STARAB 28CPR GASTR 10MG

4,81 €

Prezzo indicativo

Principio attivo: RABEPRAZOLO SODICO
  • ATC: A02BC04
  • Descrizione tipo ricetta: RR - RIPETIBILE 10V IN 6MESI
  • Presenza Glutine:
  • Presenza Lattosio:

Data ultimo aggiornamento: 20/04/2022

STARAB compresse è indicato per il trattamento di: • Ulcera duodenale attiva • Ulcera gastrica benigna attiva • Malattia da reflusso gastroesofageo sintomatica erosiva o ulcerosa (MRGE) • Gestione a lungo termine della malattia da reflusso gastroesofageo (terapia di mantenimento della MRGE) • Trattamento sintomatico della malattia da reflusso gastroesofageo da moderata a molto grave (MRGE sintomatica) • Sindrome di Zollinger-Ellison • In associazione con regimi terapeutici antibatterici appropriati per l'eradicazione di Helicobacter pylori in pazienti affetti da ulcera peptica (vedere paragrafo 4.2).
STARAB 10 mg compresse gastroresistenti contiene 10 mg di rabeprazolo sodico corrispondenti a 9,42 mg di rabeprazolo. STARAB 20 mg compresse gastroresistenti contiene 20 mg di rabeprazolo sodico corrispondenti a 18,85 mg di rabeprazolo. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

Controindicazioni

- Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
- STARAB è controindicato nelle donne in gravidanza o in allattamento (vedere paragrafo 4.6).

Posologia

Posologia Adulti/anziani Ulcera duodenale attiva o ulcera gastrica benigna attiva: la dose orale raccomandata per l'ulcera duodenale attiva e per l'ulcera gastrica benigna attiva è di 20 mg da assumere una volta al giorno al mattino.
La maggior parte dei pazienti affetti da ulcera duodenale attiva guarisce in quattro settimane.
Alcuni pazienti possono però avere bisogno di altre quattro settimane di terapia per ottenere la guarigione.
La maggior parte dei pazienti affetti da ulcera gastrica benigna attiva guarisce in sei settimane.
Anche in questo caso, alcuni pazienti possono necessitare di altre sei settimane di terapia per ottenere la guarigione.
Malattia da reflusso gastroesofageo erosiva o ulcerosa (MRGE): la dose orale raccomandata per questa patologia è di 20 mg da assumere una volta al giorno per quattro-otto settimane.
Gestione a lungo termine della malattia da reflusso gastroesofageo: per la gestione a lungo termine, è possibile usare una dose di mantenimento di STARAB di 20 mg o 10 mg una volta al giorno, a seconda della risposta del paziente.
Trattamento sintomatico della malattia da reflusso gastroesofageo da moderata a molto grave (MRGE sintomatica): 10 mg una volta al giorno in pazienti senza esofagite.
Se dopo quattro settimane non si raggiunge il controllo dei sintomi, il paziente deve essere sottoposto a ulteriori indagini mediche.
Una volta risolti i sintomi, il successivo controllo della sintomatologia può essere ottenuto adottando un regime al bisogno con l'assunzione di 10 mg una volta al giorno, quando necessario.
Sindrome di Zollinger-Ellison: la dose iniziale raccomandata nell’adulto è 60 mg una volta al giorno.
La dose può essere titolata fino a 120 mg/giorno in base alle esigenze dei singoli pazienti.
È possibile somministrare singole dosi giornaliere fino a 100 mg/giorno.
Il dosaggio da 120 mg può richiedere la suddivisione in dosi da 60 mg due volte al giorno.
Il trattamento deve continuare finché clinicamente indicato.
Eradicazione di H.
pylori:
i pazienti con infezione da H.
pylori
devono essere trattati con la terapia di eradicazione.
Si raccomanda la seguente associazione da somministrare per 7 giorni.
STARAB 20 mg due volte al giorno + claritromicina 500 mg due volte al giorno e amoxicillina 1 g due volte al giorno.
Popolazioni speciali Compromissione della funzionalità epatica e renale Non è necessario l’aggiustamento della dose per i pazienti con compromissione della funzionalità renale o epatica.
Vedere paragrafo 4.4 per l'uso di STARAB nel trattamento di pazienti con grave compromissione della funzionalità epatica.Popolazione pediatrica STARAB non è raccomandato nei bambini a causa della mancanza di dati sulla sicurezza e sull’efficacia.
Modo di somministrazione Per le indicazioni che richiedono il trattamento una volta al giorno, le compresse di STARAB devono essere assunte al mattino prima di mangiare; sebbene né l'ora del giorno né l'assunzione di alimenti abbiano mostrato di avere effetto sull'attività del rabeprazolo sodico, questo regime faciliterà l’aderenza al trattamento.
I pazienti devono essere informati che le compresse di STARAB non devono essere rotte o masticate, ma ingerite intere.

Avvertenze e precauzioni

La risposta sintomatica alla terapia con il rabeprazolo sodico non preclude la presenza di patologie maligne a livello gastrico o esofageo, pertanto occorre escludere tale possibilità prima di iniziare il trattamento con STARAB.
I pazienti sottoposti a trattamento a lungo termine (in particolare se trattati per oltre un anno) devono essere monitorati con regolarità.
Non è possibile escludere il rischio di reazioni da ipersensibilità crociata con altri inibitori della pompa protonica o sostituti benzimidazolici.
I pazienti devono essere informati che le compresse di STARAB non devono essere rotte o masticate, ma ingerite intere.
Popolazione pediatrica STARAB non è raccomandato nei bambini a causa della mancanza di dati sulla sicurezza e sull’efficacia.
Nella fase post-marketing sono stati segnalati casi di discrasia ematica (trombocitopenia e neutropenia).
Nella maggior parte dei casi in cui non è stato possibile individuare un'eziologia alternativa, gli eventi non hanno presentato complicazioni e si sono risolti con la sospensione del rabeprazolo.
In alcuni studi clinici e anche dopo l'autorizzazione all'immissione in commercio sono stati segnalati valori anormali degli enzimi epatici.
Nella maggior parte dei casi in cui non è stato possibile individuare un'eziologia alternativa, gli eventi non hanno presentato complicazioni e si sono risolti con la sospensione del rabeprazolo.
In uno studio su pazienti con compromissione della funzionalità epatica da lieve a moderata non si è osservata evidenza di problemi di sicurezza significativi correlati al farmaco rispetto al gruppo di controllo di età e sesso corrispondenti.
Tuttavia, poiché non sono disponibili dati clinici sull'uso del rabeprazolo nel trattamento di pazienti con disfunzione epatica grave, il medico deve prestare cautela quando si inizia per la prima volta un trattamento con STARAB in questi pazienti.
La somministrazione concomitante dell’atazanavir con il rabeprazolo non è raccomandata (vedere paragrafo 4.5).
La riduzione dell'acidità gastrica ottenuta con qualsiasi mezzo, compreso l'uso di inibitori della pompa protonica, aumenta le conte gastriche dei batteri normalmente presenti nel tratto gastrointestinale.
Il trattamento con inibitori della pompa protonica può determinare un lieve aumento del rischio di infezioni gastrointestinali, ad esempio da Salmonella, Campylobacter e Clostridium Difficile (vedere paragrafo 5.1).
Ipomagnesiemia È stato osservato che gli inibitori di pompa protonica (PPI) come il rabeprazolo, in pazienti trattati per almeno tre mesi e in molti casi per un anno, possono causare grave ipomagnesiemia.
Gravi sintomi di ipomagnesiemia includono stanchezza, tetania, delirio, convulsioni, vertigini e aritmia ventricolare.
Essi, inizialmente, si possono manifestare in modo insidioso ed essere trascurati.
L’ipomagnesiemia nella maggior parte dei pazienti, migliora dopo l’assunzione di magnesio e la sospensione dell’inibitore di pompa protonica.
Gli operatori sanitari devono considerare l’eventuale misurazione dei livelli di magnesio prima di iniziare il trattamento con PPI e periodicamente durante il trattamento nei pazienti in terapia per un periodo prolungato o in terapia con digossina o medicinali che possono causare ipomagnesiemia (ad esempio diuretici).
Gli inibitori di pompa protonica, specialmente se utilizzati a dosi elevate e per periodi prolungati (> 1 anno), potrebbero causare un lieve aumento del rischio di fratture dell’anca, del polso e della colonna vertebrale, soprattutto in pazienti anziani o in presenza di altri fattori di rischio conosciuti.
Studi osservazionali suggeriscono che gli inibitori di pompa protonica potrebbero aumentare il rischio complessivo di frattura del 10-40%.
Tale aumento potrebbe essere in parte dovuto ad altri fattori di rischio.
I pazienti a rischio di osteoporosi devono ricevere le cure in base alle attuali linee guida di pratica clinica e devono assumere un’adeguata quantità di vitamina D e calcio.
Uso concomitante di rabeprazolo con metotrexato La letteratura suggerisce che l’uso concomitante di PPI con metotrexato (soprattutto ad alte dosi; vedere il Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto di metotrexato) può aumentare e prolungare i livelli sierici di metotrexato e/o del suo metabolita, il che può portare a tossicità da metotrexato.
In caso di somministrazione di alte dosi di metotrexato, in alcuni pazienti, può essere presa in considerazione una sospensione temporanea dei PPI.
Influenza sull’assorbimento della vitamina B12 Il rabeprazolo sodico, come tutti i farmaci acido-bloccanti, può ridurre l'assorbimento della vitamina B12 (cianocobalamina) a causa di ipo- o a-cloridria.
Ciò deve essere preso in considerazione nei pazienti in terapia a lungo termine con ridotte riserve corporee o fattori di rischio che riducano l'assorbimento della vitamina B12 o se vengono osservati i rispettivi sintomi clinici.
Lupus eritematoso cutaneo subacuto (LECS) Gli inibitori della pompa protonica sono associati a casi estremamente infrequenti di LECS.
In presenza di lesioni, soprattutto sulle parti cutanee esposte ai raggi solari, e se accompagnate da artralgia, il paziente deve rivolgersi immediatamente al medico e l’operatore sanitario deve valutare l’opportunità di interrompere il trattamento con STARAB.
La comparsa di LECS in seguito a un trattamento con un inibitore della pompa protonica può accrescere il rischio di insorgenza di LECS con altri inibitori della pompa protonica.
Interferenza con esami di laboratorio Un livello aumentato di Cromogranina A (CgA) può interferire con gli esami diagnostici per tumori neuroendocrini.
Per evitare tale interferenza, il trattamento con STARAB deve essere sospeso per almeno 5 giorni prima delle misurazioni della CgA (vedere paragrafo 5.1).
Se i livelli di CgA e di gastrina non sono tornati entro il range di riferimento dopo la misurazione iniziale, occorre ripetere le misurazioni 14 giorni dopo l’interruzione del trattamento con inibitore della pompa protonica.
Compromissione renale In pazienti che assumono rabeprazolo è stata osservata la nefrite tubulo-interstiziale acuta (TIN) e può verificarsi in qualsiasi momento durante la terapia con rabeprazolo (vedere paragrafo 4.8).
La nefrite tubulo-interstiziale acuta può progredire a insufficienza renale.
Rabeprazolo deve essere sospeso in caso di sospetta TIN e deve essere prontamente intrapreso un trattamento appropriato.
Sodio Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per dose, cioè essenzialmente ‘senza sodio’.

Interazioni

Il rabeprazolo sodico determina un'inibizione profonda e duratura della secrezione di acido gastrico.
Può verificarsi un'interazione con composti il cui assorbimento dipende dal pH.
La somministrazione concomitante del rabeprazolo sodico con il ketoconazolo o l’itraconazolo può determinare una riduzione significativa dei livelli plasmatici degli antimicotici.
Pertanto può essere necessario monitorare i singoli pazienti per stabilire l'eventuale necessità di una correzione del dosaggio durante l'assunzione concomitante del ketoconazolo o dell’itraconazolo con il rabeprazolo.
In studi clinici sono stati somministrati antiacidi in concomitanza a rabeprazolo e, in uno studio specifico di interazione farmaco-farmaco, non si è osservata interazione con gli antiacidi liquidi.
La somministrazione concomitante dell’atazanavir 300 mg/ritonavir 100 mg con l’omeprazolo (40 mg una volta al giorno) o l’atazanavir 400 mg con il lansoprazolo (60 mg una volta al giorno) a volontari sani ha determinato una riduzione sostanziale dell'esposizione all’atazanavir.
L'assorbimento dell’atazanavir dipende dal pH.
Sebbene non siano disponibili dati di studi clinici, si attendono risultati simili con altri inibitori della pompa protonica.
Per questo motivo, gli inibitori della pompa protonica, compreso il rabeprazolo, non devono essere somministrati in concomitanza con l’atazanavir (vedere paragrafo 4.4).
Metotrexato Casi clinici, studi pubblicati di farmacocinetica di popolazione e analisi retrospettive suggeriscono che la somministrazione concomitante di PPI e metotrexato (soprattutto ad alte dosi; vedere il Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto di metotrexato) può aumentare e prolungare i livelli sierici di metotrexato e/o del suo metabolita idrossimetotrexato.
Tuttavia, non sono stati condotti studi formali di interazione farmacologica tra metotrexato e PPI.

Effetti indesiderati

Le reazioni avverse al farmaco segnalate con maggiore frequenza negli studi clinici controllati con il rabeprazolo sono state cefalea, diarrea, dolore addominale, astenia, flatulenza, rash e secchezza delle fauci.
La maggior parte degli eventi avversi osservati durante gli studi clinici è stata di gravità lieve o moderata e di natura transitoria.
Dagli studi clinici e dall’esperienza post- marketing sono stati segnalati i seguenti eventi avversi.
Le frequenze sono definite come: comune (≥1/100, <1/1O), non comune (≥1/1000, <1/100), raro (≥1/10.000, <1/1000), molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili)
Classificazione per sistemi e organi Comune Non comune Raro Molto raro Non nota
Infezioni ed infestazioni Infezione    
Patologie del sistema emolinfopoietico   Neutropenia Leucopenia Trombocitopenia Leucocitosi  
Disturbi del sistema immunitario    Ipersensibilità1,2  
Disturbi del metabolismo e della nutrizione   Anoressia  Iponatriemia, Ipomagnesiemia4
Disturbi psichiatrici Insonnia Nervosismo Depressione  Confusione
Patologie del sistema nervoso Cefalea Capogiri Sonnolenza   
Patologie dell’occhio   Disturbi della vista  
Patologie vascolari     Edema periferico
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Tosse Faringite Rinite Bronchite Sinusite   
Patologie gastrointestinali Diarrea Vomito Nausea Dolore addominale Costipazione Flatulenza, polipi della ghiandola fundica (benigni) Dispepsia Secchezza delle fauci Eruttazione Gastrite Stomatite Alterazione del gusto  Colite microscopica
Patologie epatobiliari    Epatite Ittero Encefalopatia epatica³  
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo  Rash Eritema² Prurito Sudorazione Reazioni bollose² Eritema multiforme, necrolisi epidermica tossica (TEN), sindrome di Stevens-Johnson (SJS) Lupus eritematoso cutaneo subacuto4
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Dolore non specifico Dolore alla schiena Mialgia Crampi alle gambe Artralgia, Frattura dell’anca, del polso o della colonna vertebrale4   
Patologie renali e urinarie  Infezione del tratto urinario Nefrite tubulo - interstiziale (con possibile progressione ad insufficienza renale)  
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella     Ginecomastia
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Astenia Sindrome simil-influenzale Dolore al petto Brividi Piressia   
Esami diagnostici  Aumento degli enzimi epatici³ Aumento di peso  
¹ Comprende gonfiore del viso, ipotensione e dispnea.
² L'eritema, le reazioni bollose e le reazioni da ipersensibilità si sono generalmente risolte dopo la sospensione della terapia.
³ Sono state ricevute rare segnalazioni di encefalopatia epatica in pazienti con cirrosi pre-esistente.
Nel trattamento di pazienti affetti da disfunzione epatica grave, il medico deve prestare cautela quando si inizia per la prima volta il trattamento con STARAB in questi pazienti (vedere paragrafo 4.4).
4 Vedere paragrafo 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni di impiego.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto rischio/beneficio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite l’indirizzo: www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse

Gravidanza e allattamento

Gravidanza Non sono disponibili dati sulla sicurezza del rabeprazolo nella donna in gravidanza.
Studi sulla riproduzione condotti in ratti e conigli non hanno evidenziato compromissione della fertilità o danno al feto a causa del rabeprazolo sodico, sebbene nei ratti si verifichi un minimo trasferimento feto-placentare.
STARAB è controindicato durante la gravidanza.
Allattamento Non è noto se il rabeprazolo sodico sia escreto nel latte materno umano.
Non sono stati condotti studi clinici su donne che allattano al seno.
Il rabeprazolo sodico tuttavia viene escreto nelle secrezioni mammarie nei ratti.
Pertanto STARAB non deve essere usato durante l’allattamento.

Conservazione

Blister: conservare a temperatura inferiore a 25°C.
Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dall’umidità.

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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.