25/06/2022

Vulvodinia: come affrontare il “dolore invisibile”

Simona Lovati
A cura di Simona Lovati
Pubblicato il 25/06/2022 Aggiornato il 25/06/2022

Difficile da diagnosticare, può rendere davvero difficili la vita quotidiana e le relazioni. Ma con i consigli giusti la qualità della vita migliora

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Troppo spesso sottovalutata o classificata come un dolore di natura psicologica, la vulvodinia è un dolore cronico a livello della vulva persistente, che interessa il 15 per cento delle donne.

Ancora non riconosciuta nei LEA – Livelli Essenziali di Assistenza -, il disturbo è finito sotto i riflettori grazie alla testimonianza della influencer Giorgia Soleri.

Il dolore vulvare è causato da un’alterazione infiammatoria delle terminazioni nervose dei genitali esterni, che stimola la contrazione dei muscoli del pavimento pelvico, generando a sua volta dolore, costante, intermittente o episodico, che può impedire alla donna una serie di attività quotidiane. Il male o bruciore può essere spontaneo o provocato da rapporti sessuali, visita ginecologica, sport. «Si tratta di un disturbo che si ripercuote su tutta la vita di una donna: è un dolore fisico, ma essendo cronico mette in seria difficoltà chi ne soffre anche dal punto di vista psicologico e relazionale. Ed è spesso accompagnato da ansia», spiega l’ostetrica Viviana Presicce.

La diagnosi

Dopo avere escluso la presenza infezioni, lesioni, patologie, il ginecologo esegue lo swab test, cioè tocca con un cotton fioc inumidito alcuni punti della vulva. Il test è positivo se si suscita nella paziente un dolore acuto.

Cosa si può fare

La buona notizia è che grazie a un lavoro di squadra che coinvolge il ginecologo, soprattutto per la diagnosi, ostetriche specializzate e psicologi, è possibile migliorare la qualità della vita della donna, compreso il momento del parto. Ecco i consigli dell’ostetrica Presicce per convivere con questa malattia.

  • Scegli biancheria di cotone bianco o intimo in fibroina di seta medicata perché non provoca sfregamento.
  • Indossa indumenti ampi e di notte, se possibile, togli gli slip.
  • Nei giorni delle mestruazioni preferisci assorbenti di cotone da tenere per il minor tempo possibile.
  • Il medico ti può raccomandare creme topiche a base di lanolina o altre sostanze grasse come il burro di karitè che creano una barriera contro le aggressioni (per esempio il sale del mare o il cloro della piscina).
  • No a detergenti intimi profumati, usa quelli più neutri possibili.
  • Evita attività fisica come equitazione, spinning o bicicletta.
  • Rivolgiti al ginecologo e poi all’ostetrica, che ti potrà aiutare anche attraverso un percorso su misura di consapevolezza e riabilitazione del pavimento pelvico.