STALEVO 100CPR 150+37,5+200MG

110,22 €

Prezzo indicativo

Principio attivo: LEVODOPA/CARBIDOPA/ENTACAPONE
  • ATC: N04BA03
  • Descrizione tipo ricetta: RR - RIPETIBILE 10V IN 6MESI
  • Presenza Glutine:
  • Presenza Lattosio: No Il farmaco non contiene lattosio

Data ultimo aggiornamento: 01/12/2013

Stalevo è indicato per il trattamento dei pazienti adulti con morbo di Parkinson che presentano fluttuazioni motorie giornaliere di "fine dose" che non sono stabilizzati con il trattamento a base di levodopa/inibitori della dopa decarbossilasi (DDC).
Ciascuna compressa contiene 150 mg di levodopa, 37,5 mg di carbidopa e 200 mg di entacapone. Eccipiente con effetti noti: Ciascuna compressa contiene 1,9 mg di saccarosio. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

Controindicazioni

– Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
– Insufficienza epatica grave.
– Glaucoma ad angolo chiuso.
– Feocromocitoma.
– Somministrazione concomitante di Stalevo con un inibitore non–selettivo delle monoaminossidasi (MAO–A e MAO–B) (ad es.
fenelzina, tranilcipromina).
– Somministrazione concomitante con un inibitore selettivo delle MAO–A e con un inibitore selettivo delle MAO–B (vedere paragrafo 4.5).
– Storia precedente di Sindrome Neurolettica Maligna (NMS) e/o rabdomiolisi di origine non traumatica.

Posologia

Posologia La dose giornaliera ottimale deve essere determinata dopo un attento aggiustamento della levodopa per ciascun paziente.
La dose giornaliera deve essere ottimizzata preferibilmente utilizzando uno dei sette dosaggi disponibili per il prodotto (50mg/12,5 mg/200 mg, 75 mg/18,75 mg/200 mg, 100 mg/25 mg/200 mg, 125 mg/31,25 mg/200 mg, 150 mg/37,5 mg/200 mg, 175 mg/43,75 mg/200 mg o 200 mg/50 mg/200 mg di levodopa/carbidopa/entacapone).
I pazienti devono essere istruiti a prendere una sola compressa di Stalevo per ogni somministrazione.
I pazienti che ricevono un dosaggio di carbidopa inferiore a 70–100 mg al giorno hanno una probabilità maggiore di accusare nausea e vomito.
Mentre l’esperienza utilizzando una dose giornaliera complessiva di carbidopa superiore a 200 mg è limitata, la dose massima raccomandata per entacapone è di 2000 mg, quindi la dose massima è di 10 compresse al giorno per i dosaggi di Stalevo 50 mg/12,5 mg/200 mg, 75 mg/18,75 mg/200 mg, 100 mg/25 mg/200 mg, 125 mg/31,25 mg/200 mg e 150 mg/37,5 mg/200 mg.
Dieci compresse di Stalevo 150 mg/37,5 mg/200 mg corrispondono a 375 mg di carbidopa al giorno.
Sulla base di tale dose giornaliera di carbidopa, la dose massima raccomandata per Stalevo 175 mg/43,75 mg/200 mg è di 8 compresse al giorno e per Stalevo 200 mg/50 mg/200 mg è di 7 compresse al giorno.
In generale, Stalevo deve essere utilizzato nei pazienti trattati con dosi corrispondenti di preparazioni standard a base di levodopa/inibitori della dopa decarbossilasi ed entacapone.
Come fare passare i pazienti trattati con preparazioni a base di levodopa/inibitori della DDC (carbidopa o benserazide) e compresse di entacapone a Stalevo.
a.
I pazienti in corso di trattamento con entacapone e con preparazioni standard a base di levodopa/carbidopa in dosi pari ai dosaggi corrispondenti di Stalevo possono essere fatti passare direttamente alle compresse di Stalevo con dosaggio corrispondente.
Per esempio, un paziente che prende una compressa da 150 mg/37,5 mg di levodopa/carbidopa ed una compressa di entacapone da 200 mg quattro volte al giorno può prendere una compressa di Stalevo 150 mg/37,5 mg/200 mg per quattro volte al giorno al posto della dose consueta di levodopa/carbidopa ed entacapone.
b.
Quando si inizia la terapia con Stalevo in pazienti in corso di trattamento con entacapone e levodopa/carbidopa in dosi non corrispondenti alle compresse di Stalevo 150 mg/37,5 mg/200 mg (o 50 mg/12,5 mg/200 mg o 75 mg/18,75 mg/200 mg o 100 mg/25 mg/200 mg o 125 mg/31,25 mg/200 mg o 175 mg/43,75 mg/200 mg o 200 mg/50 mg/200 mg), la dose di Stalevo deve essere regolata con attenzione per una risposta clinica ottimale.
All’inizio, Stalevo dev’essere regolato in modo da corrispondere il più vicino possibile alla dose giornaliera complessiva in corso d’uso.
c.
Quando si inizia la terapia con Stalevo in pazienti già in corso di trattamento con entacapone e levodopa/benserazide in una formulazione a rilascio standard, è opportuno interrompere la somministrazione di levodopa/benserazide la sera precedente, ed iniziare la somministrazione di Stalevo il mattino successivo.
La dose iniziale di Stalevo deve contenere la medesima quantità di levodopa o una quantità leggermente (5–10%) superiore.
Come fare passare i pazienti non trattati con entacapone a Stalevo La terapia con Stalevo può essere avviata con un dosaggio corrispondente a quello della terapia in corso in alcuni pazienti con morbo di Parkinson che presentano fluttuazioni motorie di "fine dose" che non sono stabilizzati con il trattamento a base di levodopa/inibitori della DDC.
Tuttavia, il passaggio diretto da levodopa/inibitori della DDC a Stalevo non è consigliato per i pazienti che presentano discinesia o che assumono una dose giornaliera di levodopa superiore a 800 mg.
In tali pazienti è consigliabile introdurre il trattamento con entacapone come trattamento a parte (compresse di entacapone) e quindi aggiustare la dose di levodopa se necessario, prima di passare a Stalevo.
Entacapone potenzia gli effetti della levodopa.
Perciò può essere necessario, specialmente nei pazienti che presentano discinesia, ridurre la dose della levodopa del 10–30% nei primi giorni o nelle prime settimane dopo l’inizio del trattamento con Stalevo.
La dose giornaliera di levodopa può essere ridotta, prolungando l’intervallo tra le dosi e/o riducendo la quantità di levodopa ad ogni somministrazione, tenendo in considerazione le condizioni cliniche del paziente.
Aggiustamento della dose durante il trattamento Quando si rende necessaria una maggiore quantità di levodopa, si deve considerare un aumento della frequenza della somministrazione e/o l’uso di un dosaggio diverso di Stalevo, nei limiti delle dosi consigliate.
Quando si rende necessaria una quantità minore di levodopa, la dose giornaliera complessiva di Stalevo deve essere diminuita riducendo la frequenza delle somministrazioni prolungando l’intervallo tra le dosi, o diminuendo il dosaggio di Stalevo ad una somministrazione.
In caso di uso concomitante di Stalevo e di altri prodotti medicinali a base di levodopa, è necessario seguire le raccomandazioni relative alla dose massima.
Interruzione della terapia con Stalevo: Se si interrompe il trattamento con Stalevo (levodopa/carbidopa/entacapone) e si fa passare il paziente ad una terapia con levodopa/inibitore della DDC senza entacapone, occorre aggiustare il dosaggio delle altre terapie antiparkinson per raggiungere un sufficiente controllo dei sintomi parkinsoniani.
Popolazione pediatrica: La sicurezza e l’efficacia di Stalevo nei bambini al di sotto dei 18 anni non sono state ancora stabilite.
Non ci sono dati disponibili.
Pazienti anziani: Non è necessario alcun aggiustamento della dose di Stalevo per i pazienti anziani.
Pazienti con insufficienza epatica: Si consiglia di somministrare Stalevo con cautela nei pazienti con insufficienza epatica di grado da lieve a moderato.
Può essere necessario ridurre il dosaggio (vedere paragrafo 5.2).
In caso di insufficienza epatica grave, vedere paragrafo 4.3.
Pazienti con insufficienza renale: L’insufficienza renale non influisce sulla farmacocinetica dell’entacapone.
Non sono stati riportati studi particolari sulla farmacocinetica di levodopa e carbidopa in pazienti con insufficienza renale, quindi la terapia con Stalevo deve essere somministrata con cautela nei pazienti con insufficienza renale di grado severo, compresi quelli in dialisi (vedere paragrafo 5.2).
Modo di somministrazione Ciascuna compressa deve essere assunta per via orale con o senza cibo (vedere paragrafo 5.2).
Una compressa contiene una dose per il trattamento e deve essere somministrata soltanto intera.

Avvertenze e precauzioni

– Stalevo non è raccomandato per il trattamento delle reazioni extrapiramidali indotte da farmaci.
– La terapia con Stalevo deve essere somministrata con attenzione nei pazienti con patologie ischemiche, malattie cardiovascolari o polmonari di grado severo, asma bronchiale, malattie renali o endocrine, o con una storia di ulcera peptica o convulsioni.
– Nei pazienti con una storia di infarto del miocardio, che presentano aritmie residue nel nodo atriale o ventricolare: è necessario controllare attentamente la funzione cardiaca durante il primo periodo di aggiustamento della dose.
– Tutti i pazienti trattati con Stalevo devono essere controllati attentamente per lo sviluppo di alterazioni psichiche, depressione con propositi suicidi ed altri gravi comportamenti antisociali.
I pazienti con episodi di psicosi nel passato o in atto devono essere trattati con cautela.
– La somministrazione concomitante di farmaci antipsicotici con proprietà bloccanti dei recettori dopaminergici, specialmente gli antagonisti dei recettori D2, deve essere eseguita con molta cautela ed il paziente deve essere osservato attentamente per la perdita dell’effetto antiparkinsoniano o per l’aggravamento dei suoi sintomi.
– I pazienti con glaucoma cronico ad angolo aperto possono essere trattati con Stalevo con cautela purché la pressione intraoculare sia ben controllata ed il paziente sia seguito attentamente per eventuali variazioni nella pressione intraoculare.
– Stalevo può provocare ipotensione ortostatica.
Quindi Stalevo deve essere somministrato con cautela ai pazienti che stanno assumendo altri medicinali che possono causare ipotensione ortostatica.
– Entacapone in associazione con levodopa è stato associato a sonnolenza e ad episodi di attacchi di sonno improvviso in pazienti con morbo di Parkinson.
Pertanto si deve usare cautela durante la guida o l’uso di macchine (vedere il paragrafo 4.7).
– Negli studi clinici, le reazioni avverse di tipo dopaminergico (es.
discinesia) sono risultati più frequenti nei pazienti in trattamento con entacapone e agonisti dopaminergici (es.
bromocriptina), selegilina o amantadina, rispetto a quelli in trattamento con placebo e la stessa combinazione.
Potrebbe essere necessario aggiustare le dosi delle altre terapie antiparkinson quando si inizia il trattamento con entacapone.
– In pazienti con morbo di Parkinson si è osservata raramente l’insorgenza di rabdomiolisi secondaria a gravi discinesie o a sindrome neurolettica maligna (NMS).
Quindi qualsiasi brusca riduzione della dose o sospensione del trattamento con levodopa deve essere osservata con attenzione, specialmente nei pazienti trattati contemporaneamente con neurolettici.
La NMS, compresa la rabdomiolisi e l’ipertermia, è caratterizzata da sintomi motori (rigidità, mioclonia, tremore), cambiamenti dello stato mentale (es.
agitazione, confusione, coma), ipertermia, disfunzioni del sistema nervoso autonomo (tachicardia, instabilità della pressione sanguigna) ed elevati livelli serici di creatinfosfochinasi.
In casi particolari, solo alcuni di questi segni e/o sintomi possono risultare manifesti.
La diagnosi precoce è importante per una cura appropriata della NMS.
Dopo l’interruzione brusca degli agenti antiparkinsoniani, è stata descritta una sindrome che assomiglia alla sindrome neurolettica maligna e che comprende rigidità muscolare, innalzamento della temperatura corporea, alterazioni dello stato mentale ed aumento della creatinfosfochinasi nel siero.
Negli studi clinici controllati in cui entacapone è stato interrotto improvvisamente, non sono stati riportati casi né di NMS né di rabdomiolisi in associazione al trattamento con entacapone.
Dall’immissione in commercio sono stati riportati, in associazione al trattamento con entacapone, casi isolati di NMS, specialmente dopo una brusca riduzione o interruzione di entacapone e di altri farmaci dopaminergici concomitanti.
Quando necessario, la sostituzione di Stalevo con levodopa e inibitore della DDC senza entacapone o altri medicinali dopaminergici deve avvenire progressivamente e potrebbe essere necessario un incremento della dose della levodopa.
– In caso di necessità di anestesia generale, la terapia con Stalevo può essere continuata fino a quando il paziente potrà assumere liquidi e medicinali per bocca.
In caso di necessità di sospensione temporanea della terapia, il trattamento con Stalevo può essere ripreso con la medesima dose non appena il paziente sarà nuovamente in grado di prendere medicinali per bocca.
– Durante una terapia prolungata con Stalevo, è consigliabile un controllo periodico della funzione epatica, ematopoietica, cardiovascolare e renale.
– Nei pazienti che abbiano manifestato episodi di diarrea si raccomanda il monitoraggio del peso corporeo per evitare perdita eccessiva di peso.
La diarrea persistente o prolungata che appare durante l’uso di entacapone, può essere un segno di colite.
In caso di diarrea persistente o prolungata, si deve sospendere il medicinale e prendere in considerazione l’eventualità di procedere con indagini e una terapia medica appropriate.
– I pazienti devono essere monitorati regolarmente per lo sviluppo di disturbi del controllo degli impulsi.
I pazienti e chi si prende cura di loro devono essere consapevoli che nei pazienti trattati con dopamino–agonisti e/o altri trattamenti dopaminergici, contenenti levodopa incluso Stalevo, possono verificarsi sintomi comportamentali da disturbi del controllo degli impulsi, comprendenti gioco d’azzardo patologico, aumento della libido, ipersessualità, spese o acquisti compulsivi, alimentazione incontrollata e alimentazione compulsiva.
Se si sviluppano questi sintomi, si raccomanda di rivedere il trattamento.
– Per i pazienti che manifestano anoressia progressiva, astenia e diminuzione di peso in un arco di tempo relativamente breve, si deve prendere in considerazione l’eventualità di effettuare un controllo medico generale, incluso il controllo della funzionalità epatica.
– La combinazione di levodopa/carbidopa può essere responsabile di risultati falsi positivi al test per i chetoni urinari mediante dipstick.
Tale reazione non cambia portando ad ebollizione il campione di urina.
L’uso di metodi con glucosio–ossidasi può provocare risultati falsi negativi per la glicosuria.
– Stalevo contiene saccarosio, quindi i pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al fruttosio, di malassorbimento di glucosio–galattosio o di deficienza di saccarosio–isomaltasi non devono assumere questo medicinale.

Interazioni

Altri medicinali antiparkinson: Ad oggi non vi è alcuna indicazione di interazioni che possano precludere l’uso dei medicinali standard antiparkinson in concomitanza con Stalevo.
In dosi elevate, l’entacapone può interferire con l’assorbimento della carbidopa.
Tuttavia, non è stata osservata alcuna interazione con il regime di trattamento raccomandato (200 mg di entacapone fino a 10 volte al giorno).
Le interazioni fra entacapone e selegilina sono state investigate in studi con dosi ripetute in pazienti con morbo di Parkinson trattati con levodopa/inibitore della DDC.
Non è risultata alcuna interazione.
Se associata a Stalevo, la dose giornaliera della selegilina non deve superare i 10 mg.
E’ necessario prestare particolare attenzione con la somministrazione concomitante dei seguenti farmaci e la terapia con levodopa.
Antiipertensivi: Si può verificare ipotensione posturale sintomatica se la levodopa viene aggiunta al trattamento di pazienti che già ricevono antiipertensivi.
Può essere necessario aggiustare la dose dell’agente antiipertensivo.
Antidepressivi: Raramente sono state riportate reazioni fra cui ipertensione e discinesia con l’uso concomitante di agenti antidepressivi triciclici e levodopa/carbidopa.
Negli studi a dosi singole in volontari sani, sono state studiate le interazioni tra entacapone e imipramina, e tra entacapone e moclobemide.
Non si è osservata alcuna interazione farmacologica.
Un numero significativo di pazienti con morbo di Parkinson è stato trattato con l’associazione levodopa, carbidopa ed entacapone e parecchi altri farmaci, tra cui gli inibitori delle MAO–A, gli antidepressivi triciclici, gli inibitori del reuptake della noradrenalina, come desipramina, maprotilina e venlafaxina, i medicinali che vengono metabolizzati dalle COMT (es.
composti contenenti un gruppo catecolico, paroxetina).
Non si è osservata alcuna interazione farmacodinamica.
Tuttavia, si deve prestare particolare attenzione quando questi medicinali vengono associati a Stalevo (vedere i paragrafi 4.3 e 4.4)Altri farmaci: Gli antagonisti dei recettori dopaminici (ad es.
alcuni agenti antipsicotici ed antiemetici), la fenitoina e la papaverina possono fare diminuire l’effetto terapeutico di levodopa.
I pazienti trattati con tali prodotti in concomitanza con Stalevo devono essere seguiti attentamente per la perdita della risposta terapeutica.
A causa dell’affinità dimostrata in vitro nei confronti del citocromo P450 2C9 (vedere paragrafo 5.2), Stalevo può potenzialmente interferire con i farmaci il cuimetabolismo dipende da questo isoenzima, quali ad esempio l’isomero S–warfarin.
Tuttavia, in uno studio di interazione effettuato nei volontari sani, entacapone non ha modificato i livelli plasmatici di S–warfarin, mentre il valore dell’AUC per l’isomero R–warfarin è aumentato in media del 18% [CI90 11–26%].
I valori di INR sono aumentati in media del 13% [CI90 6–19%].
Pertanto, nei pazienti in trattamento con warfarin, si raccomanda di effettuare i controlli del valore di INR quando si inizia la somministrazione di Stalevo.
Altre forme d’interazione: Poiché la levodopa compete con alcuni aminoacidi, l’assorbimento di Stalevo può essere deficitario in alcuni pazienti in regime dietetico altamente proteico.
Levodopa ed entacapone possono formare chelati con il ferro nel tratto gastrointestinale.
Pertanto Stalevo e le preparazioni a base di ferro devono essere assunti a distanza almeno di 2–3 ore (vedere paragrafo 4.8).
Dati in vitro: Entacapone si lega al sito di legame II dell’albumina umana a cui si legano anche parecchi altri medicinali, inclusi diazepam e ibuprofene.
Considerando gli studi in vitro, non si prevedono spiazzamenti significativi a concentrazioni terapeutiche dei medicinali.
Inoltre, ad oggi non è risultata alcuna indicazione di interazioni di questo tipo.

Effetti indesiderati

a.
Sintesi del profilo di sicurezza
Gli effetti indesiderati segnalati più frequentemente con Stalevo sono discinesie, che si verificano in circa il 19% dei pazienti; sintomi gastrointestinali tra cui nausea e diarrea, che si verificano in circa il 15% ed il 12% dei pazienti, rispettivamente; dolori muscolari, muscoloscheletrici e del tessuto connettivo, che si verificano in circa il 12% dei pazienti; ed una colorazione innocua delle urine marrone–rossastra (cromaturia), che si verifica in circa il 10% dei pazienti.
Reazioni avverse gravi, quali emorragia gastrointestinale (non comune) e angioedema (raro) sono state segnalate dagli studi clinici con Stalevo o entacapone usati in associazione con levodopa/inibitore della DDC.Con Stalevo si può verificare un’epatite grave principalmente di tipo colestatico, rabdomiolisi e sindrome neurolettica maligna sebbene dai dati relativi agli studi clinici non ne sia emerso alcun caso.
b.
Tabella delle reazioni avverse
Le seguenti reazioni avverse al farmaco, elencate nella tabella 1, sono state raccolte sia dai dati derivanti da undici studi clinici in doppio–cieco che hanno coinvolto 3230 pazienti (1810 trattati con Stalevo o entacapone in associazione con levodopa/inibitore della DDC, e 1420 trattati con placebo in associazione con con levodopa/inibitore della DDC o con cabergolina in associazione con levodopa/inibitore della DDC), sia dalle segnalazioni successive all’immissione in commercio di entacapone per l’uso associato a levodopa/inibitori della DDC.
Le reazioni avverse sono classificate per frequenza, partendo dalle più frequenti e secondo la seguente scala convenzionale: Molto comune (≥ 1/10); comune (≥ 1/100, < 1/10); non comune (≥ 1/1.000, < 1/100); raro (≥ 1/10.000, < 1/1.000); molto raro (< 1/10.000); non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili poiché non si può ottenere nessuna valutazione affidabile dagli studi clinici o dagli studi epidemiologici).
Tabella 1.
Reazioni avverse Patologie del sistema emolinfopoietico Comune: Anemia Non comune: Trombocitopenia Disturbi del metabolismo e della nutrizione Comune: Perdita di peso*, diminuzione dell’appetito* Disturbi psichiatrici Comune: Depressione, allucinazioni, stato confusionale*, sogni anomali*, ansia, insonnia Non comune: Psicosi, allucinazioni* Non nota: Propositi suicidi Patologie del sistema nervoso Molto comune: Discinesia* Comune: Peggioramento del parkinsonismo (per es.
lentezza nei movimenti)*, tremore, fenomeno dell’ ’on–off’, distonia, disfunzione dell’attività cognitiva (per es.
deficit della memoria, demenza), sonnolenza, capogiro*, cefalea Non nota: Sindrome neurolettica maligna* Patologie dell’occhio Comune: Visione offuscata Patologie cardiache Comune: Eventi ischemici diversi dall’infarto del miocardio (per es.
angina pectoris)**, irregolarità del ritmo cardiaco Non comune: Infarto del miocardio** Patologie vascolari Comune: Ipotensione ortostatica, ipertensione Non comune: Emorragia gastrointestinale Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Comune: Dispnea Patologie gastrointestinali Molto comune: Diarrea*, nausea* Comune: Stitichezza*, vomito*, dispepsia, dolore e fastidio addominali*, bocca secca* Non comune: Colite*, disfagia Patologie epatobiliari Non comune: Valori anomali dei test di funzionalità epatica* Non nota: Epatite principalmente di tipo colestatico (vedere paragrafo 4.4)* Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Comune: Rash*, iperidrosi Non comune: Alterazione del colore di pelle, unghie, capelli o sudore* Raro: Angioedema Non nota: Orticaria* Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Molto comune: Dolori muscolari, muscoloscheletrici e del tessuto connettivo* Comune: Crampi muscolari, artralgia Non nota: Rabdomiolisi* Patologie renali e urinarie: Molto comune: Cromaturia* Comune: Infezione delle vie urinarie Non comune: Ritenzione urinaria Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Comune: Dolore toracico, edema periferico, cadute, anomalie dell’andatura, astenia, affaticamento Non comune: Malessere *Reazioni avverse attribuibili principalmente a entacapone oppure che sono più frequenti (secondo la differenza di frequenza di almeno l’1%emersa degli studi clinici) con entacapone rispetto a levodopa/inibitori della DDC.
Vedere paragrafo c.
**Le percentuali di incidenza dell’infarto del miocardio e di altri eventi ischemici (0,43% e 1,54%, rispettivamente) derivano da un’analisi di 13 studi in doppio cieco che coinvolgevano 2082 pazienti con fluttuazioni motorie giornaliere di "fine dose" che assumevano entacapone.
c.
Descrizione di reazioni avverse particolari
Le reazioni avverse principalmente attribuibili ad entacapone, oppure che sono più frequenti con entacapone che con levodopa/DDC, sono indicate con un asterisco nella tabella 1, paragrafo 4.88b.
Alcune di queste reazioni avverse sono correlate ad un’aumentata attività dopaminergica (per es.
discinesia, nausea e vomito) e si verificano più comunemente all’inizio della terapia.
La riduzione della dose di levodopa riduce la severità e la frequenza di tali reazioni dopaminergiche.
Qualche reazione avversa è notoriamente attribuibile al principio attivo entacapone, tra cui diarrea ed una colorazione delle urine marrone rossastra.
Talvolta, anche entacapone può determinare un’alterazione del colore, per es.
delle pelle, delle unghie, dei capelli e del sudore.
Altre reazioni avverse, indicate con un asterisco nella tabella 1, paragrafo 4.8b, sono segnalate in base alla loro maggiore frequenza (differenza di frequenza almeno dell’1%) osservata negli studi clinici, usando entacapone rispetto alla terapia con levodopa/DDCI, o dalle segnalazioni dei singoli case safety report successivi all’immissione in commercio di entacapone.
Raramente si sono verificate convulsioni con levodopa/carbidopa; tuttavia non è stata stabilita una relazione causale con la terapia con levodopa/carbidopa.
Disturbi del controllo degli impulsi: nei pazienti trattati con dopamino–agonisti e/o altri trattamenti dopaminergici, contenenti levodopa incluso Stalevo, possono verificarsi gioco d’azzardo patologico, aumento della libido, ipersessualità, spese o acquisti compulsivi, alimentazione incontrollata e alimentazione compulsiva (vedere paragrafo 4.4).
Entacapone combinato con levodopa è stato associato a casi isolati di eccessiva sonnolenza diurna e episodi di attacchi di sonno improvviso.

Gravidanza e allattamento

Gravidanza Non vi sono dati adeguati riguardanti l’uso dell’associazione levodopa/carbidopa/entacapone in donne in gravidanza.
Gli studi condotti su animali hanno evidenziato una tossicità riproduttiva dei singoli componenti (vedere paragrafo 5.3).
Il rischio potenziale per gli esseri umani non è noto.
Stalevo non deve essere usato durante la gravidanza a meno che i possibili benefici per la madre non siano superiori al possibile rischio per il feto.
Allattamento La levodopa viene escreta nel latte.
Esistono prove che l’allattamento viene inibito durante il trattamento con levodopa.
In studi in animali, carbidopa ed entacapone sono stati escreti nel latte, ma non è noto se tali prodotti siano escreti anche nel latte umano.
Non è nota la sicurezza di levodopa, carbidopa ed entacapone nei neonati.
Le donne non devono allattare durante il trattamento con Stalevo.
Fertilità In studi preclinici separati condotti su entacapone, carbidopa o levodopa non sono state osservate reazioni avverse sulla fertilità.
Non sono stati condotti studi di fertilità su animali riguardanti la combinazione entacapone, levodopa e carbidopa.

Conservazione

Questo medicinale non richiede alcuna speciale condizione di conservazione.

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