18/04/2023

Trigliceridi alti: è il momento di cambiare dieta

Lucia Fino
A cura di Lucia Fino
Pubblicato il 18/04/2023 Aggiornato il 18/04/2023

Quando il livello sale spesso sale anche l'ago della bilancia. Correggere gli errori a tavola aiuta a ritrovare forma fisica e salute

trigliceridi

È uno dei segnali del sovrappeso e di un’alimentazione sbagliata, ricca di grassi e soprattutto di zuccheri: un alto livello di trigliceridi nel sangue non va sottovalutato. Un’elevata percentuale di questi grassi in circolo, infatti, può portare a disturbi anche seri e danneggiare la salute del cuore. Un problema meno conosciuto di quello del colesterolo alto ma che riguarda molte donne giovani, soprattutto se hanno qualche chilo di troppo.

Ritornare nel peso forma con una dieta mirata è il modo migliore per riportare il livello dei trigliceridi nella normalità.

Che cosa sono

I trigliceridi sono grassi che svolgono nell’organismo soprattutto la funzione di riserva energetica, sotto forma di depositi adiposi, presenti nel tessuto sottocutaneo. In parte sono prodotti dall’organismo, dal fegato e dall’intestino, in parte vengono assunti con gli alimenti. I valori ideali dei trigliceridi nel sangue vanno da 40 a 170 mg/dl. Quando i livelli vanno da 170 a 300 mg/dl si parla di valori elevati che indicano probabili errori alimentari e sovrappeso. Sono livelli già pericolosi, soprattutto se associati ad alterazioni nei valori del colesterolo. Quando i valori dei trigliceridi superano i 300 mg/dl (e sono quindi molto elevati) il rischio di danni cardiovascolari aumenta.

 Spia del sovrappeso

La dieta giusta è il modo giusto per affrontare il problema. Un’elevata presenza di trigliceridi nel sangue, infatti, nella maggior parte dei casi, segnala che si è in sovrappeso e chi si sbaglia nella scelta dei cibi. «Ritornare nel peso forma spesso è sufficiente per far tornare nella normalità anche i valori dei trigliceridi. Dimagrendo, infatti, si riducono i depositi di trigliceridi presenti nel tessuto adiposo e il numero dei grassi in circolo nel sangue. Un’alimentazione controllata e ipocalorica, d’altra parte, riduce anche la quantità di trigliceridi prodotti dell’organismo. Alcuni cibi, infatti, stimolano, più di altri, la produzione di trigliceridi da parte del fegato» spiega il dottor Federico Vignati, endocrinologo e Specialista in Scienza dell’alimentazione

La dieta corretta

La dieta per ridurre i trigliceridi deve essere moderatamente ipocalorica, e quindi ridurre l’apporto totale di calorie, ma deve anche prevedere una scelta precisa degli alimenti.

 Zuccheri da limitare

I primi cibi da limitare sono gli zuccheri semplici che entrano velocemente nel sangue e favoriscono la produzione di trigliceridi da parte del fegato. «Pane e pasta vanno consumati in quantità limitata. Va preferita, a quella bianca, la versione integrale che apporta più fibre (che contrastano l’assorbimento dei grassi) e che viene assimilata in modo più lento» dice il dottor Vignati.

Attenzione ai grassi

Nella dieta antitrigliceridi i grassi non vanno eliminati ma semplicemente limitati e selezionati in base alle loro caratteristiche nutrizionali. «Deve quindi essere ridotto il consumo dei cibi che contengono grassi saturi di origine animale (come quelli di burro, panna, salumi, carni grasse) e, al contrario, aumentato quello degli alimenti che apportano grassi insaturi, benefici, come il pesce» spiega il nutrizionista.  

L’articolo completo è sul numero di Silhouette donna di aprile, ora in edicola.