29/01/2022

Coppia: pensavo fosse amore, invece era limerenza

Veronica Colella Pubblicato il 29/01/2022 Aggiornato il 29/01/2022

Quanto è sottile il confine tra amore e ossessione? C'è un termine preciso, limerenza, per spiegare come mai alcune persone vivono i sentimenti in maniera così intensa

Sad lonely woman holding red heart.  Being alone on Valentine's day. Heartbreak, divorce or breakup concept.

Le farfalle nello stomaco sono una sensazione bellissima, ma solo a piccole dosi. Quando si finisce per perdere davvero il sonno o l’appetito per amore, tanto più se non si è sicuri di essere corrisposti, quei sentimenti così intensi diventano quasi dolorosi.

Negli anni ’70 la psicologa americana Dorothy Tennov ha coniato il termine limerenza per indicare quello stadio dell’innamoramento che solo alcune persone sembrano in grado di raggiungere, uno struggimento che rende impossibile concentrarsi su qualsiasi altra cosa.

Molto spesso si tratta di una fase, ma se non la si vive in modo consapevole può diventare una forma di ossessione.

Che aspetto ha il mal d’amore

Nel tentativo di mettere in piedi il primo studio sistematico dell’amore romantico, Tennov ha intervistato circa 500 soggetti chiedendo loro di descrivere cosa si prova quando ci si scopre innamorati. Per quanto sia difficile approcciare scientificamente qualcosa di impalpabile e soggettivo come i sentimenti, spiega Tennov, è possibile riconoscere alcune similitudini nel modo in cui i “limerenti” descrivono l’amore.

A differenza della semplice attrazione, la limerenza è vissuta con una tale intensità da rasentare l’ossessione amorosa. Ogni canzone sembra scritta apposta per fare da colonna sonora alla propria commedia romantica, i difetti dell’altro spariscono o vengono tramutati magicamente in pregi, si trascurano gli amici o si diventa così monotematici da essere insopportabili.

Sono frequenti i pensieri intrusivi sull’oggetto dei propri desideri, con ricadute sulla capacità di concentrazione e sul rendimento scolastico o lavorativo, così come la tendenza a rifugiarsi in sogni a occhi aperti per cercare sollievo. La paura di non essere ricambiati è come un buco nero al centro del petto, basta un sorriso per sentirsi al settimo cielo o un saluto svogliato per sprofondare nella disperazione.

La limerenza si supera?

Sì e no, risponde Tennov. In un certo senso innamorarsi di qualcuno è una reazione involontaria, come starnutire. Quello che si può fare è imparare a gestire questi sentimenti in maniera più consapevole, evitando di ferire sé stessi o gli altri.

Per quei limerenti che per timidezza si costringono a soffrire in silenzio, la strada più difficile è quella della sincerità. Dichiararsi espone alla possibilità di un rifiuto, ma almeno permette di sbloccare una situazione scomoda e dolorosa. Quando invece ci si rende conto di avere una cotta inappropriata, magari una di quelle che rischiano di rovinare altri rapporti, una soluzione drastica è quella di interrompere tutti i contatti finché non ci si sente di nuovo emotivamente stabili e razionali.

Un approccio più morbido è quello di smantellare il piedistallo su cui si è messa l’altra persona, in modo da stemperare l’eccessiva dipendenza dalla sua attenzione. Si potrebbe scoprire che non si è poi così compatibili, o di aver ignorato i segnali di interesse di altre persone lasciandosi sfuggire l’occasione di essere felici. E se poi si dovesse scoprire di essere ricambiati, ridimensionare l’immagine idealizzata dell’altra persona e impegnarsi per conoscerla davvero permette di iniziare una relazione su basi più solide, anche se la fase della limerenza dovesse protrarsi per mesi o anni.

Riconoscere l’amore malsano

L’intensità dei sentimenti può anche essere un campanello d’allarme. A spiegarlo è Katie Hood, CEO dell’organizzazione non-profit One Love Foundation fondata dai genitori dell’atleta ventunenne Yeardley Love, uccisa dal suo ex-fidanzato nel 2010. In un intervento TED sulle buone pratiche per amare in maniera sana, Hood elenca cinque segnali di amore malsano che vengono spesso sottovalutati sia da chi li riceve che da chi li mette in pratica.

  • Intensità eccessiva. Richieste continue di attenzione, non sopportare che l’altra persona si allontani neanche per cinque minuti o subissarla di messaggi e telefonate, perdendo la pazienza se non risponde immediatamente.
  • Tutte le coppie passano per la fase della luna di miele, ma non è sano volere che l’altra persona diventi completamente dipendente dalla relazione, cercando di allontanarla da amici e famiglia con insinuazioni e ultimatum.
  • Gelosia ossessiva. Pretendere di sapere sempre con chi è o dov’è, seguirla ovunque sui social, accusarla continuamente di flirtare o tradire, non sentire ragioni o spiegazioni.
  • Denigrare o sminuire. Frecciatine, battute sprezzanti, commenti fatti apposta per ferire o mettere in imbarazzo, liquidati poi con un “sei troppo suscettibile”.
  • Instabilità emotiva. Lasciarsi e rimettersi insieme di continuo, grandi proclamazioni alternate a insulti (e relative scuse), oscillazioni continue tra passione e freddezza.