04/10/2021

Medicina estetica: alla ricerca dell’autenticità

Alberta Mascherpa Pubblicato il 04/10/2021 Aggiornato il 06/10/2023

Il Covid ha lasciato il segno ma per una volta in senso positivo spingendo sempre più verso consapevolezza e sicurezza

Studio shot of young beautiful woman on dark background. Professional make-up and hairstyle.

Una pandemia lascia inevitabilmente il segno. In ogni situazione più o meno comune della vita, in ogni sua dimensione: è così anche nella medicina estetica dove un anno e mezzo di Covid ha cambiato prospettive e abitudini, ma soprattutto ha modificato la percezione stessa della bellezza. E non è solo una questione di videochiamate, call e zoom che hanno messo in primo piano piccoli, grandi difetti.

Si tratta di un meccanismo molto più profondo che ha cambiato le regole mettendo al centro fiducia nei confronti dello specialista, ricerca di un benessere globale e soprattutto assoluta necessità di una sicurezza che diventa sempre più imprescindibile.

Nel segno del benessere

«Se prima chi si rivolgeva alla medicina estetica voleva cambiare ciò che non gli piaceva o veniva percepito come un problema, ora nel concetto di bellezza viene ricompreso il proprio benessere» spiega Marco Bartolucci, fondatore della clinica Sotherga a Milano. «Il trattamento estetico viene visto così non più tanto come un modo per cambiare il proprio aspetto quanto in un approccio di prevenzione» continua l’esperto che sottolinea come ci sia sempre più un’attenzione allo star bene cioè al tema della cura personale. La nuova parola chiave? Autenticità. «Non esiste più un metro univoco che possa definire la bellezza: le richieste vanno sempre più nella direzione di conservare le proprie caratteristiche, all’interno di un processo di benessere non solo estetico, ma anche fisico e mentale».

Ci vuole fiducia

«Il lockdown ha mostrato con chiarezza che chi si avvicina alla medicina estetica vuole farlo con un atteggiamento di fiducia chiedendo di parlare, confrontarsi, farsi conoscere e conoscere lo specialista» prosegue il dottor Bartolucci. «La mera attenzione al risultato, quindi all’eliminazione dell’inestetismo, si è trasformata in un processo di consulenza dove il medico accompagna la persona in un percorso dedicato del tutto personalizzato».

Sicurezza innanzitutto

La pandemia ha evidenziato l’importanza della sicurezza nelle strutture sanitarie, cliniche estetiche comprese che, adottando tutti i protocolli necessari, hanno rafforzato la loro presenza. Non solo. Sicurezza è anche poter fare affidamento su specialisti di alto livello che si possono trovare solo in strutture accreditate: un ulteriore invito a ponderare bene a chi ci si affida.