07/09/2022

Coppie childfree: quando non avere figli è una scelta

Veronica Colella Pubblicato il 07/09/2022 Aggiornato il 07/09/2022

Oggi diventare genitori non è un obbligo, ma una scelta ponderata. E chi non sente di avere questa vocazione lo sa molto presto

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In Michigan a non volere figli è circa un adulto su cinque, suggerisce un recente studio pubblicato su Scientific Reports. Una consapevolezza che matura intorno ai 20 anni, se non addirittura durante l’adolescenza. Gli adulti childfree non hanno nulla contro i bambini e possono essere zii meravigliosi, ma non desiderano diventare genitori.

A dispetto dei luoghi comuni sul ticchettare dell’orologio biologico, questa convinzione non si incrina una volta passata la boa dei quaranta. E ammetterlo non è più un tabù.

Avere le idee chiare

Un difetto delle ricerche che mettono a confronto genitori e non-genitori, sostengono gli autori Zachary P. Neal e Jennifer Watling Neal, è che raramente distinguono tra childfree e childless. Non avere figli per scelta è diverso da non avere figli per via di problemi di salute, circostanze avverse o mancanza di un progetto di vita condiviso con un partner. E nel novero dei non-genitori ci sono anche gli indecisi, gli ambivalenti o quelli che vorrebbero dei bambini in futuro. Distinzioni importanti per non stimare al ribasso un fenomeno in crescita, oltre che per sfatare il mito che prima o poi si è destinati a tornare sui propri passi.

Chi non ha mai subito il fascino dei neonati raramente cambia idea, spiegano gli autori: circa il 70% degli adulti childfree ha maturato la consapevolezza di non volere figli prima di compiere 30 anni, mentre le ricerche condotte negli anni ’70 mostravano più ambivalenza. Se un tempo la decisione di non avere bambini era rimandata, più che rifiutata a priori, ora si ammette più facilmente di non averli mai davvero desiderati.

I figli (non) fanno la felicità

Avere figli rende davvero più felici? Chi sostiene che sia necessario diventare genitori per vivere una vita piena ne è convinto, ma la ricerca invita alla cautela. In uno studio precedente condotto dagli stessi autori e pubblicato nel 2021 su PLOS One, un confronto tra genitori e non-genitori suggerisce piuttosto che questa scelta non incida in maniera significativa sulla soddisfazione verso la propria vita. E quanto alla percezione comune che vede gli adulti childfree come più egoriferiti e meno amichevoli rispetto ai genitori e ai genitori potenziali, non corrisponde fedelmente alla realtà. Qualche differenza nei tratti della personalità dei diversi gruppi esiste, ma non così marcata da avere rilevanza statistica. Eccetto per l’amicalità, caratteristica lievemente accentuata nei genitori potenziali rispetto a chi esclude del tutto questa possibilità.

Le ragioni per non avere bambini

Non contemplare la maternità (o la paternità) nel proprio futuro è una scelta sempre più comune, ma non meno stigmatizzata. C’è chi la considera una scelta egoista e chi la considera una sconfitta per una società che si rassegna a invecchiare. La riprovazione sociale riguarda in particolare le donne, ma non tutte le donne. Le ricerche sul tema mostrano che la situazione è più complessa e non priva di diseguaglianze e discriminazioni, sottolinea la ricercatrice Gilla Shapiro in un articolo pubblicato su Studies in the Maternal. Alcune donne sono incoraggiate a fare più figli, altre a farne meno o non averne affatto.

Quanto alle ragioni per non avere bambini, è una scelta che dipende sia da preferenze individuali che da fattori contingenti, come la qualità della relazione o la qualità della vita, le prospettive di carriera o la difficoltà nel garantire a eventuali figli un tenore di vita adeguato. E secondo alcuni studi non mancano le ragioni altruiste, come la percezione di vivere su un pianeta già troppo affollato, i dubbi sulla propria capacità di essere bravi genitori o il timore di mettere al mondo bambini destinati a vivere in un futuro alla Mad Max.