VYLOY EV 1FL 100MG 20MG/ML

864,80 €

Prezzo indicativo

VYLOY EV 1FL 100MG 20MG/ML

Principio attivo: ZOLBETUXIMAB
  • ATC: L01FX31
  • Descrizione tipo ricetta: OSP - USO OSPEDALIERO
  • Presenza Glutine:
  • Presenza Lattosio:

Data ultimo aggiornamento: 30/04/2025

Vyloy, in associazione a chemioterapia contenente fluoropirimidina e platino, è indicato per il trattamento di prima linea di pazienti adulti affetti da adenocarcinoma gastrico o della giunzione gastro-esofagea (GGE) HER2 negativo localmente avanzato non resecabile o metastatico, i cui tumori sono positivi alla claudina (CLDN) 18.2 (vedere paragrafo 4.2).
Vyloy 100 mg polvere per concentrato per soluzione per infusioneUn flaconcino di polvere per concentrato per soluzione per infusione contiene 100 mg di zolbetuximab. Vyloy 300 mg polvere per concentrato per soluzione per infusioneUn flaconcino di polvere per concentrato per soluzione per infusione contiene 300 mg di zolbetuximab. Dopo la ricostituzione, ogni mL di soluzione contiene 20 mg di zolbetuximab. Zolbetuximab è prodotto in cellule di ovaio di criceto cinese mediante tecnologia del DNA ricombinante. Eccipienti con effetto noto Ogni mL di concentrato, contiene 0,21 mg di polisorbato 80. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

Controindicazioni

Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

Posologia

Il trattamento deve essere prescritto, iniziato e supervisionato da un medico esperto nell’uso di terapie antitumorali.
Devono essere disponibili le risorse per la gestione delle reazioni da ipersensibilità e/o reazioni anafilattiche.
Selezione dei pazienti I pazienti idonei devono presentare uno stato del tumore positivo alla CLDN18.2 definito da ≥75% di cellule tumorali che dimostrano una colorazione immunoistochimica da moderata a forte della CLDN18 di membrana, valutata mediante un IVD (dispositivo diagnostico in vitro) a marchio CE con la destinazione d’uso corrispondente.
Qualora non sia disponibile un IVD dotato di marcatura CE, si deve utilizzare un test convalidato alternativo.
Posologia Prima della somministrazione Se prima della somministrazione di zolbetuximab un paziente manifesta nausea e/o vomito, i sintomi devono essersi risolti fino al Grado ≤1 prima di somministrare la prima infusione.
Prima di ogni infusione di zolbetuximab, i pazienti devono essere premedicati con un’associazione di antiemetici (ad es.
antagonisti dei recettori della neurochinina 1 [NK-1] e antagonisti dei recettori della 5-idrossitriptamina [5-HT3], nonché altri medicinali secondo indicazione).
La premedicazione con un’associazione di antiemetici è importante per la gestione della nausea e del vomito per prevenire l’interruzione anticipata del trattamento con zolbetuximab (vedere paragrafo 4.4).
Può essere inoltre presa in considerazione la premedicazione con corticosteroidi sistemici secondo le linee guida di trattamento locali, in particolare prima della prima infusione di zolbetuximab.
Dose raccomandata La dose raccomandata deve essere calcolata in base all’area della superficie corporea (body surface area, BSA) per la dose di carico e per le dosi di mantenimento di zolbetuximab, come indicato nella Tabella 1.
Tabella 1.
Dosaggio raccomandato di zolbetuximab in base alla BSA
Singola dose di carico Dosi di mantenimento Durata della terapia
Nel Ciclo 1, Giorno 1a, 800 mg/ per via endovenosa - Somministrare zolbetuximab in associazione a chemioterapia contenente fluoropirimidina e platino (vedere paragrafo 5.1).b A partire da 3 settimane dopo la singola dose di carico, 600 mg/m² per via endovenosa ogni 3 settimane o A partire da 2 settimane dopo la singola dose di carico, 400 mg/m² per via endovenosa ogni 2 settimane.
Somministrare zolbetuximab in associazione a chemioterapia contenente fluoropirimidina e platino (vedere paragrafo 5.1).b
Fino alla progressione di malattia o alla comparsa di tossicità inaccettabile.
a La durata del ciclo di zolbetuximab è determinata in base alla rispettiva chemioterapia associata (vedere paragrafo 5.1).
b Per informazioni sul dosaggio della chemioterapia, fare riferimento alle informazioni di prodotto della chemioterapia contenente fluoropirimidina o platino.
Modifiche della dose Non è raccomandata alcuna riduzione della dose di zolbetuximab.
Le reazioni avverse di zolbetuximab sono gestite mediante riduzione della velocità dell’infusione, interruzione e/o sospensione dell’infusione, come indicato nella Tabella 2.
Tabella 2.
Modifiche della dose di zolbetuximab
Reazione avversa Gravitàa Modifica della dose
Reazioni da ipersensibilità Reazione anafilattica, sospetta anafilassi, Grado 3 o 4 Interrompere immediatamente l’infusione e sospendere definitivamente il trattamento.
Grado 2 Interrompere l’infusione fino a raggiungere il Grado ≤1, quindi riprenderla a una velocità ridottab per il resto dell’infusione.
Per l’infusione successiva, premedicare con antistaminici e somministrare in base alle velocità di infusione indicate nella Tabella 3.
Reazione correlata all'infusione Grado 3 o 4 Interrompere immediatamente l’infusione e sospendere definitivamente il trattamento.
Grado 2 Interrompere l’infusione fino a raggiungere il Grado ≤1, quindi riprenderla a una velocità ridottab per il resto dell’infusione.
Per l’infusione successiva, premedicare con antistaminici e somministrare in base alle velocità di infusione indicate nella Tabella 3.
Nausea Grado 2 o 3 Interrompere l’infusione fino a raggiungere il Grado ≤1, quindi riprenderla a una velocità ridottab per il resto dell’infusione.
Per l’infusione successiva, somministrare in base alle velocità di infusione indicate nella Tabella 3.
Vomito Grado 4 Sospendere definitivamente il trattamento.
Grado 2 o 3 Interrompere l’infusione fino a raggiungere il Grado ≤1, quindi riprenderla a una velocità ridottab per il resto dell’infusione.
Per l’infusione successiva, somministrare in base alle velocità di infusione indicate nella Tabella 3.
a La tossicità è stata classificata in base alla versione 4.03 dei criteri di terminologia comune per gli eventi avversi del National Cancer Institute (National Cancer Institute Common Terminology Criteria for Adverse Events, NCI-CTCAE v4.03) dove il Grado 1 corrisponde a lieve, il Grado 2 a moderata, il Grado 3 a grave e il Grado 4 a potenzialmente letale.
b La velocità di infusione ridotta deve essere determinata secondo il giudizio clinico del medico in base alla tollerabilità del paziente, alla gravità della tossicità e alla velocità di infusione tollerata in precedenza (vedere paragrafo 4.4 per le raccomandazioni sul monitoraggio dei pazienti).
Popolazioni speciali Anziani Non è richiesto alcun aggiustamento della dose nei pazienti di età ≥65 anni (vedere paragrafo 5.2).
I dati relativi ai pazienti di età pari e superiore a 75 anni trattati con zolbetuximab sono limitati.
Compromissione renale Non è richiesto alcun aggiustamento della dose nei pazienti con compromissione renale lieve (clearance della creatinina [CrCL] da ≥60 a <90 mL/min) o moderata (CrCL da ≥30 a <60 mL/min).
Non è stata stabilita alcuna raccomandazione sulla dose nei pazienti con compromissione renale severa (CrCL da ≥15 a <30 mL/min) (vedere paragrafo 5.2).
Compromissione epatica Non è richiesto alcun aggiustamento della dose nei pazienti con compromissione epatica lieve (bilirubina totale [total bilirubin, TB] ≤ al limite superiore della norma [upper limit of normal, ULN] e aspartato aminotransferasi [AST] > ULN o TB da >1 a 1,5 x ULN e qualsiasi AST).
Non è stata stabilita alcuna raccomandazione sulla dose nei pazienti con compromissione epatica moderata (TB da >1,5 a 3 x ULN e qualsiasi AST) o severa (TB da >3 a 10 x ULN e qualsiasi AST) (vedere paragrafo 5.2).
Popolazione pediatrica Non esiste alcun uso specifico di zolbetuximab nella popolazione pediatrica per il trattamento dell’adenocarcinoma gastrico o della giunzione gastro-esofagea.
Modo di somministrazione Zolbetuximab è per uso endovenoso.
La dose raccomandata è somministrata mediante un'infusione endovenosa della durata minima di 2 ore.
Il medicinale non deve essere somministrato mediante iniezione di push o bolo endovenoso.
Se zolbetuximab e la chemioterapia contenente fluoropirimidina e platino sono somministrati nello stesso giorno, zolbetuximab deve essere somministrato per primo.
Per contribuire a ridurre al minimo le potenziali reazioni avverse, si raccomanda di iniziare ogni infusione a una velocità ridotta per 30-60 minuti e quindi aumentarla gradualmente, se tollerata, nel corso dell’infusione (vedere Tabella 3).
Se il tempo di infusione supera il tempo raccomandato di conservazione a temperatura ambiente (≤ 25° C per 8 ore dalla fine della preparazione della soluzione per infusione), la sacca di infusione deve essere eliminata e ne deve essere preparata una nuova per continuare l’infusione (vedere paragrafo 6.3 per i tempi di conservazione raccomandati).
Tabella 3.
Velocità di infusione raccomandate per ogni infusione di zolbetuximab
Dose di zolbetuximab Velocità di infusione
Primi 30- 60 minuti Rimanente tempo di infusioneb
Singola dose di carico (Ciclo 1, Giorno 1)a 800 mg/m² 75 mg/m²/ora 150-300 mg/m²/ora
Dosi di mantenimento 600 mg/m² ogni 3 settimane o 400 mg/m² ogni 2 settimane 75 mg/m²/ora o 50 mg/m²/ora 150-300 mg/m²/ora o 100-200 mg/m²/ora
a La durata del ciclo di zolbetuximab è determinata in base alla rispettiva chemioterapia associata (vedere paragrafo 5.1).
b In assenza di reazioni avverse dopo 30-60 minuti, la velocità di infusione può essere aumentata in base a quanto tollerato.
Per le istruzioni sulla ricostituzione e sulla diluizione del medicinale prima della somministrazione, vedere paragrafo 6.6.

Avvertenze e precauzioni

Tracciabilità Al fine di migliorare la tracciabilità dei medicinali biologici, il nome e il numero di lotto del medicinale somministrato devono essere chiaramente registrati.
Reazioni da ipersensibilità Le reazioni da ipersensibilità, incluse reazione anafilattica e ipersensibilità a farmaci, si sono verificate nei pazienti trattati con zolbetuximab in associazione a chemioterapia contenente fluoropirimidina e platino durante gli studi clinici (vedere paragrafo 4.8).
I pazienti devono essere monitorati durante e dopo l’infusione di zolbetuximab (per almeno 2 ore, o più a lungo se clinicamente indicato) per individuare eventuali reazioni da ipersensibilità con sintomi e segni altamente indicativi di anafilassi (orticaria, tosse ripetitiva, respiro sibilante e tensione alla gola/alterazione della voce).
Le reazioni da ipersensibilità devono essere gestite secondo le modifiche della dose raccomandate nella Tabella 2.
Reazioni correlate all’ infusione Durante gli studi clinici condotti con zolbetuximab in associazione a chemioterapia contenente fluoropirimidina e platino, si sono manifestate reazioni correlate all'infusione (infusion-related reaction, IRR) (vedere paragrafo 4.8).
I pazienti devono essere monitorati per individuare segni e sintomi di reazioni correlate all’ infusione, inclusi nausea, vomito, dolore addominale, ipersecrezione salivare, piressia, fastidio al torace, brividi, mal di schiena, tosse e ipertensione.
Questi segni e sintomi sono in genere reversibili con l’interruzione dell’infusione.
Le reazioni correlate all'infusione devono essere gestite secondo le modifiche della dose raccomandate nella Tabella 2.
Nausea e vomito Durante gli studi clinici, nausea e vomito hanno rappresentato le reazioni avverse gastrointestinali osservate più frequentemente con zolbetuximab in associazione a chemioterapia contenente fluoropirimidina e platino (vedere paragrafo 4.8).
Per prevenire la nausea e il vomito, si raccomanda il pre-trattamento con un’associazione di antiemetici prima di ogni infusione di zolbetuximab (vedere paragrafo 4.2).
Durante e dopo l’infusione, i pazienti devono essere monitorati e gestiti con una terapia standard, inclusi antiemetici o reintegrazione di liquidi, se clinicamente indicato.
Nausea e vomito devono essere gestiti secondo le modifiche della dose raccomandate nella Tabella 2.
Misure di mitigazione prima dell’inizio del trattamento con zolbetuximab Prima del trattamento con zolbetuximab in associazione a chemioterapia contenente fluoropirimidina e platino, i medici prescrittori devono valutare il rischio del singolo paziente di tossicità gastrointestinali.
È importante gestire la nausea e il vomito in modo proattivo per mitigare il rischio potenziale di esposizione ridotta a zolbetuximab e/o alla chemioterapia.
Per prevenire la nausea e il vomito, si raccomanda il pre-trattamento con un’associazione di antiemetici prima di ogni infusione di zolbetuximab.
Durante l’infusione è importante monitorare attentamente i pazienti e gestire le tossicità gastrointestinali mediante l’interruzione dell’infusione e/o la riduzione della velocità di infusione per ridurre al minimo il rischio di reazioni avverse severe o di interruzione anticipata del trattamento.
Durante e dopo l’infusione, i pazienti devono essere monitorati e gestiti con una terapia standard, inclusi antiemetici o reintegrazione di liquidi, se clinicamente indicato.
Pazienti esclusi dagli studi clinici I pazienti sono stati esclusi dagli studi clinici se presentavano sindrome da ostruzione gastro-duodenale completa o parziale, test positivo per l’infezione da virus dell’immunodeficienza umana (HIV) o infezione accertata in atto da epatite B o C, malattia cardiovascolare significativa (ad es.
insufficienza cardiaca congestizia di classe III o IV in base alla classificazione della New York Heart Association, storia di aritmie ventricolari significative, intervallo QTc >450 msec per i soggetti di sesso maschile, >470 msec per i soggetti di sesso femminile) o storia di metastasi a livello del sistema nervoso centrale.
Informazioni sugli eccipienti Questo medicinale contiene 1,05 mg e 3,15 mg di polisorbato 80 per ogni flaconcino da 100 mg e 300 mg rispettivamente.
I polisorbati possono causare reazioni allergiche.
Questo medicinale non contiene sodio, tuttavia per la diluizione di zolbetuximab prima della somministrazione viene utilizzata una soluzione per infusione di 9 mg/mL di cloruro di sodio (0,9%) e se ne deve tenere conto nel contesto dell’assunzione giornaliera di sodio del paziente.

Interazioni

Non sono stati condotti studi farmacocinetici formali d’interazione farmacologica con zolbetuximab.
Poiché zolbetuximab è eliminato dalla circolazione attraverso il catabolismo, non si prevedono interazioni farmacologiche metaboliche.

Effetti indesiderati

Riassunto del profilo di sicurezza Le reazioni avverse più comuni con zolbetuximab sono state nausea (77,2%), vomito (66,9%), appetito ridotto (42%), neutropenia (30,7%), conta dei neutrofili diminuita (28,4%), peso diminuito (21,9%), piressia (17,4%), ipoalbuminemia (17,1%), edema periferico (13,9%), ipertensione (9%), dispepsia (7,8%), brividi (5,2%), ipersecrezione salivare (3,8%), reazione correlata all'infusione (3,2%) e ipersensibilità a farmaci (1,6%).
Si sono verificate reazioni avverse gravi nel 45% dei pazienti trattati con zolbetuximab.
Le reazioni avverse gravi più comuni sono state vomito (6,8%), nausea (4,9%) e appetito ridotto (1,9%).
Il venti percento dei pazienti ha sospeso definitivamente zolbetuximab per reazioni avverse; le reazioni avverse più comuni che hanno determinato la sospensione della somministrazione sono state vomito (3,8%) e nausea (3,3%).
Nel 60,9% dei pazienti si sono verificate reazioni avverse che hanno determinato l’interruzione della somministrazione di zolbetuximab; le reazioni avverse più comuni che hanno determinato l’interruzione della somministrazione sono state vomito (26,6%), nausea (25,5%), neutropenia (9,8%), conta dei neutrofili diminuita (5,9%), ipertensione (3,2%), brividi (2,2%), reazione correlata all'infusione (1,6%) diminuzione dell'appetito (1,6%) e dispepsia (1,1%).
Tabella delle reazioni avverse Le frequenze delle reazioni avverse sono basate su due studi di fase 2 e due studi di fase 3 condotti in 631 pazienti trattati con almeno una dose di zolbetuximab di 800 mg/m² come dose di carico seguita da dosi di mantenimento di 600 mg/m² ogni 3 settimane in associazione a chemioterapia contenente fluoropirimidina e platino.
I pazienti sono stati esposti a zolbetuximab per una durata mediana di 174 giorni (intervallo: da 1 a 1 791 giorni).
Le reazioni avverse osservate durante gli studi clinici sono elencate in questo paragrafo per categoria di frequenza.
Le categorie di frequenza sono definite come segue: molto comune (≥1/10); comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1 000, <1/100); raro (≥1/10 000, <1/1 000); molto raro (<1/10 000) e non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
All’interno di ogni gruppo di frequenza, le reazioni avverse sono elencate in ordine decrescente di gravità.
Tabella 4.
Reazioni avverse
Classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA Reazioni avverse Categoria di Frequenza
Patologie del sistema emolinfopoietico Neutropenia Molto comune
Conta dei neutrofili diminuita
Disturbi del sistema immunitario Ipersensibilità a farmaci Comune
Reazione anafilattica Non comune
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Ipoalbuminemia Molto comune
Appetito ridotto
Disturbi vascolari Ipertensione Comune
Patologie gastrointestinali Vomito Molto comune
Nausea
Dispepsia Comune
Ipersecrezione salivare
Patologie generali e condizioni relative alla sede di somministrazione Piressia Molto comune
Edema periferico
Brividi Comune
Esami diagnostici Peso diminuito Molto comune
Traumatismi, intossicazioni e complicazioni da procedura Reazione correlata all'infusione Comune
Descrizione di reazioni avverse selezionate Reazioni da ipersensibilità Nell’analisi di sicurezza integrata, reazioni anafilattiche e reazioni da ipersensibilità a farmaci di tutti i gradi, si sono verificate con zolbetuximab in associazione a chemioterapia contenente fluoropirimidina e platino, rispettivamente a una frequenza dello 0,5% e dell’1,6%.
Reazioni anafilattiche severe (Grado 3) e ipersensibilità a farmaci si sono verificate con zolbetuximab in associazione a chemioterapia contenente fluoropirimidina e platino con una frequenza rispettivamente dello 0,5% e dello 0,2%.
Nello 0,3% dei pazienti, la reazione anafilattica ha determinato la sospensione definitiva di zolbetuximab.
Lo 0,3% dei pazienti ha interrotto la somministrazione di zolbetuximab a causa di ipersensibilità al farmaco.
Nello 0,2% dei pazienti, la velocità di infusione di zolbetuximab o della chemioterapia contenente fluoropirimidina e platino è stata ridotta a causa di ipersensibilità ai farmaci.
Reazione correlata all'infusione Nell’analisi di sicurezza integrata, reazioni correlate all'infusione (infusion related reactions, IRR) di tutti i gradi si sono verificate con zolbetuximab in associazione a chemioterapia contenente fluoropirimidina e platino, a una frequenza del 3,2%.
Si sono verificate IRR severe (Grado 3) nello 0,5% dei pazienti trattati con zolbetuximab in associazione a chemioterapia contenente fluoropirimidina e platino.
Nello 0,5% dei pazienti, una IRR ha determinato la sospensione definitiva di zolbetuximab e nell’1,6% dei pazienti ha determinato un’interruzione della dose.
Nello 0,3% dei pazienti, la velocità di infusione di zolbetuximab o della chemioterapia contenente fluoropirimidina e platino è stata ridotta a causa di una IRR.
Nausea e vomito Nell’analisi di sicurezza integrata, la nausea e il vomito di tutti i gradi si sono verificati con zolbetuximab in associazione a chemioterapia contenente fluoropirimidina e platino a una frequenza rispettivamente del 77,2% e del 66,9%.
La nausea e il vomito si sono verificati più spesso durante il primo ciclo di trattamento, ma la loro incidenza è diminuita nei cicli di trattamento successivi.
Il tempo mediano all’insorgenza di nausea e vomito è stato di 1 giorno ciascuno con zolbetuximab in associazione a chemioterapia contenente fluoropirimidina e platino.
La durata mediana della nausea e del vomito è stata rispettivamente di 3 giorni e di 1 giorno con zolbetuximab in associazione a chemioterapia contenente fluoropirimidina e platino.
La nausea e il vomito severi (Grado 3) si sono verificati con zolbetuximab in associazione a chemioterapia contenente fluoropirimidina e platino a una frequenza dell’11,6% e del 13,6%.
Nel 3,3% dei pazienti, la nausea ha determinato la sospensione definitiva di zolbetuximab e nel 25,5% dei pazienti ha determinato un’interruzione della somministrazione.
Nel 3,8% dei pazienti, il vomito ha determinato la sospensione definitiva di zolbetuximab e nel 26,6% dei pazienti ha determinato un’interruzione della somministrazione.
La velocità di infusione di zolbetuximab o della chemioterapia contenente fluoropirimidina e platino è stata ridotta a causa di nausea nel 9,7% dei pazienti e a causa di vomito nel 7,8% dei pazienti.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato nell'Allegato V.

Gravidanza e allattamento

Donne in età fertile A scopo precauzionale, è necessario consigliare alle donne in età fertile di usare misure contraccettive efficaci per prevenire una gravidanza durante il trattamento.
Gravidanza I dati relativi all’uso di zolbetuximab in donne in gravidanza non esistono.
Non è stato osservato alcun effetto avverso in uno studio sulla riproduzione e sullo sviluppo negli animali quando zolbetuximab è stato somministrato per via endovenosa a topi femmina gravidi durante l’organogenesi (vedere paragrafo 5.3).
Zolbetuximab deve essere somministrato a una donna in gravidanza solo se il beneficio supera il rischio potenziale.
Allattamento Non esistono dati relativi alla presenza di zolbetuximab nel latte materno, agli effetti sui bambini allattati al seno o agli effetti sulla produzione di latte.
Poiché è noto che gli anticorpi possono essere escreti nel latte materno, e in considerazione del potenziale di reazioni avverse gravi in un bambino allattato al seno, l’allattamento al seno non è raccomandato durante il trattamento con zolbetuximab.
Fertilità Non sono stati condotti studi per valutare l’effetto di zolbetuximab sulla fertilità.
Pertanto, l’effetto di zolbetuximab sulla fertilità maschile e femminile non è noto.

Conservazione

Conservare in frigorifero (2 °C - 8 °C).
Non congelare.
Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce.
Per le condizioni di conservazione dopo la ricostituzione e la diluizione vedere paragrafo 6.3.

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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.