Quando a lui… cade l’occhio

Redazione Pubblicato il 02/06/2015 Aggiornato il 06/06/2015

Il vostro compagno si gira a guardare le altre per strada e voi vi sentite offese e trascurate? Fare scenate non serve. Provate a parlarne con calma, usate l’ironia oppure spiazzatelo

se a lui cade l'occhio

State passeggiando mano nella mano. Voi pensate al vostro futuro insieme e guardate con fiducia l’orizzonte. Invece lui, che non pensa a niente, guarda un’altra donna che passa. Più carina. Più giovane. Più svestita. O semplicemente “un’altra”. Perché è questo il valore aggiunto: non siete voi.

Tutto sta nella misura

Spesso si tratta davvero di un riflesso automatico e pressoché incontrollabile. Tutto sta nella misura: se, mentre siete insieme per la strada, incontrate la sosia di Charlize Theron, pretendere indifferenza sarebbe volere un fidanzato cieco. Lo stesso dicasi quando l’occhio viene catturato da hot pants e scollature abissali. Ma se il problema è frequente, poco giustificato e magari accompagnato da ammutolimenti e teste che si girano platealmente e senza vergogna, siamo effettivamente di fronte a un atteggiamento irrispettoso.

La reazione giusta

No, la lagna, i musi lunghi, i rimproveri furibondi in mezzo alla strada non servono.

  1. Rispondete con ironia. «Se vuoi ti passo gli occhiali, così vedi meglio» detto con calma e un sorriso, può già essere sufficiente a far capire che è meglio non insistere.
  2. Ricambiate, guardando con interesse i primi bicipiti gradevoli che passano. Magari, provando direttamente sulla propria pelle la sensazione di venire bellamente ignorato imparerà a comportarsi bene a sua volta.
  3. Spiazzatelo con un: «Sì, decisamente carina. Ha colpito anche a me…». Come insegnano gli psicologi di coppia lo sguardo sull’altra, se vissuto con la leggerezza di una fantasia, rafforza la complicità, anche a livello erotico. Ha quasi lo stesso effetto del guardare insieme un film erotico: stuzzica la fantasia, rafforzando l’intesa di coppia.

E se proprio non lo sopportate…

Ma se si tratta davvero di un fenomeno irritante, non occasionale e vistoso, vale la pena parlarne, evitando i toni drammatici ma con schiettezza. Per esempio chiedendo con semplicità: “cosa significa questo per te? E se io ci rimango male?”». Sembrerà strano, ma benché esistano molti “finti tonti”, c’è anche chi davvero cade dalle nuvole. A quel punto non resta che aspettare e vedere se il chiarimento è servito a qualcosa. Senza lasciarsi prendere da gelosie e insicurezza croniche.

Le scuse cult

  • Mi sembrava la collega/cugina/moglie di…
  • Per me è come guardare un’opera d’arte: si può essere gelosi di un quadro?
  • In realtà guardavo il manifesto dietro di lei
  • Mi ha colpito il vestito! Ma a te starebbe meglio!
  • Mica posso camminare con lo sguardo fisso a terra!
  • Chi? Cosa? Io?