26/02/2023

Coppia: sai cos’è l’anarchia relazionale?

Veronica Colella Pubblicato il 26/02/2023 Aggiornato il 26/02/2023

In amore abbiamo davvero bisogno di gerarchie? Se lo chiede chi sperimenta forme di non-monogamia etica in cui il confine tra amici e amanti è più sfumato 

Portrait of friends at home

Insieme al poliamore, l’anarchia relazionale è una delle possibilità aperte dalla non-monogamia etica. Chi la sceglie cerca di allontanarsi il più possibile dall’idea che l’amore sia fatto di aspettative e compromessi, rifiutando persino di utilizzare etichette che qualifichino il tipo di relazione.

Amici, amanti e grandi amori sono messi sullo stesso piano, perché ogni rapporto è unico.

E come tale dovrebbe essere libero di prendere la diramazione che desidera senza subire limitazioni o pressioni esterne. Si sta insieme finché si sta bene, possibilmente senza chiedersi cosa fa l’altro quando noi non ci siamo. Né tantomeno imponendo regole o ultimatum.

Quanto mi ami?

Il primo manifesto dell’anarchia relazionale, firmato dalla svedese Andi Nordgren nel 2006 e riproposto in versione aggiornata nel 2012, è ancora utilizzato per illustrare i principi base di questo nuovo modo di vivere i legami. Dal momento che l’amore è una risorsa illimitata, scriveva Nordgren, è inutile fare paragoni o stabilire gerarchie – i sentimenti che proviamo per una persona non sminuiscono quelli che proviamo per un’altra. Se si parte dal presupposto che nessuno ha il diritto di imporre regole o divieti, allora anche i compromessi e le negoziazioni che fanno parte delle relazioni poliamorose non sono più necessari. O meglio, rimane solo l’esigenza di fare introspezione e chiedersi come vorremmo essere trattati dalle persone con cui abbiamo una relazione, individuando i nostri valori essenziali e avendo cura di non fare favoritismi. Non solo, siccome nessuno ha energie infinite non dovrebbe essere motivo di crisi neppure un calo di intensità nella frequentazione. Dopotutto, a nessuno dovrebbe essere chiesto di soddisfare tutti i nostri bisogni, siano essi emotivi o sessuali.

La necessità di una terza via

Basta complicarsi la vita con troppi preconcetti su come debba essere il vero amore. Piuttosto, caricare meno di aspettative le nostre relazioni permette di sperimentare nuovi stili di relazione andando incontro a meno delusioni e pressioni. Oltre a prendere le distanze dalla monogamia e dalle sue istituzioni – come il matrimonio – l’anarchia relazionale è spesso intesa come alternativa alle configurazioni tipiche del poliamore. Quando si tratta di intimità emotiva il confine tra amore e amicizia può essere così sfumato che non ha senso distinguere tra partner e non-partner. Infine, il sesso non rende una relazione più completa. Perché dovremmo dare più valore a un rapporto che prevede questo tipo di intimità, quando magari ci sentiamo altrettanto vicini a persone verso cui non nutriamo un briciolo di attrazione?

Essere realisti

Sulla carta è una filosofia dell’amore libero che non prevede obblighi né restrizioni, solo fiducia e rispetto. Mettere in pratica questi principi, tuttavia, potrebbe rivelarsi più complicato del previsto. Lo ammette anche Nordgren: meglio essere espliciti su quanti e quali impegni si è disposti a prendere nei confronti di altre persone, oltre che realisti sulle difficoltà a cui si andrà incontro. Ridurre al minimo imposizioni e compromessi è auspicabile, farne a meno del tutto potrebbe essere impossibile.