16/03/2023

Ialuronidasi: se il filler non piace più

Simona Lovati
A cura di Simona Lovati
Pubblicato il 16/03/2023 Aggiornato il 16/03/2023

Pensi di aver esagerato con  l'acido ialuronico o il risultato non è quello che ti aspettavi? Niente paura. Il rimedio ora c’è 

ialuronidasi

Ti sei fatta prendere un po’ troppo dall’entusiasmo con i trattamenti di medicina estetica con acido ialuronico o il professionista che ha eseguito il trattamento non era all’altezza della situazione? «Oggi la soluzione a questo problema esiste e si chiama ialuronidasi, un enzima conosciuto da anni in farmacopea, in grado di rompere e sciogliere le molecole di acido aluronico», spiega il professor Sergio Noviello, direttore sanitario del Sergio Noviello Cosmetic Surgery & BAT Centre a Milano.

L’enzima è anche uno dei presidi utilizzati per rimediare alle complicanze da filler: in caso di blocco di flusso di sangue in un’arteria viene iniettato nell’immediato.

Quando si esagera

Un impiego massiccio di acido ialuronico, che è anche un costituente naturale del derma, dona un viso dai contorni irregolari, se si superano i giusti dosaggi e se la sostanza viene iniettata nei punti sbagliati, che non rispettano l’armonia del volto. Non solo. Un suo abuso, soprattutto nel terzo medio inferiore per rispondere a un problema di rilassamento della cute, può invertire le proporzioni del triangolo del viso (che risulta più largo alla base). E, al contrario,  troppo acido ialuronico nel terzo inferiore può avere dato origine a un volto dalla caratteristiche maschili. Qualche perplessità può esserci anche se si è esagerato  con i trattamenti per rimpolpare le labbra.

Il trattamento

«Dopo avere eseguito un’anamnesi della paziente, con un ago molto sottile, una cannula o un sondino si inietta la ialuronidasi nel sottocute. Se necessario si ricorre anche a una leggera anestesia», spiega lo specialista. Fino a 72 ore dopo la seduta possono comparire gonfiore e arrossamento. Se questi non si risolvono da soli o sono particolarmente importanti, il medico prescrive antistaminici o cortisonici per via orale o topica. Poiché non si può sapere la quantità giusta di enzima da utilizzare – in parallelo è difficile conoscere la quantità e il tipo di acido ialuronico esatto impiegato in precedenza -, possono essere necessari anche più trattamenti a distanza di 15 giorni l’uno dall’altro. La ialuronidasi non può essere iniettata in persone allergiche alle punture di vespe o api per reattività. Il costo va dai 200 ai 350 euro a seduta.

Qualche limite

«L’enzima potrebbe sciogliere anche l’acido ialuronico naturale presente nella pelle e funziona meglio sulle piccole zone, come le labbra, mentre su quelle più ampie quali zigomi, guance o terzo inferiore del viso potrebbe causare una degradazione poco bilanciata», conclude Noviello.