08/01/2021

Pelle al freddo, programma in & out

Alberta Mascherpa Pubblicato il 08/01/2021 Aggiornato il 10/01/2021

Quando le temperature scendono, la protezione va intensificata per evitare che la cute si impoverisca e si screpoli

Beautiful blonde woman having a walk through the city streets on her own, dressed in biker jacket.

Termometro in picchiata, vento gelido, bruschi sbalzi di temperatura tra l’interno e l’esterno. Non è un momento sereno per la pelle che in inverno rischia di ritrovarsi arida, ruvida e screpolata. A risentire maggiormente del freddo sono le zone più esposte, il viso innanzitutto ma anche le mani: i rigori invernali determinano infatti un fenomeno di vasocostrizione, necessario al corpo per trattenere calore, e la pelle riceve un minor afflusso di sangue, di ossigeno e di nutrimento.

Il metabolismo cutaneo rallenta e diminuisce la produzione di lipidi, fondamentali per una barriera cutanea forte che difende dalle aggressioni esterne e non lascia evaporare l’acqua dall’interno.

Protezione dall’esterno

Per affrontare il freddo la pelle ha bisogno di protezione e insieme di grande dolcezza. A partire dalla detersione che suggerisce l’uso di un latte detergente oppure di un’acqua micellare per limitare il contatto con l’acqua che può inaridire e infastidire soprattutto le cuti più delicate L’apporto di idratazione e nutrimento va potenziato. Se per il giorno si può decidere per un idratante “da città” che protegge dalle aggressioni urbane, anche quella dello smog, per la sera l’azione restitutiva deve essere più decisa e prevede l’utilizzo di creme e balsami rigeneranti ai quali si può anche affiancare un siero per le pelli più esigenti. Una maschera idratante andrebbe programmata a cadenza regolare, una, due volte la settimana sostituendola al bisogno con una ad azione lenitiva se il freddo ha arrossato la cute.

Forza dall’interno

Anche le giuste scelte a tavola contribuiscono a mantenere forte la barriera protettiva evitando la disidratazione. «Quando fa freddo è importante fare buona scorta di acidi grassi polinsaturi e vitamine che contribuiscono alla protezione delle cellule dallo stress ossidativo come la A, C ed E: largo quindi a mandorle, noci, nocciole ma anche alla frutta e alla verdura di stagione, alle carni bianche e ai legumi, fonti di amminoacidi che concorrono alla riparazione cellulare » spiega la dottoressa Silvia Vitturi, farmacista, dottore in chimica e tecnologia farmaceutiche, master in Nutrizione e Dietetica e membro del board scientifico di Solgar Italia Multinutrient. Importante anche bere acqua nonostante lo stimolo della sete non sia forte in inverno. «Utile il ricorso a integratori a base di perle di olio di semi di lino, olio di semi di borragine e olio di pesce che apportano acidi grassi polinsaturi essenziali per la produzione del film idrolipidico e che nutrono la parte lipidica dello strato corneo» continua l’esperta.

Quando il viso si arrossa

La vasocostrizione legata al freddo determina non solo una riduzione dell’irrorazione ma anche della produzione di collagene e acido ialuronico: la pelle appare quindi più secca e fine. «Può essere utile un integratore con collagene in forma idrolizzata, acido ialuronico e vitamina C che protegge dallo stress ossidativo e contribuisce alla formazione del collagene» prosegue la dottoressa Vitturi. La pelle si arrossa facilmente nel passaggio da fuori a dentro? «Per favorire la funzionalità del microcircolo sono utili integratori a base di estratto standardizzato di foglie ginkgo biloba, prezioso per la sua azione antiossidante, di supporto alla circolazione sanguigna e alla funzionalità del microcircolo. Il gingko non è consigliato in gravidanza e in allattamento e se si assumono farmaci anticoagulanti o antiaggreganti piastrinici è necessario consultare prima il medico» conclude la dottoressa Vitturi.