09/02/2021

Pet: è boom di adozioni ma bisogna essere convinte. E consapevoli

Veronica Colella Pubblicato il 09/02/2021 Aggiornato il 09/02/2021

Complici le restrizioni e la solitudine, molti italiani hanno deciso di affrontare la nuova normalità con un pet. Gli animali da compagnia offrono conforto e ottime scuse per uscire più spesso, ma il loro benessere non va sottovalutato

Shot of beautiful young woman playing with her cute dog and cat while using mobile phone sitting on couch in living room at home.

Gli animali domestici scaldano il cuore, anche quelli a sangue freddo. Ecco perché dall’inizio della pandemia c’è stato un vero e proprio boom di acquisti e adozioni, certificato dal rapporto dell’Osservatorio Coop.

Gli italiani che nel 2020 hanno trovato il modo di fare spazio a una cuccia o a un acquario anche negli appartamenti più claustrofobici sono 3.5 milioni, mentre altri 4.3 milioni pensano di imitarli a breve.

L’affetto di un pet può effettivamente fare la differenza nel modo in cui si affrontano i cambiamenti, almeno a livello di percezione. Lo racconta uno studio britannico pubblicato su PLOS ONE, secondo cui chi ha condiviso i primi mesi di lockdown con un pet – o anche solo facendo amicizia con gli uccellini in giardino – ha dichiarato di aver tollerato meglio solitudine e stress proprio grazie al contatto con gli animali. Non solo, prendersi cura di loro aiuta a mantenersi più attivi fisicamente e mentalmente anche quando lavoro e vita sociale sono ridotti al minimo.

Prima di correre al gattile o informarvi sulla dieta dei canarini però è meglio riflettere attentamente sulle responsabilità a cui si va incontro quando si diventa “padroni”, evitando le scelte d’impulso.

Pro e contro della vita con un pet

Le coccole sono una preziosa fonte di serotonina e ossitocina, ma il legame emotivo che si può instaurare con un pet va oltre il contatto fisico. Dallo studio è emerso che l’affetto va oltre la specie, anche se non tutti i pet possono essere presi in braccio o fanno le feste quando entriamo in casa. E sono proprio i sentimenti a fare da cuscinetto tra noi e le preoccupazioni, anche in tempo di pandemia. Adottare o acquistare un pet non è però una scelta da prendere alla leggera, avvertono i ricercatori. Se per il 90% degli intervistati la presenza degli animali è stata di grande aiuto per adattarsi alla vita in lockdown, il 68% ha scoperto di avere a che fare con una nuova fonte di stress. C’è chi è preoccupato di non trovare un veterinario disponibile nel momento del bisogno, chi non sa se avrà abbastanza soldi per mantenere sé stesso e il proprio pet e chi teme di ammalarsi perché non sa chi se ne prenderebbe cura in sua assenza. E poi c’è da mettere in conto la drastica riduzione delle attività all’aperto, fondamentale per il benessere di animali come cani e cavalli.

Cosa bisogna sapere

Se non avete mai avuto animali in casa queste preoccupazioni potrebbero sembrarvi eccessive, ma è meglio passarle in rassegna prima di portare a casa un cucciolo. A pesare sul bilancio famigliare non ci sarà solo il cibo, ma anche potenziali spese mediche e una pletora di accessori per la toeletta e per lo svago di cui bisognerà farsi carico. In più, ogni animale ha il suo carattere e non è detto che diventiate amici inseparabili fin da subito. Affetto e fiducia vanno spesso guadagnati, con pazienza e rispetto. Un altro aspetto su cui meditare attentamente sono gli spazi, che si deve essere preparati a condividere mettendo in conto qualche incidente di percorso e persino qualche dispetto. E per chi lavora da remoto, meglio avere un piano B in caso di ritorno in ufficio.

Quale scegliere?

Ci sono tante altre specie da prendere in considerazione in alternativa ai classici cane e gatto, anche per chi vive in appartamento e non ha un giardino a disposizione. Conigli nani, criceti, cavie, gerbilli e topi sono ormai piuttosto diffusi, ma c’è anche chi ha optato per serpenti, iguane o tartarughe acquatiche. L’importante è evitare l’acquisto incauto e informarsi in anticipo sulle necessità di ogni specie, dall’alimentazione all’habitat senza dimenticare il tipo di contatto umano più gradito e tollerato.