnalare:

– alterazioni del flusso biliare;

– cirrosi;

– epatiti;

– ostruzioni delle vie biliari.

COLESTEROLO

Il colesterolo è un grasso essenziale per la vita perché partecipa alla formazione delle cellule, influisce sulla produzione di ormoni, come estrogeni, progesterone, testosterone, cortisolo, aldosterone, contribuisce alla sintesi della vitamina D, indispensabile per le ossa.
* L’80% del colesterolo presente nell’organismo è prodotto dal fegato, il 20% si assume con gli alimenti.
* Il colesterolo è diviso in buono e cattivo. Il cattivo, chiamato Ldl,  tende a depositarsi all’interno delle arterie, aprendo la strada a vari rischi tra cui l’infarto,; il buono detto Hdl, ostacola gli effetti di quello cattivo. 

* Valori normali (per uomini e donne): inferiore a 180 milligrammi per decilitro di sangue per il colesterolo totale; inferiore a 100 milligrammi per decilitro di sangue per l’Ldl.

* Un valore inferiore può segnalare:

– alterazioni della funzionalità del fegato

– anemia (perniciosa, emolitica o ipocromica)

– broncopneumopatia cronico ostruttiva (Bpco)

– cachessia

– deficit di alfa-lipoproteina

– ipertiroidismo

– malnutrizione

– morbo di Addison

* Un valore superiore può segnalare:

– maggiore rischio di formazione di placche nella parete interna delle arterie;

– maggiore rischio di infarto e ictus;

– diabete mellito;

– glomerulonefriti;

– malattia di Cushing;

– pancreatite;

– porfiria.

CREATININA

È una scoria che deriva dalla disgregazione della creatina, una sostanza indispensabile per l’efficienza dei muscoli. Viene eliminata con l’urina, grazie al lavoro di filtraggio eseguito dai reni.  

* Valori normali : da 0,7 a 1,2 milligrammi per decilitro di sangue (uomini); Da 0,6 a 1,2 milligrammi per decilitro di sangue (donne).

* Un valore inferiore può segnalare:

– atrofie muscolari;

– gravidanza;

– tumore della prostata.

* Un valore superiore può segnalare:

– alterazioni della funzionalità dei reni;

– ipertiroidismo;

– poliartrite;

– scompenso cardiocircolatorio

ELETTROFORESI SIEROPROTEICA

È l’esame che dosa tutte le proteine presenti nel sangue: prealbumina, albumina, alfa 1-globuline, alfa 2 globuline, beta globuline, gamma globuline.
* Si esegue adottando un metodo particolarissimo, che impiega un campo elettrico grazie a cui le proteine si raggruppano per tipo (perché  ciascun tipo ha una sua peculiare massa che risponde alla sollecitazione elettrica in un dato modo).

* Valori normali (per uomini e donne): da 6 a 8 grammi per decilitro di sangue (Albumina: 55-64% de totale).

* Un valore inferiore può segnalare:

– diarrea;

– dieta povera di proteine;

– digiuno prolungato;

– emorragie;

– febbre prolungata;

– infezioni;

– interventi chirurgici;

– ipertiroidismo;

– malassorbimento;

– malattie del fegato;

– malattie dei reni;

– scompenso cardiaco;

– terapie iratanti;

– vomito.

* Un valore superiore  può segnalare:

– disidratazione:

– mieloma;

– morbo di Waldenstrom.

ELETTROLITI

Gli elettroliti che vengono ricercati di solito sono sodio, potassio e calcio. Entrano in gioco per favorire varie funzioni dell’organismo, tra cui la regolarità della pressione sanguigna e l’equilibrio dei liquidi, quindi è importante che i loro valori si mantengano costanti.

SODIO

* Valori normali (per uomini e donne): da 135 a 145 millequivalenti (mEq) per litro di sangue

* Un valore inferiore può segnalare:

-assunzione eccessiva di birra;

-assunzione di farmaci diuretici;

– cirrosi epatica;

– diarrea;

– gravi alterazioni del cuore;

– gravi alterazioni dei reni;

-infusione di mannitolo;

-iperlipemia;

– sindrome da inappropriata secrezione di ormone antidiuretico;

– vomito.

* Un valore superiore può segnalare:

– cachessia senile;

– coma;

– diarrea;

– febbre alta;

– iperaldosteronismo;

– sindrome di Cushing;

– sudorazione eccessiva e prolungata.

POTASSIO

* Valori normali (per uomini e donne): da 3,5  a 5,3 mEq per litro di sangue.

* Un valore inferiore può segnalare:

– anemia;

– anoressia;

– avvelenamento da bario;

– dieta povera di vegetali;

– leucemia;

– treotossicosi.
* Un valore superiore può segnalare:

– acidosi metabolica e respiratoria;

– alterazione della funzionalità dei reni;

– assunzione di penicillina G;

– assunzione eccessiva di sostituiti del sale;

– morbo di Addison.

CALCIO

* Valori normali (per uomini e donne): da 9 a 10,7 milligrammi per decilitro di snague

* Un valore inferiore può segnalare:

– alcalosi metabolica;

– assunzione di anticonvulsivanti;

– carenza di magnesio;

– cirrosi epatica;

– ipoparatiroidismo;

– malassorbimento;

– pancreatite;

– tumore della prostata;

– Rachitismo.

* Un valore superiore può segnalare:

– assunzione di farmaci tiazidici;

– immobilità prolungata;

– iperparatiroidismo;

– ipertiroidismo;

– metastasi ossee;

– mieloma;

– morbo di Paget.

FOSFATASI ALCALINA (AIPH)

La fosfatasi alcalina è un enzima prodotto da fegato, ghiandole salivari, intestino, mammella, ossa.

Valori normali (per uomini e donne): da 50 a 190 unità per litro di sangue.

Un valore inferiore può segnalare:

– anemie gravi;

– cachessia;

– ipotiroidismo;

– scorbuto.

Un valore superiore può segnalare:

– calcoli delle vie biliari;

– cirrosi epatica;

– epatite da eccessivo consumo di alcol;

– epatiti croniche;

– epatiti virali;

– fratture delle ossa;

– gravidanza;

– intossicazione da vitamina D;

– iperparatiroidismo;

– mononucleosi infettiva;

– morbo di Paget;

– tumori delle ossa.

GAMMA GT

La gamma-GT (gamma glutamil-transpepetidasi) è un enzima che si trova in fegato, pancreas, rene. Supporta il fegato nel suo compito di eliminare le sostanze tossiche.  Aumenta rapidamente in seguito all’assunzione anche di piccole quantità di alcol.

* Valori normali: da 6 a 28 unità per litro di sangue (uomini)

Da 4 a 18 unità per litro di sangue (donne)

* Un valore inferiore non ha alcun significato dal punto di vista medico

* Un valore superiore può segnalare:

– aneurisma del tronco dell’arteria epatica;

– calcoli del coledoco;

– epatopatie (sofferenza del fegato);

– intossicazione da alcol;

– nefropatia diabetica;

– pancreatite;

– parassitosi;

– tumore del fegato, del duodeno, del pancreas.

GLICEMIA

La glicemia esprime la quantità di zucchero presente nel sangue. Va ripetuto sempre due volte a distanza di qualche giorno l’uno dall’altro (Altre indicazioni a proposito di glicemia sono nel riquadro “ Da sapere”)

* Valori normali (uguali per uomini e donne): da 60 a 100 milligrammi per decilitro di sangue.

* Un valore inferiore può segnalare:

– carenza di zucchero nel sangue (dovuta quasi sempre a digiuno prolungato).

* Un valore intermedio (tra 100 e 126) può segnalare:

– difficoltà dell’organismo a utilizzare e smaltire gli zuccheri introdotti con gli alimenti. Si consiglia di eseguire l’esame “curva da carico di glucosio” (al riguardo vedi riquadro “Da sapere”) .

* Un valore superiore segnala:

– Diabete mellito.

La curva da carico orale di glucosio

A proposito dell’esame della glicemia, è importante sapere che se dal risultato emerge che il glucosio è presente oltre i limiti dell’accettabilità (100 milligrammi per decilitro di sangue), ma comunque si trova al di sotto del limite di rischio (126 milligrammi per decilitro di sangue),  può essere opportuno ripeterlo periodicamente oppure completare l’indagine mediante l’esecuzione di un ulteriore esame chiamato ‘Curva da carico orale di glucosio’.
* Per quest’esame vengono effettuati 2 prelievi di sangue a un’ora di distanza uno dall’altro, dopo aver somministrato alla persona 75 grammi di glucosio sciolto in acqua. Lo scopo del test è quello di valutare la capacità dell’organismo di smaltire il glucosio.
* I risultati permettono di accertare o di escludere la presenza di diabete. Se durante la serie di prelievi vengono riscontrate glicemie molto alte significa che il diabete si è sviluppato.
* Se la curva esclude la presenza del diabete, valori glicemici moderatamente elevati  (glicemia tra 140 e 200 dopo 2 ore dal carico di zucchero) esprimono un’intolleranza al glucosio, cioè una difficoltà dell’organismo di assimilare e smaltire lo zucchero.
* In questo caso è in genere sufficiente mettersi a dieta, riducendo il più possibile il consumo di calorie in modo da diminuire di qualche chilo. Raggiungere il proprio peso ideale quasi sempre riporta il tasso di glicemia a livelli normali in tempi piuttosto brevi.

HAV HBV HCV: ricerca degli anticorpi antiepatiti

Quando il medico sospetta un’epatite virale, cioè un’infiammazione del fegato dovuta a uno dei tre virus (A, B, C) implicati nello sviluppo della malattia, prescrive generalmente gli esami che ricercano nel sangue gli anticorpi che l’organismo produce in seguito al contatto con uno dei tre agenti infettivi.
* L’esame evidenzia se il contatto è avvenuto di recente (in questo caso sono positivi gli anticorpi del tipo IgM, che permangono nel sangue solo nei primi tempi dell’infezione) oppure se è avvenuto in passato: in questo caso sono presenti gli anticorpi del tipo IgG che dopo essere stati prodotti rimangono per sempre, immunizzando dalla malattia.

Nota: Per quanto riguarda i risultati, sono espressi non con numeri o valori, ma con due parole (assenti o presenti; oppure negativo o positivo) o, addirittura, con un simbolo grafico: + (positivo) oppure – (negativo).

Ecco le voci relative all’epatite A, B oppure C che compaioni nel referto.

Anticorpi IgG antiepatite A

Positivo: si è verificato il contatto con il virus dell’epatite A

Negativo: non c’è stato contatto con il virus dell’epatite A

Anticorpi IgM antiepatite A

Positivo: la malattia da virus dell’epatite A è in atto

Anticorpi IgG presenti con IgM assenti

La malattie è stata contratta ma si è risolta.

Anticorpi HBc antiepatite B  (IgM)

Positivo: l’epatite B è in atto

Negativo: l’epatite B non è in atto

Anticorpi HBc antiepatite B (IgG)

Positivo: conferma che l’epatite B è in atto

Negativo con anticorpi HBc  (IgM) positivi: significa che la guarigione dall’epatite B è avvenuta ma la persona è rimasta “portatrice sana” (cioè può contagiare altri)

Negativo con anticorpi HBc negativi: la malattia non è in atto

Anticorpi HBe antiepatite B

Positivo: significa che l’epatite si sta risolvendo (fase di convalescenza)

Negativo: se anche le altre voci sono negative, l’epatite B non si è mai sviluppata. Se si associa agli HBc positivi significa che l’epatite non si sta ancora risolvendo

Anticorpi HBs antiepatite B

Sono gli anticorpi che compaiono per ultimi, nell’ultima fase del decorso dell’epatite B.

Positivo: se tutte le altre voci sono negative, significa solo che la persona è stata colpita da epatite B molto tempo prima del momento dell’analisi, oppure che è vaccinata contro il virus.
* Se sono positivi anche gli anticorpi HBc e HBe vuol dire che l’infezione si è sviluppata di recente e si è in fase di guarigione (in questa eventualità non si trasmette più ad altri)  

Anticorpi anti epatite C (HCV)

Negativo: la persona non ha mai contratto l’epatite C
Positivo: la persona è venuta a contatto con il virus dell’epatite C e potrebbe aver contratto la malattia.
* Il test non dice però se la malattia è in atto oppure se è stata contratta in passato.
* Va detto che un risultato positivo potrebbe anche essere dovuto al fatto che l’organismo è solo venuto a contatto con il virus, sviluppando anticorpi per difendersi. Il sistema di difesa naturale, di cui gli anticorpi sono l’espressione, potrebbe cioè avere debellato l’Hcv (virus dell’epatite C) prima che scatenasse l’infezione al fegato di cui è responsabile.

HIV (VIRUS DELL’AIDS)

IL test dell’HIV (Human immunodeficiency virus) consente di scoprire se si è stati contagiati dal virus dell’immunodeficienza umana, responsabile dell’Aids (sindrome da immunodeficienza acquisita).

Consiste nell’identificare gli anticorpi che l’organismo produce quando viene in contatto con il virus HIV. Se il test per la ricerca degli anticorpi anti HIV dà esito positivo si deve effettuare un secondo test detto di Western Blot, che fornisce la conferma dell’avvenuto contagio.

Nota: la legge italiana 135 del giugno 1990 garantisce che il test HIV sia effettuato solo con il consenso della persona interessata.
* Il test non è obbligatorio, ma se si sono avuti comportamenti a rischio è opportuno effettuarlo.
* Per eseguire il test, nella maggior parte dei servizi sanitari non serve ricetta medica, è gratuito e anonimo. La legge prevede anche che il risultato del test venga comunicato esclusivamente alla persona che lo ha effettuato.

Ricerca degli anticorpi anti HIV

* Positivo: significa che l’organismo è entrato in contatto con il virus, ma non dice se la persona è sieropositiva (al riguardo vedi riquadro “Da sapere”).
* Può non essere in grado di accertare l’eventuale positività nei primi 6 mesi successivi al contagio: questo lasso di tempo in cui nel sangue non compaiono gli anticorpi anche se l’organismo è stato aggredito dal virus è definito “periodo finestra”.

* Negativo: significa che non sono stati rilevati anticorpi contro l’HIV. Potrebbe però trattarsi di un falso negativo, nel caso in cui il test fosse stato effettuato nel periodo finestra.

Test di Western Blot (di conferma)

* Positivo: vuol dire che la persona ha contratto il virus dell’HIV ed è quindi sieropositiva. Può trasmettere ad altri l’infezione. Non significa invece che sia malata di AIDS, cioè che la sindrome di cui l’HIV è responsabile si sia già conclamata (al riguardo vedi riquadro “Da sapere”).

* Negativo:  significa che l’HIV non è stato contratto.

Da sapere

La sieropositività è la condizione in cui ci si trova quando l’HIV entra nell’organismo e stimola il sistema di difesa naturale a produrre specifici anticorpi anti HIV.
* Avere l’Aids significa invece trovarsi alle prese con lo sviluppo di tutte le malattie che il sistema di difesa naturale, attaccato dal virus, non riesce più a controllare.
* Di norma, le infezioni che si manifestano per prime sono manifestazioni della pelle e delle mucose come il mughetto in bocca da Candida albicans (un fungo) e l’herpes Zoster (fuoco di sant’antonio).

* Da un punto di vista strettamente medico, entrambe le condizioni (sieropositività e Aids conclamata) sono gravi, anche se è vero che chi è sieropositivo può trarre maggiori benefici dalla terapia e corre meno rischi rispetto a chi ha l’Aids.

IMMUNOGLOBULINE SIERICHE (IG)

Le immunoglobuline sono anticorpi, ovvero sostanze (di fatto, sono proteine) che appartengono al sistema di difesa naturale dell’organismo.
* Sono prodotte dai linfociti B come reazione alla presenza di un antigene, cioè di una sostanza pericolosa per l’organismo, o di un allergene (sostanza che provoca una reazione allergica).
* Ci sono 5 tipi di immunoglobuline, denominate con lettere dell’alfabeto maiuscole: G; A; M; D, E. Può essere utile sapere che le IgG una volta prodotte, in seguito al contatto con un agente infettivo, rimangono in circolo quindi servono a proteggere da una seconda infezione (sono la memoria del sistema immunitario).
* Le IgM sono invece gli anticorpi che vengono prodotti subito dopo lo sviluppo di un’infezione e che rimangono nel sangue mentre l’infezione è in atto.

Da sapere

L’analisi delle immunoglobuline può anche indagare su uno specifico microorganismo. Per fare un esempio, se il medico sospetta una mononucleosi da citomegalovirus (CMV) può prescrivere l’esame per la ricerca delle IgG e delle IgM antimegalovirus.
* Nel caso in cui risultino le IgG positive  e le IgM negative significa che l’organismo è entrato in contatto con il virus ma che l’infezione si è già risolta. In caso di IgM positive significa invece che la mononucleosi è in atto.

IgG

* Valori normali (per uomini e donne) : da 800 a 1800 milligrammi per decilitro di sangue.

* Un valore inferiore può segnalare:

– Aids;

– alterazioni della funzionalità dei reni;

– sindrome di Cushing.

* Un valore superiore può segnalare:

– epatopatie croniche;

– malattie autoimmuni;

– malattie del collagene;

– mononucleosi;

– tiroidite di Hashimoto.

IgA

* Valori normali (per uomini e donne): da 90 a 400 milligrammi per decilitro di sangue.

* Un valore inferiore può segnalare:

– cure immunosoppressive;

– linfoma non Hodgking tipo B;

– malattie autoimmuni;

– malnutrizione;

– tireotossicosi

* Un valore superiore può segnalare:

– celiachia;

– malattie croniche del fegato (anche da alcol);

– mieloma;

– Tbc.

Igm

* Valori normali (per uomini e donne): da 60 a 280 milligrammi per decilitro di sangue

* Un valore inferiore può segnalare:

– alterazione dei reni;

– linfoma non Hodgking tipo B;

– mieloma;

– ustioni.

* Un valore superiore può segnalare:

– epatopatie;

– cirrosi biliare;

– collagenopatie;

– infezioni croniche (per esempio, endocardite);

– malattie infettive.

 

IgE

* Valori normali (per uomini e donne): da 20 a 450 nanogrammi per millilitro di sangue.

* Un valore inferiore può segnalare:

– linfoma non Hodgking tipo B;

– mieloma.

* Un valore superiore può segnalare:

– allergie di varia origine;

– asma;

– infezioni da HIV;

– parassitosi.

 

IgD 

* Valori normali (per uomini e donne): da 0,3 a 0,4 milligrammi per decilitro di sangue.

* Un valore inferiore può segnalare:

– atassia teleangectasiaca;

– ustioni.

* Un valore superiore può segnalare:

– collagenopatie;

– epatopatie croniche;

– infezioni croniche.