Contraccezione: le domande che non osi fare al ginecologo

Redazione Pubblicato il 26/02/2016 Aggiornato il 26/02/2016

Le italiane sono tra le ultime in Europa per uso dei contraccettivi. Hanno mille dubbi e pregiudizi. E si vergognano a parlarne con un medico. Ecco le domande più imbarazzanti

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Contraccezione, questa sconosciuta. Sembra impossibile, ma ne sappiamo ancora poco. Siamo non solo le donne che in Europa fanno meno uso di contraccettivi, ma anche le più incoerenti e infedeli nella scelta del metodo. Il ginecologo? Che vergogna!

Secondo una ricerca Demoskopea per Gedeon Richter, preferiamo rivolgerci alle amiche o a Internet, pur di non affrontare il medico.

I dubbi (e le false convinzioni) più frequenti

Ecco le domande che imbarazzano di più (ma che sarebbe meglio avere il coraggio di fare…).

1. Si può restare incinte senza aver mai dimenticato la pillola?
In alcune circostanze sì. La prima è il ritardo nell’assunzione: se sono trascorse più di 12 ore dall’ora in cui viene presa abitualmente, la protezione contraccettiva può diminuire. La protezione non è più assicurata anche se nelle 3-4 ore seguenti l’assunzione si verificano vomito o diarrea. Anche l’uso di alcuni antibiotici, antiepilettici, rimedi a base di erba di San Giovanni può interferire.
2. Perché il coito interrotto è sconsigliato?
Perché non si può mai avere la certezza che l’uomo riesca a controllare le proprie emozioni… Inoltre, già dalle prime fasi di eccitazione, comincia a produrre un liquido che può contenere spermatozoi vitali.
3. L’uso del preservativo è sicuro?
Sì ed è anche l’unica barriera contro le malattie a trasmissione sessuale ma deve essere usato correttamente. Gli errori possono verificarsi: nell’applicazione, nell’uso, nella conservazione o nel prodotto stesso.
4. Cosa fare se si rompe durante il rapporto?
Non può essere esclusa la possibilità di una fecondazione, in quanto una perdita di sperma è possibile anche prima dell’eiaculazione. È consigliabile parlare subito con il proprio medico o andare al Pronto soccorso.
5. Esiste un preservativo femminile?
Sì, si chiama Femidom, si inserisce in vagina prima del rapporto e protegge da gravidanze indesiderate e malattie sessuali. È più resistente dei preservativi in lattice e non altera la sensibilità del rapporto. Richiede però una certa manualità…
6. Cosa si può fare dopo un rapporto a rischio per correrei ai ripari?
L’unico rimedio scientificamente dimostrato per ridurre il rischio di gravidanze indesiderate è la contraccezione ormonale d’emergenza, che va assunta il più rapidamente possibile. L’idea di fare lavande particolari (girano leggende metropolitane sull’efficacia della coca-cola o del succo di limone) è una bufala clamorosa. Non serve neppure ricorrere a saponi o irrigazioni vaginali.