Shopping pre-natalizio: quali emozioni può nascondere
Uno studio recente analizza gli stati d’animo che le settimane da novembre alle feste di fine anno generano in chi fa acquisti. In quali vi riconoscete?
Il periodo che va dal mese di novembre, con il Black Friday fino a Natale passando per il Cyber monday è un momento di grande shopping: tante promozioni, sconti, offerte in apparenza imperdibili e la corsa agli acquisti dei regali generano pressione psicologica e, secondo gli esperti, possono nascondere o far emergere situazioni di disagio emotivo. Per indagare ciò che sta dietro a questo fenomeno, la piattaforma di psicologia online Unobravo ha svolto un sondaggio in collaborazione con Dynata su un campione di italiani fra i 20 e i 55 anni.
Non tutti affrontano lo shopping di questo periodo con un atteggiamento stabile e controllato: per molti, infatti, il tour per negozi è espressione di stress, tristezza o conflitti interiori.
Tra stress e euforia
L’emozione più citata è l’euforia, menzionata da un terzo degli intervistati. Questo sentimento è particolarmente marcato tra i più giovani e raggiunge il 44% nella fascia 20-24 anni. Accanto all’entusiasmo emerge però una tendenza all’acquisto dettata da bisogni emotivi: quasi un italiano su tre afferma di aver fatto acquisti almeno una volta nella vita solo per evitare di affrontare emozioni difficili come stress, tristezza o conflitti. Le donne intervistate che dichiarano di averlo fatto più degli uomini: 34% contro 26%. Parallelamente, si manifesta una percezione di eccesso: il 41% del campione dichiara di sentirsi sopraffatto dalla costante presenza di offerte e promozioni.
I più vulnerabili
I giovani tra i 20 e i 34 anni sono la fascia che mostra la maggiore reattività agli stimoli e alle promozioni. L’emotività e l’impulsività guidano gli acquisti per quasi il 60% di questa fascia d’età, che afferma di aver comprato qualcosa senza pensarci troppo nell’ultimo anno, semplicemente perché era in promozione (o in saldo). Una possibile conseguenza? Il 60% dei 20-24enni dichiara di essersi pentito per un acquisto effettuato durante uno di questi eventi di shopping.
Un benessere temporaneo
La motivazione principale dietro l’atto di comprare durante questi periodi è spesso legata al benessere temporaneo o al self-treatment: la metà del campione cerca di soddisfare il bisogno di “coccolarsi”. Questa valenza emotiva è ancora più marcata tra i 20-24enni, che raggiungono il 62%. Lo shopping è inoltre percepito come una forma di compensazione emotiva dal 73% dei 20-24enni e per quasi due terzi dei 25-34enni, indicando una ricerca di sollievo o appagamento nella sfera del consumo.
In cerca di stabilità
C’è un altro aspetto interessante nell’acquisto, quando serve a ricercare un senso di stabilità: più dei due quinti dei rispondenti afferma di aver provato la sensazione che l’atto di consumare possa conferire loro un senso di pieno controllo su altri aspetti della vita. A ciò si uniscono le dinamiche sociali: un terzo del campione ha acquistato d’istinto, almeno una volta nella vita, qualcosa che non poteva permettersi a causa della pressione sociale o dello status che possedere quell’oggetto gli avrebbe portato (le percentuali maggiori sono tra gli uomini, 36% contro il 30% delle donne, e tra i giovani 20-24enni, 47%).
Nonostante oltre l’80% dei rispondenti affermi di sentire pressione finanziaria nel periodo che precede il Natale, quasi un terzo del campione dichiara di sentirsi in colpa se non compra abbastanza regali o non spende abbastanza durante le feste. Le donne lo sperimentano più degli uomini (33% contro 27%) e anche i più giovani (55% dei 20-24enni e 37% dei 25-34enni).
La dottoressa Valeria Fiorenza Perris, psicoterapeuta e clinical director di Unobravo, commenta così i dati emersi dallo studio: «I risultati mostrano come, per molti (soprattutto tra i più giovani), lo shopping diventi un modo per ritrovare per un momento stabilità o controllo in un periodo di forte stimolazione esterna. L’acquisto impulsivo o dettato dall’emotività può offrire un sollievo immediato, ma spesso è una risposta a stati interni più complessi come ansia, stress o tristezza. In questo senso, comprare non è solo un gesto economico, ma un modo per regolare l’emotività: un tentativo di ristabilire equilibrio quando le emozioni diventano difficili da gestire. Riconoscere questo meccanismo non significa giudicarlo, ma comprendere che il benessere autentico nasce soprattutto da un ascolto più profondo dei propri bisogni e del proprio stato emotivo». In generale, riconoscere le proprie emozioni e distinguere tra desideri reali e impulsi momentanei può essere un suggerimento utile per affrontare questo periodo di forte stimolazione commerciale.
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