30/09/2025

Sessualità e tecnologia: cosa accade in Italia?

Emanuela Bruno
A cura di Emanuela Bruno
Pubblicato il 30/09/2025 Aggiornato il 30/09/2025

Una ricerca mette in luce il rapporto che le diverse generazioni hanno con app e sex toys, web e realtà virtuale nella loro vita intima. Con qualche risultato sorprendente

Sessualità e futuro

Mille persone di diverse generazioni e un’indagine sul ruolo della tecnologia nella vita sessuale: è il focus di uno studio realizzato dal brand di sex toys Lelo per capire come si evolvono (e si trasformeranno ulteriormente in futuro) gli scenari della vita intima con i nuovi strumenti hi-tech. Il questionario ha coinvolto diverse generazioni: i Baby boomers (over 60), la Gen X (dai 49 ai 60 anni), gli Xennial (42-48), i Millennials (29-41) e la Gen Z (18-27) ed è emerso che l’età non influenza in modo netto come si ipotizzava l’avversione o la propensione per la tecnologia in questo ambito.

I primi due gruppi sono nati nel mondo analogico, gli ultimi due sono nativi digitali e gli Xennial rappresentano un ibrido: il rapporto con la tecnologia fra le lenzuola li riguarda tutti.

 

App e sex toys

La prima analisi ha riguardato la confidenza con app e sex toys: il 62% degli intervistati dichiara di sentirsi a proprio agio nell’usarli per migliorare la propria vita sessuale (66% fra i Millennial). Nello specifico, i più hi-tech appartengono alla Gen Z (72%) e la regione più “evoluta” è la Puglia con il 71% di favorevoli, ma sorprendentemente anche i più “anziani” sono tutt’altro che riluttanti a fare propri questi ausili.

 

In rete

E la rete? I siti porno e Google sono gli strumenti più utilizzati dalle persone per migliorare la propria vita sessuale. Le generazioni più giovani si rivolgono principalmente ai siti porno, alle app di incontri (Millennial 26%, Gen Z 24%) e a Facetime (Millennial 17%, Gen Z 16%). I meno giovani scelgono i siti porno (19% Baby boomer, 27% Gen X) e Google (15% Baby boomer, 25% Gen X). In ogni caso il 65% degli italiani ritiene che la rete e le piattaforme digitali abbiano reso più semplice parlare apertamente di sessualità, con una maggiore accettazione di pratiche e di comportamenti sessuali diversi, che diventano più visibili e sono discussi pubblicamente.

 

Tutto cambia

Interrogate sul futuro, la maggioranza delle persone intervistate pensa che l’innovazione tecnologica (dai telefoni cellulari alle relazioni uomo-robot) cambierà il rapporto con il sesso e le relazioni: il 32% pensa che gioverà all’espressione sessuale (su questo dato i Baby boomers sono più scettici con il 26% di “sì”) e un italiano su 5 crede che la tecnologia avrà un impatto migliorativo sull’intimità.

 

I timori

Riguardo ai timori, il maggiore è che la tecnologia nella sessualità faccia perdere il contatto con la realtà, con le persone e le relazioni vere (37% delle persone coinvolte, con il 45% del baby boomer fino al 30% della Gen Z). Ma anche il revenge porn e il furto di dati sensibili inquietano il 22% degli italiani, in particolar modo per le donne (27% contro il 20% degli uomini) e le giovani generazioni (27% nella Gen Z rispetto al 16% fra i Baby Boomers).

 

Un futuro ipertecnologico

A fronte di questi timori, già presenti oggi, c’è da chiedersi come affronteremo il panorama che gli esperti delineano per il futuro del sesso ipertecnologico. La tecnologia immersiva offrirà esperienze e contenuti per adulti sempre più interattivi e realistici. I sex toys saranno sempre più connessi e risponderanno alle fantasie virtuali di chi li usa. Il biomorfismo porterà a un’evoluzione della robotica sessuale verso design più naturali, con sensori ed elaborazione dati sempre più perfetti. Le relazioni beneficeranno di tecnologie che creano ambienti virtuali condivisi e protetti, avvicinando partner lontani, perfezionando le videochiamate che già oggi permettono di fare sesso a distanza. E queste sono solo alcune strade ipotizzabili. Resta da vedere se il ruolo della tecnologia aumenterà esponenzialmente, man mano che sempre più persone nasceranno nella realtà digitale, oppure se è possibile che gli esseri umani “si ribellino” e optino per un sesso più concreto, reale, “umano”.