16/10/2017

L’arteriopatia periferica

Il suo nome completo è “arteriopatia obliterante (o ostruttiva) cronica periferica degli arti inferiori” (in sigla, Aocp) perché è causata da un restringimento delle arterie delle gambe, ma viene chiamata anche “sindrome delle vetrine”, perché in alcuni casi chi ne soffre non riesce a camminare per più di un certo tratto senza dolore e quindi si ferma spesso con la scusa di guardare le vetrine.

è una malattia causata da una riduzione del flusso di sangue nelle arterie degli arti inferiori a causa della formazione di placche aterosclerotiche. I processi aterosclerotici possono riguardare le arterie delle gambe (arteria femorale, arteria poplitea, arterie tibiali) e/o le arterie che riversano il sangue nelle arterie delle gambe (aorta addominale, arteria iliaca).

Anche se confinata alle gambe, non va sottovalutata. Infatti, è un fattore di rischio coronarico e cerebrovascolare: se trascurata, può estendersi e arrivare a coinvolgere un numero sempre maggiore di arterie, mettendo a rischio cuore e cervello (potendo determinare rispettivamente angina pectoris/infarto miocardico e ictus).

Da che cosa dipende

All’origine della “sindrome della vetrina” c’è l’aterosclerosi. Per questo, i fattori scatenanti sono comuni alle due malattie. I principali sono: eccesso di colesterolo, trigliceridi e zuccheri nel sangue, ipertensione, fumo, diabete, cattiva alimentazione, familiarità.

Tutti questi elementi, infatti, contribuiscono al danneggiamento delle pareti dei vasi e all’accumulo di placche al loro interno che ostacolano la normale circolazione.

Chi è più a rischio

Ci sono alcune categorie di persone considerate più a rischio di Aocp, cioè quelle che:

– hanno più di 50 anni e presentano almeno un fattore di rischio fra fumo e diabete (o entrambi) e familiarità;

– hanno un’età compresa fra i 50 e i 69 anni e presentano almeno due fattori di rischio fra trigliceridi alti, colesterolo alto, ipertensione;

– hanno più di 70 anni;

– soffrono di malattie su base aterosclerotica che coinvolgono i reni, il cuore e il cervello.

I sintomi

Nella maggior parte dei casi, l’arteriopatia obliterante periferica è asintomatica, non dà segni cioè della sua presenza. La conferma arriva anche dai dati ufficiali, secondo cui ben l’8-10% degli italiani oltre i 40 anni soffre della malattia, ma solo 3 persone su 10 ne avvertono i sintomi. Per questo, è importante sapere se si appartiene a una categoria a rischio.

Nei (pochi) casi in cui la Aocp si manifesta, si presenta con un sintomo caratteristico: la claudicatio intermittens, ossia un dolore crampiforme, che è avvertito soprattutto a livello dei polpacci quando si cammina e che rende la persona ammalata in grado di percorrere un tragitto più o meno lungo a seconda della severità della malattia e che costringe a fermarsi. Solo in alcuni casi, il dolore si estende anche alle cosce, alle caviglie, ai glutei e a livello lombo-sacrale.

Quando si cammina, infatti, gli arti inferiori avrebbero bisogno di un maggior quantitativo di sangue per compiere il lavoro richiesto; purtroppo, però, se il lume delle arterie è ristretto a causa della malattia, il sangue non riesce ad affluire nella giusta quantità, di conseguenza subentra il dolore.

Se la claudicatio progredisce in gravità, il dolore può manifestarsi anche a riposo, in particolare durante quello notturno.

Una minoranza di pazienti presenta una progressione dell’Aocp verso un’ischemia severa degli arti inferiori, con formazione di ulcere o gangrena, fino ad arrivare a livelli estremi che determinano la perdita dell’arto per amputazione.

Le cure

Per curare la Aocp è essenziale innanzitutto modificare il proprio stile di vita ed eseguire le eventuali terapie prescritte dal medico.

In alcuni casi, può essere necessario utilizzare farmaci antiaggreganti piastrinici che fluidificano il sangue, favorendo la circolazione.
Spesso è utile l’attività fisica riabilitativa basata sulla deambulazione, eseguita sotto la guida di personale qualificato.

I casi più gravi possono essere trattati chirurgicamente, per esempio con bypass, o con angioplastica, dilatazione meccanica dei vasi senza un vero e proprio intervento chirurgico.

Le regole di prevenzione

La sindrome delle vetrine si può prevenire, seguendo le stesse regole consigliate per la prevenzione dell’aterosclerosi, quindi, essenzialmente:

– muoversi il più possibile;

– correggere la propria dieta, limitando i cibi di ricchi di grassi di provenienza animale, preferendo i grassi di origine vegetale, consumando legumi, cereali, frutta e verdura;

– smettere completamente di fumare;

– limitare lo stress;

– tenere sotto controllo il proprio peso;

– se necessario, seguire regolarmente le cure farmacologiche prescritte dal medico.