07/05/2020

A che punto siamo con il vaccino?

Maura Prianti
A cura di Maura Prianti
Pubblicato il 07/05/2020 Aggiornato il 07/05/2020

A buon punto. Ma questo non significa che potremo vaccinarci a breve. E per certi aspetti è meglio così… Perché? Perché il vaccino non dovrà solo proteggerci dal Coronavirus, ma dovrà essere anche sicuro

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Una cosa buona il nuovo Coronavirus ce l’ha regalata: ha messo a tacere chi urlava contro le vaccinazioni. Adesso, da più parti, si invoca l’arrivo di un vaccino che ci protegga dal Covid-19. A che punto è la ricerca? Abbiamo chiesto al professor Fabrizio Pregliasco, virologo dell’università degli Studi di Milano, quando saremo davvero immunizzati, grazie alla vaccinazione.

Quali sono i principali ostacoli alla produzione di un vaccino anti Covid-19?

Essere certi che il vaccino funzioni davvero e che sia sicuro, cioè che non provochi danni quando verrà somministrato. Inoltre, servono tante persone sane disposte a farsi iniettare il Covid-19 e non è così facile trovarle in poco tempo.

La vaccinazione contro il nuovo Coronavirus potrebbe essere pericolosa?

Tutti i farmaci e quindi anche i vaccini possono dare degli effetti collaterali. Per i vaccini possono essere effetti a breve termine, come febbre, dolori muscolari, o a lungo termine e variano da vaccino a vaccino, ma sono molto meno frequenti. Per questo, di solito, ci vuole tanto tempo prima di lanciare sul mercato un nuovo preparato, una volta pronto va testato su larga scala e va prima verificato se ci sono reazioni avverse, anche se rare.

Quando arriverà, il vaccino sarà distribuito a tutti gratuitamente?

Questa è la grande scommessa della nostra civiltà. Molto dipende da come si muoveranno l’Oms, l’Organizzazione mondiale della sanità, e gli altri enti nazionali. Ma tanto dipende anche da quale nazione svilupperà il vaccino per prima. Gli interessi economici sono altissimi, in molti Paesi è lo Stato che finanzia in parte certi studi, ma in altri è tutto lasciato all’iniziativa del privato.

Secondo lei, ci sarà la corsa a vaccinarsi?

Dipenderà da come verrà percepito in quel momento il rischio di ammalarsi di Covid-19. Per esempio, quest’inverno abbiamo visto le file di fronte agli ambulatori vaccinali, perché in alcune zone c’erano stati dei decessi per meningite. In totale sono mancate 300 persone per quest’infezione, per l’influenza invece ne sono decedute 8.000-10.000, solo in Italia, eppure nessuno ha fatto la coda per vaccinarsi contro quest’ultima malattia.

 

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