16/10/2017

L’arteriosclerosi

Molti tendono a utilizzare indistintamente i termini arteriosclerosi e aterosclerosi. In realtà, si tratta di due condizioni che presentano una differenza, seppure minima.

Per arteriosclerosi si intende un progressivo indurimento delle pareti delle arterie, con conseguente perdita della loro elasticità. In genere, si tratta di un fenomeno generalizzato, che compare contemporaneamente in tutto l’organismo, ma che provoca maggiori effetti laddove il flusso e la necessità di rifornimento sono maggiori (per esempio, al cuore e al cervello).

L’aterosclerosi è una particolare forma di arteriosclerosi caratterizzata, oltre che dall’indurimento e dalla perdita di elasticità delle pareti delle arterie, anche dalla presenza di accumuli di colesterolo e altro materiale (depositi di calcio, cellule muscolari lisce e tessuto fibroso) all’interno dei vasi (lungo la superficie interna), dette ateromi o, più comunemente, placche aterosclerotiche. Le placche solitamente non sono generalizzate, ma compaiono solo in determinate arterie.

La problematica più comune è sicuramente l’aterosclerosi, che va temuta in quanto può compromettere la circolazione. È, infatti, alla base delle malattie cardiovascolari, dall’angina all’infarto miocardico fino allo scompenso cardiaco, nonché delle malattie cerebrovascolari, che si estrinsecano sotto forma di ictus ischemico cerebrale.

Da che cosa dipende

L’aterosclerosi è una malattia multifattoriale, provocata cioè da un insieme di cause diverse. Sicuramente, la predisposizione genetica gioca un ruolo molto importante, seguita dai livelli elevati di colesterolo, in particolare di colesterolo Ldl, quello “cattivo”. Infatti, si tratta di un tipo di grasso che viene trasportato proprio dal sangue. Se supera determinate soglie, tende ad accumularsi nelle arterie, arrivando a formare pericolose placche al loro interno.

I fattori di rischio

Ci sono poi altri fattori che aumentano il rischio di malattia. Innanzitutto, l’ipertensione. Una pressione arteriosa costantemente elevata, infatti, nel tempo può causare un indurimento della parete arteriosa e danneggiare l’endotelio che ricopre la superficie interna del vaso. In seguito a tali lesioni, si possono instaurare complessi meccanismi fisico-biologici che portano alla formazione della placca aterosclerotica (più le pareti sono ruvide e danneggiate e più attirano le particelle che trasportano il colesterolo e altri grassi).

Anche il diabete è negativo da questo punto di vista poiché provoca lesioni e danni ai vasi arteriosi, facilitando l’accumulo di colesterolo.

Sotto accusa, poi, una dieta troppo ricca di grassi, che aumenta i livelli nel sangue di colesterolo Ldl e di trigliceridi (un tipo di grassi che può concorrere alla formazione delle placche aterosclerotiche), e un consumo eccessivo di sigarette, che contengono sostanze capaci di danneggiare le pareti dei vasi, favorendo l’accumulo di grasso nelle arterie e nelle vene.

Infine, le probabilità aumentano se la persona presenta bassi livelli di colesterolo Hdl, che è in grado di impedire la formazione dei depositi; conduce una vita sedentaria; ha ritmi molto stressanti (lo stress facilita la produzione di radicali liberi, molecole che danneggiano i vasi); è obesa o sovrappeso.

I sintomi dell’aterosclerosi

La malattia, in genere, non dà segni di sé, se non nelle fasi più avanzate, quando arriva a interrompere parzialmente o completamente la circolazione del sangue. Di conseguenza, organi e tessuti irrorati dai vasi colpiti ricevono una quantità inferiore di ossigeno e nutrimento. Ovviamente le manifestazioni cambiano a seconda del distretto interessato. Per esempio se l’aterosclerosi colpisce le arterie coronarie, che irrorano il cuore, può subentrare un infarto.

Le placche aterosclerotiche possono poi causare, a seconda delle arterie interessate, sintomi come dolore al petto, disturbi visivi, difficoltà nell’articolazione delle parole, vertigini, dolore localizzato all’addome (che in genere si avverte dopo i pasti o durante esercizio fisico), crampi ai polpacci e alle cosce durante una normale camminata.

Può causare trombosi

Occorre tenere presente che la placca, oltre a ostruire la circolazionepuò rompersi oppure ulcerarsi. In questa eventualità si possono istaurare dei processi riparativi e coagulativi che possono portare alla rapida occlusione del vaso, come nella trombosi.

In questo caso subentra una sofferenza della parte di organo che normalmente riceve ossigeno e nutrimento da quel vaso perché l’irrorazione non funziona più adeguatamente.

Il fenomeno può colpire qualunque organo, ma più frequentemente riguarda il cervello (causando l’ictus cerebrale), il cuore (provocando l’infarto del miocardio), il rene (scatenando l’infarto renale), la milza (dando origine all’infarto splenico), l’occhio (portando alla trombosi arteriosa della retina) e le arterie delle gambe (causando l’arteriopatia periferica detta anche “malattia delle vetrine”).

Le cure

L’aterosclerosi va considerata un campanello di allarme molto importante perché, se non trattata, può evolvere e mettere in pericolo vari organi e tessuti. Per questo, se già presente non può non essere trattata.

Per curare l’aterosclerosi, è necessario controllare innanzitutto i fattori di rischio, modificando le proprie abitudini di vita e, se necessario, assumendo determinati farmaci, come suggerito per la prevenzione.

Quando si è già in presenza di un’aterosclerosi di una certa entità, possono rendersi necessarie cure con farmaci antiaggreganti e/o vasodilatatori, che aiutano la circolazione.

Nei casi più seri può essere necessario intervenire con bypass o angioplastica.

Le regole di prevenzione

La prevenzione dell’aterosclerosi si basa principalmente sulla lotta al colesterolo “cattivo”, che richiede una serie di modifiche allo stile di vita. Vediamo nel dettaglio quelle più efficaci.

1. Muoversi

Il movimento è un vero e proprio alleato della salute delle arterie. Infatti:

  • riduce il livello dei grassi nel sangue, inclusi trigliceridi e colesterolo Ldl,
  • favorisce l’innalzamento del colesterolo Hdl,
  • ottimizza l’utilizzo degli zuccheri, aiutando a combattere il diabete,
  • aiuta a prevenire e combattere l’obesità,
  • favorisce la riduzione della pressione arteriosa.

Per questo, è importante cercare di avere uno stile di vita attivo e muoversi il più possibile.

È bene praticare una o più attività fisiche, come la camminata a passo sostenuto, la corsa leggera, la bicicletta, il nuoto, il trekking. L’ideale è allenarsi almeno 45-60 minuti, tre-quattro volte alla settimana.

2. Variare l’alimentazione

Una parte dei grassi che concorrono alla formazione della placca aterosclerotica arriva dai cibi introdotti ogni giorno. Ecco perché, per prevenire le malattia, è essenziale fare attenzione alla propria alimentazione. Vediamo le regole principali per proteggere le arterie:
– consumare con estrema moderazione tutti i cibi che contengono colesterolo: i latticini, i crostacei, le uova, i salumi, le carni grasse e le frattaglie;
– tra i formaggi preferire quelli più magri, come quelli di capra, la ricotta, il parmigiano;
– privilegiare l’uso dei grassi mono e polinsaturi, che si trovano negli oli vegetali (olio di oliva, di semi, di mais e di soia), nel pesce (soprattutto azzurro) e nella frutta secca, rispetto a ai grassi saturi tipici degli alimenti di origine animale (burro, strutto, carni, formaggi) e dei prodotti vegetali industrialmente idrogenati, come le margarine;
– in generale, prediligere gli alimenti di provenienza vegetale;
– una quota importante delle calorie introdotte ogni giorno dovrebbe provenire dai carboidrati a basso indice glicemico, che hanno effetto protettivo, come la pasta (di semola di grano duro e cotta al dente), i legumi, la frutta (mele, pere), le verdure, il cioccolato;
– mon farsi mancare le fibre di cereali e legumi, che riducono l’assimilazione del colesterolo e modulano l’assorbimento degli zuccheri;
gli uomini possono bere fino a due bicchieri di vino al giorno, mentre le donne circa la metà: questa bevanda aumenta il colesterolo Hdl.

3. Controllare il peso

Cercare di non ingrassare: nella maggior parte degli studi disponibili, il controllo del peso corporeo permette di ridurre in modo significativo la colesterolemia totale e Ldl e i trigliceridi.

Le persone che sono già in sovrappeso dovrebbero rivolgersi a un medico per impostare un programma dimagrante.

4. Non fumare e rilassarsi

Per tutelare la salute delle arterie è essenziale ridurre il numero delle sigarette. Meglio ancora sarebbe smettere completamente di fumare.

È bene anche combattere lo stress, cercando di concedersi dei momenti di relax da dedicare ad attività piacevoli.

5. Seguire le cure se necessarie

Se la modifica dello stile di vita non è sufficiente, il medico può prescrivere delle cure farmacologiche contro colesterolo, ipertensione e/o diabete. La persona deve seguirle scrupolosamente.