VYNDAQEL 30CPS 61MG

22.142,85 €

Prezzo indicativo

Principio attivo: TAFAMIDIS MEGLUMINE
  • ATC: N07XX08
  • Descrizione tipo ricetta: RRL - LIMITATIVA RIPETIBILE
  • Presenza Glutine:
  • Presenza Lattosio:

Data ultimo aggiornamento: 20/10/2021

Vyndaqel è indicato per il trattamento dell’amiloidosi da transtiretina wild type o ereditaria nei pazienti adulti affetti da cardiomiopatia (ATTR-CM).
Ogni capsula molle contiene 61 mg di tafamidis micronizzato. Eccipiente con effetti noti: Ciascuna capsula molle contiene non più di 44 mg di sorbitolo (E 420). Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

Controindicazioni

Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

Posologia

Il trattamento deve essere istituito sotto il controllo di un medico esperto nel trattamento di pazienti affetti da amiloidosi o cardiomiopatia.
In presenza di sospetti relativamente a pazienti con una specifica storia clinica o segni di insufficienza cardiaca o di cardiomiopatia, la diagnosi eziologica deve essere effettuata da un medico esperto nel trattamento di amiloidosi o cardiomiopatia affinché confermi la diagnosi di ATTR-CM ed escluda l’amiloidosi AL prima di iniziare la terapia con tafamidis, avvalendosi di strumenti di valutazione appropriati quali: scintigrafia ossea ed esame di sangue/urine e/o valutazione istologica mediante biopsia; test genetico per la ricerca di mutazioni del gene della TTR per caratterizzare le forme come wild type oppure ereditarie.
Posologia La dose raccomandata è di una capsula di Vyndaqel 61 mg (tafamidis) in monosomministrazione giornaliera per via orale (vedere paragrafo 5.1).
Vyndaqel 61 mg (tafamidis) corrisponde a tafamidis meglumine 80 mg.
Tafamidis e tafamidis meglumine non sono intercambiabili sulla base dei mg (vedere paragrafo 5.2).
Vyndaqel deve essere iniziato il prima possibile nel decorso della patologia, in modo tale che il beneficio clinico sulla progressione della stessa risulti più evidente.
Al contrario, quando il danno cardiaco correlato all’amiloide è più avanzato, come in caso di NYHA di classe III, la decisione di iniziare o mantenere il trattamento è a discrezione del medico esperto nella gestione di pazienti con amiloidosi o cardiomiopatia (vedere paragrafo 5.1).
I dati clinici disponibili sui pazienti con NYHA di classe IV sono limitati.
Qualora sopraggiunga vomito dopo la somministrazione e sia individuata la capsula intatta di Vyndaqel, se possibile bisogna assumere un’ulteriore dose di Vyndaqel.
Se non viene individuata la capsula, non è necessaria alcuna dose aggiuntiva e si potrà assumere la dose successiva il giorno dopo, come previsto.
Popolazioni speciali Pazienti anziani Non è richiesto alcun aggiustamento del dosaggio in questa popolazione di pazienti (≥ 65 anni) (vedere paragrafo 5.2).Compromissione epatica e renale Non sono richiesti aggiustamenti posologici nei pazienti con compromissione renale o con compromissione epatica da lieve a moderata.
Per i pazienti con compromissione renale severa (clearance di creatinina pari o inferiore a 30 mL/min) sono disponibili dati limitati.
Tafamidis non è stato studiato in pazienti con compromissione epatica severa, pertanto si raccomanda cautela in questi pazienti (vedere paragrafo 5.2).
Popolazione pediatrica Non esiste alcuna indicazione per un uso specifico di tafamidis nella popolazione pediatrica.
Modo di somministrazione Via orale.
Le capsule molli devono essere deglutite intere, senza masticarle né romperle.
Vyndaqel può essere assunto con o senza cibo.

Avvertenze e precauzioni

Le donne in età fertile devono usare misure contraccettive efficaci durante il trattamento con tafamidis e fino a un mese dopo l’interruzione del trattamento (vedere paragrafo 4.6).
Tafamidis deve essere aggiunto al trattamento standard impiegato in pazienti affetti da amiloidosi da transtiretina.
I medici devono monitorare i pazienti e continuare a valutare se sopraggiunga la necessità di ulteriori terapie, tra cui il trapianto di organo, previsto dal trattamento standard per questa patologia.
Poiché non sono disponibili dati relativi all’uso di tafamidis in pazienti sottoposti a trapianto di organo, il trattamento con tafamidis deve essere interrotto in pazienti che si sottopongono a trapianto di organo.
Può verificarsi un aumento dei test di funzionalità epatica e una diminuzione della tiroxina (vedere paragrafi 4.5 e 4.8).
Questo medicinale contiene non più di 44 mg di sorbitolo in ogni capsula, che è una fonte di fruttosio.
È necessario tenere in considerazione l’effetto additivo della somministrazione concomitante di prodotti contenenti sorbitolo (o fruttosio) e del consumo alimentare di sorbitolo (o fruttosio).
Il contenuto di sorbitolo presente nei medicinali per uso orale può influire sulla biodisponibilità di altri medicinali per uso orale somministrati in concomitanza ad essi.

Interazioni

In uno studio clinico condotto in volontari sani, tafamidis meglumine 20 mg non ha prodotto alcuna induzione né inibizione dell’enzima CYP3A4 del citocromo P450.
Tafamidis in vitro inibisce il trasportatore di efflusso BCRP (Breast Cancer Resistant Protein - proteina di resistenza del cancro al seno) alla dose di tafamidis di 61 mg/die con IC50=1,16 mcM e può causare interazioni farmacologiche a concentrazioni clinicamente rilevanti con i substrati di questo trasportatore (ad es.
metotressato, rosuvastatina, imatinib).
In uno studio clinico su partecipanti sani, l’esposizione al substrato della BCRP rosuvastatina è aumentata di circa 2 volte in seguito a dosi multiple di somministrazioni giornaliere di 61 mg di tafamidis.
Tafamidis inibisce il trasportatore di captazione OAT1 (trasportatore degli anioni organici 1) con IC50=2,9 mcM e può causare interazioni farmacologiche a concentrazioni clinicamente rilevanti con i substrati di questo trasportatore (ad es.
farmaci antinfiammatori non steroidei, bumetanide, furosemide, lamivudina, metotressato, oseltamivir, tenofovir, ganciclovir, adefovir, cidofovir, zidovudina, zalcitabina).
Sulla base di dati in vitro, l’alterazione massima prevista della AUC dei substrati di OAT1 è risultata inferiore a 1,25 per la dose da 61 mg di tafamidis, pertanto si prevede che l’inibizione del trasportatore OAT1 ad opera di tafamidis non determini interazioni clinicamente significative.
Non sono stati effettuati studi di interazione per valutare l’effetto di altri medicinali su tafamidis.
Anomalia nei test di laboratorio Tafamidis potrebbe ridurre le concentrazioni sieriche della tiroxina totale, senza una conseguente alterazione di tiroxina libera (T4) o ormone tireotropo (TSH).
Questa osservazione relativa ai valori di tiroxina totale costituisce con tutta probabilità il risultato di un legame ridotto della tiroxina alla transtiretina o di uno spostamento dalla transtiretina (TTR) dovuto all’elevata affinità di tafamidis verso il sito di legame per la tiroxina della TTR.
Non sono stati ottenuti risultati clinici corrispondenti, coerenti con una disfunzione tiroidea.

Effetti indesiderati

Riassunto del profilo di sicurezza I dati di sicurezza riflettono l’esposizione di 176 pazienti affetti da ATTR-CM a 80 mg (somministrati in 4 dosi da 20 mg) di tafamidis meglumine somministrati giornalmente in uno studio controllato con placebo di 30 mesi condotto su pazienti con diagnosi di ATTR-CM (vedere paragrafo 5.1).
La frequenza degli eventi avversi nei pazienti trattati con 80 mg di tafamidis meglumine è stata generalmente simile e paragonabile al placebo.
Sono stati riportati più spesso in seguenti eventi avversi nei pazienti trattati con tafamidis meglumine 80 mg rispetto al placebo: flatulenza [8 pazienti (4,5%) contro 3 pazienti (1,7%)] e aumento del test di funzionalità epatica [6 pazienti (3,4%) rispetto a 2 pazienti (1,1%)].
Non è stata stabilita una relazione causale.
Sono disponibili dati di sicurezza per tafamidis 61 mg dal suo studio di estensione in aperto a lungo termine.
Tabella delle reazioni avverse Le reazioni avverse sono elencate qui di seguito in base alla classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA e suddivise per categorie di frequenza in base alla convenzione standard: Molto comune (≥1/10), Comune (≥1/100, <1/10) e Non comune (≥1/1.000, <1/100).
All’interno del gruppo di frequenza, le reazioni avverse sono presentate in ordine di gravità decrescente.
Le reazioni avverse riportate nella tabella sottostante riflettono i dati clinici cumulativi nei partecipanti con ATTR-CM.
Classificazione per sistemi e organi Comune
Patologie gastrointestinali Diarrea
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Eruzione cutanea, Prurito
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite l’Agenzia Italiana del Farmaco Sito web: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

Gravidanza e allattamento

Donne in età fertile Le donne in età fertile devono usare misure contraccettive efficaci durante il trattamento con tafamidis e, data la lunga emivita del principio attivo, fino a un mese dopo l’interruzione del trattamento.
Gravidanza Non vi sono dati sull’uso di tafamidis in donne in gravidanza.
Gli studi condotti su animali hanno evidenziato effetti tossici sullo sviluppo (vedere paragrafo 5.3).
Tafamidis non è raccomandato in gravidanza né in donne in età fertile che non utilizzano un metodo contraccettivo efficace.
Allattamento Dati disponibili in animali hanno mostrato l’escrezione di tafamidis nel latte.
Il rischio per i neonati/lattanti non può essere escluso.
Tafamidis non deve essere usato durante l’allattamento.
Fertilità Negli studi pre-clinici non è stato osservato alcun effetto sulla fertilità (vedere paragrafo 5.3).

Conservazione

Non presenti.

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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.