23/09/2025

Ansia d’inizio autunno

Alberta Mascherpa Pubblicato il 23/09/2025 Aggiornato il 23/09/2025

Si tratta di un’esperienza comune che non deve allarmare. I consigli dello psicologo per affrontare il ritorno alla routine

Busy woman going office hallway closeup. Late manager answering mobile phone holding coffee cup in morning. Corporate businesswoman multitasking walking with papers to meeting. Late employee calling.

Ci siamo. Come ogni anno la ripresa della routine porta con sé un carico di ansia, stress e malinconia che rende difficile la ripresa della normale routine quotidiana. Non succede ovviamente a tutti, ma a molti: a fronte infatti di persone che gestiscono meglio questo passaggio, ce ne sono altre che lo soffrono in modo particolare.

Sono soprattutto coloro che vivono difficoltà di tipo lavorativo o relazionale e chi ha ancora poca esperienza nel ruolo che ricopre o ha scarsi strumenti per gestire al meglio la responsabilità.

Riconoscere i sintomi

«L’ansia è una problematica comune che, prima o poi, riguarda tutti nella vita. Saperne riconoscere i sintomi è il primo strumento utile per poter superare questo fenomeno» spiega il dottor Giancarlo Caselli, psicologo clinico, attivo sulla piattaforma iDoctors. «Corpo e mente sono programmati per adattarsi all’ambiente in cui si vive e questo solitamente avviene in modo piuttosto rapido soprattutto quando ci si trova a vivere in un’area di comfort, come succede ad esempio in vacanza. Per questo motivo, sentirsi ansiosi e stressati al rientro è assolutamente fisiologico: quel che conta è riuscire a inquadrare il problema per capire se è momentaneo o meno». Sonno e alimentazione sono due indicatori molto importanti in merito. «E’ normale sentirsi un po’ spaesati con il cambio di stagione perché occorre un po’ di tempo per adattarsi a nuovi ritmi, ma se sintomi come la fatica ad addormentarsi dopo una settimana persistono può essere il segnale di un disturbo d’ansia. Mentre se si tende ad addormentarsi molto presto la sera, come difficilmente succede nel resto dell’anno, per poi svegliarsi di continuo si è di fronte a un calo nel tono dell’umore. Anche il fatto di mangiare in modo compulsivo, più del solito e a orari anomali, può essere indice di una forma ansiosa, mentre la perdita di appetito è più spesso legata al calo del tono dell’umore e quindi ad una sintomatologia di tipo depressivo» commenta l’esperto.

Fare attenzione alla durata

Sentirsi spaesati, stanchi, svogliati nei primi giorni del rientro non deve preoccupare. Ma occorre fare attenzione alla durata di questi sintomi. «Se si superano i sette, dieci giorni e se la problematica sembra diventare più pesante anziché regredire, dietro allo stress può nascondersi un disturbo più importante come quello di ansia generalizzata» precisa lo psicologo. «In questo caso, la ripresa del lavoro non è la causa del disturbo ma l’elemento che rende visibile, attraverso un sintomo, qualcosa di più profondo. Possono comparire pensieri invadenti, alterazioni del ritmo cardiaco, difficoltà a prendere sonno, variazioni nelle abitudini alimentari, paura ad affrontare nuove sfide: consultare un professionista è un aiuto indispensabile per capire come meglio affrontare queste difficoltà che stanno insorgendo. Non si deve temere un percorso lungo e difficoltoso dal momento che le sindromi ansiose possono essere affrontate con percorsi che in poche settimane riescono a risolvere efficacemente il problema». 

Strategie di sopravvivenza

Ma come affrontare l’ansia?

«Come in tutte le cose la gradualità è meglio dello stacco repentino» commenta lo psicologo. «Sarebbe quindi opportuno mettere in conto un periodo di “acclimatazione” prima di tuffarsi nella routine a pieno ritmo. E’ importante continuare a portare avanti alcune attività più gratificanti tipiche delle vacanze in modo da avvertire il distacco in modo meno significativo» prosegue il dottor Caselli. «Attenzione infine a non archiviare subito le vacanze, specie se sono state particolarmente belle, come un qualcosa di passato e quindi da dimenticare subito ma continuare al rientro ad assaporarne i ricordi piacevoli che hanno lasciato».