Tachicardia: scopri le cause

Redazione Pubblicato il 27/03/2023 Aggiornato il 27/03/2023

Se succede di frequente non bisogna allarmarsi ma è meglio indagare per capire da cosa dipende

tachicardia

Sentire il proprio cuore battere forte, in maniera quasi incontrollata, è un’esperienza molto comune che può avere anche un’accezione positiva se si pensa che è uno dei sintomi dell’innamoramento o comunque di una forte emozione. Il nostro polso accelera anche quando siamo agitati o quando facciamo dell’attività fisica per poi tornare in breve tempo alla normalità. Si tratta quindi di un’alterazione temporanea. Che succede però se il cuore fa le bizze, se ci accorgiamo che accelera apparentemente senza motivo e che non accenna a rallentare?

Un segnale da non trascurare

«Prima di tutto non bisogna farsi prendere dall’ansia» sottolinea il dottor Simone Gulletta, responsabile dell’Unità Funzionale di Aritmologia presso l’Unità Operativa di Aritmologia dell’IRCCS Ospedale San Raffaele. «La tachicardia ovvero l’aumento della frequenza del battito cardiaco sopra i 100 battiti al minuto a riposo può avere le cause più svariate».

Spesso si tratta di situazioni non gravi e reversibili che possono essere corrette facilmente.

«All’origine ci possono essere problematiche cardiologiche e specifiche patologie ma anche situazioni fisiologiche non necessariamente legate a malattie cardiache. È un sintomo frequente per esempio nelle giovani donne soggette a svenimenti, in chi ha carenza di ferro e in chi soffre di ipertiroidismo. Può dipendere da uno squilibrio dei sali minerali e a volte da una protratta fase di stress» continua l’esperto. In tutti i casi la tachicardia è un segnale che, pur senza allarmismi, non va trascurato perché ci avvisa che qualcosa non va.  

Il ruolo delle catecolamine

L’aumento della frequenza cardiaca si può verificare in condizioni come l’ansia e lo stress. Un ruolo fondamentale spetta alle catecolamine, sostanze chimiche come l’adrenalina e la noradrenalina, che sono prodotte soprattutto dalle ghiandole surrenali e vengono rilasciate nel sangue in grandi quantità quando siamo esposti a un prolungato stress fisico o a una forte emozione. Questi ormoni hanno una loro funzione perché normalmente servono a preparare l’organismo a uno sforzo psicofisico importante in tempi brevissimi come accade nella classica situazione “combatti o scappa”.

Le cause più serie

Un eccessivo e prolungato rilascio di catecolamine in risposta allo stress comporta un incremento della frequenza cardiaca e può portare a un restringimento dei vasi sanguigni e a un conseguente aumento della pressione arteriosa. «In questo caso la causa è fisiologica ma purtroppo ci possono essere anche delle condizioni patologiche come i tumori neuroendocrini, il più significativo dei quali è il feocromocitoma che produce una gran quantità di catecolamine causando, oltre alla tachicardia, sudorazione e nausea» spiega il dottor Gulletta. «Ci sono poi patologie del cuore congenite come la sindrome di Wolff Parkinson White, un’anomalia elettrica che può dare origine a episodi di tachicardia sporadica e che è abbastanza comune anche nei pazienti giovani. Così come la tachicardia sinusale inappropriata, un’alterazione elettrica in cui però il battito risulta sempre accelerato. In tutti questi casi è importante fare degli esami per individuare tempestivamente il problema e impostare la giusta terapia».

Quali esami fare

In presenza di tachicardia si fa in prima battuta una visita cardiologica abbinata a un elettrocardiogramma, un esame capace di rilevare la presenza di una eventuale anomalia elettrica, se manifesta. In Italia è attivo un generale screening medico sportivo dato dal fatto che tutti i ragazzi che fanno attività sportiva vengono sottoposti a un elettrocardiogramma di controllo con una certa regolarità. Lo stesso vale per gli atleti adulti che frequentano le palestre. Se dall’elettrocardiogramma emergono anomalie è importante effettuare un Holter cardiaco nelle 24 ore cioè una registrazione continua dell’attività elettrica del cuore nell’arco di un’intera giornata. Successivamente, in caso di eventuale sospetto di patologia cardiaca, si esegue una ecografia del cuore. Alcune aritmie possono essere evidenziate solo con un test da sforzo.

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