11/12/2019

Cosmetici: sai come si riciclano?

Alberta Mascherpa Pubblicato il 11/12/2019 Aggiornato il 11/12/2019

La cosmetica ha sempre più un’anima green. Che suggerisce di avere attenzione non solo nella scelta di quello che si compra ma anche al riciclo di quello che si è finito

sai riciclare?

Riciclare è pratica imprescindibile per chi ha a cuore il rispetto e la tutela dell’ambiente. Anche quando si parla di cosmetici quindi differenziare quello che va buttato è fondamentale perché possono essere recuperati materiali da riciclo.

Secondo una ricerca condotta dal marchio Garnier, ogni anno nel mondo vengono prodotti 120 miliardi di unità di imballaggio, per buona parte non riciclabili. Del resto il 56% delle persone non ricicla i prodotti di bellezza, al contrario del 90% che lo fa con gli alimentari.

Così ogni anno otto milioni di tonnellate di plastica finiscono negli oceani.

Il problema del riciclo quando si parla di cosmetici è che la maggior parte dei contenitori è fatta con materiali diversi (si può arrivare addirittura a sette) e separarli a volte non è così facile.

Cosa si può riciclare

Flaconi in plastica di shampoo e bagnoschiuma, saponi liquidi e detergenti intimi sono facilmente riciclabili sempre dopo averli lavati bene per eliminare tutti i residui di prodotto: attenzione però a togliere le pompe che non possono essere riciclate e che vanno messe quindi nell’indifferenziato. Lo stesso vale per i contenitori in vetro di creme, balsami, burri e altri prodotti di trattamento che vanno messi nell’apposite campane di raccolta dopo averli puliti.

E cosa invece no

I prodotti da trucco sono i più difficili da riciclare. A parte quelli in tubo di plastica come i fondotinta, le BB e i primer che si possono riciclare, mascara e eyeliner, trousse e palette con specchietti, “anime” di matite finite e contenitori di ombretti devono per forza di cosa finire nell’indifferenziato.

Lo stesso succede con i flaconi degli smalti che sono sì di vetro ma le particelle chimiche che si trovano nelle formule li impregnano rendendoli non riciclabili. Nulla da fare anche con i pennelli e le spugnette così come con le salviettine e i dischetti di cotone usati.

Soluzioni su misura

Attenzione infine a lacca, deodoranti e prodotti con acqua ossigenata: anche se finiti non vanno né nel vetro né nella plastica ma vanno portati alle isole ecologiche perché potrebbero contenere residui di sostanze dannose per l’ambiente. Del resto basta osservare la confezione e notare che in genere riporta diciture e simboli come tossico, nocivo, corrosivo, pericoloso per l’ambiente. Da ultime le tinte per capelli: i contenitori vanno nei cassonetti di raccolta dei farmaci scaduti oppure si portano nelle isole ecologiche.