10/07/2019

Pensa positivo… ma senza perdere lucidità e senso pratico

Veronica Colella Pubblicato il 10/07/2019 Aggiornato il 10/07/2019

Se è vero che troppa negatività può tarpare le ali ai sognatori, per ottenere dei risultati concreti non basta convincersi che tutto andrà bene: bisogna avere un sistema

metodo woop

Non basta pensare che tutto andrà bene, per questo la psicologa tedesca Gabriele Oettingen propone un’alternativa al pensiero positivo, che ha chiamato “metodo WOOP”. Un approccio alla realizzazione dei nostri desideri che anziché puntare sulla rassicurazione si concentra su realismo, senso pratico e lucidità.

I limiti del pensiero positivo

Il pensiero positivo è un’arma a doppio taglio: quando siamo troppo rilassati tendiamo a sottovalutare il nostro contributo diretto nel far andare le cose come desideriamo, lasciandoci cullare dalla dolce inerzia di chi si sente già al traguardo. La serenità ha anche una risposta fisiologica, che abbassa la pressione e rilascia una certa quantità di ormoni del benessere. Un pizzico di realismo è necessario per rimanere attivi mentalmente e per guardare con obiettività agli ostacoli che si frappongono tra noi e il nostro sogno ad occhi aperti: che sia un’opportunità di carriera, un cambiamento nel nostro stile di vita o un percorso di riabilitazione.

La tecnica del contrasto mentale

Diventare realisti non significa diventare disfattisti. Adottare un atteggiamento più pragmatico significa solo recuperare il gusto della sfida, tenendo a mente tutti gli elementi che concorrono a creare il futuro che vogliamo per noi. Visualizzare i nostri obiettivi diventa una forma di allenamento se alla fantasia associamo un confronto immediato con la realtà, mettendo a fuoco le barriere e gli ostacoli personali che dobbiamo superare.
Questa tecnica, definita contrasto mentale, è stata sperimentata dalla dottoressa Oettingen e dai suoi colleghi dell’Università di Amburgo utilizzando come soggetti diversi gruppi di studenti, anche molto giovani. A prescindere dalla fascia d’età, gli studenti che hanno adottato questa tecnica hanno ottenuto risultati migliori sia rispetto al gruppo a cui è stato proposto di concentrarsi sulla sola fantasia che rispetto al gruppo messo davanti alle sole difficoltà. Questo suggerisce che la consapevolezza di sé e dei limiti da superare, anziché creare un deterrente, carica di energia e rende più determinati.

In cosa consiste il metodo WOOP

Nella sua semplicità, il metodo si applica sia ai desideri immediati che alle strategie a lungo termine.
Si articola in quattro step, da seguire rigorosamente nell’ordine in cui sono stati pensati:

  1. Wish (Desiderio): il primo passo è mettere per un attimo da parte il rumore di fondo del mondo esterno, eliminando qualsiasi distrazione. Questo momento serve ad ascoltarsi e capire davvero cosa si vuole, identificando un obiettivo raggiungibile in un tempo ragionevole che sia anche impegnativo e stimolante.
  2. Outcome (Risultato): la seconda fase consiste nel provare a immaginare come ci sentiremo una volta realizzato il nostro desiderio. Qual è il beneficio più grande che apporterà alla nostra vita? Porsi questa domanda aiuta a distinguere gli obiettivi a cui teniamo davvero da quelli che gli altri scelgono per noi.
  3. Obstacle (Ostacolo): oltre alle difficoltà oggettive, ci sono gli ostacoli interiori. Molto spesso sono proprio questi a tenerci bloccati, perché non sappiamo riconoscerli con chiarezza. Possono essere abitudini, schemi di comportamento, pensieri o convinzioni che ci portano ad auto-sabotarci, come la paura di non essere bravi abbastanza.
  4. Plan (Pianificazione): identificato l’ostacolo, è più facile capire come reagire. Basta stabilire un pensiero o un’azione di contrasto da impiegare ogni volta che affiorerà quella parte di noi che si mette di traverso.