09/03/2020

Indecisione cronica: come superarla

Veronica Colella Pubblicato il 09/03/2020 Aggiornato il 09/03/2020

Superare l'impasse si può, rafforzando l'autostima e imparando a dare il giusto peso al giudizio degli altri

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Per chi soffre di indecisione cronica, scegliere dove andare a cena il venerdì sera può essere complicato quanto scegliere che percorso di studi intraprendere, o accettare un trasferimento a migliaia di km da casa.

Ripassare tutti i pro e i contro di ogni opzione sembra non servire a niente se non a sentirsi sempre più confusi.

Le motivazioni per cui finiamo intrappolati da una rete di dubbi e ci sentiamo il peso del mondo sulle spalle sono diverse, ma fortunatamente la strada per uscirne esiste.

La paralisi da troppa scelta

Lo psicologo Giorgio Nardone, nel suo saggio La paura delle decisioni (Ponte alle Grazie), spiega questa tendenza a ingarbugliarsi nei propri dilemmi come un effetto collaterale del nostro cammino di esseri umani. Più le nostre conoscenze e le nostre capacità si sono raffinate, più il rapporto tra individuo e realtà si è fatto complicato, richiedendo di fare scelte complesse. La strada verso le decisioni è costellata di paradossi, come il cortocircuito causato dalla sovrabbondanza di scelte a disposizione o quello dettato dal nostro stesso benessere. Crescere protetti da un ambiente familiare o sociale che garantisce una certa agiatezza infatti ci spinge a delegare sempre più decisioni, senza maturare mai la sicurezza necessaria per far fronte alle responsabilità.

Le forme dell’indecisione

La paura di decidere non assume sempre la stessa forma: c’è la classica paura di sbagliare, che non colpisce solo chi deve effettivamente prendere decisioni di vita o di morte ma dipende in larga parte dall’attitudine personale e la preoccupazione che le proprie scelte siano irreversibili. Poi quella di non essere all’altezza, perennemente in lotta con sé stessi e la propria autostima, o ancora quella di esporsi, che aggiunge alla paura di prendere una decisione il timore del giudizio degli altri, che a volte sfocia nell’evitare di prendere decisioni per paura di risultare impopolare, perché alla costante ricerca dell’amore e dell’approvazione degli altri. Infine, c’è chi per paura di non avere il controllo della situazione finisce in un loop di revisione continua alla ricerca di conferme.

4 step per tornare ad agire

  1. Sii preparata. Le decisioni più difficili da prendere sono quelle prese al buio. Essere preparate aumenta l’autostima, necessaria per affrontare i compiti difficili senza avere improvvise crisi di coraggio. Per essere efficace però la competenza necessita sempre di un po’ di pratica: essere preparate significa anche allenarsi a decidere, delegando sempre meno.
  2. Impara a gestire gli imprevisti. Come recita la prima legge di Murphy, se qualcosa può andare storto probabilmente lo farà. Imparare a gestire i problemi alla lunga è molto più lungimirante che imporsi di non trovarne mai, magari colpevolizzandosi se non si è riusciti a prevedere ogni variabile in gioco.
  3. Esercita la capacità di persuasione. A volte la scelta migliore, per sé stessi e per gli altri, è quella più impopolare. Chi ha paura delle reazioni degli altri si trova così a rimandare all’infinito il momento di prendere una decisione. Imparare a motivare in maniera serena ma ferma le proprie ragioni non garantisce che tutti le accettino, ma è un buon primo passo per diventare autonomi.
  4. Guarda in faccia la paura. Qual è la cosa peggiore che potrebbe succedere se fai la scelta sbagliata? Anziché schivare questa domanda, per paura di confrontarsi con le conseguenze (reali o immaginarie) delle proprie decisioni, esplorare con la fantasia gli scenari più funesti aiuta ad “addestrare” il proprio sistema nervoso a gestire questa emozione.