TICAGRELOR PEN 56CPR RIV 60MG

24,90 €

Prezzo indicativo

Principio attivo: TICAGRELOR
  • ATC: B01AC24
  • Descrizione tipo ricetta: RR - RIPETIBILE 10V IN 6MESI
  • Presenza Glutine:
  • Presenza Lattosio:

Data ultimo aggiornamento: 29/06/2025

TICAGRELOR PENSA, in co-somministrazione con acido acetilsalicilico (ASA), è indicato per la prevenzione di eventi trombotici in pazienti adulti con - sindrome coronarica acuta (SCA), o - storia di infarto miocardico (IM) ed un alto rischio di sviluppare un evento aterotrombotico (vedere paragrafi 4.2 e 5.1).
Ogni compressa rivestita con film contiene 60 mg di ticagrelor. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

Controindicazioni

• Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1 (vedere paragrafo 4.8); • Sanguinamento patologico in atto; • Anamnesi di emorragia intracranica (vedere paragrafo 4.8); • Compromissione epatica severa (vedere paragrafi 4.2, 4.4 e 5.2); • Co-somministrazione di ticagrelor con potenti inibitori del CYP3A4 (ad es.
ketoconazolo, claritromicina, nefazodone, ritonavir e atazanavir), poiché la co-somministrazione può portare ad un aumento sostanziale dell'esposizione a ticagrelor (vedere paragrafo 4.5).

Posologia

Posologia I pazienti in trattamento con TICAGRELOR PENSA devono anche assumere quotidianamente una bassa dose di mantenimento di ASA compresa tra 75 e 150 mg, a meno che non sia specificatamente controindicato.
Sindromi coronariche acute Il trattamento con TICAGRELOR PENSA deve essere iniziato con una singola dose da carico da 180 mg (due compresse da 90 mg) e proseguito successivamente con 90 mg due volte al giorno.
Il trattamento con TICAGRELOR PENSA 90 mg due volte al giorno è raccomandato per 12 mesi nei pazienti con SCA, a meno che l’interruzione della terapia non sia clinicamente indicata (vedere paragrafo 5.1).
Storia di infarto miocardico TICAGRELOR PENSA 60 mg due volte al giorno è la dose raccomandata quando è richiesto un trattamento prolungato dei pazienti con una storia di IM di almeno un anno e ad alto rischio di un evento aterotrombotico (vedere paragrafo 5.1).
Il trattamento può essere iniziato senza interruzione come terapia di continuazione dopo il trattamento iniziale di un anno con TICAGRELOR PENSA 90 mg o un’altra terapia con inibitori del recettore dell’adenosina difosfato (ADP) in pazienti con SCA ad alto rischio di evento aterotrombotico.
Il trattamento può essere inoltre iniziato fino a 2 anni dall’IM o entro un anno dall’interruzione del precedente trattamento con un inibitore del recettore dell’ADP.
Esistono dati limitati sull’efficacia e sulla sicurezza di ticagrelor oltre i 3 anni di trattamento prolungato.
Se è necessario un cambio di terapia, la prima dose di TICAGRELOR PENSA deve essere somministrata 24 ore dopo l’ultima dose dell’altro medicinale antiaggregante piastrinico. Dose dimenticata Devono essere evitate anche le interruzioni nella continuità della terapia.
Un paziente che dimentica una dose di TICAGRELOR PENSA deve assumere solo una compressa (la dose successiva) all'orario stabilito.
Popolazioni speciali Anziani Non è richiesto alcun aggiustamento della dose negli anziani (vedere paragrafo 5.2).
Compromissione renale Non è necessario alcun aggiustamento della dose per i pazienti con compromissione renale (vedere paragrafo 5.2).
Compromissione epatica Ticagrelor non è stato studiato in pazienti con compromissione epatica severa e il suo utilizzo in questi pazienti è pertanto controindicato (vedere paragrafo 4.3).
Sono disponibili solo informazioni limitate nei pazienti con compromissione epatica moderata.
In questi pazienti non è raccomandato alcun aggiustamento della dose, ma ticagrelor deve essere usato con cautela (vedere paragrafi 4.4 e 5.2).
Non è necessario alcun aggiustamento della dose per i pazienti con compromissione epatica lieve (vedere paragrafo 5.2).
Popolazione pediatrica La sicurezza e l’efficacia di ticagrelor nei bambini di età inferiore a 18 anni non sono state stabilite.
Non esiste un uso rilevante di ticagrelor nei bambini affetti da anemia falciforme (vedere paragrafi 5.1 e 5.2).
Modo di somministrazione Per uso orale.
TICAGRELOR PENSA può essere somministrato durante i pasti o lontano dai pasti.
Per i pazienti che non sono in grado di deglutire la(e) compressa(e) intera(e), le compresse possono essere frantumate in una polvere fine, mescolate in mezzo bicchiere d’acqua e bevute immediatamente.
Il bicchiere deve essere sciacquato con un ulteriore mezzo bicchiere d’acqua ed il contenuto bevuto.
La miscela può inoltre essere somministrata attraverso un sondino naso-gastrico (CH8 o più grande).
Dopo la somministrazione della miscela e importante irrigare il sondino naso-gastrico con acqua.

Avvertenze e precauzioni

Rischio di sanguinamento L’utilizzo di ticagrelor in pazienti con noto aumento del rischio emorragico deve essere bilanciato rispetto al beneficio in termini di prevenzione di eventi aterotrombotici (vedere paragrafi 4.8 e 5.1).
Se clinicamente indicato, ticagrelor deve essere usato con cautela nei seguenti gruppi di pazienti: • Pazienti con predisposizione al sanguinamento (per es.
a causa di traumi recenti, interventi chirurgici recenti, disturbi della coagulazione, sanguinamento gastrointestinale in atto o recente) o che presentano un rischio aumentato di traumi.
L'uso di ticagrelor è controindicato nei pazienti con sanguinamento patologico attivo, in quelli con anamnesi di emorragia intracranica e nei pazienti con compromissione epatica severa (vedere paragrafo 4.3); • Pazienti con somministrazione concomitante di medicinali che possono aumentare il rischio di sanguinamento (per es.
Farmaci Antinfiammatori Non Steroidei (FANS), anticoagulanti orali e/o fibrinolitici) entro 24 ore dalla somministrazione di ticagrelor.
La trasfusione piastrinica non ha invertito l’effetto antiaggregante di ticagrelor in volontari sani ed è improbabile che possa apportare un beneficio clinico nei pazienti con sanguinamento.
Poiché la co- somministrazione di ticagrelor e desmopressina non ha ridotto il tempo di sanguinamento, è improbabile che la desmopressina sia efficace nel trattamento clinico degli eventi emorragici (vedere paragrafo 4.5).
La terapia antifibrinolitica (acido aminocaproico o acido tranexamico) e/o la terapia con fattore VIIa ricombinante possono aumentare l’emostasi.
Ticagrelor può essere ripreso una volta che la causa del sanguinamento è stata identificata e controllata.
Interventi chirurgici I pazienti devono essere avvisati di informare i medici e i dentisti che stanno assumendo ticagrelor prima di programmare qualsiasi intervento chirurgico e prima di assumere qualsiasi nuovo medicinale.
Fra i pazienti dello studio PLATO sottoposti ad intervento di bypass coronarico (CABG), il braccio con ticagrelor ha mostrato più sanguinamenti rispetto a clopidogrel quando la terapia era sospesa entro 1 giorno prima dell’intervento chirurgico, ma un tasso simile di sanguinamenti maggiori rispetto a clopidogrel dopo l’interruzione della terapia 2 o più giorni prima dell’intervento chirurgico (vedere paragrafo 4.8).
Se un paziente deve essere sottoposto ad un intervento chirurgico elettivo e non si desidera un effetto antiaggregante piastrinico, il trattamento con ticagrelor deve essere interrotto 5 giorni prima dell’intervento (vedere paragrafo 5.1).
Pazienti con precedente ictus ischemico I pazienti con SCA con precedente ictus ischemico possono essere trattati con ticagrelor fino a 12 mesi (studio PLATO).
Nello studio PEGASUS, i pazienti con storia di infarto miocardico con precedente ictus ischemico non sono stati inclusi.
Pertanto, in assenza di dati, in questi pazienti il trattamento oltre l’anno non è raccomandato.
Compromissione epatica L'uso di ticagrelor è controindicato nei pazienti con compromissione epatica severa (vedere paragrafi 4.2 e 4.3).
L’esperienza con ticagrelor in pazienti con compromissione epatica moderata è limitata, pertanto, in questi pazienti deve essere usata cautela (vedere paragrafi 4.2 e 5.2).
Pazienti a rischio di eventi bradicardici Il monitoraggio Holter dell’ECG ha mostrato un aumento della frequenza di pause ventricolari per lo più asintomatiche durante il trattamento con ticagrelor rispetto a clopidogrel.
I pazienti con un aumentato rischio di eventi bradicardici (ad esempio pazienti senza pacemaker che presentano disfunzione del nodo del seno, blocco AV di 2° o 3° grado o sincope bradicardica) sono stati esclusi dai principali studi che valutavano la sicurezza e l'efficacia di ticagrelor.
Pertanto, a causa della limitata esperienza clinica, ticagrelor deve essere usato con cautela in questi pazienti (vedere paragrafo 5.1).
Inoltre, si deve prestare cautela quando si somministra ticagrelor in concomitanza con medicinali noti per indurre bradicardia.
Tuttavia, nello studio PLATO non è stata osservata alcuna evidenza di reazioni avverse clinicamente significativa dopo la somministrazione concomitante con uno o più medicinali noti per indurre bradicardia (per es.
96% beta-bloccanti, 33% calcio antagonisti diltiazem e verapamil e 4% digossina) (vedere sezione 4.5).
Durante il sottostudio con monitoraggio Holter nello studio PLATO, un numero maggiore di pazienti ha riportato pause ventricolari ≥ 3 secondi con ticagrelor rispetto a clopidogrel durante la fase acuta della SCA.
L’aumento delle pause ventricolari rilevate tramite Holter, è stato maggiore con ticagrelor nei pazienti con insufficienza cardiaca cronica (ICC) rispetto alla popolazione totale dello studio durante la fase acuta della SCA, ma non si è verificato dopo un mese con ticagrelor o nel confronto con clopidogrel.
Non ci sono state conseguenze cliniche negative associate a questo squilibrio (inclusa sincope o inserimento di pacemaker) in questa popolazione di pazienti (vedere paragrafo 5.1).
Eventi bradiaritmici e blocchi AV sono stati segnalati nel contesto post-marketing in pazienti che assumevano ticagrelor (vedere paragrafo 4.8), principalmente in pazienti con SCA, in cui l'ischemia cardiaca e i farmaci concomitanti che riducono la frequenza cardiaca o influenzano la conduzione cardiaca sono potenziali fattori confondenti.
Le condizioni cliniche del paziente e i farmaci concomitanti devono essere valutati come potenziali cause prima di modificare il trattamento.
Dispnea Nei pazienti trattati con ticagrelor sono stati riportati episodi di dispnea.
La dispnea è di solito di intensità da lieve a moderata e spesso si risolve senza richiedere l’interruzione del trattamento.
I pazienti con asma/broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) possono presentare un aumentato rischio assoluto di insorgenza di dispnea con ticagrelor.
Ticagrelor deve essere usato con cautela nei pazienti con storia di asma e/o BPCO.
Il meccanismo non è stato chiarito.
Se un paziente sviluppa dispnea di nuova insorgenza, prolungata o aggravata, questa deve essere studiata in maniera approfondita e, se non tollerata, il trattamento con ticagrelor deve essere interrotto.
Per ulteriori dettagli vedere la sezione 4.8.
Apnea centrale del sonno L’apnea centrale del sonno, inclusa la respirazione di Cheyne-Stokes, è stata riportata nel contesto post- marketing in pazienti che assumevano ticagrelor.
Se si sospetta un'apnea centrale del sonno, è necessario prendere in considerazione un'ulteriore valutazione clinica.
Innalzamento della creatinina I livelli di creatinina possono aumentare durante il trattamento con ticagrelor.
Il meccanismo non è stato chiarito.
La funzionalità renale deve essere controllata secondo la pratica clinica di routine.
Nei pazienti con SCA, si raccomanda inoltre di controllare la funzionalità renale un mese dopo l’inizio del trattamento con ticagrelor, prestando particolare attenzione ai pazienti di età ≥ 75 anni, ai pazienti con compromissione renale moderata/severa e a quelli che ricevono un trattamento concomitante con un antagonista del recettore dell’angiotensina (ARB).
Aumento dell'acido urico Durante il trattamento con ticagrelor può verificarsi iperuricemia (vedere paragrafo 4.8).
Si consiglia cautela nei pazienti con anamnesi di iperuricemia o artrite gottosa.
Come misura precauzionale, l’uso di ticagrelor nei pazienti con nefropatia da acido urico è sconsigliato.
Porpora Trombotica Trombocitopenica (TTP) Porpora Trombotica Trombocitopenica (TTP) è stata riportata molto raramente con l'uso di ticagrelor.
È caratterizzata da trombocitopenia e anemia emolitica microangiopatica associate a disturbi neurologici, disfunzione renale o febbre.
La TTP è una condizione potenzialmente fatale che richiede un trattamento tempestivo, inclusa la plasmaferesi.
Interferenza con i test di funzionalità piastrinica per diagnosticare la trombocitopenia indotta da eparina (HIT) Nel test di attivazione piastrinica indotta dall'eparina (HIPA) utilizzato per diagnosticare l'HIT, gli anticorpi anti-fattore piastrinico 4/eparina nel siero del paziente attivano le piastrine di donatori sani in presenza di eparina.
Sono stati riportati risultati falsi negativi in un test di funzionalità piastrinica (che include, ma non è limitato al test HIPA) per l'HIT in pazienti a cui è stato somministrato ticagrelor.
Ciò è correlato all'inibizione del recettore P2Y12 sulle piastrine del donatore sano nel test con ticagrelor nel siero/plasma del paziente.
Sono necessarie informazioni sul trattamento concomitante con ticagrelor per l’interpretazione dei test di funzionalità piastrinica HIT.
Nei pazienti che hanno sviluppato HIT, deve essere valutato il rapporto rischio-beneficio del trattamento continuato con ticagrelor, prendendo in considerazione sia lo stato protrombotico dell’HIT sia l’aumentato rischio di sanguinamento con il trattamento concomitante di anticoagulanti e ticagrelor.
Altro Sulla base della relazione osservata nello studio PLATO tra la dose di mantenimento dell’ASA e l’efficacia relativa di ticagrelor rispetto a clopidogrel, la co-somministrazione di ticagrelor e una dose di mantenimento elevata di ASA (> 300 mg) non è raccomandata (vedere paragrafo 5.1).
Interruzione prematura L'interruzione prematura di qualsiasi terapia antipiastrinica, compreso ticagrelor, potrebbe comportare un aumento del rischio di morte cardiovascolare (CV), infarto miocardico o ictus a causa della malattia di base del paziente.
Pertanto, l’interruzione prematura del trattamento deve essere evitata.
Eccipienti Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per compressa, cioè essenzialmente “senza sodio”.

Interazioni

Ticagrelor è principalmente un substrato del CYP3A4 e un lieve inibitore del CYP3A4.
Ticagrelor è anche un substrato della glicoproteina P (P-gp) e un debole inibitore della P-gp e può aumentare l’esposizione dei substrati della P-gp.
Effetti dei medicinali e di altri prodotti su ticagrelor Inibitori del CYP3A4 Forti inibitori del CYP3A4 - La co-somministrazione di ketoconazolo e ticagrelor ha aumentato Cmax e AUC di ticagrelor rispettivamente di 2,4 e 7,3 volte.
Cmax e AUC del metabolita attivo sono risultati ridotti rispettivamente dell’89% e del 56%.
Altri forti inibitori del CYP3A4 (claritromicina, nefazodone, ritonavir e atazanavir) possono produrre effetti simili e pertanto l’uso concomitante di forti inibitori del CYP3A4 con ticagrelor è controindicato (vedere paragrafi 4.3).
Inibitori moderati del CYP3A4 - La co-somministrazione di diltiazem e ticagrelor ha aumentato la Cmax del ticagrelor del 69% e l’AUC di 2,7 volte e ha diminuito la Cmax del metabolita attivo del 38%, mentre l’AUC e rimasta invariata.
Non ci sono effetti di ticagrelor sui livelli plasmatici del diltiazem.
Altri inibitori moderati del CYP3A4 (per es.
amprenavir, aprepitant, eritromicina e fluconazolo) possono produrre un effetto simile e possono essere somministrati insieme a ticagrelor.
• Un aumento di 2 volte dell’esposizione a ticagrelor è stato osservato dopo il consumo giornaliero di grandi quantità di succo di pompelmo (3 x 200 mL).
Si ritiene che tale dimensione dell’aumento dell’esposizione non sia clinicamente rilevante nella maggior parte dei pazienti.
Induttori del CYP3A La co-somministrazione di rifampicina e ticagrelor ha ridotto la Cmax e l'AUC di ticagrelor rispettivamente del 73% e dell'86%.
La Cmax del metabolita attivo è rimasta invariata e l'AUC è diminuita rispettivamente del 46%.
Ci si aspetta che anche altri induttori del CYP3A (ad esempio fenitoina, carbamazepina e fenobarbital) riducano l'esposizione a ticagrelor.
La co-somministrazione di ticagrelor con potenti induttori del CYP3A può diminuire l’esposizione e l’efficacia di ticagrelor, pertanto, il loro uso concomitante con ticagrelor non è consigliato.
Ciclosporina (inibitore della P-gp e del CYP3A) La co-somministrazione di ciclosporina (600 mg) con ticagrelor ha aumentato la Cmax e l'AUC di ticagrelor pari a 2,3 volte e 2,8 volte, rispettivamente.
In presenza di ciclosporina l'AUC del metabolita attivo è aumentata del 32% e la Cmax è diminuita del 15%.
Non sono disponibili dati sull'uso concomitante di ticagrelor con altri principi attivi che sono anche potenti inibitori della P-gp e inibitori moderati del CYP3A4 (per es.
verapamil, chinidina) che possono anch'essi aumentare l'esposizione a ticagrelor.
Se tale associazione non può essere evitata, il loro uso concomitante deve essere effettuato con cautela.
Altri Studi clinici di interazione farmacologica hanno dimostrato che la co-somministrazione di ticagrelor con eparina, enoxaparina e ASA o desmopressina non ha avuto alcun effetto sulla farmacocinetica di ticagrelor o del metabolita attivo o sull’aggregazione piastrinica indotta da ADP rispetto a ticagrelor da solo.
Se clinicamente indicati, i medicinali che alterano l’emostasi devono essere utilizzati con cautela in associazione con ticagrelor.
In pazienti con SCA trattati con morfina, è stata osservata un’esposizione ritardata e ridotta agli inibitori orali del P2Y12 , compreso ticagrelor e il suo metabolita attivo (riduzione del 35% nell’esposizione a ticagrelor).
Questa interazione può essere correlata alla ridotta motilità gastrointestinale e riguardare altri oppioidi.
La rilevanza clinica non è nota, ma i dati indicano la potenziale riduzione dell’efficacia di ticagrelor nei pazienti a cui vengono somministrati contemporaneamente ticagrelor e morfina.
Nei pazienti con SCA, nei quali la morfina non può essere sospesa e la rapida inibizione del P2Y12 è ritenuta cruciale, può essere preso in considerazione l'uso di un inibitore parenterale del recettore P2Y12.
Effetti di ticagrelor su altri medicinali Medicinali metabolizzati dal CYP3A4 Simvastatina - La co-somministrazione di ticagrelor e simvastatina ha aumentato la Cmax della simvastatina dell'81% e l'AUC del 56% e ha indotto l’aumento della Cmax della simvastatina-acido del 64% e l'AUC del 52% con alcuni incrementi individuali superiori di 2-3 volte.
La co- somministrazione di ticagrelor e dosi di simvastatina superiori a 40 mg al giorno potrebbe causare reazioni avverse dovute alla simvastatina e deve essere valutata rispetto ai potenziali benefici.
Non è stato riscontrato alcun effetto della simvastatina sui livelli plasmatici di ticagrelor.
Ticagrelor può avere un effetto simile sulla lovastatina.
Non è raccomandato l’uso concomitante di ticagrelor con dosi di simvastatina o lovastatina superiori a 40 mg.
Atorvastatina - La co-somministrazione di atorvastatina e ticagrelor ha aumentato la Cmax dell'atorvastatina-acido del 23% e l'AUC del 36%.
Incrementi simili dell'AUC e della Cmax sono stati osservati per tutti i metaboliti dell'atorvastatina-acido.
Questi aumenti non sono considerati clinicamente significativi.
• Un effetto simile su altre statine metabolizzate dal CYP3A4 non può essere escluso.
I pazienti dello studio PLATO che hanno ricevuto ticagrelor assumevano svariati tipi di statine, in assenza di alcun problema associato alla sicurezza della statina nel 93% della coorte di pazienti dello studio PLATO che assumeva questi medicinali.
Ticagrelor è un lieve inibitore del CYP3A4.
La co-somministrazione di ticagrelor e substrati del CYP3A4 con bassi indici terapeutici (ad esempio cisapride o alcaloidi dell'ergot) non è raccomandata, poiché ticagrelor può aumentare l'esposizione a questi medicinali.
Substrati della P-gp (incluse digossina, ciclosporina) La somministrazione concomitante di ticagrelor ha aumentato la Cmax della digossina del 75% e l'AUC del 28%.
La media dei livelli di digossina è aumentata di circa il 30% con la co-somministrazione di ticagrelor, con alcuni aumenti individuali massimi di 2 volte.
In presenza di digossina, la Cmax e l'AUC di ticagrelor e del suo metabolita attivo non sono state modificate.
Pertanto, si raccomanda un appropriato monitoraggio clinico e/o dei parametri di laboratorio quando si somministrano medicinali con un basso indice terapeutico dipendenti alla P-gp, come la digossina, in concomitanza con ticagrelor.
Non è stato riscontrato alcun effetto di ticagrelor sui livelli ematici di ciclosporina.
L'effetto di ticagrelor su altri substrati della P-gp non è stato studiato.
Medicinali metabolizzati dal CYP2C9 La co-somministrazione di ticagrelor e tolbutamide non ha comportato alcun cambiamento nei livelli plasmatici di entrambi i medicinali, il che suggerisce che ticagrelor non è un inibitore del CYP2C9 ed è improbabile che alteri il metabolismo mediato dal CYP2C9 di medicinali come warfarin e tolbutamide.
Rosuvastatina Ticagrelor potrebbe influenzare l'escrezione renale di rosuvastatina, aumentando il rischio di accumulo di rosuvastatina.
Sebbene l’esatto meccanismo non sia noto, in alcuni casi, l’uso concomitante di ticagrelor e rosuvastatina ha portato ad una riduzione della funzionalità renale, ad un aumento del livello di CPK e a rabdomiolisi.
Contraccettivi orali La co-somministrazione di ticagrelor e levonorgestrel ed etinilestradiolo ha aumentato l’esposizione all’etinilestradiolo di circa il 20% ma non ha alterato il profilo farmacocinetico del levonorgestrel.
Non è atteso alcun effetto clinicamente rilevante sull’efficacia del contraccettivo orale quando levonorgestrel ed etinilestradiolo vengono co-somministrati con ticagrelor.
Medicinali noti per indurre bradicardia A causa dell’osservazione di pause ventricolari e bradicardia per lo più asintomatiche, si deve prestare cautela quando si somministra ticagrelor in concomitanza a medicinali noti per indurre bradicardia (vedere paragrafo 4.4).
Tuttavia, nello studio PLATO non è stata osservata alcuna evidenza di reazioni avverse clinicamente significative dopo la somministrazione concomitante con uno o più medicinali noti per indurre bradicardia (per es.
96% beta bloccanti, 33% calcio-antagonisti diltiazem e verapamil e 4% digossina).
Altre terapie concomitanti Negli studi clinici, ticagrelor è stato comunemente somministrato con ASA, inibitori della pompa protonica, statine, beta-bloccanti, inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina (ACE) e bloccanti del recettore dell'angiotensina, così come richiesto da condizioni cliniche concomitanti a lungo termine e anche con eparina, eparina a basso peso molecolare e inibitori della GpIIb/IIIa per via endovenosa a breve termine (vedere paragrafo 5.1).
Non è stata osservata alcuna evidenza di interazioni avverse clinicamente significative con questi medicinali.
La co-somministrazione di ticagrelor ed eparina, enoxaparina o desmopressina non ha avuto effetti sul tempo di tromboplastina parziale attivata (aPTT), sul tempo di coagulazione attivata (ACT) o sui test del fattore Xa.
Tuttavia, a causa delle potenziali interazioni farmacodinamiche, è necessario prestare cautela nella somministrazione concomitante di ticagrelor con medicinali noti per alterare l’emostasi.
A causa di segnalazioni di anormalità nei sanguinamenti cutanei con gli SSRI (per es.
paroxetina, sertralina e citalopram), si consiglia cautela quando si somministrano SSRI e ticagrelor poiché ciò può aumentare il rischio di sanguinamento.

Effetti indesiderati

Riassunto del profilo di sicurezza Il profilo di sicurezza di ticagrelor è stato valutato in due ampi studi clinici di fase 3 (PLATO e PEGASUS) che hanno coinvolto più di 39 000 pazienti (vedere paragrafo 5.1).
Nello studio PLATO, i pazienti in trattamento con ticagrelor hanno mostrato una maggiore incidenza di interruzione di terapia a causa di eventi avversi rispetto a clopidogrel (7,4% vs 5,4%).
Nello studio PEGASUS, i pazienti in trattamento con ticagrelor hanno mostrato una maggiore incidenza di interruzione di terapia a causa di eventi avversi rispetto alla sola terapia con ASA (16,1% per ticagrelor 60 mg con ASA rispetto a 8,5% per la sola terapia con ASA).
Le reazioni avverse più comunemente riportate nei pazienti trattati con ticagrelor sono state sanguinamento e dispnea (vedere paragrafo 4.4).
Tabella delle reazioni avverse Le seguenti reazioni avverse sono state identificate a seguito degli studi effettuati con ticagrelor o sono state riportate nell'esperienza post-marketing (Tabella 1).
Le reazioni avverse sono elencate secondo la classificazione per sistemi e organi (SOC) secondo MedDRA.
All'interno di ciascuna SOC le reazioni avverse sono raggruppate per categoria di frequenza.
Le categorie di frequenza sono definite secondo le seguenti convenzioni: molto comune (≥ 1/10), comune (da ≥ 1/100 a 1/10), non comune (da ≥ 1/1 000 a 1/100), raro (da ≥ 1/10 000 a 1/1 000), molto raro (< 1/10 000), non nota (la frequenza non può essere stimata sulla base dei dati disponibili).
Tabella 1 - Reazioni avverse per frequenza e classificazione per sistemi e organi (SOC)
SOC Molto comune Comune Non comune Non nota
Tumori benigni, maligni e non specificati (compresi cisti e polipi)   Sanguinamenti da tumorea 
Patologie del sistema emolinfopoietico Sanguinamenti da malattia del sangueb   Porpora trombotica trombocitopenicac
Disturbi del sistema immunitario   Ipersensibilità incluso angioedemac 
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Iperuricemiad Gotta/Artrite Gottosa  
Disturbi psichiatrici   Confusione 
Patologie del sistema nervoso  Capogiri, Sincope, Cefalea Emorragia intracranicam 
Patologie dell'occhio   Emorragia ocularee 
Patologie dell'orecchio e del labirinto  Vertigine Otorragia 
Patologie cardiache    Bradiaritmia, Blocco AVc
Patologie vascolari  Ipotensione  
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Dispnea Emorragie delle vie respiratorief  
Patologie gastrointestinali  Emorragia gastrointestinaleg, Diarrea, Nausea, Dispepsia, Stipsi Emorragia retroperitoneale 
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo  Sanguinamento sottocutaneo o cutaneoh, Eruzione cutanea, Prurito  
Patologie del sistema muscoloscheletrico, del tessuto connettivo e delle ossa   Emorragie muscolarii 
Patologie renali e urinarie  Sanguinamento delle vie urinariej  
Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella   Emorragie dell’apparato riproduttivok 
Esami diagnostici  Creatinina ematica aumentatad  
Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura  Emorragia post procedurale, Sanguinamenti traumaticil  
aper es.
sanguinamento per cancro alla vescica, cancro gastrico e cancro al colon.
b per es.
maggiore tendenza alla contusione, ematoma spontaneo, diatesi emorragica.
c Identificato nell’esperienza post-marketing.
d Frequenza derivata da osservazioni di laboratorio (l’acido urico aumenta oltre il limite superiore normale rispetto al basale al di sotto ed entro il range di riferimento.
La creatinina aumenta oltre il 50% rispetto al basale) e non dalla segnalazione dell’evento avverso.
e per es.
sanguinamento congiuntivale, retinico, intraoculare.
f per es.
epistassi, emottisi.
g per es.
sanguinamento gengivale, emorragia rettale, emorragia da ulcera gastrica.
h per es.
ecchimosi, emorragia cutanea, petecchie.
i per es.
emartrosi, emorragia muscolare.
j per es.
ematuria, cistite emorragica.
k per es.
emorragia vaginale, ematospermia, emorragia postmenopausa.
l per es.
contusione, ematoma traumatico, emorragia traumatica.
m per es.
emorragia intracranica spontanea, correlata alla procedura o traumatica.
Descrizione di reazioni avverse selezionate Sanguinamento Eventi di sanguinamento nello studio PLATO Gli esiti globali degli eventi di sanguinamento dello studio PLATO sono riportati nella Tabella 2.
Tabella 2 - Analisi degli eventi di sanguinamento complessivi, valutati secondo Kaplan-Meier riportati a 12 mesi (PLATO)
  Ticagrelor 90 mg due volte al giorno N=9 235 Clopidogrel N=9 186 p - value*
Totali Maggiori secondo i criteri PLATO 11.6 11.2 0.4336
Maggiori Fatali/Pericolosi per la Vita, secondo i criteri PLATO 5.8 5.8 0.6988
Maggiori Non correlati a CABG, secondo i criteri PLATO 4.5 3.8 0.0264
Maggiori Non correlati alla Procedura, secondo i criteri PLATO 3.1 2.3 0.0058
Totali Maggiori + Minori, secondo i criteri PLATO 16.1 14.6 0.0084
Maggiori + Minori Non correlati alla Procedura, secondo i criteri PLATO 5.9 4.3 <0.0001
Maggiori, secondo la scala TIMI 7.9 7.7 0.5669
Maggiori + Minori, secondo la scala TIMI 11.4 10.9 0.3272
Definizioni delle categorie dei sanguinamenti: Sanguinamento Maggiore Fatale/Pericoloso per la vita: Clinicamente manifesto con diminuzione di emoglobina > 50 g/L o trasfusione ≥ 4 unità di globuli rossi; o fatale; o intracranica; o intrapericardica con tamponamento cardiaco; o con shock ipovolemico o severa ipotensione che richiede trattamento ipertensivo o intervento chirurgico.
Altro sanguinamento Maggiore: Clinicamente manifesto con diminuzione di emoglobina di 30-50 g/L o trasfusione di 2-3 unità di globuli rossi; o significativamente disabilitante.
Sanguinamento Minore: Richiede l’intervento medico per l’arresto o il trattamento dell’emorragia.
Sanguinamento Maggiore secondo la scala TIMI: Clinicamente manifesto con diminuzione di emoglobina > 50 g/L o emorragia intracranica.
Sanguinamento Minore secondo la scala TIMI: Clinicamente manifesto con diminuzione di emoglobina di 30- 50 g/L.
*p-value calcolato sulla base dal modello dei rischi proporzionali di Cox tenendo il gruppo di trattamento come unica variabile esplicativa.
Ticagrelor e clopidogrel non differiscono nelle percentuali di sanguinamenti Maggiori Fatali/Pericolosi per la Vita, secondo i criteri PLATO, sanguinamenti totali Maggiori secondo i criteri PLATO, sanguinamenti Maggiori secondo la scala TIMI o Minori secondo la scala TIMI (Tabella 2).
Tuttavia, piu sanguinamenti Maggiori + Minori combinati secondo i criteri PLATO si sono verificati con ticagrelor rispetto a clopidogrel.
Pochi pazienti nello studio PLATO hanno avuto sanguinamenti fatali: 20 (0,2%) per ticagrelor e 23 (0,3%) per clopidogrel (vedere paragrafo 4.4).
Fattori quali età, sesso, peso, razza, posizione geografica, condizioni fisiche concomitanti, terapia concomitante e storia clinica, compresi precedenti ictus o attacco ischemico transitorio, non sono risultati predittivi né di sanguinamenti Totali, nè di sanguinamenti Maggiori non correlati alla procedura, definiti secondo i criteri PLATO.
Conseguentemente, nessun gruppo particolare è stato identificato come a rischio per una specifica categoria di sanguinamento.
Sanguinamento correlato a CABG: Nello studio PLATO, il 42% dei 1 584 pazienti (12% della coorte) sottoposti ad intervento di impianto di bypass aorto-coronarico (CABG) ha avuto un sanguinamento Maggiore Fatale/Pericoloso per la Vita, secondo i criteri PLATO, senza differenze tra i gruppi di trattamento.
Un sanguinamento Fatale correlato a CABG si e verificato in 6 pazienti in ogni gruppo di trattamento (vedere paragrafo 4.4).
Sanguinamento non correlato al CABG e sanguinamento non correlato alla procedura: Ticagrelor e clopidogrel non differiscono per i sanguinamenti non correlati a CABG maggiori fatali/pericolosi per la vita, non definiti secondo i criteri PLATO, ma i sanguinamenti totali maggiori definiti secondo i criteri PLATO, Maggiori secondo la scala TIMI e Maggiori + Minori secondo la scala TIMI erano più comuni con ticagrelor.
Allo stesso modo, rimuovendo tutti i sanguinamenti correlati alla procedura, si sono verificati più sanguinamenti con ticagrelor che con clopidogrel (Tabella 2).
L'interruzione del trattamento a causa di sanguinamento non procedurale è stata più comune per ticagrelor (2,9%) che per clopidogrel (1, 2%; p < 0,001).
Emorragia intracranica: Si e verificato un numero maggiore di sanguinamenti intracranici non-procedurali con ticagrelor (n= 27 sanguinamenti in 26 pazienti, 0,3%) che con clopidogrel (n=14 sanguinamenti, 0,2%), di cui 11 sanguinamenti con ticagrelor ed 1 con clopidogrel hanno avuto esito fatale.
Non ci sono state differenze nei sanguinamenti fatali globali.
Eventi di sanguinamento nello studio PEGASUS L’esito globale degli eventi di sanguinamento nello studio PEGASUS sono riportati nella Tabella 3.
Tabella 3 - Analisi degli eventi di sanguinamento complessivi, valutati secondo Kaplan-Meier riportati a 36 mesi (PEGASUS)
  Ticagrelo 60 mg due volte al giorno + ASA N=6 958 Solo ASA N=6 996
Endpoint di Sicurezza KM% Rapporto di rischio (IC 95%) KM% p- value
Categorie di sanguinamento secondo i criteri TIMI
TIMI Maggiori 2.3 2.32 (1.68, 3.21) 1.1 < 0.0001
Fatali 0.3 1.00 (0.44, 2.27) 0.3 1.0000
Emorragie Intracraniche (ICH) 0.6 1.33 (0.77, 2.31) 0.5 0.3130
TIMI Maggiori - Altro 1.6 3.61 (2.31, 5.65) 0.5 < 0.0001
TIMI Maggiori o Minori 3.4 2.54 (1.93, 3.35) 1.4 < 0.0001
TIMI Maggiori o Minori o che richiedono cure mediche 16.6 2.64 (2.35, 2.97) 7.0 < 0.0001
Categorie di sanguinamento secondo i criteri PLATO
PLATO Maggiori 3.5 2.57 (1.95, 3.37) 1.4 < 0.0001
Fatali/Pericolosi per la vita 2.4 2.38 (1.73, 3.26) 1.1 < 0.0001
PLATO Maggiori - Altro 1.1 3.37 (1.95, 5.83) 0.3 < 0.0001
PLATO Maggiori o Minori _ _ 15.2 2.71 (2.40, 3.08) 6.2 < 0.0001
Definizioni delle categorie di sanguinamento: TIMI Maggiore: sanguinamento fatale, O qualsiasi sanguinamento intracranico, O segni clinicamente evidenti di emorragia associati a un calo dell'emoglobina (Hgb) ≥ 50 g/L, o quando l'Hgb non è disponibile, un calo dell'ematocrito (Hct) del 15%.
Fatale: un evento emorragico che ha portato direttamente alla morte entro 7 giorni.
ICH: emorragia intracranica.
Altro TIMI Maggiore: sanguinamento TIMI Maggiore non fatale non ICH.
TIMI Minore: clinicamente evidente con diminuzione di 30 - 50 g/L dell'emoglobina.
TIMI che richiede l’attenzione medica: richiede un intervento, O comporta il ricovero ospedaliero, O richiede una valutazione.
PLATO Maggiore Fatale/pericoloso per la vita: sanguinamento fatale, OPPURE qualsiasi sanguinamento intracranico, OPPURE intrapericardico con tamponamento cardiaco, OPPURE con shock ipovolemico o ipotensione grave che richiede pressori/inotropi o intervento chirurgico OPPURE clinicamente evidente con diminuzione dell'emoglobina > 50 g/L o ≥ 4 unità di globuli rossi trasfuse.
PLATO Maggiore Altro: Significativamente invalidante, OPPURE clinicamente evidente con diminuzione di 30 - 50 g/L dell'emoglobina, OPPURE 2 - 3 unità di globuli rossi trasfuse.
PLATO Minore: richiede l'intervento medico per arrestare o trattare il sanguinamento.
Nello studio PEGASUS, il sanguinamento TIMI Maggiore per ticagrelor 60 mg due volte al giorno è stato più elevato rispetto al solo ASA.
Non è stato osservato alcun aumento del rischio di sanguinamento fatale e solo un aumento minore è stato osservato nelle emorragie intracraniche, rispetto alla sola terapia con ASA.
Nello studio si sono verificati pochi eventi emorragici fatali, 11 (0,3%) per ticagrelor 60 mg e 12 (0,3%) per la sola terapia con ASA.
L’aumento del rischio di sanguinamento Maggiore TIMI osservato con ticagrelor 60 mg è dovuto principalmente ad una maggiore frequenza di Altri sanguinamenti Maggiori secondo il criterio TIMI dovuti ad eventi gastrointestinali secondo la classificazione SOC.
Un aumentato sanguinamento con caratteristiche simili ai sanguinamenti TIMI Maggiore è stato osservato per le categorie di sanguinamento TIMI Maggiore o Minore, PLATO Maggiore e PLATO Maggiore o Minore (vedere Tabella 3).
L’interruzione del trattamento a causa di sanguinamento è stata più comune con ticagrelor 60 mg rispetto alla sola terapia con ASA (rispettivamente 6,2% e 1,5%).
La maggior parte di questi sanguinamenti erano di minore gravità (classificati come TIMI che richiedono attenzione medica), ad esempio epistassi, lividi ed ematomi.
Il profilo di sanguinamento di ticagrelor 60 mg è risultato coerente in più sottogruppi predefiniti (ad es.
per età, sesso, peso, razza, regione geografica, condizioni concomitanti, terapia concomitante e anamnesi medica) per gli eventi di sanguinamento TIMI Maggiore, TIMI Maggiore o Minore e PLATO Maggiore.
Emorragia intracranica: Le emorragie intracraniche (ICH) spontanee sono state riportate con tassi simili per ticagrelor 60 mg e per la sola terapia con ASA (n= 13, 0,2% in entrambi i gruppi di trattamento).
ICH traumatiche e procedurali hanno mostrato un aumento minore con il trattamento con ticagrelor 60 mg (n= 15, 0,2%) rispetto alla sola terapia con ASA (n= 10, 0,1%).
Si sono verificati 6 ICH fatali con ticagrelor 60 mg e 5 ICH fatali con la sola terapia con ASA.
L’incidenza di sanguinamento intracranico è stata bassa in entrambi i gruppi di trattamento, data la significativa comorbidità e i fattori di rischio CV della popolazione in studio.
Dispnea Nei pazienti trattati con ticagrelor è stata riportata dispnea, una sensazione di mancanza di respiro.
Nello studio PLATO, gli eventi avversi (EA) di tipo dispnoico (dispnea, dispnea a riposo, dispnea da sforzo, dispnea parossistica notturna e dispnea notturna), quando combinati, sono stati riportati dal 13,8% dei pazienti trattati con ticagrelor e dal 7,8% dei pazienti trattati con clopidogrel.
Nel 2,2% dei pazienti che assumevano ticagrelor e nello 0,6% che assumevano clopidogrel gli sperimentatori hanno considerato la dispnea causalmente correlata al trattamento nello studio PLATO e pochi erano di grado severo (0,14% ticagrelor; 0,02% clopidogrel) (vedere paragrafo 4.4).
La maggior parte dei sintomi di dispnea segnalati erano di intensità da lieve a moderata e la maggior parte è stata segnalata come un singolo episodio subito dopo l’inizio del trattamento.
Rispetto a clopidogrel, i pazienti con asma/BPCO trattati con ticagrelor possono avere un rischio maggiore di manifestare dispnea non grave (3,29% ticagrelor rispetto a 0,53% clopidogrel) e dispnea grave (0,38% ticagrelor rispetto a 0,00% clopidogrel).
In termini assoluti, questo rischio era più elevato rispetto alla popolazione complessiva PLATO.
Ticagrelor deve essere usato con cautela nei pazienti con anamnesi di asma e/o BPCO (vedere paragrafo 4.4).
Circa il 30% degli episodi di dispnea si è risolto entro 7 giorni.
Lo studio PLATO includeva pazienti con insufficienza cardiaca congestizia, BPCO o asma al basale; questi pazienti, e gli anziani, avevano maggiori probabilità di riferire dispnea.
Per quanto riguarda ticagrelor, lo 0,9% dei pazienti ha interrotto il medicinale in studio a causa della dispnea rispetto allo 0,1% dei pazienti trattati con clopidogrel.
La maggiore incidenza di dispnea con ticagrelor non è associata all’insorgenza o al peggioramento di malattie cardiache o polmonari (vedere paragrafo 4.4).
Ticagrelor non influenza i test di funzionalità polmonare.
Nello studio PEGASUS, la dispnea è stata segnalata nel 14,2% dei pazienti che assumevano ticagrelor 60 mg due volte al giorno e nel 5,5% dei pazienti trattati con solo ASA.
Come nello studio PLATO, la maggior parte della dispnea segnalata è stata di intensità da lieve a moderata (vedere paragrafo 4.4).
I pazienti che riferivano dispnea tendevano ad essere più anziani e più frequentemente presentavano dispnea, BPCO o asma al basale.
Esami diagnostici Innalzamento dell'acido urico: nello studio PLATO, l'acido urico sierico è aumentato oltre il limite superiore della norma nel 22% dei pazienti trattati con ticagrelor rispetto al 13% dei pazienti trattati con clopidogrel.
I numeri corrispondenti nello studio PEGASUS erano 9,1%, 8,8% e 5,5% rispettivamente per ticagrelor 90 mg, 60 mg e placebo.
La concentrazione medica di acido urico sierico è aumentato di circa il 15% con ticagrelor rispetto a circa il 7,5% con clopidogrel e, dopo l’interruzione del trattamento, è diminuito a circa il 7% con ticagrelor ma senza alcuna diminuzione osservata per clopidogrel.
Nello studio PEGASUS è stato riscontrato un aumento reversibile dei livelli medi di acido urico sierico del 6,3% e del 5,6% rispettivamente per ticagrelor 90 mg e 60 mg, rispetto ad una diminuzione dell’1,5% nel gruppo placebo.
Nello studio PLATO, la frequenza dell’artrite gottosa è stata dello 0,2% per ticagrelor rispetto al 0,1% per clopidogrel.
I numeri corrispondenti per la gotta/artrite gottosa nello studio PEGASUS erano 1,6%, 1,5% e 1,1% rispettivamente per ticagrelor 90 mg, 60 mg e placebo.
Segnalazione di sospette reazioni avverse La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni- avverse.

Gravidanza e allattamento

Donne potenzialmente fertili Le donne potenzialmente fertili devono adottare appropriate misure contraccettive per evitare possibili gravidanze durante la terapia con ticagrelor.
Gravidanza I dati relativi all’uso di ticagrelor in donne in gravidanza non esistono o sono limitati.
Gli studi sugli animali hanno mostrato una tossicita riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).
Ticagrelor non è raccomandato durante la gravidanza.
Allattamento Dati farmacodinamici/tossicologici disponibili in animali hanno mostrato l’escrezione di ticagrelor e dei suoi metaboliti attivi nel latte (vedere paragrafo 5.3).
Il rischio per i neonati/lattanti non può essere escluso.
Deve essere presa la decisione se interrompere l’allattamento o interrompere la terapia/astenersi dalla terapia con ticagrelor tenendo in considerazione il beneficio dell’allattamento per il bambino e il beneficio della terapia per la donna.
Fertilità Ticagrelor non produce alcun effetto sulla fertilità maschile o femminile negli animali (vedere paragrafo 5.3).

Conservazione

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.