17/06/2019

Artrite, si combatte con l’elettrostimolazione

Maura Prianti
A cura di Maura Prianti
Pubblicato il 17/06/2019 Aggiornato il 17/06/2019

Piccole scosse elettriche al nervo vago combattono l'artrite. Lo dimostra un nuovo studio americano

Closeup woman sitting on sofa holds her wrist hand injury, feeling pain. Health care and medical concept.

L’artrite reumatoide è una malattia infiammatoria che porta ad avere difficoltà nei movimenti delle mani e di altre articolazioni.  Sembra che con l’elettrostimolazione si possa combattere questo problema, come dimostra un recente studio presentato all’European congress of Rheumatology da poco conclusosi a Madrid.

Si stimola il nervo vago…

È il nervo più lungo tra quelli che provengono dal cervello. Si chiama così perché “vaga” dalla testa verso il collo, il torace e l’addome. La sua stimolazione inibisce quello che gli esperti chiamano “riflesso infiammatorio”, cioè i segnali che portano alla produzione delle citochine.

… per disattivare le responsabili dell’infiammazione

Le citochine sono sostanze responsabili dell’infiammazione  e, di conseguenza, del dolore e degli altri sintomi collegati all’artrite reumatoide. Bloccare la loro produzione, quindi, rende inattivi gli effetti della malattia. Ma come fare a fermare le malefiche citochine? Ricorrendo all’elettrostimolazione, parola dei ricercatori di Stanford.

Un aiuto dall’elettricità

I ricercatori della Standford university (Usa) che hanno presentato lo studio a Madrid, hanno impiantato in 14 malati di artrite reumatoide un neurostimolatore in miniatura, cioè un piccolo macchinario che invia impulsi elettrici al nervo vago. I volontari avevano già fatto due tipi di cure per la loro malattia, ma senza successo. Sono stati suddivisi in 3 gruppi:

  1. quelli del primo gruppo usavano un placebo, cioè una “soluzione” senza efficacia terapeutica
  2. quelli del secondo gruppo venivano elettrostimolati una volta al giorno;
  3. quelli del terzo gruppo venivano elettrostimolati per quattro volte al giorno.

I risultati dello studio sono incoraggianti

L’esperimento è durato 12 settimane. Al termine delle quali si è visto che i migliori risultati contro la malattia li ha ottenuti chi si è sottoposto a una sola “scarica elettrica” al giorno. L’elettrostimalazione quindi è ben tollerata e riduce sia i segni sia i sintomi dell’artrite reumatoide se eseguita una volta al giorno per almeno 3 mesi.