VALSARTAN ID TEC 28CPR320+25MG

9,00 €

Prezzo indicativo

Principio attivo: VALSARTAN/IDROCLOROTIAZIDE
  • ATC: C09DA03
  • Descrizione tipo ricetta: RR - RIPETIBILE 10V IN 6MESI
  • Presenza Glutine:
  • Presenza Lattosio:

Data ultimo aggiornamento: 18/10/2015

Trattamento dell’ipertensione arteriosa essenziale negli adulti. Valsartan e Idroclorotiazide TecniGen è un’associazione fissa indicata nei pazienti la cui pressione arteriosa non è adeguatamente controllata dalla monoterapia con valsartan o idroclorotiazide.
Ciascuna compressa contiene 320 mg di valsartan e 25 mg di idroclorotiazide. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

Controindicazioni

• Ipersensibilità a valsartan, idroclorotiazide, altri medicinali contenenti derivati della sulfonamide o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
• Secondo e terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.4 e 4.6).
• Grave insufficienza epatica, cirrosi biliare e colestasi.• Grave insufficienza renale (clearance della creatinina <30 ml/min), anuria.
• Ipokaliemia refrattaria, iponatriemia, ipercalcemia e iperuricemia sintomatica.

Posologia

Posologia La dose raccomandata di Valsartan e Idroclorotiazide TecniGen 320 mg/25 mg è una compressa rivestita con film una volta al giorno.
Si raccomanda la titolazione individuale della dose con i singoli componenti.
In ogni caso deve essere curata la titolazione dei singoli componenti alla dose successiva, allo scopo di ridurre il rischio di ipotensione e di altri eventi avversi.
Se clinicamente appropriato, nei pazienti la cui pressione arteriosa non è adeguatamente controllata dalla monoterapia con valsartan o idroclorotiazide, si può considerare il passaggio diretto dalla monoterapia all’associazione fissa, purché venga seguita la sequenza raccomandata di titolazione della dose per i singoli componenti.
Dopo l’inizio della terapia deve essere valutata la risposta clinica a Valsartan e Idroclorotiazide TecniGen e se la pressione arteriosa rimane incontrollata può essere aumentata la dose di uno dei due componenti, fino ad una dose massima di Valsartan e Idroclorotiazide TecniGen 320 mg/25 mg.
L’effetto antipertensivo è sostanzialmente presente entro 2 settimane.
Nella maggioranza dei pazienti, l’effetto massimo si osserva entro 4 settimane.
Per alcuni pazienti possono tuttavia essere necessarie 4–8 settimane di trattamento.
Questo deve essere tenuto in considerazione durante la titolazione della dose.
Se dopo 8 settimane di trattamento con Valsartan e Idroclorotiazide TecniGen 320 mg/25 mg non si osserva alcun effetto aggiuntivo di rilievo, si deve considerare il trattamento con un medicinale antipertensivo aggiuntivo o alternativo (vedere paragrafo 5.1).
Modo di somministrazione Valsartan e Idroclorotiazide TecniGen può essere preso con o senza cibo e deve essere somministrato con acqua.
Popolazioni speciali Compromissione renale Non è richiesto alcun aggiustamento della dose nei pazienti con compromissione renale da lieve a moderata (clearance della creatinina ≥30 ml/min).
A causa del componente idroclorotiazide, Valsartan e Idroclorotiazide TecniGen è controindicato nei pazienti con grave compromissione renale (vedere paragrafi 4.3, 4.4 e 5.2).
Compromissione epatica In pazienti con compromissione epatica lieve o moderata, senza colestasi, la dose di valsartan non deve superare gli 80 mg (vedere paragrafo 4.4).
Valsartan e Idroclorotiazide TecniGen è controindicato nei pazienti con grave compromissione epatica (vedere paragrafi 4.3, 4.4 e 5.2). Anziani Non è richiesto alcun aggiustamento della dose nei pazienti anziani.
Pazienti pediatrici L’uso di Valsartan e Idroclorotiazide TecniGen non è raccomandato nei bambini al di sotto di 18 anni a causa della mancanza di dati sulla sicurezza e sull’efficacia.

Avvertenze e precauzioni

Modifiche degli elettroliti sierici Valsartan L’uso concomitante di integratori di potassio, diuretici risparmiatori di potassio, sostituti del sale contenenti potassio, o di altre sostanze che possono aumentare i livelli di potassio (eparina, ecc.) non è raccomandato.
I livelli ematici di potassio devono essere controllati appropriatamente.
Idroclorotiazide Durante il trattamento con diuretici tiazidici, compresa l’idroclorotiazide, è stata riportata ipokaliemia.
Si raccomanda un monitoraggio frequente del potassio sierico.
La terapia con diuretici tiazidici, compresa l’idroclorotiazide, è stata associata con iponatriemia e alcalosi ipocloremica.
I tiazidici, compresa l’idroclorotiazide, aumentano l’escrezione urinaria di magnesio che può causare ipomagnesiemia.
L’escrezione di calcio viene ridotta dai diuretici tiazidici e ciò può provocare ipercalcemia.
Come per tutti i pazienti in terapia diuretica, deve essere effettuato un controllo periodico degli elettroliti sierici, ad intervalli appropriati.
Pazienti con deplezione di sodio e/o di volume I pazienti che assumono diuretici tiazidici, compresa l’idroclorotiazide, devono essere tenuti sotto osservazione per rilevare segni clinici di squilibrio di fluidi o elettroliti.
In pazienti con grave deplezione di sodio e/o di volume, come coloro che ricevono elevate dosi di diuretici può, in rari casi, verificarsi ipotensione sintomatica dopo l’inizio della terapia con Valsartan e Idroclorotiazide TecniGen.
La deplezione di sodio e/o di volume deve essere corretta prima di iniziare il trattamento con Valsartan e Idroclorotiazide TecniGen.
Pazienti con grave insufficienza cardiaca cronica o altre condizioni che stimolino il sistema renina–angiotensina–aldosterone Nei pazienti in cui la funzionalità renale può dipendere dall’attività del sistema renina–angiotensina–aldosterone (ad es.
pazienti con grave insufficienza cardiaca congestizia), il trattamento con gli inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina è stato associato a oliguria e/o progressiva azotemia e, in rari casi, a insufficienza renale acuta.
L’uso di Valsartan e Idroclorotiazide TecniGen nei pazienti con insufficienza cardiaca cronica grave non è stato stabilito.
Pertanto non può essere escluso che, a causa dell’inibizione del sistema renina–angiotensina–aldosterone la somministrazione di Valsartan e Idroclorotiazide TecniGen possa essere associata ad un peggioramento della funzionalità renale.
Valsartan e Idroclorotiazide TecniGen non deve essere usato in questi pazienti.
Stenosi dell’arteria renale Valsartan e Idroclorotiazide TecniGen non deve essere usato come antipertensivo in pazienti con stenosi unilaterale o bilaterale dell’arteria renale o stenosi arteriosa in presenza di un unico rene poiché in questi pazienti l’urea ematica e la creatinina sierica potrebbero aumentare.
Iperaldosteronismo primario I pazienti con iperaldosteronismo primario non devono essere trattati con Valsartan e Idroclorotiazide TecniGen in quanto il loro sistema renina–angiotensina non viene attivato.
Stenosi della valvola aortica e mitralica, cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva Come per tutti gli altri vasodilatatori è necessaria particolare cautela nei pazienti affetti da stenosi aortica o mitralica o da cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva (HOCM, Hypertrophic Obstructive Cardiomyopathy).
Compromissione renale Non è richiesto alcun aggiustamento del dosaggio nei pazienti con compromissione renale con clearance della creatinina ≥30 ml/min (vedere paragrafo 4.2).
Quando Valsartan e Idroclorotiazide TecniGen è utilizzato in pazienti con compromissione renale si raccomanda il monitoraggio periodico del potassio sierico, della creatinina e dei livelli di acido urico.
Trapianto renale Ad oggi non vi è esperienza sulla sicurezza d’impiego di Valsartan e Idroclorotiazide TecniGen in pazienti sottoposti a trapianto renale recente.
Compromissione epatica Nei pazienti con compromissione epatica lieve o moderata, senza colestasi, Valsartan e Idroclorotiazide TecniGen deve essere usato con cautela (vedere paragrafi 4.2 e 5.2).
Lupus eritematoso sistemico È stato osservato che i diuretici tiazidici, compresa l’idroclorotiazide, possono esacerbare o attivare il lupus eritematoso sistemico.
Altri disturbi metabolici I diuretici tiazidici, compresa l’idroclorotiazide, possono alterare la tolleranza al glucosio ed innalzare i livelli sierici di colesterolo, trigliceridi e acido urico.
Nei pazienti diabetici può essere necessario l’aggiustamento del dosaggio di insulina o degli ipoglicemizzanti orali.
Le tiazidi possono ridurre l’escrezione urinaria di calcio e causare un aumento lieve e intermittente del calcio sierico in assenza di disordini accertati del metabolismo del calcio.
Una marcata ipercalcemia può essere evidenza di un sottostante iperparatiroidismo.
Prima di effettuare gli esami sulla funzionalità della paratiroide si deve interrompere il trattamento con le tiazidi.
Fotosensibilità Durante il trattamento con diuretici tiazidici sono stati riportati casi di reazioni di fotosensibilità (vedere paragrafo 4.8).
Se si verificano reazioni di fotosensibilità, si raccomanda di sospendere il trattamento.
Se si ritiene necessario riprendere la somministrazione del diuretico, si raccomanda di proteggere le parti esposte al sole o ai raggi UVA artificiali.
Gravidanza La terapia con antagonisti del recettore dell’angiotensina II (AIIRA) non deve essere iniziata durante la gravidanza.
Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere ad un trattamento antipertensivo alternativo, con comprovato profilo di sicurezza per l’uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un AIIRA.
Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con AIIRA deve essere interrotto immediatamente e, se appropriato, deve essere iniziata una terapia alternativa (vedere paragrafi 4.3 e 4.6).
Generali È necessaria particolare cautela in pazienti che hanno avuto precedenti reazioni di ipersensibilità ad altri antagonisti dei recettori dell’angiotensina II.
Le reazioni di ipersensibilità all’idroclorotiazide sono più probabili in pazienti con allergia e asma.

Interazioni

Interazioni relative sia a valsartan che a idroclorotiazide Uso concomitante non raccomandato Litio In caso di uso concomitante di ACE inibitori e tiazidi, compresa l’idroclorotiazide, sono stati riportati aumenti reversibili delle concentrazioni sieriche e della tossicità del litio.
A causa della mancanza di esperienza sull’impiego contemporaneo di valsartan e litio, tale associazione non è raccomandata.
Nel caso l’uso della combinazione risultasse necessaria, si raccomanda di controllare attentamente i livelli sierici del litio.
Uso concomitante che richiede cautela Altri agenti antipertensivi Valsartan e Idroclorotiazide TecniGen può aumentare gli effetti di altri agenti con proprietà antipertensive (ad es.
ACEI, beta–bloccanti, bloccanti dei canali del calcio).Amine pressorie (ad es.
adrenalina, noradrenalina) È possibile una diminuzione della risposta alle amine pressorie, ma non sufficiente a precludere il loro utilizzo.
Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), compresi gli inibitori selettivi della COX–2, acido acetilsalicilico >3 g/die e FANS non selettivi Quando somministrati contemporaneamente, i FANS possono attenuare l’effetto antipertensivo sia degli antagonisti dell’angiotensina II che dell’idroclorotiazide.
Inoltre, l’uso concomitante di Valsartan e Idroclorotiazide TecniGen e FANS può condurre ad un peggioramento della funzionalità renale e ad un aumento del potassio sierico.
All’inizio del trattamento è pertanto raccomandato il controllo della funzionalità renale, nonché un’adeguata idratazione del paziente.
Interazioni correlate a valsartan Uso concomitante non raccomandato Diuretici risparmiatori di potassio, supplementi di potassio, sostitutivi del sale da cucina contenenti potassio ed altre sostanze che possono aumentare i livelli di potassio. Qualora fosse necessario la somministrazione di un medicinale che altera i livelli del potassio in combinazione con valsartan, si raccomanda di controllare i livelli plasmatici del potassio.
Nessuna interazione Negli studi di interazione relativi a valsartan, non sono state riscontrate interazioni clinicamente significative con valsartan o con alcuna delle seguenti sostanze: cimetidina, warfarin, furosemide, digossina, atenololo, indometacina, idroclorotiazide, amlodipina, glibenclamide.
Digossina e indometacina possono interagire con la componente idroclorotiazide di Valsartan e Idroclorotiazide TecniGen (vedere le interazioni relative a idroclorotiazide).
Interazioni relative all’idroclorotiazide Uso concomitante che richiede cautela Medicinali associati a perdita di potassio e ipokaliemia (ad es.
diuretici kaliuretici, corticosteroidi, lassativi, ACTH, amfotericina, carbenoxolone, penicillina G, acido salicilico e suoi derivati).
Se questi medicinali devono essere prescritti con l’associazione valsartan–idroclorotiazide è consigliato il monitoraggio dei livelli plasmatici di potassio.
Questi medicinali possono potenziare l’effetto dell’idroclorotiazide sul potassio sierico (vedere paragrafo 4.4).
Medicinali che possono indurre torsioni di punta • Antiaritmici di classe Ia (ad es.
chinidina, idrochinidina, disopiramide) • Antiaritmici di classe III (ad es.
amiodarone, sotalolo, dofetilide, ibutilide) • Alcuni antipsicotici (ad es.
tioridazina, clorpromazina, levomepromazina, trifluoperazina, ciamemazina, sulpiride, sultopride, amisulpride, tiapride, pimozide, aloperidolo, droperidolo)• Altri (ad es.
bepridil, cisapride, difemanile, eritromicina e.v., alofantrina, ketanserina, mizolastina, pentamidina, sparfloxacina, terfenadina, vincamina e.v.) A causa del rischio di ipokaliemia, l’idroclorotiazide deve essere somministrata con cautela quando associata a medicinali che potrebbero indurre torsioni di punta Glicosidi digitalici Ipokaliemia o ipomagnesiemia indotte da tiazidici possono verificarsi come effetti indesiderati, favorendo l’insorgenza di aritmie cardiache indotte da digitale.
Sali di calcio e vitamina D La somministrazione di diuretici tiazidici, compresa l’idroclorotiazide, con vitamina D o con sali di calcio può potenziare l’aumento del calcio sierico.
Medicinali antidiabetici (insulina e antidiabetici orali)Il trattamento con un diuretico tiazidico può influenzare la tolleranza al glucosio.
Può essere necessario un aggiustamento della dose dei medicinali antidiabetici.
La metformina deve essere utilizzata con cautela a causa del rischio di acidosi lattica indotto dalla possibile insufficienza renale funzionale associata all’idroclorotiazide.
Beta bloccanti e diazossido L’uso contemporaneo di diuretici tiazidici, compresa l’idroclorotiazide, e beta–bloccanti può aumentare il rischio di iperglicemia.
I diuretici tiazidici, compresa l’idroclorotiazide, possono aumentare l’effetto iperglicemico del diazossido.
Medicinali utilizzati nel trattamento della gotta (probenecid, sulfinpirazone e allopurinolo) Può essere necessario un aggiustamento della dose dei medicinali uricosurici in quanto l’idroclorotiazide può aumentare i livelli sierici di acido urico.
Può essere necessario aumentare il dosaggio di probenecid o sulfinpirazone.
La somministrazione contemporanea di diuretici tiazidici, compresa l’idroclorotiazide, può aumentare l’incidenza delle reazioni di ipersensibilità all’allopurinolo.
Anticolinergici (ad es.
atropina, biperiden)
La biodisponibilità dei diuretici di tipo tiazidico può essere aumentata dai farmaci anticolinergici, apparentemente a causa di una diminuzione della motilità gastrointestinale e della velocità di svuotamento dello stomaco.
Amantadina Le tiazidi, compresa l’idroclorotiazide, possono aumentare il rischio di reazioni avverse causate dall’amantadina.
Colestiramina e resine di colestipolo L’assorbimento dei diuretici tiazidici, compresa l’idroclorotiazide, è compromesso in presenza di resine a scambio anionico.
Agenti citotossici (ad es.: ciclofosfamide, metotressato)Le tiazidi, compresa l’idroclorotiazide, possono ridurre l’escrezione renale dei farmaci citotossici e potenziare i loro effetti mielosoppressori.
Rilassanti della muscolatura scheletrica non depolarizzanti (ad es.
tubocurarina)
Le tiazidi, compresa l’idroclorotiazide, potenziano l’azione dei derivati del curaro.
Ciclosporina La somministrazione concomitante di ciclosporina può aumentare il rischio di iperuricemia e complicazioni di tipo gottoso.
Alcolici, anestetici e sedativi Si può verificare un potenziamento dell’ipotensione ortostatica.
Metildopa Sono stati riportati casi isolati di anemia emolitica verificatisi in caso di somministrazione contemporanea di metildopa e idroclorotiazide.
Carbamazepina I pazienti che ricevono contemporaneamente idroclorotiazide e carbamazepina possono sviluppare iponatriemia.
Questi pazienti devono pertanto essere avvisati della possibilità di reazioni iponatriemiche e devono essere monitorati di conseguenza.
Mezzi di contrasto iodati In caso di disidratazione indotta da diuretico, aumenta il rischio di insufficienza renale acuta, specialmente con dosi elevate di prodotti iodati.
I pazienti devono essere reidratati prima della somministrazione.

Effetti indesiderati

Le reazioni avverse riportate negli studi clinici ed i rilievi di laboratorio verificatisi con maggior frequenza con valsartan + idroclorotiazide rispetto al placebo e le segnalazioni post–marketing individuali sono presentate di seguito secondo la classificazione per sistemi e organi.
In corso di trattamento con valsartan/idroclorotiazide possono verificarsi anche reazioni avverse note per ogni singolo componente in monoterapia ma che non sono state osservate negli studi clinici.
Le reazioni avverse sono classificate in base alla frequenza, a partire da quelle più frequenti, utilizzando la seguente convenzione: molto comune (≥1/10); comune (≥ 1/100, <1/10); non comune (≥1/1.000, <1/100); raro (≥1/10.000, < 1/1.000); molto raro (< 1/10.000); non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).All’interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di gravità.
Tabella 1.
Frequenza delle reazioni avverse con valsartan/idroclorotiazide
Disturbi del metabolismo e della nutrizione
Non comuneDisidratazione
Patologie del sistema nervoso
Molto raroCapogiri
Non comuneParestesia
Non notaSincope
Patologie dell’occhio
Non comuneVisione offuscata
Patologie dell’orecchio e del labirinto
Non comuneTinnito
Patologie vascolari
Non comuneIpotensione
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
Non comuneTosse
Non notaEdema polmonare non cardiogeno
Patologie gastrointestinali
Molto raroDiarrea
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
Non comuneMialgia
Molto raroArtralgia
Patologie renali e urinarie
Non notaInsufficienza della funzionalità renale
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
Non comuneAffaticamento
Esami diagnostici 
Non notaAumenti dell’acido urico sierico, aumenti della creatinina sierica e della bilirubina sierica, ipokaliemia, iponatriemia, aumento dell’azoto ureico ematico, neutropenia
Ulteriori informazioni sui singoli componenti Le reazioni avverse già riportate per ciascuno dei singoli componenti possono essere potenziali effetti indesiderati anche di Valsartan e Idroclorotiazide TecniGen, anche se non osservate negli studi clinici o nel periodo di post–marketing.
Tabella 2.
Frequenza delle reazioni avverse con valsartan
Patologie del sistema emolinfopoietico
Non notaDiminuzione dell’emoglobina, diminuzione dell’ematocrito, trombocitopenia
Disturbi del sistema immunitario
Non notaAltre reazioni di ipersensibilità/allergiche, compresa malattia da siero
Disturbi del metabolismo e della nutrizione
Non notaAumento del potassio sierico
Patologie dell’orecchio e del labirinto
Non comuneVertigine
Patologie vascolari
Non notaVasculite
Patologie gastrointestinali
Non comuneDolore addominale
Patologie epatobiliari
Non notaAumento dei valori di funzionalità epatica
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Non notaAngioedema, eruzione cutanea, prurito
Patologie renali e urinarie
Non notaInsufficienza renale
Tabella 3.
Frequenza delle reazioni avverse con idroclorotiazide
L’idroclorotiazide è stata ampiamente prescritta per molti anni, spesso a dosi più elevate di quelle somministrate con Valsartan e Idroclorotiazide TecniGen.
Le seguenti reazioni avverse sono state riportate in pazienti trattati in monoterapia con diuretici tiazidici, compresa l’idroclorotiazide.
Patologie del sistema emolinfopoietico
RaroTrombocitopenia, talvolta con porpora
Molto raroAgranulocitosi, leucopenia, anemia emolitica, depressione midollare
Disturbi del sistema immunitario
Molto raroReazioni di ipersensibilità
Disturbi psichiatrici
RaroDepressione, disturbi del sonno
Patologie del sistema nervoso
RaroCefalea
Patologie cardiache
RaroAritmie cardiache
Patologie vascolari
ComuneIpotensione posturale
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
Molto raroDistress respiratorio, comprendente polmonite ed edema polmonare
Patologie gastrointestinali
ComunePerdita di appetito, nausea lieve e vomito
RaroStipsi, malessere gastrointestinale
Molto raroPancreatite
Patologie epatobiliari
RaroColestasi intraepatica o ittero
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
ComuneOrticaria ed altre forme di eruzione cutanea
RaroFotosensibilità
Molto raroVasculite necrotizzante e necrolisi epidermica tossica, reazioni cutanee simili al lupus eritematoso, riattivazione di lupus eritematoso cutaneo
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella
ComuneImpotenza

Gravidanza e allattamento

Gravidanza Valsartan L’uso di antagonisti del recettore dell’angiotensina II (AIIRA) non è raccomandato nel primo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.4).
L’uso di antagonisti del recettore dell’angiotensina II è controindicato nel secondo e nel terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
Le evidenze epidemiologiche emerse sul rischio teratogeno conseguente a esposizione ad ACE–inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non hanno dato risultati conclusivi; non può tuttavia essere escluso un piccolo aumento del rischio.
Sebbene non siano disponibili dati epidemiologici controllati sul rischio associato agli inibitori del recettore dell’angiotensina II (AIIRA), questa classe di farmaci potrebbe determinare rischi analoghi.
Salvo nei casi in cui la prosecuzione della terapia con AIIRA sia ritenuta essenziale, le pazienti che pianificano una gravidanza devono passare a un trattamento antiipertensivo alternativo che presenti un profilo di sicurezza ben definito per l’uso in gravidanza.
In presenza di una diagnosi di gravidanza il trattamento con AIIRA deve essere interrotto immediatamente e, se opportuno, si deve iniziare una terapia alternativa.
È noto che l’esposizione alla terapia con AIIRA nel corso del secondo e del terzo trimestre induce fetotossicità nell’uomo (riduzione della funzionalità renale, oligoidramnios, ritardo nell’ossificazione del cranio) e tossicità neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperkaliemia) (vedere paragrafo 5.3).
In caso di esposizione a un AIIRA a partire dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzionalità renale e del cranio.
I neonati le cui madri abbiano assunto AIIRA devono essere posti sotto stretta osservazione per quanto riguarda ipotensione (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
Idroclorotiazide Esiste una limitata esperienza sull’uso di idroclorotiazide durante la gravidanza, specialmente nel corso del primo trimestre.
Gli studi sugli animali sono insufficienti.
L’idroclorotiazide attraversa la placenta.
In base al meccanismo d’azione farmacologico dell’idroclorotiazide, il suo uso durante il secondo e il terzo trimestre potrebbe compromettere la perfusione feto–placentare e causare effetti sul feto e sul neonato, quali ittero, disordini dell’equilibrio degli elettroliti e trombocitopenia.
L’idroclorotiazide non deve essere usata per il trattamento dell’edema gestazionale, l’ipertensione gestazionale o la cleeplampsia a causa del rischio di riduzione del volume di plasma e ipoperfusione placentare, senza un effetto benefico del decorso della malattia.
L’idroclorotiazide non deve essere usata per trattare l’ipertensione essenziale in donne gravide, salvo nelle rare situazioni in cui non si possa utilizzare alcun trattamento alternativo.
Allattamento Poiché non sono disponibili informazioni sull’uso di valsartan durante l’allattamento al seno, Valsartan e Idroclorotiazide TecniGen non è raccomandato.
Sono preferibili trattamenti alternativi con profili di sicurezza meglio stabiliti, soprattutto quando si allatta un neonato o un prematuro.
L’idroclorotiazide è escreta nel latte materno umano in piccole quantità.
Causando intensa diuresi, alte dosi di tiazidici possono inibire la produzione del latte materno.
Durante l’allattamento al seno l’uso di Valsartan e Idroclorotiazide TecniGen non è raccomandato.
Qualora Valsartan e Idroclorotiazide TecniGen venga usato durante l’allattamento al seno, dovrebbe essere assunto alla dose più bassa possibile.

Conservazione

Non conservare a temperatura superiore a 30° C

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