24/06/2022

Chirurgia estetica: stop ai falsi miti

Alberta Mascherpa Pubblicato il 24/06/2022 Aggiornato il 24/06/2022

Avere le idee chiare aiuta a fare le giuste scelte. Vale per tutto, anche per la chirurgia estetica dove spazzare il campo da idee sbagliate e preconcetti è fondamentale 

Perforation lines on females face, plastic surgery concept.Marking the face.Lower-Eyelid Blepharoplasty

Siamo l’ottavo paese al mondo per procedure di chirurgia estetica con un 245.400 di interventi nel 2020, destinati a crescere nonostante la sosta del Covid. «Oggi affidarsi la bisturi per piacersi o correggere quello che si considera un inestetismo, non è più un tabù visto che sempre più persone ci ricorrono e ne parlano senza particolari problemi» spiega il professor Raffaele Rauso, vicepresidente FIME (Federazione Italiana Medici Estetici), già docente all’università Vanvitelli di Napoli.

Eppure, nonostante tutto la conoscenza della materia non è poi così approfondita. Anzi, restano falsi miti e luoghi comuni che è bene spazzare via. Partendo dall’ABC.

Vero o falso?

Chirurgia plastica e medicina estetica non sono la stessa cosa. Potrebbe sembrare banale eppure per molti la differenza non è così lampante. Va tenuto presente che gli interventi di chirurgia implicano sala operatoria e presenza di un anestesista mente la medicina estetica propone interventi meno invasivi che possono essere praticati in ambulatorio. «La differenza è sostanziale» commenta l’esperto. «Con la chirurgia si agisce più in profondità e i risultati duraturi, mentre con la medicina estetica l’effetto, che è sempre apprezzabile, ha una durata inferiore. A scegliere in ogni caso non è il paziente: sono le condizioni cliniche valutate durante la visita specialistica a dare le corrette indicazioni».

La prima visita è solo una formalità. E’ vero l’opposto dal momento che è solo analizzando con particolare attenzione la situazione di partenza, ascoltando desideri e anche preoccupazioni di chi si rivolge al chirurgo estetico, che si può programmare la miglior strategia di intervento.

L’estate è tabù per la chirurgia estetica. E’ quello che si pensa in genere, ma anche in questo caso occorre fare le dovute distinzioni. «Anche nella stagione più calda si possono programmare interventi senza problemi, magari approfittando della pausa estiva per il recupero post-operatorio» spiega l’esperto. «L’importante è seguire alcune accortezze di cui la principale è non esporre al sole le cicatrici; meglio evitare poi di stare al caldo per tre settimane successive all’intervento. No invece a operazioni che comportano ampie ferite che tardano a guarire con il caldo intenso».

I risultati sono immediati dopo un intervento. Difficilmente succede e occorre fare molta attenzione a chi promette tutto e subito. «Sui tempi di recupero post-operatorio e sulle tempistiche per vedere i risultati definitivi c’è davvero ancora poca chiarezza» commenta l’esperto. «Troppo spesso si vedono “immediati pre e post” postati sui social che sembrano magia, ma che in realtà sono frutto di interventi che spesso hanno bisogno poi di essere riparati».

Sono diversi i professionisti abilitati a trattamenti e/o interventi estetici. Per essere legalmente abilitati a eseguire interventi di chirurgia estetica, in Italia è sufficiente la laurea in Medicina e Chirurgia sebbene la specializzazione in Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica possa essere una sorta di “bollino blu” di garanzia. «Quando si cerca un intervento specifico è importante valutare le specifiche competenze del professionista in quel settore anatomico; ad esempio molti specialisti in ORL, piuttosto che in Chirurgia Maxillo-Facciale, hanno a volte un “quid” in più per interventi al volto come la rinoplastica o i lifting profondi del viso. Non a caso l’attuale “guru” mondiale del lifting deep plane è il dottor Andrew Jacono, otorinolaringoiatra di New York».

Si tratta di un lusso riservato a pochi. In realtà grazie alla tecnologia molte procedure oggi sono accessibili a molte più persone rispetto al passato. Attenzione comunque ai prezzi troppo bassi e alle offerte allettanti che spesso vanno a scapito della qualità e mettono in pericolo anche la sicurezza stessa degli interventi.