Identikit della perfezionista

Redazione Pubblicato il 04/06/2015 Aggiornato il 05/06/2015

Pretende il massimo ma non è mai soddisfatta. La perfezionista, spesso, è soltanto una persona insicura che non si rende conto dei disagi che crea a se stessa e agli altri. Ma cambiare è possibile, in 5 mosse

apertura pisco perfezionista

Se sulla sua scrivania c’è qualcosa fuori posto diventa nervosa. Se deve consegnare un lavoro controlla e ricontrolla fino all’esasperazione (di chi le sta vicino). Scegliere il look giusto per un appuntamento importante diventa un affare di stato. Vi pare di riconoscere qualcuno? Stiamo parlando della perfezionista. Una donna, nella maggior parte dei casi. Fredda, controllata, poco affettuosa. Impegnata ad essere sempre un passo avanti alle altre: più magra, più bella, più alla moda… Al top in ogni situazione: mamma perfetta e pure femme fatale, in carriera ma anche cuoca raffinata. Una donna esigente, con gli altri e soprattutto con se stessa.

A volte essere perfezioniste è utile, perché rende attive, propositive, determinate a migliorare e a raggiungere nuovi traguardi. Ma tutto deve essere all’insegna dell’entusiasmo e della leggerezza.

Quando si esagera

Più spesso, però, è un atteggiamento dannoso. Diventa tanto più pericoloso quanto più è generalizzato e invade tutti i settori: lavoro, casa, hobby. E così la perfezionista è destinata ad essere sempre insoddisfatta. A sentirsi sempre inadeguata. Nel tentativo di non perdere di vista nulla, rischia di farsi sfuggire il senso del limite. In realtà è spesso una persona insicura, che ha paura di fallire. Molto critica verso se stessa magari perché, fin da piccola, le è stato chiesto di dare il massimo, di alzare continuamente l’asticella. E il rischio è anche che si ritrovi da sola perché risulta pedante, troppo concentrata su se stessa, sempre pronta a criticare e a pretendere.

Cambiare in 5 mosse

Abbassare le aspettative. Per la perfezionista non è facile. Il consiglio è chiedersi innanzitutto perché ci si sente sempre in difetto, sempre scontente dei propri risultati. Non negare le proprie insicurezze e le paure. Per favorire la consapevolezza, può essere utile fare un elenco degli ambiti in cui si pretende di più da se stesse. Valutare gli obiettivi. Sono davvero realistici? Non è possibile smaltire da soli il lavoro di cinque persone, né dimagrire dieci chili in una settimana. Se si esagera con le aspettative, è inevitabile sentirsi frustrate.

Imparare a godersi i successi, piccoli o grandi che siano. Ripetere a se stesse frasi del tipo “ce l’ho fatta”, “sono stata brava” e non “poteva andare meglio”.

Fare le cose per rilassarsi e per divertirsi, non solo per primeggiare. Provare esperienze nuove. Ad esempio, si vorrebbe imparare a ballare o a nuotare o a dipingere ma non si è capaci e si pensa che da adulte non valga la pena? Basta iscriversi a un corso e buttarsi. L’importante è confrontarsi con qualcosa di nuovo senza farsi spaventare dalle novità o cercare ad ogni costo la migliore performance.

Porsi dei limiti  (nel lavoro, negli impegni domestici) e conservare sempre un po’ di tempo libero per fare una passeggiata, per guardare un film, per leggere un libro.

Annotare costi e benefici del proprio perfezionismo su un foglio ci si accorgerà ben presto che l’elenco dei primi è più lungo di quello dei secondi.

Come comportarsi con una perfezionista

Chi ha a che fare con una perfezionista deve armarsi di pazienza e provare ad aiutarla a stare meglio. Informarsi sui suoi risultati, assicurarle che sta facendo la cosa giusta, comunicarle l’importanza del suo contributo, ascoltare le sue preoccupazioni sono tutti modi per farle ritrovare fiducia in se stessa. E, forse, per farla rilassare!