18/10/2022

Il profumo dell’amicizia

Veronica Colella Pubblicato il 18/10/2022 Aggiornato il 18/10/2022

Studi recenti ipotizzano che quando incontriamo una persona con un odore simile al nostro è subito sintonia 

Front view of three pretty female friends in winter clothes drinking hot beverages during cold day inside a room.

Sull’amore a prima vista la scienza ha espresso le sue riserve, ma l’amicizia potrebbe avere presupposti molto meno complicati. Quando capita di incontrare una futura amica con cui ci sentiamo in sintonia ancora prima di esserci scambiate i convenevoli di rito, quasi ci conoscessimo da sempre, potrebbe dipendere dal fatto che a livello inconscio abbiamo riconosciuto in lei qualcosa di familiare.

Lo suggerisce uno studio pubblicato su Science Advances, partendo dall’ipotesi che di mezzo ci sia la chimica: è molto probabile, infatti, che quella persona abbia un odore corporeo molto simile al nostro.

Questione di chimica

Come capire se l’affinità passa anche per il naso? Dopo aver reclutato online 20 coppie di amici o di amiche, i ricercatori hanno chiesto a ogni partecipante di bandire dalla tavola ogni alimento con il potere di alterare l’odore corporeo – per esempio curry, aglio e asparagi – utilizzare sapone neutro e farsi due notti di sonno in completa solitudine indossando una maglietta di cotone. I capi sono poi stati analizzati con un naso elettronico, scoprendo che le impronte olfattive dei membri di ogni coppia erano effettivamente somiglianti. Non solo, ai partecipanti è poi stato chiesto di annusare campioni con tre odori diversi: quello di due persone appartenenti a una coppia di amici o accoppiate in maniera casuale, più un terzo odore utilizzato come pura distrazione. E pare che anche per il naso umano sia possibile percepire le similitudini.

Piacersi senza parlare

È legittimo sospettare che l’ipotesi non regga al confronto tra sconosciuti. Per indagare ulteriormente in questa direzione, i ricercatori hanno reclutato un secondo gruppo di soggetti ideando un esperimento ancora più bizzarro. Dopo aver seguito il protocollo della maglietta, i partecipanti sono stati invitati a prendere posizione davanti a uno sconosciuto del suo stesso sesso e imitarne i movimenti restando in silenzio per circa due minuti, ripetendo poi l’esercizio con tutti gli altri possibili partner. Ognuno di loro ha poi compilato un questionario sull’affinità percepita durante gli esercizi con i diversi partner, permettendo ai ricercatori di tracciare una debole correlazione con le similitudini nell’odore corporeo. Nulla che possa offrire conferme definitive, tanto più che nella vita reale è facile che il profumo della nostra pelle sia mascherato da quello che indossiamo, dai prodotti che usiamo, da quello che mangiamo e altri fattori. Ma abbastanza per non scartare del tutto questa possibilità.

Le basi dell’amicizia

A prescindere dal ruolo della chimica nel creare affinità, sia nel mondo animale che in quello umano formare un legame di amicizia richiede un certo impegno. Si rafforza passando tempo insieme – le scimmie fanno grooming, noi conversazione – ed è più facile mantenerla quando si ha lo stesso stile di vita, soprattutto tra adulti. Non è detto che ogni amicizia che coltiviamo ci porti vantaggi materiali, scrive la psicologa evoluzionista Debra Lieberman su Scientific American, ma si basa pur sempre sul riconoscere all’altro un valore e nell’aspettarsi che sia al nostro fianco nei momenti di bisogno. E in questo le similitudini giocano un ruolo chiave, proprio perché la nostra parte più razionale tende a considerarle buoni presupposti perché ci sia cooperazione.