SOLIRIS EV 1FL 300MG 30ML

6.851,69 €

Prezzo indicativo

Principio attivo: ECULIZUMAB
  • ATC: L04AJ01
  • Descrizione tipo ricetta: OSP - USO OSPEDALIERO
  • Presenza Glutine:
  • Presenza Lattosio:

Data ultimo aggiornamento: 22/08/2008

Soliris è indicato nel trattamento di adulti e bambini affetti da: - Emoglobinuria parossistica notturna (EPN). Le prove del beneficio clinico sono dimostrate in pazienti con emolisi e uno o più sintomi clinici indicativi di un’elevata attività della malattia, indipendentemente dalla storia precedente di trasfusioni (vedere paragrafo 5.1). - Sindrome emolitico-uremica atipica (SEUa) (vedere paragrafo 5.1). - Miastenia gravis generalizzata (MGg) refrattaria in pazienti a partire dai 6 anni di età positivi agli anticorpi anti-recettore dell’acetilcolina (AChR) (vedere paragrafo 5.1). Soliris è indicato nel trattamento di adulti affetti da: - Disturbo dello spettro della neuromielite ottica (NMOSD) in pazienti positivi agli anticorpi anti-acquaporina 4 (AQP4) con decorso recidivante della malattia (vedere paragrafo 5.1).
Eculizumab è un anticorpo monoclonale (IgG2/4κ) umanizzato prodotto con la tecnologia del DNA ricombinante dalla linea cellulare NS0. Un flaconcino da 30 mL contiene 300 mg di eculizumab (10 mg/mL).Dopo la diluizione, la concentrazione finale della soluzione per infusione è 5 mg/mL. Eccipienti con effetti noti: sodio (5 mmol per flaconcino). Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

Controindicazioni

Ipersensibilità a eculizumab, alle proteine murine o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
La terapia con Soliris non deve essere iniziata in pazienti: - con infezione da Neisseria meningitidis non risolta.
- non attualmente vaccinati contro Neisseria meningitidis a meno che non siano sottoposti ad una profilassi antibiotica appropriata per 2 settimane dopo la vaccinazione.

Posologia

Soliris deve essere somministrato da un operatore sanitario e sotto la supervisione di un medico esperto nel trattamento di pazienti con disturbi ematologici, renali, neuromuscolari o neuroinfiammatori.
Per i pazienti che hanno ben tollerato le infusioni in ospedale, si può considerare l’infusione domiciliare.
La decisione in merito alla possibilità che un paziente riceva infusioni domiciliari deve essere adottata previa valutazione e raccomandazione del medico prescrittore.
Le infusioni domiciliari devono essere eseguite da un operatore sanitario qualificato.
Posologia Per il trattamento della emoglobinuria parossistica notturna (EPN) negli adulti Il regime posologico per la terapia della EPN in pazienti adulti (≥ 18 anni) consiste in una fase iniziale di 4 settimane, seguita da una fase di mantenimento: • Fase iniziale: 600 mg di Soliris somministrati con un’infusione endovenosa di 25-45 minuti (35 minuti ± 10 minuti) ogni settimana per le prime 4 settimane.
• Fase di mantenimento: 900 mg di Soliris somministrati con un’infusione endovenosa di 25-45 minuti (35 minuti ± 10 minuti) nella quinta settimana, seguita da 900 mg di Soliris somministrati con un’infusione endovenosa di 25-45 minuti (35 minuti ± 10 minuti) ogni 14 giorni ± 2 giorni (vedere paragrafo 5.1).
Per il trattamento della sindrome emolitico-uremica atipica (SEUa), della Miastenia Gravis generalizzata (MGg) refrattaria e del disturbo dello spettro della neuromielite ottica (NMOSD) negli adulti Il regime posologico per la terapia della SEUa, della MGg refrattaria e del NMOSD in pazienti adulti (≥ 18 anni) consiste in una fase iniziale di 4 settimane seguita da una fase di mantenimento: • Fase iniziale: 900 mg di Soliris somministrati con un’infusione endovenosa di 25-45 minuti (35 minuti ± 10 minuti) ogni settimana per le prime 4 settimane.
• Fase di mantenimento: 1200 mg di Soliris somministrati con un’infusione endovenosa di 25-45 minuti (35 minuti ± 10 minuti) nella quinta settimana, seguita da 1200 mg di Soliris somministrati con un’infusione endovenosa di 25-45 minuti (35 minuti ± 10 minuti) ogni 14 giorni ± 2 giorni (vedere paragrafo 5.1).
Miastenia Gravis generalizzata (MGg) refrattaria I dati disponibili suggeriscono che la risposta clinica si ottiene solitamente entro 12 settimane di trattamento con Soliris.
Se un paziente non mostra alcuna evidenza di beneficio terapeutico entro 12 settimane, si deve considerare la possibilità di interrompere la terapia.
Pazienti pediatrici nell’EPN, nella SEUa o nella MGg refrattaria Nei pazienti pediatrici con peso corporeo ≥ 40 kg affetti da EPN, SEUa o MGg refrattaria è utilizzato lo stesso regime posologico raccomandato per gli adulti.
In pazienti pediatrici affetti da EPN, SEUa e MGg refrattaria di peso inferiore a 40 kg, il regime posologico di Soliris è:
Peso corporeo del paziente Fase iniziale Fase di mantenimento
da 30 a 40 kg 600 mg alla settimana per le prime 2 settimane 900 mg alla settimana 3; poi 900 mg ogni 2 settimane
da 20 a < 30 kg 600 mg alla settimana per le prime 2 settimane 600 mg alla settimana 3; poi 600 mg ogni 2 settimane
da 10 a < 20 kg 600 mg in dose singola alla settimana 1 300 mg alla settimana 2; poi 300 mg ogni 2 settimane
da 5 a < 10 kg 300 mg in dose singola alla settimana 1 300 mg alla settimana 2; poi 300 mg ogni 3 settimane
Soliris non è stato studiato in pazienti affetti da EPN o MGg refrattaria con peso inferiore ai 40 kg.
La posologia di Soliris da utilizzare per i pazienti pediatrici con EPN o MGg refrattaria con peso inferiore ai 40 kg è identica alla raccomandazione posologica basata sul peso fornita per i pazienti pediatrici con SEUa.
Sulla base dei dati di farmacocinetica (PK)/farmacodinamica (PD) disponibili per i pazienti con SEUa ed EPN trattati con Soliris, è atteso che questo regime posologico basato sul peso per i pazienti pediatrici determini un profilo di efficacia e sicurezza simile a quello osservato negli adulti.
Anche per i pazienti con MGg refrattaria con peso inferiore ai 40 kg è atteso che questo regime posologico basato sul peso determini un profilo di efficacia e sicurezza simile a quello osservato negli adulti.
Soliris non è stato studiato in pazienti pediatrici con NMOSD.
In caso di concomitante plasmaferesi (PF), scambio plasmatico (SP) o infusione di plasma (IP) fresco congelato è necessaria una dose supplementare di Soliris secondo lo schema illustrato di seguito:
Tipo di intervento con plasma Dose di Soliris più recente Dose supplementare di Soliris per ogni intervento con PF/SP/IP Tempistica della somministrazione della dose supplementare di Soliris
Plasmaferesi o scambio plasmatico 300 mg 300 mg per ogni plasmaferesi o sessione di scambio plasmatico Entro 60 minuti dopo ogni plasmaferesi o scambio plasmatico
≥ 600 mg 600 mg per ogni plasmaferesi o sessione di scambio plasmatico
Infusione di plasma fresco congelato ≥ 300 mg 300 mg per infusione di plasma fresco congelato 60 minuti prima di ogni infusione di plasma fresco congelato
Abbreviazioni: PF/SP/IP = plasmaferesi/scambio plasmatico/infusione di plasma In caso di trattamento concomitante con immunoglobulina per via endovenosa (IVIg) è necessaria una dose supplementare di Soliris secondo lo schema illustrato di seguito (vedere anche il paragrafo 4.5):
Dose di Soliris più recente Dose supplementare diSoliris Tempistica dellasomministrazione della dose supplementaredi Soliris
≥ 900 mg 600 mg per ciclo di IVIg Appena possible dopo il ciclo di IVIg
≤ 600 mg 300 mg per ciclo di IVIg
Abbreviazione: IVIg = immunoglobulina per via endovenosa Monitoraggio del trattamento Nei pazienti affetti da SEUa vanno controllati i segni e i sintomi della microangiopatia trombotica (MT) (vedere paragrafo 4.4, Monitoraggio di laboratorio della SEUa).
Si raccomanda di continuare il trattamento con Soliris per tutta la vita del paziente, a meno che l’interruzione di Soliris non sia clinicamente indicata (vedere paragrafo 4.4).
Anziani Soliris può essere somministrato a pazienti di età uguale o superiore a 65 anni.
Anche se l’esperienza con Soliris in questa popolazione di pazienti è ancora limitata, non esistono prove che indichino la necessità di prendere precauzioni particolari durante il trattamento dei pazienti anziani.
Compromissione renale Non è richiesto alcun aggiustamento della dose per i pazienti con compromissione renale (vedere paragrafo 5.1).
Compromissione epatica La sicurezza e l’efficacia di Soliris non sono state studiate in pazienti con compromissione epatica.
Popolazione pediatrica La sicurezza e l’efficacia di Soliris nei bambini con MGg refrattaria di età inferiore a 6 anni non sono state stabilite.
La sicurezza e l'efficacia di Soliris nei bambini con NMOSD di età inferiore a 18 anni non sono state stabilite.
Modo di somministrazione Non somministrare con infusioni rapide o iniezioni endovenose in bolo.
Soliris deve essere somministrato soltanto per infusione endovenosa, secondo le istruzioni riportate di seguito.
Per le istruzioni sulla diluizione del medicinale prima della somministrazione, vedere paragrafo 6.6.
La soluzione diluita di Soliris deve essere somministrata mediante un’infusione endovenosa della durata di 25-45 minuti (35 minuti ± 10 minuti) negli adulti e di 1-4 ore nei pazienti pediatrici di età inferiore ai 18 anni tramite una fleboclisi a caduta, una pompa a siringa o una pompa per infusione.
Non è necessario proteggere dalla luce la soluzione diluita di Soliris durante la somministrazione.
I pazienti devono essere controllati per un’ora dopo la fine dell’infusione.
Se si verifica un evento avverso durante la somministrazione di Soliris, l’infusione può essere rallentata o interrotta a discrezione del medico.
Se si riduce la velocità di infusione, il tempo totale di infusione non dovrebbe superare le due ore negli adulti e le quattro ore nei pazienti pediatrici di età inferiore ai 18 anni.
I dati di sicurezza disponibili a supporto delle infusioni domiciliari sono limitati, si raccomandano ulteriori precauzioni nell'ambiente domestico, come la disponibilità di un trattamento di emergenza delle reazioni all’infusione o dell’anafilassi.
Le reazioni all’infusione sono descritte nelle sezioni 4.4 e 4.8 del Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto.

Avvertenze e precauzioni

Tracciabilità Al fine di migliorare la tracciabilità dei medicinali biologici, il nome e il numero di lotto del medicinale somministrato devono essere chiaramente registrati.
È improbabile che Soliris produca effetti sulla componente aplastica dell’anemia nei pazienti con EPN.
Infezione meningococcica Per il suo meccanismo d’azione, Soliris determina un aumento della suscettibilità del paziente all’infezione meningococcica (Neisseria meningitidis).
Non si può escludere un’infezione meningococcica dovuta a qualsiasi sierogruppo.
Per ridurre il rischio di infezione, tutti i pazienti devono essere vaccinati almeno 2 settimane prima del trattamento con Soliris, a meno che il rischio di ritardare la terapia con Soliris non sia maggiore dei rischi di contrarre un’infezione meningococcica.
I pazienti che iniziano il trattamento con Soliris prima che siano trascorse 2 settimane dalla somministrazione del vaccino tetravalente contro il meningococco devono essere sottoposti ad una profilassi antibiotica appropriata fino a 2 settimane dopo la vaccinazione.
Si raccomandano i vaccini contro i sierogruppi A, C, Y, W 135 per prevenire i sierogruppi meningococcici patogeni più comuni.
Dove disponibile, è raccomandato anche il vaccino contro il sierogruppo B.
I pazienti devono ricevere la vaccinazione conformemente alle linee guida mediche vigenti sull’impiego dei vaccini.
La vaccinazione può ulteriormente attivare il complemento.
Di conseguenza, i pazienti con malattie complemento mediate, incluse EPN, SEUa, MGg refrattaria e NMOSD, possono manifestare un aumento dei segni e sintomi della malattia di base, quali emolisi (EPN), MT (SEUa), esacerbazione di MG (MGg refrattaria) o recidiva (NMOSD).
Pertanto, i pazienti dovrebbero essere monitorati attentamente in relazione ai sintomi della malattia dopo aver effettuato la vaccinazione raccomandata.
La vaccinazione può non essere sufficiente a prevenire l’infezione meningococcica.
Si devono tenere in considerazione le indicazioni ufficiali sull’uso appropriato di agenti antibatterici.
Sono stati segnalati casi gravi o fatali di infezione meningococcica in pazienti trattati con Soliris.
La sepsi è una manifestazione comune delle infezioni meningococciche nei pazienti trattati con Soliris (vedere paragrafo 4.8).
Tutti i pazienti devono essere controllati per verificare la comparsa dei segni precoci dell’infezione meningococcica, valutati immediatamente se si sospetta l’infezione e trattati con antibiotici appropriati se necessario.
I pazienti vanno informati di questi segni e sintomi nonché delle misure da intraprendere per consultare immediatamente il medico.
I medici devono discutere con i pazienti dei benefici e dei rischi della terapia con Soliris e fornire ai pazienti l’opuscolo informativo e la scheda di sicurezza del paziente (vedere il foglio illustrativo per la descrizione).
Altre infezioni sistemiche Per il meccanismo d’azione del medicinale, la terapia con Soliris deve essere somministrata con cautela in pazienti con infezioni sistemiche in fase attiva.
I pazienti possono manifestare una aumentata suscettibilità alle infezioni, in particolare dovute a Neisseria e batteri capsulati.
Sono state segnalate gravi infezioni dovute alle specie di Neisseria (diverse da Neisseria meningitidis), comprese le infezioni gonococciche disseminate.
Ai pazienti devono essere fornite le informazioni presenti nel foglio illustrativo per aumentare la consapevolezza delle infezioni potenzialmente gravi e dei relativi segni e sintomi.
I medici devono fornire consulenza ai pazienti in merito alla prevenzione della gonorrea.
Reazioni all’infusione La somministrazione di Soliris può causare reazioni infusionali o reazioni immunitarie che potrebbero indurre reazioni allergiche o da ipersensibilità (compresa l’anafilassi).
Negli studi clinici 1 (0,9%) paziente con MGg refrattaria ha manifestato una reazione infusionale che ha richiesto la sospensione di Soliris.
Nessun paziente pediatrico con EPN, SEUa, MGg refrattaria o NMOSD ha sofferto di reazioni infusionali che comportassero la sospensione di Soliris.
La somministrazione di Soliris deve essere interrotta in tutti i pazienti nei quali si verifichino gravi reazioni infusionali; a questi pazienti va somministrata un’appropriata terapia medica.
Immunogenicità In tutti gli studi clinici si sono osservate rare risposte anticorpali nei pazienti trattati con Soliris.
Negli studi clinici condotti in pazienti con EPN controllati verso placebo si sono osservate risposte anticorpali a basso titolo con una frequenza (3,4%) simile a quella del placebo (4,8%).
Nei pazienti affetti da SEUa trattati con Soliris, sono stati rilevati anticorpi contro Soliris in 3/100 (3%) mediante test ECL di tipo “bridging”.
1/100 (1%) pazienti con SEUa aveva bassi valori positivi per gli anticorpi neutralizzanti.
In uno studio controllato verso placebo in pazienti affetti da MGg refrattaria, nessuno (0/62) dei pazienti trattati con Soliris ha evidenziato una risposta anticorpale anti-farmaco durante le 26 settimane di trattamento attivo, mentre in uno studio di estensione in pazienti affetti da MGg refrattaria in totale 3 su 117 (2,6%) complessivamente risultavano positivi agli ADA (Anti-Drug Antibodies, anticorpi anti-farmaco) in qualche visita post-basale.
I risultati ADA-positivi sono apparsi transitori, poiché titoli positivi non sono stati osservati nelle visite successive e non vi sono stati in questi pazienti reperti clinici indicativi di un effetto dei titoli ADA-positivi In uno studio controllato verso placebo in pazienti affetti da NMOSD, 2 dei 95 pazienti (2,1%) trattati con Soliris hanno evidenziato una risposta anticorpale anti-farmaco post-basale.
Entrambi i pazienti erano negativi per gli anticorpi neutralizzanti.
I campioni positivi agli ADA erano a basso titolo e transitori.
Non c’è stata alcuna correlazione osservabile tra lo sviluppo di anticorpi e la risposta clinica o gli eventi avversi.
Immunizzazione Prima di iniziare la terapia con Soliris, si raccomanda che i pazienti affetti da EPN, SEUa, MGg refrattaria e NMOSD siano vaccinati seguendo le attuali linee guida sulla vaccinazione.
Inoltre, tutti i pazienti devono essere vaccinati contro le infezioni meningococciche almeno 2 settimane prima del trattamento con Soliris, a meno che il rischio di ritardare la terapia con Soliris non sia maggiore del rischio di contrarre un’infezione meningococcica.
I pazienti che iniziano il trattamento con Soliris prima che siano trascorse 2 settimane dalla somministrazione del vaccino tetravalente contro il meningococco devono essere sottoposti ad una profilassi antibiotica appropriata per 2 settimane dopo la vaccinazione.
Si raccomanda l’uso di vaccini contro i sierogruppi A, C, Y, W 135 per prevenire i sierogruppi meningococcici patogeni più comuni.
Dove disponibile, è raccomandato anche il vaccino contro il sierogruppo B (vedere Infezione meningococcica).
I pazienti di età inferiore ai 18 anni devono essere vaccinati contro le infezioni da Haemophilus influenzae e da pneumococco e devono rispettare rigorosamente le raccomandazioni nazionali di vaccinazione per ciascuna fascia di età.
La vaccinazione può ulteriormente attivare il complemento.
Di conseguenza, i pazienti con malattie complemento-mediate, incluse EPN, SEUa, MGg refrattaria e NMOSD possono manifestare un aumento dei sintomi della malattia di base, quali emolisi (EPN), MT (SEUa), esacerbazione di MG (MGg refrattaria) o recidiva (NMOSD).
Pertanto, i pazienti dovrebbero essere monitorati attentamente in relazione ai sintomi della malattia dopo aver effettuato la vaccinazione raccomandata.
Terapia anticoagulante Il trattamento con Soliris non deve alterare la terapia anticoagulante.
Terapie immunosoppressive e inibitori dell'acetilcolinesterasi MGg refrattaria Quando le terapie immunosoppressive e gli inibitori dell’acetilcolinesterasi vengono ridotti o interrotti, i pazienti devono essere monitorati attentamente per rilevare segni di esacerbazione della malattia.
Disturbo dello spettro della neuromielite ottica Quando la terapia immunosoppressiva viene ridotta o interrotta, i pazienti devono essere monitorati attentamente per rilevare segni e sintomi di una potenziale recidiva del NMOSD.
Monitoraggio di laboratorio della EPN Nei pazienti affetti da EPN vanno controllati i segni e i sintomi di emolisi intravascolare, compresi i livelli sierici di lattato deidrogenasi (LDH).
Nei pazienti affetti da EPN trattati con Soliris la presenza di emolisi intravascolare va controllata con la misurazione dei livelli di LDH; è possibile che ciò richieda un aggiustamento della posologia nell’ambito dello schema posologico raccomandato di 14 ± 2 giorni durante la fase di mantenimento (fino a cicli di 12 giorni).
Monitoraggio di laboratorio della SEUa Nei pazienti affetti da SEUa trattati con Soliris la presenza della microangiopatia trombotica (MT) va controllata mediante la misurazione della conta piastrinica e dei livelli sierici di lattato deidrogenasi (LDH) e di creatinina; è possibile che ciò richieda un aggiustamento della posologia nell’ambito dello schema posologico raccomandato di 14 ± 2 giorni durante la fase di mantenimento (fino a cicli di 12 giorni).
Sospensione del trattamento per EPN Se i pazienti affetti da EPN sospendono il trattamento con Soliris, devono essere attentamente monitorati per i segni e i sintomi di emolisi intravascolare grave.
L’emolisi grave è identificata da livelli sierici di LDH superiori rispetto ai livelli osservati prima dell’inizio della terapia, associati a uno o più dei seguenti eventi: diminuzione assoluta delle dimensioni del clone EPN superiore al 25% (in assenza di diluizione dovuta a trasfusione) nell’arco di una settimana o meno; livello di emoglobina < 5 g/dL o diminuzione di > 4 g/dL nell’arco di una settimana o meno; angina; alterazione dello stato mentale; aumento del 50% del livello di creatinina sierica; trombosi.
I pazienti che sospendono la terapia con Soliris devono essere monitorati per almeno 8 settimane per rilevare grave emolisi e altre reazioni.
Se si dovesse riscontrare grave emolisi dopo la sospensione della terapia con Soliris, si consiglia di valutare l’adozione delle seguenti procedure o l’avvio dei seguenti trattamenti: trasfusione di sangue (concentrati eritrocitari) o scambio eritrocitario, se i globuli rossi della EPN sono > 50% rispetto ai globuli rossi totali per citometria a flusso; anticoagulazione; corticosteroidi; ripresa della terapia con Soliris.
Negli studi clinici su pazienti affetti da EPN, 16 pazienti hanno sospeso la terapia con Soliris.
Non è stata osservata un’emolisi grave.
Sospensione del trattamento per SEUa A seguito della sospensione del trattamento con Soliris, in alcuni pazienti, sono state osservate complicanze di microangiopatia trombotica già dalla settimana 4 e fino alla settimana 127.
La sospensione del trattamento deve essere considerata solo se giustificata clinicamente.
Negli studi clinici relativi alla SEUa, 61 pazienti (di cui 21 in età pediatrica) hanno interrotto il trattamento con Soliris con un periodo medio di follow up di 24 settimane.
Dopo interruzione del trattamento, quindici complicanze severe di microangiopatia trombotica sono state osservate in 12 pazienti e 2 complicanze severe di microangiopatia trombotica si sono verificate in due ulteriori pazienti che avevano ricevuto ridotti regimi posologici di Soliris al di fuori dei regimi posologici approvati (vedere paragrafo 4.2).
Le complicanze severe di microangiopatia trombotica si sono verificate nei pazienti indipendentemente se fossero portatori di mutazioni genetiche identificate, polimorfismo ad alto rischio o auto-anticorpi.
Ulteriori complicanze mediche serie si sono verificate in questi pazienti, inclusi severo peggioramento della funzionalità renale, ospedalizzazione legata alla patologia e progressione della nefropatia fino allo stadio terminale, richiedendo trattamento dialitico.
Nonostante la ripresa di Soliris dopo interruzione, in un paziente si è verificata la progressione della nefropatia fino allo stadio terminale.
Se i pazienti con SEUa sospendono il trattamento con Soliris devono essere seguiti attentamente per individuare segni e sintomi di microangiopatie trombotiche gravi.
Il monitoraggio può non essere sufficiente per prevedere o prevenire le complicanze severe di microangiopatia trombotica nei pazienti con SEUa dopo interruzione di Soliris.
Gravi complicanze da microangiopatia trombotica post-interruzione possono essere identificate da (i) due dei seguenti eventi, o dal verificarsi più volte di uno degli stessi: una diminuzione della conta piastrinica del 25% o più rispetto al basale o alla conta piastrinica di picco durante il trattamento con Soliris; un aumento della creatinina sierica del 25% o più rispetto al basale o al nadir durante il trattamento con Soliris, oppure, aumento dell’LDH sierico del 25% o più rispetto al basale o al nadir durante il trattamento con Soliris; o (ii) uno dei seguenti eventi: alterazione dello stato mentale o convulsioni; angina o dispnea; trombosi.
Se dovesse comparire una microangiopatia trombotica grave dopo la sospensione della terapia con Soliris, si consiglia di valutare la ripresa della terapia con Soliris, il supporto con SP/IP o misure appropriate di supporto organo-specifiche tra cui la dialisi come supporto nella malattia renale, supporto respiratorio mediante ventilazione artificiale o la terapia anticoagulante.
Sospensione del trattamento per la MGg refrattaria L’uso di Soliris nel trattamento della MGg refrattaria è stato studiato solo nel contesto della somministrazione cronica.
I pazienti che interrompono il trattamento con Soliris devono essere attentamente monitorati per rilevare eventuali segni e sintomi di esacerbazione della malattia.
Sospensione del trattamento per il NMOSD L’uso di Soliris nel trattamento del NMOSD è stato studiato solo nel contesto della somministrazione cronica e l’effetto della sospensione di Soliris non è stato caratterizzato.
I pazienti che interrompono il trattamento con Soliris devono essere attentamente monitorati per rilevare eventuali segni e sintomi di una potenziale recidiva del NMOSD.
Materiale educazionale Tutti i medici che intendono prescrivere Soliris devono conoscere la Guida per il medico alla prescrizione.
I medici devono discutere con i pazienti dei benefici e dei rischi della terapia con Soliris e fornire ai pazienti l’opuscolo informativo e la scheda di sicurezza del paziente.
I pazienti devono essere istruiti che se hanno febbre, mal di testa associato a febbre e/o rigidità del collo o sensibilità alla luce, devono immediatamente rivolgersi a un medico poiché tali segni possono essere associati ad un’infezione meningococcica.
Contenuto di sodio Una volta diluito con una soluzione iniettabile di cloruro di sodio 9 mg/mL (0,9%), questo medicinale contiene 0,88 g di sodio per 240 mL alla dose massima, equivalente al 44,0% dell’assunzione massima giornaliera raccomandata dall’OMS, che corrisponde a 2 g di sodio per un adulto.
Una volta diluito con una soluzione iniettabile di cloruro di sodio 4,5 mg/mL (0,45%), questo medicinale contiene 0,67 g di sodio per 240 mL alla dose massima, equivalente al 33,5% dell’assunzione massima giornaliera raccomandata dall’OMS, che corrisponde a 2 g di sodio per un adulto.

Interazioni

Non sono stati effettuati studi d’interazione.
Sulla base del potenziale effetto inibitorio di eculizumab sulla citotossicità complemento-dipendente di rituximab, eculizumab può ridurre gli effetti farmacodinamici attesi di rituximab.
Il trattamento con scambio plasmatico (SP), plasmaferesi (PF), infusione di plasma (IP) fresco congelato e immunoglobulina per via endovenosa (IVIg) ha mostrato di ridurre i livelli sierici di eculizumab.
In contesti di questo tipo è necessaria una dose supplementare di eculizumab.
Per una guida in caso di trattamento concomitante con SP, PF, IP o IVIg, vedere paragrafo 4.2.L’uso concomitante di eculizumab con immunoglobulina per via endovenosa (IVIg) può ridurre l’efficaia di eculizumab.
Monitorare attentamente per rilevare una riduzione dell’efficacia di eculizumab.
L’uso concomitante di eculizumab con bloccanti del recettore Fc neonatale (FcRn) può abbassare le esposizioni sistemiche e ridurre l’efficaia di eculizumab.
Monitorare attentamente per rilevare una riduzione dell’efficacia di eculizumab.

Effetti indesiderati

Sintesi del profilo di sicurezza I dati di sicurezza a supporto sono stati ottenuti da 33 studi clinici completati che hanno incluso 1 555 pazienti trattati con eculizumab in popolazioni di pazienti con diverse malattie complemento-mediate, comprese EPN, SEUa, MGg refrattaria e NMOSD.
La reazione avversa più comune è stata la cefalea (verificatasi soprattutto nella fase iniziale della somministrazione) e la reazione avversa più grave è stata l’infezione meningococcica.
Tabella delle reazioni avverse La Tabella 1 mostra le reazioni avverse raccolte mediante le segnalazioni spontanee e negli studi clinici completati con eculizumab, inclusi studi su EPN, SEUa, MGg refrattaria e NMOSD.
Le reazioni avverse a eculizumab riportate con frequenza molto comune (≥1/10), comune (≥1/100, <1/10), non comune (≥1/1 000, <1/100) o raro (≥1/10 000, <1/1 000), sono elencate secondo classificazione per sistemi e organi e per termine preferito.
All’interno di ogni gruppo di frequenza le reazioni avverse sono elencate in ordine decrescente di gravità.
Tabella 1: Reazioni avverse osservate negli studi clinici con eculizumab, compresi i pazienti con EPN, SEUa, MGg refrattaria e NMOSD, e nell’esperienza successiva all’immissione in commercio
Classificazione per sistemi e organisecondo MedDRA Molto comune(≥1/10) Comune(≥1/100, <1/10) Non comune (≥1/1 000, <1/100) Raro(≥1/10 000,<1/1 000)
Infezioni ed infestazioni  Infezione polmonare, infezione delle vie respiratorie superiori, bronchite, nasofaringite, infezione delle vie urinarie, herpes orale Infezione meningococcicab, sepsi, shock settico, peritonite, infezione delle vie respiratorie inferiori, infezione micotica, infezione virale, ascessoa, cellulite, influenza, infezione gastrointestinale, cistite, infezione, sinusite, gengivite Infezione da Aspergillusc, artrite battericac, infezione gonococcica del tratto genitourinario, infezione da Haemophilus influenzae, impetigine
Tumori benigni, maligni e non specificati (incl cisti e polipi)    Melanoma maligno, sindrome mielodisplastica
Patologie del sistema emolinfopoietico  Leucopenia, anemia Trombocitopenia, linfopenia Emolisi*, fattore di coagulazione anormale, agglutinazione eritrocitaria, coagulopatia
Disturbi del sistema immunitario   Reazione anafilattica, ipersensibilità 
Patologie endocrine    Morbo di Basedow
Disturbi del metabolismo e della nutrizione   Appetito ridotto 
Disturbi psichiatrici  Insonnia Depressione, ansia, sbalzi di umore, disturbo del sonno Sogni anormali
Patologie del sistema nervoso Cefalea Capogiro Parestesia, tremore, disgeusia, sincope 
Patologie dell’occhio   Visione offuscata Irritazione della congiuntiva
Patologie dell’orecchio e del labirinto   Tinnito, vertigini 
Patologie cardiache   Palpitazione 
Patologie vascolari  Ipertensione Ipertensione accelerata, ipotensione, vampata di calore, disturbo venoso Ematoma
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche  Tosse, dolore orofaringeo Dispnea, epistassi, irritazione della gola, congestione nasale, rinorrea 
Patologie gastrointestinali  Diarrea, vomito, nausea, dolore addominale Stipsi, dispepsia, distensione dell’addome Malattia da reflusso gastroesofageo, dolore gengivale
Patologie epatobiliari    Itterizia
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo  Eruzione cutanea, prurito, alopecia Orticaria, eritema, petecchie, iperidrosi, cute secca, dermatite Depigmentazione cutanea
Patologie del sistemamuscoloscheletrico e del tessuto connettivo  Artralgia, mialgia, dolore agli arti Spasmi muscolari, dolore osseo, dolore dorsale, dolore al collo Trisma, tumefazione articolare
Patologie renali e urinarie   Compromissione renale, disuria, ematuria 
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella   Erezione spontanea del pene Disturbo mestruale
Patologie generali e condizioni relative alla sede disomministrazione  Piressia, stanchezza, malattia similinfluenzale Edema, fastidio al torace, astenia, dolore toracico, dolore in sede di infusione, brividi Stravaso, parestesia in sede di infusione, sensazione di caldo
Esami diagnostici   Alanina aminotransferasi aumentata, aspartato aminotransferasi aumentata, gammaglutamiltransferasi aumentata, ematocrito diminuito, emoglobina diminuita Test di Coombs positivoc
Traumatismi, intossicazioni e complicazioni da procedura  Reazione correlata a infusione  
Studi inclusi: asma (C07-002), SEUa (C08-002, C08-003, C10-003, C10-004), dermatomiosite (C99-006), MGg refrattaria (C08-001, ECU-MG-301, ECU-MG-302, ECU-MG-303), disturbo dello spettro della neuromielite ottica (ECU-NMO-301, ECU-NMO-302), MG idiopatica (C99-004, E99-004), EPN (C02-001, C04-001, C04002, C06-002, C07-001, E02-001, E05-001, E07-001, M07-005, X03-001, X03-001A), psoriasi (C99-007), AR (C01-004, C97-001, C99-001, E01-004, E99-001), SEU da STEC (C11-001), LES (C97-002).
MedDRA versione 24.1.
*Vedere paragrafo Descrizione di reazioni avverse selezionate.
a Ascesso comprende il seguente gruppo di PT: ascesso di un arto, ascesso del colon, ascesso renale, ascesso sottocutaneo, ascesso del dente, ascesso epatosplenico, ascesso perirettale, ascesso del retto.
b Infezione meningococcica comprende il seguente gruppo di PT: infezione meningococcica, sepsi meningococcica, meningite meningococcica, infezione da Neisseria.
c Reazioni avverse al farmaco (ADR) identificate durante il periodo successivo all’immissione in commercio Descrizione delle reazioni avverse selezionate In tutti gli studi clinici la reazione avversa più grave è stata la sepsi meningococcica, che è una manifestazione comune delle infezioni meningococciche nei pazienti trattati con Soliris (vedere paragrafo 4.4).
Sono stati segnalati altri casi dovuti a specie di Neisseria, comprese sepsi da Neisseria gonorrhoeae, Neisseria sicca/subflava, Neisseria spp non specificata.
Anticorpi contro Soliris sono stati riscontrati nel 2% dei pazienti con EPN utilizzando il test ELISA, nel 3% dei pazienti con SEUa e nel 2% dei pazienti con NMOSD utilizzando il test ECL di tipo “bridging”.
Negli studi controllati verso placebo nella MGg refrattaria non sono stati osservati anticorpi anti-farmaco.
Come per tutte le proteine, non si può escludere una potenziale immunogenicità.
Sono stati segnalati episodi di emolisi in concomitanza alla mancata o ritardata somministrazione di Soliris in studi clinici EPN (vedere anche paragrafo 4.4).
Sono stati segnalati casi di complicanze di microangiopatia trombotica in concomitanza alla mancata o ritardata somministrazione di Soliris in studi clinici SEUa (vedere anche paragrafo 4.4).
Popolazione pediatrica Nei pazienti bambini e adolescenti affetti da EPN (di età compresa fra 11 e 18 anni non compiuti) inclusi nello studio pediatrico EPN M07-005, il profilo di sicurezza è apparso simile a quello osservato nei pazienti adulti affetti da EPN.
La reazione avversa più comune riportata nei pazienti pediatrici è stata la cefalea.
Nei pazienti pediatrici affetti da SEUa (di età compresa fra 2 mesi e 18 anni non compiuti) inclusi negli studi per la SEUa C08-002, C08-003, C09-001r e C10-003, il profilo di sicurezza è apparso simile a quello osservato in pazienti adulti affetti da SEUa.
I profili di sicurezza nei differenti sottogruppi di pazienti in età pediatrica sembrano simili.
Nei pazienti pediatrici affetti da MGg refrattaria (di età compresa fra 12 e 18 anni non compiuti) inclusi nello studio ECU-MG-303, il profilo di sicurezza è apparso simile a quello osservato nei pazienti adulti con MGg refrattaria.
Soliris non è stato studiato in pazienti pediatrici con NMOSD.
Popolazione anziana Non sono state riportate differenze generali nella sicurezza tra pazienti con MGg refrattaria anziani (≥ 65 anni) e più giovani (< 65 anni) (vedere paragrafo 5.1).
Pazienti con altre patologie Dati di sicurezza derivanti da altri studi clinici Ulteriori dati di sicurezza a supporto sono stati ottenuti in 12 studi clinici completati su 934 pazienti trattati con eculizumab per altre popolazioni con patologia diversa da EPN, SEUa, MGg refrattaria o NMOSD.
In un paziente non vaccinato affetto da glomerulonefropatia membranosa idiopatica si è verificata una meningite meningococcica.
Le reazioni avverse osservate nei pazienti con condizioni diverse da EPN, SEUa, MGg refrattaria o NMOSD sono state simili a quelle riportate nei pazienti con EPN, SEUa, MGg refrattaria o NMOSD (vedere sopra Tabella 1).
Non sono emerse specifiche reazioni avverse da questi studi clinici.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato nel sito web: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazionireazioni-avverse.

Gravidanza e allattamento

Per le donne in età fertile deve essere considerato l’uso di misure contraccettive adeguate per la prevenzione della gravidanza e per almeno 5 mesi dopo l’ultima dose di trattamento con eculizumab.
Gravidanza Non esistono studi ben controllati in donne in gravidanza trattate con eculizumab.
I dati relativi a un numero limitato di gravidanze esposte a eculizumab (meno di 300 esiti di gravidanze) indicano che non vi è un aumento del rischio di malformazioni fetali o tossicità fetale/neonatale.
Tuttavia, a causa dell’assenza di studi ben controllati permangono incertezze.
Si raccomanda pertanto un’analisi rischio/beneficio individuale prima di iniziare e durante il trattamento con eculizumab in donne in gravidanza.
Qualora si consideri necessario tale trattamento durante la gravidanza, si raccomanda un attento monitoraggio materno e fetale secondo le linee guida locali.
Con eculizumab non sono stati effettuati studi di riproduzione sugli animali (vedere paragrafo 5.3).
È noto che le IgG umane attraversano la barriera placentare umana; di conseguenza, eculizumab può provocare una inibizione del complemento terminale nella circolazione fetale.
Pertanto, Soliris deve essere somministrato in gravidanza soltanto se strettamente necessario.
Allattamento Non si prevedono effetti di eculizumab su neonati/lattanti dal momento che i limitati dati disponibili suggeriscono che eculizumab non è escreto nel latte materno.
Tuttavia, a causa della limitatezza dei dati disponibili, i benefici dell’allattamento con latte materno per la salute e per lo sviluppo devono essere considerati unitamente alla necessità clinica di eculizumab per la madre e ai potenziali effetti avversi sul lattante causati da eculizumab o dalle condizioni cliniche materne di base.
Fertilità Nessuno studio clinico specifico sulla fertilità di eculizumab è stato condotto.

Conservazione

Conservare in frigorifero (2°C - 8°C).
Non congelare.
Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce.
I flaconcini di Soliris nella confezione originale possono essere tolti dal frigorifero per una sola volta per un massimo di 3 giorni.
Alla fine di questo periodo il prodotto può essere rimesso in frigorifero.
Per le condizioni di conservazione dopo la diluizione vedere paragrafo 6.3.

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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.