ZOLPIDEM DOC G 30CPR RIV 10MG

15,50 €

Prezzo indicativo

Principio attivo: ZOLPIDEM TARTRATO
  • ATC: N05CF02
  • Descrizione tipo ricetta: RR - RIPETIBILE 3V IN 30GIORNI
  • Presenza Glutine: No Il farmaco non contiene glutine
  • Presenza Lattosio:

Data ultimo aggiornamento: 01/01/2023

Trattamento a breve termine dell’insonnia negli adulti in situazioni in cui l’insonnia è debilitante o causa grave sofferenza al paziente. Le benzodiazepine o i composti simili alle benzodiazepine sono indicati esclusivamente quando il disturbo è grave, disabilitante o sottopone l’individuo a estremo disagio. Tuttavia, non tutti i disturbi del sonno richiedono un trattamento ipnotico: quelli che sono conseguenza di una malattia fisica o mentale possono essere alleviati da un trattamento specifico per la malattia in questione.
Una compressa contiene 10 mg di zolpidem tartrato (2:1). Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

Controindicazioni

• Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
• Insufficienza epatica grave.
• Sindrome da apnea notturna.
• Miastenia grave.
• Insufficienza respiratoria acuta e/o grave.
• Bambini e adolescenti al di sotto dei 18 anni.
• Comportamenti del sonno complessi precedentemente noti dopo l'assunzione di zolpidem, vedere sezione 4.4.

Posologia

Come per tutti gli ipnotici, l'uso a lungo termine di zolpidem non è raccomandato.
Posologia Il trattamento deve essere il più breve possibile.
Generalmente la durata del trattamento varia da pochi giorni a due settimane con una durata massima, comprensiva della fase di riduzione progressiva, di quattro settimane.
La riduzione progressiva deve essere stabilita caso per caso.
In alcuni casi può essere necessario prolungare la durata del trattamento oltre il massimo; questo non deve avvenire senza una rivalutazione del paziente, poiché il rischio di abuso e dipendenza aumenta con la durata del trattamento (vedere paragrafo 4.4).
Adulti Il trattamento deve essere assunto con una singola somministrazione e non deve essere risomministrato durante la stessa notte.
La dose giornaliera raccomandata è 10 mg, da assumere immediatamente al momento di coricarsi.
La dose giornaliera totale di zolpidem non deve superare 10 mg.
Anziani Nei pazienti anziani (sotto i 65 anni) o debilitati che possono essere particolarmente sensibili agli effetti dello zolpidem si raccomanda una dose di 5 mg.
Questa dose può essere aumentata a 10 mg solo nei casi in cui la risposta clinica sia inadeguata e il farmaco sia ben tollerato.
La dose totale di zolpidem non deve superare i 10 mg in nessun paziente.
Compromissione epatica Dal momento che la clearance e il metabolismo di zolpidem sono ridotti in caso di compromissione epatica, nei pazienti con compromissione epatica il dosaggio deve iniziare con 5 mg, con particolare attenzione negli anziani.
Questa dose può essere aumentata a 10 mg solo nei casi in cui la risposta clinica sia inadeguata e il farmaco sia ben tollerato.
La dose totale di zolpidem non deve superare i 10 mg in nessun paziente.
Popolazione pediatrica L’uso di ZOLPIDEM DOC Generici 10 mg non è raccomandato nei bambini e adolescenti al di sotto dei 18 anni di età a causa della mancanza di dati che ne supportino l’uso in questa fascia d’età.
I dati disponibili dagli studi clinici controllati con placebo sono riportati nel paragrafo 5.1.
Modo di somministrazione Il prodotto deve essere assunto con del liquido subito prima di coricarsi.

Avvertenze e precauzioni

Generali Quando sia possibile si deve verificare la causa dell’insonnia.
È necessario trattare i fattori di base prima di prescrivere un ipnotico.
La mancata remissione dell’insonnia dopo 7-14 giorni di trattamento può indicare la presenza di un disturbo psichiatrico o fisico primario, che deve essere valutato.
Il medico è invitato ad informare il paziente sui rischi associati all’uso di ipnotici ed a discutere con lui/lei trattamenti alternativi non-farmacologici.
Le informazioni generali relative agli effetti della somministrazione di benzodiazepine o di altri ipnotici che devono essere tenute in considerazione dal medico prescrittore sono descritte di seguito.
Tolleranza Si può verificare una certa perdita di efficacia degli effetti ipnotici di benzodiazepine a breve durata d’azione e di agenti simili alle benzodiazepine dopo alcune settimane di uso ripetuto.
Dipendenza L’uso delle benzodiazepine e di agenti simili alle benzodiazepine può determinare lo sviluppo di dipendenza fisica e psicologica a questi prodotti.
Il rischio di dipendenza aumenta con la dose e la durata del trattamento ed è aumentata anche in pazienti con anamnesi di disturbi psichiatrici e/o di abuso di alcool o droghe.
Questi pazienti devono essere attentamente monitorati quando assumono benzodiazepine o sostanze simil-benzodiazepiniche.
Quando si sia instaurata una dipendenza, la brusca interruzione del trattamento sarà accompagnata da sintomi di astinenza.
Questi possono consistere in mal di testa o dolori muscolari, ansia e tensione nervosa estreme, irrequietezza, confusione e irritabilità.
In casi gravi si possono manifestare i seguenti sintomi: derealizzazione, depersonalizzazione, iperacusia, intorpidimento e formicolii alle estremità, ipersensibilità alla luce, al rumore e al contatto fisico, allucinazioni, delirio o crisi epilettiche.
Insonnia di rimbalzo All’interruzione del trattamento con un agente ipnotico si può manifestare una sindrome transitoria in cui i sintomi che hanno condotto al trattamento con benzodiazepine o agenti simili alle benzodiazepine si presentano in forma aumentata.
Può essere accompagnata da altre reazioni che includono cambi dell’umore, ansia e irrequietezza.
È importante che il paziente sia informato della possibile comparsa di fenomeni di rimbalzo, in modo da ridurre l’ansia causata da questi sintomi, nel caso si verificassero all’interruzione del trattamento.
Ci sono evidenze che, nel caso di trattamento con benzodiazepine e sostanze simili alle benzodiazepine con breve durata d’azione, la sindrome di astinenza si possa verificare anche con dosi all’interno dell’intervallo terapeutico, soprattutto quando il dosaggio è alto.
Dal momento che il rischio che si manifestino una sindrome di astinenza o dei fenomeni di rimbalzo è maggiore se il trattamento viene interrotto bruscamente, si raccomanda di ridurre la dose con gradualità.
Pazienti con sindrome del QT lungo In uno studio elettrofisiologico cardiaco in vitro è stato dimostrato che zolpidem, a concentrazione molto alta, e quando vengono utilizzate cellule staminali pluripotenti, può ridurre le correnti di potassio via canali hERG.
Le possibili conseguenze per i pazienti con sindrome congenita del QT lungo non sono note.
Come precauzione, nei pazienti con sindrome congenita del QT lungo zolpidem deve essere somministrato solo dopo un’attenta valutazione del rischio-beneficio.
Durata del trattamento La durata del trattamento deve essere la più breve possibile (vedere paragrafo 4.2) e non deve superare le 4 settimane, comprensive della fase di riduzione progressiva del dosaggio.
La prosecuzione oltre questo periodo non deve avvenire senza una rivalutazione del paziente.
Può essere utile informare il paziente fin dall’inizio del trattamento che la durata sarà limitata.
Compromissione psicomotoria nella giornata successiva Come altri ipnotici/sedativi, zolpidem ha un effetto depressivo centrale.
Il rischio di compromissione psicomotoria nella giornata successiva, inclusa la compromissione della capacità di guidare, aumenta se: • zolpidem viene assunto quando rimangono meno di 8 ore prima di eseguire attività che richiedono vigilanza mentale (vedere paragrafo 4.7) • viene assunta una dose più alta di quella raccomandata • zolpidem viene co-somministrato con altri farmaci ad effetto depressivo sul sistema nervoso centrale (SNC), o con altri farmaci che accrescono i livelli ematici di zolpidem, oppure con alcol o sostanze stupefacenti illecite (vedere paragrafo 4.5) Zolpidem deve essere assunto con una singola somministrazione, immediatamente al momento di coricarsi, e non deve essere risomministrato durante la stessa notte.
Amnesia Le benzodiazepine o gli agenti simili alle benzodiazepine possono indurre amnesia anterograda.
Il fenomeno si manifesta solitamente diverse ore dopo l’assunzione del prodotto.
Per ridurre il rischio, i pazienti devono assicurarsi di poter godere di 8 ore di sonno ininterrotto (vedere paragrafo 4.8).
Reazioni psichiatriche e “paradosse” È noto che quando si usano benzodiazepine o agenti simili alle benzodiazepine, si possono manifestare reazioni come irrequietezza, agitazione, irritabilità, aggressività, delusione, rabbia, incubi, allucinazioni, psicosi, sonnambulismo, comportamento inappropriato, delirio, peggioramento dell’insonnia e altri eventi avversi di natura comportamentale.
Nel caso questo si verificasse, sarebbe necessario interrompere l’uso del prodotto.
Queste reazioni avverse sono più probabili negli anziani.
Popolazioni speciali Pazienti anziani o debilitati Devono ricevere una dose più bassa: si vedano le posologie raccomandate (paragrafo 4.2).
A causa dell’effetto miorilassante il rischio di cadute e conseguenti fratture dell’anca è accresciuto, particolarmente negli anziani che si alzino durante la notte.
Compromissione renale (vedere paragrafo 5.2) È necessaria cautela, benché non sia richiesto un aggiustamento posologico.
Pazienti con insufficienza respiratoria cronica È necessaria cautela nel prescrivere lo zolpidem in quanto si è visto che le benzodiazepine riducono la funzionalità respiratoria.
Si deve anche tenere in considerazione il fatto che ansia e agitazione sono state descritte come segni di insufficienza respiratoria scompensata.
Compromissione epatica Le benzodiazepine e gli agenti simili alle benzodiazepine non sono indicate per il trattamento di pazienti con insufficienza epatica grave, in quanto possono causare un’encefalopatia.
Pazienti pediatrici La sicurezza e l’efficacia di zolpidem non sono state stabilite in pazienti di età inferiore a 18 anni.
Impiego in pazienti con malattie psicotiche Le benzodiazepine e gli agenti simili alle benzodiazepine non sono raccomandati come trattamento primario.
Uso nella depressione Nonostante non si siano evidenziate interazioni di rilievo clinico, farmacocinetico e farmacodinamico con gli SSRI (inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina) lo zolpidem deve essere somministrato con cautela a pazienti che mostrino sintomi di depressione.
Possono manifestarsi tendenze suicide.
A causa della possibilità di sovradosaggio intenzionale è necessario fornire a questi pazienti la più bassa dose possibile.
Le benzodiazepine e gli agenti simili alle benzodiazepine non devono essere impiegati da soli per trattare la depressione o l’ansia associata alla depressione (in questi pazienti possono manifestarsi tendenze suicide).
Una depressione preesistente può essere rivelata durante l’utilizzo di zolpidem.
Poiché l’insonnia può essere un sintomo di depressione, il paziente deve essere rivalutato se l’insonnia persiste.
Pensieri suicidari/tentativo di suicidio/suicidio e depressione Alcuni studi epidemiologici suggeriscono un aumento dell’incidenza di ideazione suicidaria, tentativo di suicidio e suicidio in pazienti con o senza depressione e trattati con benzodiazepine e altri ipnotici, compreso zolpidem.
Tuttavia, non è stata stabilita una relazione causale.
Impiego in pazienti con anamnesi di abuso di droghe o di alcool Le benzodiazepine e gli agenti simili alle benzodiazepine devono essere impiegate con estrema cautela in pazienti con anamnesi di abuso di droghe o di alcool.
Questi pazienti devono essere tenuti sotto attenta sorveglianza durante il trattamento con lo zolpidem in quanto sono a rischio di assuefazione e dipendenza psicologica.
Sonnambulismo e comportamenti associati In pazienti che assumevano zolpidem e che non erano completamente svegli sono stati segnalati comportamenti complessi del sonno, compreso sonnambulismo e altri comportamenti associati come “guidare nel sonno”, preparare e mangiare cibo, telefonare, avere rapporti sessuali, con amnesia per l’evento.
Questi eventi si possono verificare in seguito al primo o qualsiasi successivo uso di zolpidem.
Sembra che, sia l’uso di alcol e di altri deprimenti del SNC insieme a zolpidem, sia l’uso di zolpidem a dosi che superano la dose massima raccomandata, aumentino il rischio di tali comportamenti.
Si deve considerare attentamente l’interruzione del trattamento con zolpidem nei pazienti che presentano tali comportamenti (vedere paragrafi 4.5 e 4.8).
Lesioni gravi In relazione alle sue proprietà farmacologiche, zolpidem può causare sonnolenza e diminuzione coscienza, il che potrebbe portare a cadute e di conseguenza a lesioni gravi.
Rischio dall’uso concomitante di oppioidi: L’uso concomitante di zolpidem ed oppioidi può causare sedazione, depressione respiratoria, coma e morte.
A causa di questi rischi, la prescrizione concomitante di medicinali sedativi, quali benzodiazepine o analoghi come zolpidem, e oppiacei, deve essere riservata ai pazienti per i quali non sono possibili opzioni terapeutiche alternative.
Se si decide di prescrivere zolpidem in concomitanza agli oppioidi, deve essere usata la dose efficace più bassa e la durata del trattamento deve essere la più breve possibile (vedere anche le raccomandazioni generali sulla posologia nel paragrafo 4.2).
I pazienti devono essere attentamente valutati per i segni e i sintomi sia di depressione respiratoria sia di sedazione.
A tale riguardo, è fortemente raccomandato di informare i pazienti e le persone che se ne prendono cura (se possibile) di prestare attenzione a questi sintomi (vedere paragrafo 4.5).
Eccipiente Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per compressa, cioè essenzialmente ‘senza sodio’.

Interazioni

Alcol L’assunzione concomitante di alcool non è raccomandata.
L’effetto sedativo può essere accresciuto quando il prodotto è impiegato in combinazione con alcool.
Questo influenza la capacità di guidare e di usare macchinari.
Associazione con farmaci ad effetto depressivo sul SNC È necessaria cautela nell’impiego congiunto dello zolpidem con altri depressori del SNC (vedere paragrafo 4.4).
Un potenziamento dell’effetto depressivo centrale può verificarsi nei casi di uso concomitante con antipsicotici (neurolettici), ipnotici, ansiolitici/sedativi, antidepressivi, analgesici narcotici, farmaci antiepilettici, anestetici e antistaminici sedativi.
Pertanto, l’uso concomitante di zolpidem con tali farmaci può accrescere la sonnolenza e la compromissione psicomotoria nella giornata successiva, inclusa la compromissione della capacità di guidare (vedere paragrafo 4.4 e paragrafo 4.7).
Inoltre, sono stati riportati casi isolati di allucinazioni visive nei pazienti che assumevano zolpidem con antidepressivi, compresi bupropione, desipramina, fluoxetina, sertralina e venlafaxina.
La co-somministrazione di fluvoxamina può accrescere i livelli ematici di zolpidem; l’uso concomitante non è raccomandato.
C’è un aumentato rischio di psicosi con l’uso concomitante con acido valproico.
Nel caso di analgesici narcotici si può verificare anche un incremento dell’euforia che può condurre ad un aumento della dipendenza psicologica.
Inibitori e induttori del CYP450 La co-somministrazione di ciprofloxacina può accrescere i livelli ematici di zolpidem; l’uso concomitante non è raccomandato.
Lo zolpidem è metabolizzato da alcuni enzimi della famiglia del citocromo P450 in vitro.
Il principale enzima è CYP3A4 con un parziale contributo del CYP1A2.
Gli induttori dell’enzima CYP3A4 del citocromo P450 (per es.
rifampicina, carbamazepina, fenitoina, erba di san Giovanni) possono ridurre l’effetto ipnotico di zolpidem.
La co-somministrazione con l’erba di san Giovanni può ridurre la concentrazione nel sangue di zolpidem (Cmax e AUC media dello zolpidem rispettivamente di 33,7% e 30,0%), la somministrazione concomitante non è raccomandata.
Effetti simili sono attesi anche da altri forti induttori degli enzimi del citocromo P450.
I composti che inibiscono gli enzimi epatici (particolarmente CYP3A4) possono aumentare le concentrazioni plasmatiche e potenziare l’attività dello zolpidem.
Tuttavia la somministrazione concomitante di zolpidem con itraconazolo e fluconazolo (inibitore del CYP3A4) non altera significativamente gli effetti farmacocinetici e farmacodinamici.
La rilevanza clinica di questi risultati non è nota.
La somministrazione concomitante di zolpidem e di ketoconazolo (200 mg due volte al giorno), che è un forte inibitore del CYP3A4, ha prolungato l’emivita dello zolpidem.
L’esposizione totale di zolpidem (AUC) è aumentata del 83% e la clearance orale apparente è diminuita.
Non si considera necessario adattare il dosaggio usuale di zolpidem, ma i pazienti devono essere informati riguardo al potenziale aumento degli effetti sedativi causato dall’uso concomitante di zolpidem e ketoconazolo.
La riduzione della dose di zolpidem può essere considerata quando viene introdotto il trattamento concomitante con ketoconazolo.
Si è riscontrata evidenza clinica sulla possibile interazione tra sertralina, un inibitore CYP3A4, e zolpidem che porta ad un aumento di sonnolenza.
Sono inoltre stati riportati casi isolati di allucinazioni visive.
Si deve prestare cautela quando si associa zolpidem con agenti ipoglicemizzanti e sali di litio.
Altri farmaci Non sono state osservate interazioni farmacocinetiche significative quando zolpidem è stato somministrato con warfarin, aloperidolo, clorpromazina, digossina o ranitidina.
Oppioidi: L’uso concomitante di medicinali sedativi come le benzodiazepine o analoghi come ZOLPIDEM DOC Generici con oppioidi aumenta il rischio di sedazione, depressione respiratoria, coma e morte a causa dell’effetto depressivo aggiuntivo sul SNC.
La dose e la durata del trattamento concomitante devono essere limitate (vedere paragrafo 4.4).

Effetti indesiderati

Tabella delle reazioni avverse Viene utilizzata la seguente convenzione MedDRA per la frequenza: molto comune (≥1/10), comune (da ≥1/100 a <1/10), non comune (da ≥1/1000 a <1/100), raro (da ≥ 1/10.000 a <1/1000), molto raro (<1/10.000), non noto (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
C’è evidenza di una correlazione con la dose per gli eventi avversi associati all’uso di zolpidem tartrato, in particolare per alcuni effetti sul sistema nervoso centrale e gastrointestinali.
Questi effetti indesiderati si verificano con maggior frequenza nei pazienti anziani.
Questi effetti sembrano essere correlati alla sensibilità individuale e sembrano manifestarsi più spesso durante le ore che seguono l’assunzione del farmaco se il paziente non va a letto o non si addormenta immediatamente (vedere paragrafo 4.2).
Classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA Molto comune Comune Non comune Raro Molto raro Non noto
Infezioni ed infestazioni  Infezioni del tratto respiratorio superiore, infezioni del tratto respiratorio inferiore    
Disturbi del sistema immunitario      edema angioneurotico
Disturbi del metabolismo e della nutrizione   disturbi dell’appetito   
Disturbi psichiatrici  Allucinazioni, agitazione, incubi, depressione stato confusionale, irritabilità, umore euforico, comportamenti del sonno complessi, sonnambulismo (vedere paragrafo 4.4)  Delirio irrequietezza, aggressività, illusioni, rabbia, psicosi, comportamento inappropriato e altri eventi avversi di tipo comportamentale (queste reazioni sono più frequenti negli anziani, vedere paragrafo 4.4).
Una depressione pre-esistente può manifestarsi durante l’utilizzo di benzodiazepine o di sostanze simili alle benzodiazapine (vedere paragrafo 4.4).
L’utilizzo (anche a dosi terapeutiche) può condurre a dipendenza fisica; l’interruzione della terapia può determinare fenomeni da astinenza o di rimbalzo (vedere paragrafo 4.4).
Può presentarsi dipendenza psicologica.
Sono stati riportati casi di abuso in soggetti che abusano di altri farmaci.
Disturbi della libido.
La maggior parte di questi effetti indesiderati psichiatrici si riferiscono a reazioni paradossali.
Patologie del sistema nervoso:  sonnolenza, assopimento il giorno successivo, ottundimento emotivo, diminuzione della vigilanza, cefalea, amnesia anterograda che può essere associata a comportamento inappropriato, atassia, esacerbazione dell’insonnia. paraestesia, tremore, disturbi dell’attenzione e del linguaggio riduzione del livello di coscienza  riduzione del livello di coscienza
Patologie dell’occhio  compromissione visiva visione doppia, visione offuscata   
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche      depressione respiratoria (vedere paragrafo 4.4) 
Patologie dell’orecchio e del labirinto  vertigini    
Patologie gastrointestinali   disturbi gastrointestinali (diarrea, nausea, vomito, dolore addominale)    
Patologie epatobiliari     forme di danno epatico epatocellulari, colestatiche o miste (vedere paragrafo 4.2, 4.3 e 4.4)  innalzamento degli enzimi epatici
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo      eruzione cutanea, prurito, orticaria, iperidrosi
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo   dolore alla schiena artralgia, mialgia, spasmi muscolari, dolore al collo   debolezza muscolare
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione   stanchezza    disturbi nell’andatura, assuefazione al farmaco, cadute (principalmente nei pazienti anziani e quando lo zolpidem tartrato non viene assunto seguendo le raccomandazioni prescrittive)
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

Gravidanza e allattamento

Gravidanza L’uso di zolpidem non è raccomandato durante la gravidanza.
Studi su animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti per quanto riguarda la tossicità riproduttiva.
Zolpidem attraversa la placenta.
Una grande quantità di dati sulle donne in gravidanza (più di 1000 esiti di gravidanza) ottenuti da studi di coorte non ha dimostrato l’evidenza del verificarsi di malformazioni in seguito all’esposizione alle benzodiazepine o sostanze simili alle benzodiazepine durante il primo trimestre di gravidanza.
Tuttavia, alcuni studi caso-controllo hanno riportato un aumento dell’incidenza di cheilopalatoschisi associati all'uso di benzodiazepine durante la gravidanza.
Sono stati descritti casi di movimento fetale ridotto e variabilità della frequenza cardiaca fetale dopo la somministrazione di benzodiazepine o sostanze simili alle benzodiazepine durante il secondo e/o il terzo trimestre di gravidanza.
La somministrazione di zolpidem, durante la fase avanzata della gravidanza o durante il travaglio è stata associata con effetti sul neonato, come ipotermia, ipotonia, difficoltà nell’ alimentazione (“sindrome del bambino floscio”) e depressione respiratoria dovuta all’azione farmacologica del prodotto.
Sono stati riportati casi di grave depressione respiratoria neonatale.
Sono stati segnalati casi di grave depressione respiratoria neonatale quando zolpidem è stato utilizzato con altri farmaci depressivi del SNC nella tarda gravidanza.
Inoltre, i nati da madri che hanno fatto uso di agenti ipnotici/sedativi per periodi prolungati di tempo durante gli stadi tardivi della gravidanza possono aver sviluppato dipendenza fisica e possono essere a rischio di sviluppare sintomi da astinenza nel periodo post-natale.
È raccomandato un monitoraggio adeguato del neonato nel periodo post-natale.
Se zolpidem è prescritto a una donna in età fertile, lei deve essere avvertita di contattare il suo medico circa l’interruzione del medicinale se intende diventare o sospetta di essere incinta.
Allattamento Lo zolpidem passa nel latte materno in minime quantità.
Lo zolpidem perciò non deve essere impiegato durante l’allattamento, dal momento che gli effetti sul bambino non sono stati studiati.
Fertilità Non ci sono dati disponibili sull’effetto di zolpidem sulla fertilità.

Conservazione

Questo medicinale non richiede alcuna temperatura particolare di conservazione.
Conservare nel confezionamento originale.

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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.

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