09/10/2021

Botulino, oggi è sempre più personalizzato

Alberta Mascherpa Pubblicato il 09/10/2021 Aggiornato il 09/10/2021

Resta in testa alle classifiche dei trattamenti più richiesti, ma viene usato con un approccio diverso, nel segno dell’armonia e della naturalezza

Studio portrait of a beautiful young woman concerned about forehead wrinkles against a gray background

Vent’anni e non sentirli. Ormai da due decenni il botulino si posiziona ai primi posti della classifica dei trattamenti più gettonati per ritrovare un viso più fresco e vitale.

Un numero per tutti: solo negli Usa nel 2019 le procedure sono state oltre 6,2 milioni secondo le statistiche dell’International Society of Aesthetic Plastic Surgery (ISAPS) e la pandemia per altro sembra non aver intaccato il suo primato.

Un approccio diverso

«Ma se il trattamento con la tossina botulina in vent’anni è rimasto sostanzialmente uguale a se stesso, quello che è cambiato è l’approccio con cui lo si utilizza» osserva Patrizia Gilardino, medico estetico di Milano. «La tendenza all’armonia e alla naturalezza del risultato che coinvolge tutto il mondo dell’estetica interessa in modo particolare il botulino: usato in un modo corretto che rispetti la fisionomia del viso offre davvero un risultato sorprendente attenuando le rughe senza cancellare l’espressività del volto, come si tende invece a pensare». Non va dimenticato per altro che il botulino è in grado di restituire luminosità anche allo sguardo. «Lavorando sui muscoli permette di alzare anche il sopracciglio: fondamentale però che tutto venga fatto tenendo conto dell’armonia complessiva del volto: esagerare non serve» continua l’esperta.

Modulazioni personali

Cosa caratterizza quindi questo modo nuovo di usare il botulino? «Innanzitutto una forte personalizzazione del trattamento» spiega Gilardino. «I muscoli sono diversi da persona a persona nella loro forza contrattile: occorre quindi utilizzare la dose giusta per restituire freschezza al viso e mantenere i caratteri espressivi tipici di ogni volto». Fondamentale poi la naturalezza del risultato.

«Il botulino rilassa i muscoli, non li ingessa se utilizzato bene» precisa la specialista. «Molte rughe del terzo superiore del volto sono determinate da un’iperattività muscolare: il botulino, rilassando il muscolo, consente di restituire la corretta elasticità, attenuando le rughe in particolare quelle che si formano tra le sopracciglia, le cosiddette rughe del pensatore, le zampe di gallina e quelle orizzontali della fronte».

Non dura per sempre

Gli effetti in ogni caso non sono permanenti. «Tendono nell’arco di qualche mese ad attenuarsi fino a scomparire» specifica Gilardino. «Va tenuto conto per altro che l’utilizzo ripetuto su una particolare area, come ad esempio la fronte, porta a un progressivo aumento del rilassamento del muscolo, così da avere effetti anche più lunghi». In questa ottica il botulino può essere usato anche come prevenzione alle rughe del terzo superiore, già a partire dai 35-40 anni per evitare di arrivare a 50 o 60 anni con situazioni particolarmente compromesse.

Da ultimo va ricordata la sicurezza. «Al di là delle continue conferme che arrivano dalla letteratura scientifica, il solo fatto che il botulino continui a essere utilizzato in medicina estetica da decenni con milioni i trattamenti fatti ogni anno nel mondo, è testimone di una sicurezza che non è mai venuta meno» conclude l’esperta.