28/02/2023

Se ti vedi bella la vita ti sorride

Veronica Colella Pubblicato il 28/02/2023 Aggiornato il 28/02/2023

Non è lo sguardo degli altri a fare la differenza ma il proprio. Piacersi aiuta a guardare alla vita in maniera positiva

Young woman applying make up near illuminated mirror indoors, view through ring lamp

Un filo di vanità potrebbe contribuire al benessere, anziché essere un difetto. Chi è convinto di essere attraente tende, infatti, a guardare alla vita in maniera positiva, a sentire di contare qualcosa nel grande schema degli eventi. Lo suggerisce una ricerca in tre studi pubblicata sul Journal of Positive Psychology, cercando una connessione tra questa dimensione dell’autostima e le nostre valutazioni esistenziali.

Il senso della vita

Qual è il senso della vita? Al di là delle possibili diramazioni filosofiche, i ricercatori invitano a soffermarsi sui tre aspetti che più ci fanno sentire di vivere una vita piena di significato. La coerenza, ovvero l’impressione di vivere in un universo ordinato e sensato anziché essere in balìa del caos, i principi secondo cui ognuno organizza la propria vita e i propri scopi e infine l’idea che la propria vita abbia un valore. Dei tre, l’ultimo può essere influenzato dalla percezione di sé davanti allo specchio.

Del resto, si tende spesso a pensare che le persone attraenti abbiano più successo, siano più competenti e piacciano di più. È possibile quindi che pensarsi belle porti a guardare a sé e al mondo in maniera diversa.

La parola ai ricercatori

Per mettere alla prova questa ipotesi i ricercatori hanno ideato tre studi, prima invitando 320 laureandi a valutare il loro atteggiamento secondo i tre criteri chiave evidenziati all’inizio e poi ripetendo l’indagine con un campione di 598 soggetti reclutati tramite Amazon Mechanical Turk, con un’età media di 37 anni, invitati anche a valutare altre persone sulla base di fotografie fornite dai ricercatori. Non solo chi si reputa attraente ha la sensazione che la vita abbia più senso, ma si tende a immaginare che i belli conducano vite piene di significato.

Infine, un terzo studio condotto su un campione di 97 individui ha replicato l’indagine del secondo utilizzando però fotografie di 331 soggetti precedentemente intervistati: in questo modo hanno potuto confrontare la percezione esterna e quella interna, arrivando alla conclusione che per il benessere sia più importante la seconda.

Bella per te, prima che per gli altri

Non è lo sguardo degli altri che fa la differenza, ma il proprio. Piacersi potrebbe essere più importante di piacere, almeno per quanto riguarda questa dimensione del benessere individuale. Un’osservazione che non stupisce, anche perché sappiamo bene quanto il contrario possa incidere sull’umore, sull’autostima e sul benessere. Guardarsi allo specchio e vedere solo difetti, a prescindere da quanto minimizzino e neghino le persone intorno a noi, è un disagio da cui non è facile liberarsi.

Trattandosi di una correlazione però è anche possibile che funzioni all’inverso, precisano i ricercatori: chi è soddisfatto della propria vita si piace di più, mentre chi attraversa periodi di crisi esistenziale potrebbe riflettere quello stesso malessere svalutandosi. Una possibilità che intendono indagare in futuro, limitandosi per il momento a sottolineare quanto queste preoccupazioni siano superficiali solo in apparenza.