27/10/2020

Pandemic fatigue. Stufa dell’emergenza? Come affrontarla nel modo giusto

Veronica Colella Pubblicato il 27/10/2020 Aggiornato il 27/10/2020

Sentirsi stanchi e demoralizzati è normale dopo quasi un anno di restrizioni. Ecco qualche consiglio per non perdere la calma anche quando tutto sembra senza senso

Photo of young woman taking care of her plants on a rooftop garden

La seconda ondata della pandemia è arrivata in anticipo rispetto alle previsioni, costringendoci a retrocedere sulle libertà guadagnate in estate. Delusione, spossatezza e insofferenza sono risposte prevedibili e naturali, ma gli esperti temono che questo stato di crisi prolungato ci renda meno attenti al rispetto delle regole, soprattutto se il prezzo da pagare per proteggersi dal contagio è percepito come troppo alto.

Quali sono le categorie più colpite e perché

La paura sta cedendo il passo all’angoscia, rendendo sempre più diffusa la percezione delle regole come ingiuste o addirittura arbitrarie. A rendere particolarmente vulnerabili a questa sensazione di impotenza e sfiducia, spiega la dott.sa Giulia Giorgi di Guidapsicologi.it, è il venire meno dei fattori di protezione individuali e collettivi che aiutano a far fronte all’emergenza.

A livello individuale, risulta più protetto chi può contare su una solida base di autostima e su un senso di autoefficacia, chi ha capacità di giudizio critico e riesce a filtrare informazioni anche cliniche sulla pandemia.

In gioco però non ci sono solo fattori psicologici, ma anche l’ambiente di vita – ovvero il contesto fisico e sociale – in cui si è immersi: dalle condizioni igienico-sanitarie al substrato socioeconomico di appartenenza, passando per il sistema di credenze e valori trasmessi dalla cultura o dalla formazione personale. E ancora, il supporto di una rete scolastica e lavorativa, la fiducia nelle Istituzioni e lo sviluppo di competenze di cittadinanza sociale adeguate e realistiche, necessarie per aderire alle misure di sicurezza richieste dalla pandemia.

Le strategie per recuperare la serenità

Il suggerimento dell’esperta per combattere la tentazione di gettare tutti gli sforzi alle ortiche è di concentrarsi su quello che può rendere la vita quotidiana più tranquilla e consapevole. Cercare di impostare abitudini di vita sane ma nuove, in linea con le norme di sicurezza, aiuta a percepire il cambiamento come un momento di transizione necessario per uscire dall’emergenza e non come un’imposizione. Ecco qualche consiglio per iniziare:

  1. Niente abbuffate di news. Per non lasciarsi sopraffare dalla mole di informazioni sulla pandemia e sui contagi, vale il consiglio di sempre: attenersi ai dati ufficiali diffusi da OMS e Istituto Superiore di Sanità, informandosi a piccole dosi.
  2. Stabilisci una lista di priorità. L’incertezza, lavorativa ma non solo, è un’enorme fonte di stress. Per tenerla sotto controllo, meglio focalizzarsi sul presente e mettere al centro delle proprie giornate ciò che davvero è urgente, senza angosciarsi sul futuro lontano.
  3. Continua a rispettare le regole (anche se non ne puoi più). Rispettare le regole di distanziamento e le restrizioni è fondamentale per uscire da questa situazione in maniera più rapida. Ripeterci questo concetto può aiutarci a non mollare, anche se bisogna essere consapevoli del fatto che non è possibile al momento sapere quando ne usciremo.