07/10/2019

Primo appuntamento, cosa non devi chiedere

Veronica Colella Pubblicato il 07/10/2019 Aggiornato il 07/10/2019

Le aspettative e la voglia di piacere possono tradursi in gaffe e domande “trappola” che finiscono per imbarazzare entrambi. Una piccola guida per conoscersi meglio senza errori

domande da non fare al primo appuntamento

I primi appuntamenti sono quel momento magico in cui tutte le possibilità possono avverarsi. Anche quando non si tratta del primo in assoluto, è inevitabile provare un pizzico di ansia dettata dalla voglia di piacere e dalle aspettative che nel frattempo hanno iniziato a formarsi. Prima di rendercene davvero conto, la curiosità di saperne di più sull’altra persona rischia di far prendere alla conversazione una piega da interrogatorio, soprattutto considerato l’effetto a catena che tendono ad avere le uscite infelici. Ecco qualche consiglio sulle domande che forse sarebbe meglio rimandare, quelle che ci fanno rimpiangere di non esserci morsi la lingua e quelle che invece possono far cogliere segnali utili sulla compatibilità di coppia.

Mai spingersi in territori delicati come le passate relazioni o la voglia di famiglia: l’altro si sentirebbe a disagio

Otto cose da non chiedere al primo appuntamento

  • Come mai sei ancora single? A prescindere da tutte le buone intenzioni, questa domanda risulta immediatamente fastidiosa. Soprattutto perché sembra partire dal presupposto che ci sia qualche enorme difetto che ancora non siamo riusciti a vedere, facendo sentire l’altra persona a disagio.
  • Hai avuto molti partner? A meno che non vi siate incontrati in ambulatorio e tu sia un medico qualificato, è un’informazione troppo personale. Se non viene rivelato spontaneamente meglio non essere invadenti, tanto più che rischia di suonare come un giudizio morale.
  • Senti ancora la tua (o il tuo) ex? Magari siete rimasti in ottimi rapporti con i vostri ex e non vedete l’ora di trovare qualcuno che riesce a fare lo stesso. Tuttavia, può dare l’impressione che stiate già investigando la presenza di possibili rivali, il che non è molto attraente.
  • Ti senti pronto a mettere su famiglia? Correre troppo in avanti, anche se solo in senso ipotetico, può mettere addosso una pressione sgradevole. Sia che voi non vediate l’ora di avere una famiglia numerosa, sia che lo stiate chiedendo perché in realtà state tanto bene con il gatto e non avete intenzione di stravolgere l’equilibrio domestico.
  • Quanto guadagni? Non solo non è un parametro accurato per valutare un potenziale partner, ma è anche poco elegante chiedere a qualcuno di esibire la busta paga tra il secondo e il dolce.
  • Hai mai tradito/Sei mai stato tradito? Il passato di una persona può essere un campo minato e spesso il tradimento è associato a ricordi dolorosi. Sicuri di volerlo rivangare?
  • Dove pensi possa portare questa relazione? Se l’altra persona si irrigidisce, è perché di fatto non avete ancora una relazione. È solo il primo appuntamento, magari aspettate il primo mesiversario.
  • Mangi sempre così tanto (o così poco)? Il rapporto con il cibo può essere molto complicato. Portare l’attenzione su quanto una persona stia mangiando – o non mangiando – genera istantaneamente imbarazzo, fa salire sensi di colpa e magari riapre vecchie ferite di cui non siamo a conoscenza. Tutto in una sola gaffe.

Tre cose che invece potrebbe essere utile sapere

  • Qual è la persona più importante nella tua vita? Se avete il terrore di trovarvi incastrati con genitori invadenti, fratelli minori che si impossessano del divano o migliori amici onnipresenti, magari perché uscite da un’esperienza simile con un ex, questa domanda è abbastanza innocente per sondare il terreno senza far sembrare che mettiate le mani avanti.
  • Qual è la vacanza più bella che hai fatto (o la tua città preferita)? Questa domanda è utile per capire quanto avete in comune, dallo stile di vita al tipo di esperienze che considerate rilassanti o divertenti.
  • C’è qualcosa che ti piacerebbe imparare o che avresti sempre voluto saper fare meglio? Può essere un modo di parlare dei propri sogni o delle proprie aspirazioni senza rischiare di toccare tasti dolenti, portando l’attenzione sulle possibilità future e non sui progetti sfumati.