ROSUVASTATINA ALTER 28CPR 10MG

6,50 €

Prezzo indicativo

Principio attivo: ROSUVASTATINA SALE DI CALCIO
  • ATC: C10AA07
  • Descrizione tipo ricetta: RR - RIPETIBILE 10V IN 6MESI
  • Presenza Glutine:
  • Presenza Lattosio: Il farmaco contiene lattosio

Data ultimo aggiornamento: 31/12/2017

Trattamento dell’ipercolesterolemia Adulti, adolescenti e bambini dall’età di 6 anni, con ipercolesterolemia primaria (tipo IIa, inclusa l’ipercolesterolemia familiare eterozigote) o con dislipidemia mista (tipo IIb), in aggiunta alla dieta, quando la risposta a quest’ultima e ad altri trattamenti non farmacologici (es. esercizio fisico, riduzione ponderale), risulti essere inadeguata. Adulti, adolescenti e bambini di 6 anni d’età o oltre con ipercolesterolemia familiare di tipo omozigote, in aggiunta alla dieta e ad altri trattamenti ipolipemizzanti (ad esempio, LDL aferesi) o quando tali trattamenti non risultino appropriati. Prevenzione degli eventi cardiovascolari Prevenzione degli eventi cardiovascolari maggiori in pazienti considerati ad alto rischio di insorgenza di un primo evento cardiovascolare (vedere paragrafo 5.1), come terapia aggiuntiva alla correzione di altri fattori di rischio.
Rosuvastatina Alter 5 mg compresse: Ogni compressa contiene 5 mg di rosuvastatina (come rosuvastatina sale di calcio). Eccipiente con effetti noti: Ogni compressa contiene 57,414 mg di lattosio monoidrato. Rosuvastatina Alter 10 mg compresse: Ogni compressa contiene 10 mg di rosuvastatina (come rosuvastatina sale di calcio). Eccipiente con effetti noti: Ogni compressa contiene 114,828 mg di lattosio monoidrato. Rosuvastatina Alter 20 mg compresse: Ogni compressa contiene 20 mg di rosuvastatina (come rosuvastatina sale di calcio). Eccipiente con effetti noti: Ogni compressa contiene 229,656 mg di lattosio monoidrato. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

Controindicazioni

Rosuvastatina Alter è controindicato: - in pazienti con ipersensibilità rosuvastatina o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.; - in pazienti con malattia epatica in fase attiva, inclusi inspiegabili, persistenti aumenti dei livelli delle transaminasi sieriche e qualsiasi aumento delle transaminasi sieriche oltre 3 volte il limite superiore di normalità (ULN); - in pazienti con grave danno renale (clearance della creatinina <30 ml/min); - in pazienti con miopatia; - in pazienti che ricevono una combinazione concomitante di sofosbuvir/velpatasvir/voxilaprevir (vedere paragrafo 4.5) - in pazienti trattati contemporaneamente con ciclosporina; - durante la gravidanza e l’allattamento e nelle donne in età fertile che non usano idonee misure contraccettive.
La dose da 40 mg è controindicata nei pazienti con fattori predisponenti per miopatia/rabdomiolisi.
Questi fattori includono: - moderato danno renale (clearance della creatinina <60 ml/min); - ipotiroidismo; - storia personale o familiare di malattie muscolari ereditarie;- storia pregressa di tossicità muscolare con altri inibitori della HMG-CoA reduttasi o con fibrati; - abuso di alcol; - condizioni che possono determinare un aumento dei livelli plasmatici del farmaco; - pazienti asiatici; - uso concomitante di fibrati; (vedere paragrafi 4.4, 4.5 e 5.2).

Posologia

Prima di iniziare il trattamento, il paziente deve essere sottoposto ad una dieta ipolipidica standard, che deve essere mantenuta anche durante il trattamento.
La dose deve essere personalizzata, tenendo conto degli obiettivi della terapia e della risposta del paziente, tenendo conto delle linee guida terapeutiche in uso.
Rosuvastatina può essere somministrata in qualsiasi momento della giornata, con o senza cibo.
Trattamento dell’ipercolesterolemia La dose iniziale raccomandata è di 5 o 10 mg, una volta al giorno per via orale, sia per i pazienti non trattati in precedenza con statine, sia per quelli precedentemente trattati con altri inibitori della HMG-CoA reduttasi.
La scelta della dose iniziale deve tenere in considerazione il livello di colesterolo del paziente e il rischio cardiovascolare futuro, così come il rischio potenziale di reazioni avverse (vedi sotto).
Se necessario, un adeguamento al dosaggio superiore può essere effettuato dopo 4 settimane (vedere paragrafo 5.1).
Alla luce dell’aumento delle segnalazioni di reazioni avverse con la dose da 40 mg rispetto ai dosaggi più bassi (vedere paragrafo 4.8), il passaggio al dosaggio massimo di 40 mg deve essere considerato solo in pazienti con ipercolesterolemia grave ad alto rischio cardiovascolare (in particolare quelli con ipercolesterolemia familiare) che con la dose di 20 mg non hanno raggiunto gli obiettivi terapeutici stabiliti e sui quali si effettueranno periodici controlli di monitoraggio (vedere paragrafo 4.4).
Si raccomanda la supervisione di uno specialista in caso di somministrazione della dose da 40 mg.
Prevenzioni degli eventi cardiovascolari Nello studio relativo alla riduzione del rischio di eventi cardiovascolari, la dose utilizzata è stata di 20 mg al giorno (vedere paragrafo 5.1).
Popolazione pediatrica L’uso pediatrico deve essere seguito esclusivamente da uno specialista.
Bambini e adolescenti di età compresa tra 6 e 17 anni di età (stadio di Tanner < II-V) Ipercolesterolemia familiare di tipo omozigote - Nei bambini da 6 a 9 anni di età con ipercolesterolemia familiare eterozigote, l'intervallo di dose abituale è compreso fra 5 e 10 mg per via orale, una volta al giorno.
La sicurezza e l’efficacia di dosaggi superiori a 10 mg non sono state studiate in questa popolazione.
- Nei bambini da 10 a 17 anni di età con ipercolesterolemia familiare eterozigote, l'intervallo di dose abituale è compreso fra 5 e 20 mg per via orale, una volta al giorno.
La sicurezza e l’efficacia di dosaggi superiori a 20 mg non sono state studiate in questa popolazione.
Nei pazienti pediatrici, adattamento del dosaggio deve essere effettuato in base alla risposta individuale e alla tollerabilità, come previsto dalle raccomandazioni relative ai trattamenti pediatrici (vedere paragrafo 4.4).
I bambini e gli adolescenti devono seguire una dieta standard al fine di ridurre i livelli di colesterolo prima, di iniziare il trattamento con rosuvastatina; tale dieta deve essere proseguita durante il trattamento con rosuvastatina.
Ipercolesterolemia familiare di tipo omozigote In bambini di età compresa tra 6 e 17 anni con ipercolesterolemia familiare omozigote la dose massima raccomandata è 20 mg una volta al giorno.
È consigliata una dose iniziale da 5 a 10 mg una volta al giorno a seconda dell’età, peso e uso antecedente di statine.
L’adattamento al dosaggio massimo di 20 mg una volta al giorno deve essere effettuato in base alla risposta individuale e alla tollerabilità, come previsto dalle raccomandazioni relative ai trattamenti pediatrici (vedere paragrafo 4.4).
I bambini e gli adolescenti devono seguire una dieta standard al fine di ridurre i livelli di colesterolo prima, di iniziare il trattamento con rosuvastatina; tale dieta deve essere proseguita durante il trattamento con rosuvastatina.
L’esperienza in questa popolazione con dosi superiori a 20 mg è limitata.
Le compresse da 40 mg non sono adatte per l’uso in pazienti pediatrici.
Bambini di età inferiore a 6 anni La sicurezza e l’efficacia relative all’uso nei bambini di età inferiore ai 6 anni non sono state studiate.
Pertanto l’uso di rosuvastatina va evitato nei bambini di età inferiore a 6 anni.
Uso nei pazienti anziani Nei pazienti di età superiore a 70 anni, la dose iniziale raccomandata è di 5 mg (vedere paragrafo 4.4).
Non sono necessari altri adeguamenti posologici in funzione dell’età.
Dosaggio in pazienti con insufficienza renale Non è necessario alcun adeguamento della dose in pazienti con danno renale, da lieve a moderato.
Nei pazienti con danno renale moderato (clearance della creatinina <60 ml/min), la dose iniziale raccomandata è di 5 mg.
La dose da 40 mg è controindicata nei pazienti con danno renale moderato.
L’uso di Rosuvastatina Alter in pazienti con grave danno renale è controindicato a tutte le dosi (vedere paragrafo 4.3 e paragrafo 5.2).
Dosaggio in pazienti con compromissione epatica Nei soggetti con punteggio Child-Pugh pari a 7 o inferiore, non è stata osservata un’aumentata esposizione sistemica a rosuvastatina, cosa che è stata invece osservata nei soggetti con punteggio Child-Pugh di 8 e 9 (vedere paragrafo 5.2).
In questi pazienti deve essere presa in considerazione una valutazione della funzionalità renale (vedere paragrafo 4.4).
Non vi è esperienza in soggetti con punteggio Child-Pugh > superiore a 9.
Rosuvastatina Alter è controindicato nei pazienti con malattia epatica in fase attiva (vedere paragrafo 4.3).
Etnia Nei soggetti asiatici è stata osservata un’aumentata esposizione sistemica (vedere paragrafo 4.3, paragrafo 4.4 e paragrafo 5.2).
In tali pazienti, la dose iniziale raccomandata è di 5 mg.
La dose da 40 mg è controindicata nei pazienti asiatici.
Polimorfismi genetici È noto che specifiche tipologie di polimorfismi genetici possono portare ad un aumento dell'esposizione rosuvastatina (vedere paragrafo 5.2).
A quei pazienti che hanno tali specifiche tipologie di polimorfismi, va somministrata una dose giornaliera di rosuvastatina più bassa.
Dosaggio nei pazienti con fattori predisponenti alla miopatia La dose iniziale raccomandata per i pazienti con fattori predisponenti alla miopatia è di 5 mg (vedere paragrafo 4.4).
La dose da 40 mg è controindicata in alcuni di questi pazienti (vedere paragrafo 4.3).
Terapia concomitante Rosuvastatina è un substrato per diverse proteine di trasporto (ad es.
OATP1B1 e BCRP).
Il rischio di miopatia (inclusa la rabdomiolisi) aumenta quando Rosuvastatina Alter viene somministrato in concomitanza con determinati medicinali che possono aumentare la concentrazione plasmatica di rosuvastatina a causa delle interazioni con tali trasportatori proteici (ad es.
ciclosporina e certi inibitori delle proteasi incluse le combinazioni di ritonavir con atazanavir, lopinavir, e/o tipranavir; vedere paragrafi 4.4 e 4.5).
Quando possibile, devono essere presi in considerazione medicinali alternativi, e, se necessario, la temporanea interruzione della terapia con rosuvastatina.
In situazioni in cui la co-somministrazione di questi medicinali con rosuvastatina è inevitabile, il beneficio e il rischio del trattamento concomitante e gli adeguamenti del dosaggio di rosuvastatina devono essere considerati con attenzione (vedere paragrafo 4.5).

Avvertenze e precauzioni

In pochi casi è stato segnalato che le statine inducono de novo o aggravano la miastenia gravis o la miastenia oculare preesistenti (vedere paragrafo 4.8).
In caso di peggioramento dei sintomi Rosuvastatina Alter deve essere interrotto.
Sono state segnalate recidive quando è stata (ri)somministrata la stessa statina o una statina diversa.
Effetti a carico del rene In pazienti trattati con alte dosi di rosuvastatina, in particolare con 40 mg, è stata osservata proteinuria, per lo più di origine tubulare, rilevata con strisce reattive (dipstick test) e che nella maggior parte dei casi è stata transitoria o intermittente.
La proteinuria non è risultata predittiva di danno renale acuto o progressivo (vedere paragrafo 4.8).
La frequenza degli effetti renali gravi nel post-marketing è maggiore con la dose da 40 mg.
Nei pazienti trattati con una dose di 40 mg, e durante i controlli di routine, deve essere presa in considerazione, la valutazione della funzionalità renale.
Effetti a carico della muscolatura scheletrica Nei pazienti trattati con rosuvastatina, a tutte le dosi, ed in particolare alle dosi maggiori di 20 mg, sono stati osservati effetti a carico della muscolatura scheletrica, es., mialgia, miopatia e, raramente, rabdomiolisi.
Sono stati osservati casi molto rari di rabdomiolisi con l’uso di ezetimibe in associazione con altri inibitori della HMG-CoA reduttasi.
Non si può escludere una interazione farmacodinamica (vedere paragrafo 4.5) e si raccomanda cautela nell’uso di tale associazione.
Come per altri inibitori della HMG-CoA reduttasi, nella fase successiva alla immissione in commercio, la frequenza di rabdomiolisi associata a Rosuvastatina Alter è più elevata con la dose da 40 mg.
Dosaggio della creatinchinasi Il dosaggio della creatinchinasi (CK) non deve essere misurato dopo intensa attività fisica o in presenza di una possibile altra causa di aumento della CK che possa confondere l’interpretazione del risultato.
Se i livelli di CK sono significativamente elevati al basale (> 5xULN), deve essere effettuato un test di conferma entro 5-7 giorni.
Se tale test conferma un valore basale di CK > 5xULN, il trattamento non deve essere iniziato.
Prima del trattamento Come per gli altri inibitori della HMG-CoA reduttasi, Rosuvastatina Alter deve essere prescritto con cautela in pazienti con fattori predisponenti per miopatia/rabdomiolisi.
Tali fattori includono: - danno renale; - ipotiroidismo; - storia personale o familiare di malattie muscolari ereditarie;- storia di tossicità muscolare con altri inibitori della HMG-CoA reduttasi o con fibrati; - abuso di alcol; - età > 70 anni; - casi in cui si può verificare un aumento dei livelli plasmatici (vedere paragrafo 4.2, 4.5 e 5.2); - uso concomitante di fibrati.
In questi pazienti il rischio correlato al trattamento deve essere considerato in rapporto al possibile beneficio ed è raccomandato il monitoraggio clinico.
Se i livelli di CK sono significativamente elevati al basale (> 5 x ULN), il trattamento non deve essere iniziato.
Durante il trattamento Si deve chiedere ai pazienti di comunicare immediatamente la comparsa di dolore muscolare, debolezza o crampi inspiegabili, in particolar modo se associati a malessere o febbre.
In questi pazienti devono essere misurati i livelli di CK.
Il trattamento deve essere interrotto in caso di aumenti rilevanti di CK (> 5xULN), o se i sintomi muscolari sono gravi e causano disturbi quotidiani (anche se i livelli di CK sono ≤ 5xULN).
La ripresa della terapia con rosuvastatina o con altri inibitori della HMG-CoA reduttasi, deve essere riconsiderata se i sintomi scompaiono e i livelli di CK tornano alla normalità, utilizzando la dose più bassa e sotto stretto controllo medico.
Nei pazienti asintomatici non è necessario il monitoraggio di routine dei livelli di CK.
Sono stati riportati casi molto rari di una miopatia necrotizzante immunomediata (IMNM) durante o dopo il trattamento con statine, compresa rosuvastatina.
IMNM è clinicamente caratterizzata da debolezza dei muscoli prossimali ed elevati livelli nel siero di creatinchinasi, che persistono malgrado la sospensione del trattamento con la statina.
In studi clinici eseguiti su un piccolo numero di pazienti trattati, la somministrazione contemporanea di rosuvastatina e di una terapia concomitante, non ha evidenziato un aumento degli effetti a carico della muscolatura scheletrica.
Tuttavia, nei pazienti sottoposti a terapia con altri inibitori della HMG-CoA reduttasi, somministrati insieme a derivati dell’acido fibrico, inclusi gemfibrozil, ciclosporina, acido nicotinico, antifungini azolici, inibitori delle proteasi e antibiotici macrolidi, si è registrato un aumento dell’incidenza di miosite e di miopatia.
Gemfibrozil aumenta il rischio di miopatia quando viene somministrato in concomitanza con alcuni inibitori della HMG-CoA reduttasi.
Pertanto, la combinazione di rosuvastatina e gemfibrozil va evitata.
Il beneficio, in termini di ulteriori modifiche dei livelli lipidici, ottenibile con l’uso combinato di Rosuvastatina Alter con fibrati o niacina deve essere attentamente valutato in relazione ai potenziali rischi che tali combinazioni comportano.
L’uso concomitante della dose da 40 mg con fibrati è controindicato (vedere paragrafi 4.5 e 4.8).
Rosuvastatina Alter non deve essere co-somministrata con formulazioni sistemiche di acido fusidico o entro 7 giorni dalla sospensione della terapia con acido fusidico.
In pazienti in cui l'uso sistemico di acido fusidico è considerata essenziale, la terapia con statine deve essere interrotta per tutta la durata della terapia acido fusidico.
Casi di rabdomiolisi (compresi alcuni decessi) sono stati segnalati in pazienti trattati in combinazione con acido fusidico e statine (vedere sezione 4.5).
Si deve consigliare i pazienti di consultare il medico immediatamente se si verificano i sintomi di debolezza muscolare, dolore o dolorabilità.
La terapia con statina può essere nuovamente ricominciata sette giorni dopo l'ultima dose di acido fusidico.
In circostanze eccezionali, in cui fosse necessaria una prolungata terapia con acido fusidico sistemico, ad esempio, per il trattamento di infezioni gravi, la co-somministrazione di rosuvastatina e acido fusidico deve essere considerata solo caso per caso e sotto stretto controllo medico.
Rosuvastatina non va somministrata a pazienti che manifestino una condizione acuta, grave che possa essere indicativa di miopatia o predisporre allo sviluppo di insufficienza renale secondaria a rabdomiolisi (per esempio sepsi, ipotensione, interventi chirurgici maggiori, traumi, gravi disturbi metabolici, endocrini ed elettrolitici o convulsioni non controllate).
Gravi reazioni avverse cutanee Gravi reazioni avverse cutanee, inclusa la sindrome di Stevens-Johnson (SJS) e la reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS), che potrebbero essere pericolose per la vita o fatali, sono state riportate con rosuvastatina.
Al momento della prescrizione, i pazienti devono essere informati dei segni e dei sintomi di reazioni cutanee gravi e devono essere attentamente monitorati.
Se compaiono segni e sintomi indicativi di questa reazione, Rosuvastatina Alter deve essere interrotto immediatamente e deve essere preso in considerazione un trattamento alternativo.
Se il paziente ha sviluppato una reazione grave come SJS o DRESS con l'uso di Rosuvastatina Alter, il trattamento con Rosuvastatina Alter non deve essere riavviato in questo paziente in nessun momento.
Effetti a carico del fegato Come per gli altri inibitori della HMG-CoA reduttasi, Rosuvastatina Alter deve essere usato con cautela nei pazienti che consumano eccessive quantità di alcol e/o hanno una storia di malattia epatica.
Si raccomanda di effettuare i test di funzionalità epatica prima di iniziare il trattamento e di ripeterli dopo 3 mesi dall’inizio del trattamento.
Se il livello delle transaminasi sieriche è di oltre 3 volte il limite normale superiore, il trattamento deve essere interrotto o la dose deve essere ridotta.
Nella fase successiva alla immissione in commercio, la frequenza di eventi epatici gravi (che consistono prevalentemente nell’aumento delle transaminasi epatiche) è più elevata con la dose da 40 mg.
Nei pazienti con ipercolesterolemia secondaria causata da ipotiroidismo o da sindrome nefrosica, la patologia sottostante deve essere trattata prima di iniziare la terapia con la rosuvastatina.
Etnia Gli studi di farmacocinetica hanno evidenziato un aumento dell’esposizione nei soggetti asiatici, se confrontati con i caucasici (vedere paragrafo 4.2, 4.3 e 5.2).
Inibitori delle proteasi È stato osservato un aumento dell’esposizione sistemica alla rosuvastatina nei soggetti trattati con rosuvastatina in concomitanza con diversi inibitori delle proteasi in combinazione con ritonavir.
Occorre valutare sia il beneficio della riduzione dei lipidi con l'uso della rosuvastatina nei pazienti affetti da HIV trattati con inibitori delle proteasi, sia la possibilità di un aumento delle concentrazioni plasmatiche di rosuvastatina quando si inizia la terapia con rosuvastatina o se ne aumenta il dosaggio nei pazienti trattati con inibitori delle proteasi.
L’uso concomitante con inibitori delle proteasi va evitato, a meno che la dose di rosuvastatina non venga adattata (vedere paragrafi 4.2 e 4.5).
Intolleranza al lattosio I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit totale di lattasi o da malassorbimento di glucosio/galattosio non devono assumere questo medicinale.
Malattia interstiziale polmonare Sono stati registrati casi eccezionali di malattia interstiziale polmonare con alcune statine, specialmente durante terapie a lungo termine (vedere paragrafo 4.8).
Questa si può manifestare con dispnea, tosse non produttiva e peggioramento dello stato di salute generale (affaticamento, perdita di peso e febbre).
Se si sospetta che un paziente stia sviluppando malattia interstiziale polmonare, la terapia con statine deve essere interrotta.
Diabete mellito Alcune evidenze suggeriscono che le statine, come effetto di classe, aumentano la glicemia e, in alcuni pazienti ad alto rischio di sviluppare diabete, possono indurre un livello di iperglicemia tale per cui è appropriato il ricorso ad una terapia antidiabetica.
Questo rischio, tuttavia, è superato dalla riduzione del rischio vascolare con l’uso di statine e pertanto non deve essere motivo di interruzione del trattamento con la statina.
I pazienti a rischio (glicemia a digiuno 5,6 - 6,9 mmol/L, BMI >30 kg/m², livelli elevati di trigliceridi, ipertensione), devono essere monitorati sia a livello clinico che a livello biochimico, in accordo con le linee guida nazionali.Nello studio JUPITER, la frequenza complessiva di diabete mellito riportata è stata del 2,8% nel gruppo trattato con rosuvastatina e 2,3% nel gruppo trattato con placebo, soprattutto nei pazienti con glicemia a digiuno 5,6 - 6,9 mmol/L.
Popolazione pediatrica La valutazione della crescita lineare (altezza), del peso, dell’indice di massa corporea (Body Mass Index, BMI) e delle caratteristiche secondarie della maturazione sessuale secondo gli stadi di Tanner nella popolazione pediatrica, di età compresa tra 6 e 17 anni, trattata con rosuvastatina, è limitata ad un periodo di due anni.
Dopo due anni di trattamento, non sono stati osservati effetti su crescita, peso corporeo, indice di massa corporea o maturazione sessuale (vedere paragrafo 5.1).
In uno studio clinico condotto su bambini e adolescenti, trattati con rosuvastatina per 52 settimane, sono stati osservati più frequentemente incrementi di creatinchinasi (CK) > 10 volte il limite normale superiore (CK > 10xULN) e di sintomi muscolari in seguito ad esercizio fisico o aumento dell’attività fisica, rispetto a quanto osservato nelle sperimentazioni cliniche condotte sugli adulti (vedere paragrafo 4.8).

Interazioni

Effetto su rosuvastatina nella co-somministrazione di medicinali Inibitori dei trasportatori di proteine: Rosuvastatina è un substrato per determinati trasportatori di proteine inclusi il trasportatore di captazione epatico OATP1B1 e il trasportatore di efflusso BCRP.
La somministrazione concomitante di Rosuvastatina Alter con medicinali che sono inibitori di tali trasportatori proteici può causare un aumento delle concentrazioni plasmatiche di rosuvastatina e un aumento del rischio di miopatia (vedere paragrafi 4.2, 4.4, e 4.5 Tabella 1).
Ciclosporina: durante il trattamento concomitante con rosuvastatina e ciclosporina i valori di AUC di rosuvastatina furono, in media, 7 volte superiori a quelli osservati nei volontari sani (vedere Tabella 1).
Rosuvastatina è controindicata nei pazienti trattati contemporaneamente con ciclosporina (vedere paragrafo 4.3).
La somministrazione concomitante non ha avuto effetti sulla concentrazione plasmatica di ciclosporina.
Inibitori delle proteasi: sebbene non sia noto l’esatto meccanismo di interazione, l’uso concomitante degli inibitori delle proteasi può aumentare fortemente l’esposizione a rosuvastatina (vedere Tabella 1).
Per esempio, in uno studio di farmacocinetica, la somministrazione contemporanea nei volontari sani di 10 mg di rosuvastatina ed una combinazione di due inibitori delle proteasi (300 mg di atazanavir/100 mg di ritonavir) è stata associata ad un aumento approssimativo rispettivamente di tre e sette volte dell’AUC e della Cmax di rosuvastatina.
L'uso concomitante di Rosuvastatina Alter e alcune combinazioni di inibitori delle proteasi può essere preso in considerazione dopo un'attenta valutazione degli adattamenti della dose di rosuvastatina sulla base dell’aumento previsto dell'esposizione a rosuvastatina (vedere paragrafi 4.2, 4.4, 4.5 e Tabella 1).
Gemfibrozil e altri prodotti ipolipemizzanti: l’uso concomitante di rosuvastatina e gemfibrozil ha provocato un aumento di 2 volte della Cmax e AUC di rosuvastatina (vedere paragrafo 4.4).
Sulla base di dati ottenuti da studi di interazione specifici, non sono attese interazioni farmacocinetiche rilevanti con fenofibrato, tuttavia possono verificarsi interazioni farmacodinamiche.
Gemfibrozil, fenofibrato, altri fibrati, e dosi ipolipemizzanti (uguali o superiori a 1g/die) di niacina (acido nicotinico), aumentano il rischio di miopatia quando somministrati in concomitanza con inibitori della HMG-CoA reduttasi, probabilmente perché possono provocare miopatia anche quando vengono somministrati da soli.
È controindicato l’uso concomitante della dose da 40 mg con fibrati (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
Anche questi pazienti devono iniziare la terapia con la dose da 5 mg.
Ezetimibe: l’uso concomitante di rosuvastatina 10 mg ed ezetimibe 10 mg ha determinato, nei soggetti ipercolesterolemici, un aumento dell’AUC di rosuvastatina di 1,2 volte (Tabella 1).
Un’interazione farmacodinamica, in termini di effetti indesiderati, tra Rosuvastatina Alter ed ezetimibe, non può essere esclusa (vedere paragrafo 4.4).
Antiacidi: la somministrazione contemporanea di rosuvastatina e di una sospensione di antiacidi contenente alluminio e idrossido di magnesio ha provocato una diminuzione della concentrazione plasmatica di rosuvastatina di circa il 50%.
Questo effetto risultava attenuato quando gli antiacidi venivano somministrati due ore dopo la somministrazione di rosuvastatina.
La rilevanza clinica di tale interazione non è stata studiata.
Eritromicina: l’uso concomitante di rosuvastatina e di eritromicina ha causato una diminuzione dell’AUC di rosuvastatina del 20% e una diminuzione della Cmax del 30%.
Tale interazione può essere causata dall’aumento della motilità intestinale provocata dall’eritromicina.
Ticagrelor: Ticagrelor potrebbe influenzare l'escrezione renale di rosuvastatina, aumentando il rischio di accumulo di rosuvastatina.
Anche se il meccanismo esatto non è noto, in alcuni casi, l’uso concomitante di ticagrelor e rosuvastatina ha determinato una diminuzione della funzionalità renale, un aumento del livello di CPK e rabdomiolisi Enzimi del citocromo P450: i risultati degli studi condotti in vitro e in vivo dimostrano che rosuvastatina non è né un inibitore né un induttore degli isoenzimi del citocromo P450.
Inoltre, rosuvastatina non è un buon substrato per questi isoenzimi.
Pertanto, non sono attese interazioni tra farmaci derivanti dal metabolismo mediato dal citocromo P450.
Non si sono osservate interazioni clinicamente rilevanti tra rosuvastatina e fluconazolo (un inibitore di CYP2C9 e CYP3A4) o ketoconazolo (un inibitore di CYP2A6 e CYP3A4).
Interazioni che richiedono adattamenti della dose di rosuvastatina (vedere anche Tabella 1): quando è necessario somministrare contemporaneamente rosuvastatina con altri medicinali noti per aumentare l'esposizione alla rosuvastatina, le dosi di rosuvastatina devono essere adattate.
Iniziare con una dose giornaliera di rosuvastatina da 5 mg se il previsto aumento dell'esposizione (AUC) è approssimativamente di 2 volte o superiore.
La dose massima giornaliera di rosuvastatina deve essere adeguata in modo che l'esposizione attesa verso rosuvastatina non superi quella che si avrebbe verosimilmente con una dose da 40 mg al giorno di rosuvastatina assunta senza l’interazione di altri medicinali ad esempio una dose da 20 mg di rosuvastatina con gemfibrozil (aumento di 1,9 volte), e una dose da 10 mg di rosuvastatina con combinazione di atazanavir/ritonavir (aumento di 3,1 volte).
Se si osserva che il medicinale aumenta l'AUC di rosuvastatina meno di 2 volte, non è necessario ridurre la dose iniziale ma si deve prestare attenzione se si aumenta la dose di rosuvastatina oltre i 20 mg Tabella 1.
Effetto della co-somministrazione di medicinali sull’esposizione a rosuvastatina (AUC: in ordine decrescente di grandezza), da studi clinici pubblicati
Aumento di 2 volte o superiore a 2 volte dell'AUC di rosuvastatina
Regime posologico per l’interazione farmacologica Regime posologico di rosuvastatina Modifica dell’AUC* di rosuvastatina
Sofosbuvir/velpatasvir/voxilaprevir (400 mg-100 mg-100 mg) + Voxilaprevir (100 mg) una volta al giorno per 15 giorni Dose singola da 10 mg 7.4 volte ↑
Ciclosporina 75 mg BID a 200 mg BID, 6 mesi 10 mg OD, 10 giorni 7,1-volte ↑
Darolutamide 600 mg BID, 5 giorni 5 mg, dose singola 5,2 volte ↑
Regorafenib 160 mg, OD.
14 giorni
5 mg, dose singola 3,8 volte ↑
Atazanavir 300 mg/ritonavir 100 mg OD, 8 giorni 10 mg, dose singola 3,1-volte ↑
Velpatasvir 100 mg OD 10 mg, dose singola 2,7-volte ↑
Ombitasvir 25 mg/paritaprevir 150 mg/Ritonavir 100 mg OD/dasabuvir 400 mg BID, 14 giorni 5 mg, dose singola 2,6-volte ↑
Teriflunomide Non disponibile 2,5 volte ↑
Grazoprevir 200 mg/elbasvir 50 mg OD, 11 giorni 10 mg, dose singola 2,3-volte ↑
Glecaprevir 400 mg/pibrentasvir 120 mg OD, 7giorni 5 mg OD, 7 giorni 2,2-volte ↑
Lopinavir 400 mg/ritonavir 100 mg BID, 17 giorni 20 mg OD, 7 giorni 2,1-volte ↑
Capmatinib 400mg BID 10 mg, dose singola 2,1 volte ↑
Clopidogrel 300 mg dose da carico, seguita da 75 mg alle 24 ore 20 mg, dose singola 2-volte ↑
Fostamatinib 100 mg due volte al giorno 20 mg, dose singola 2,0 volte ↑
Febuxostat 120 mg OD 10 mg, dose singola 1,9 volte ↑
Gemfibrozil 600 mg BID, 7 giorni 80 mg, dose singola 1,9-volte ↑
Aumento inferiore a 2 volte dell'AUC di rosuvastatina  
Eltrombopag 75 mg OD, 5 giorni 10 mg, dose singola 1,6-volte ↑
Darunavir 600 mg/ritonavir 100 mg BID, 7 giorni 10 mg OD, 7 giorni 1,5-volte ↑
Tipranavir 500 mg/ritonavir 200 mg BID, 11 giorni 10 mg, dose singola 1,4-volte ↑
Dronedarone 400 mg BID Non disponibile 1,4-volte ↑
Itraconazolo 200 mg OD, 5 giorni 10 mg, dose singola 1,4-volte ↑**
Ezetimibe 10 mg OD, 14 giorni 10 mg, OD, 14 giorni 1,2-volte ↑**
Diminuzione dell'AUC di rosuvastatina  
Fosamprenavir 700 mg/ritonavir 100 mg BID, 8 giorni 10 mg, dose singola
Eritromicina 500 mg QID, 7 giorni 80 mg, dose singola 20% ↓
Baicalina 50 mg TID, 14 giorni 20 mg, dose singola 47% ↓
* I dati riportati come modifica di x volte, rappresentano un semplice rapporto tra co-somministrazione e rosuvastatina da sola.
I dati riportati come% di modifica rappresentano la differenza% relativa alla rosuvastatina da sola.
L’aumento è indicato come “↑”,la diminuzione come “↓”.
** Diversi studi di interazione sono stati condotti a differenti dosaggi di Rosuvastatina, la tabella mostra il rapporto più significativo AUC= area sotto curva; OD = una volta al giorno; BID = due volte al giorno; TID = tre volte al giorno; QID = quattro volte al giorno.
Il seguente medicinale/combinazioni non ha avuto un effetto clinicamente significativo sul rapporto AUC di rosuvastatina in co-somministrazione: Aleglitazar 0,3 mg per 7 giorni; Fenofibrato 67 mg 7 giorni TID dosaggio; Fluconazolo 200 mg 11 giorni OD dosaggio; Fosamprenavir 700 mg/ritonavir 100 mg 8 giorni BID dosaggio; Ketoconazolo 200 mg 7 giorni BID dosaggio; Rifampicina 450 mg 7 giorni OD dosaggio; Silimarina 140 mg 5 giorni TID dosaggio. Effetto di rosuvastatina sulla co-somministrazione di altri medicinali Antagonisti della vitamina K: come per gli altri inibitori della HMG-CoA reduttasi, l’inizio del trattamento o un aumento del dosaggio di rosuvastatina in pazienti sottoposti a terapia concomitante con antagonisti della vitamina K (ad esempio warfarina o altri anticoagulanti cumarinici), può provocare un aumento dei valori di INR (International Normalized Ratio).
L’interruzione del trattamento o una riduzione del dosaggio di Rosuvastatina Alter può comportare una diminuzione dell’INR.
In queste situazioni, è opportuno effettuare un monitoraggio appropriato dell’INR.
Contraccettivi orali/terapia ormonale sostitutiva (TOS): l’uso contemporaneo di rosuvastatina e di contraccettivi orali ha causato un aumento delle AUC di etinil estradiolo e di norgestrel rispettivamente del 26% e 34%.
Tale aumento dei livelli plasmatici deve essere tenuto in considerazione nella scelta delle dosi di contraccettivo orale.
Non sono disponibili dati di farmacocinetica in pazienti che assumono contemporaneamente rosuvastatina e farmaci per la terapia ormonale sostitutiva; pertanto un effetto simile non può essere escluso.
Tuttavia, negli studi clinici tale combinazione è stata ampiamente utilizzata nelle donne ed è risultata ben tollerata.
Altri farmaci: Digossina: sulla base di dati ottenuti da studi di interazione specifici, non sono attese interazioni clinicamente rilevanti con digossina.
Acido Fusidico: non sono stati condotti studi di interazione tra rosuvastatina e acido fusidico.
Il rischio di miopatia, incluso rabdomiolisi, può essere aumentato dalla somministrazione concomitante di acido fusidico sistemico con statine.
Il meccanismo di questa interazione (se farmacodinamica o farmacocinetica, o entrambe) è ancora ignoto.
Sono stati riportati casi di rabdomiolisi (inclusi casi fatali) in pazienti che hanno assunto questa combinazione di farmaci.
Se il trattamento con acido fusidico sistemico è necessario, la terapia con Rosuvastatina Alter deve essere interrotta per tutta la durata del trattamento.
Vedere anche sezione 4.4 . Popolazione pediatrica: sono stati effettuati studi di interazione solo negli adulti.
L'entità delle interazioni nella popolazione pediatrica non è nota.

Effetti indesiderati

Le reazioni avverse segnalate con rosuvastatina sono generalmente lievi e transitorie.
Durante gli studi clinici controllati, meno del 4% dei pazienti trattati con rosuvastatina ha interrotto lo studio a causa di reazioni avverse.
Elenco tabellare delle reazioni avverse La seguente tabella riporta il profilo delle reazioni avverse da rosuvastatina, sulla base dei dati ottenuti da studi clinici e da un'ampia esperienza successiva alla immissione in commercio.
Le reazioni avverse di seguito riportate sono classificate secondo la frequenza e la classificazione per organi e sistemi (SOC).Le frequenze delle reazioni avverse sono classificate in base alla seguente convenzione: comune (da ≥1/100, a <1/10); non comune (da ≥1/1.000, a <1/100); raro (da ≥1/10.000, a <1/1.000); molto raro (<1/10.000); non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Tabella 2.
Reazioni avverse sulla base dei dati ottenuti da studi clinici e dall’esperienza successiva alla immissione in commercio
Classificazione per sistemi e organi (SOC) Comune Non comune Raro Molto raro Non noto
Patologie del sistema emolinfopoietico   Trombocitopenia  
Disturbi del sistema immunitario   Reazioni di ipersensibilità incluso angioedema  
Patologie endocrine Diabete mellito¹    
Disturbi psichiatrici  - -  Depressione
Patologie del sistema nervoso Cefalea Capogiri - - Polineuropatia Perdita di memoria Neuropatia periferica Disturbi del sonno (incluso insonnia e incubi) Miastenia gravis
Patologie dell’ occhio     Miastenia oculare
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche   - - Tosse Dispnea
Patologie gastrointestinali Stitichezza Nausea Dolore addominale  Pancreatite - Diarrea
Patologie epatobiliari   Aumento delle transaminasi epatiche Ittero Epatite 
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo  Prurito Irrita-zione cutanea, orticaria   Sindrome di Stevens- Johnson Reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS)
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Mialgia  Miopatia (compresa miosite) Rabdomiolisi Sindrome Lupus-simile Rottura muscolare Artralgia Patologie dei tendini, a volte complicate da rottura Miopatia necrotizzante immuno-mediata
Patologie renali e urinarie    Ematuria -
Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella    Ginecomastia 
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Astenia    Edema
1 La frequenza dipende dalla presenza o dall’assenza di fattori di rischio (glicemia a digiuno ≥ 5,6 mmol/L, BMI >30 kg/m², livelli elevati di trigliceridi, storia di ipertensione).
Come con gli altri inibitori della HMG-CoA reduttasi, l’incidenza di reazioni avverse da farmaco tende ad essere dose-dipendente.
Effetti a carico del rene: in pazienti trattati con rosuvastatina è stata riscontrata proteinuria, per lo più di origine tubulare, rilevata con strisce reattive (dipstick test).
Il passaggio delle proteine nelle urine, da assenza di proteine o loro tracce a ++ ed oltre, è stato riscontrato in meno dell’1% dei pazienti, talora durante il trattamento con 10 e 20 mg ed in circa il 3% dei pazienti trattati con 40 mg.
Un minore aumento nel passaggio, da assenza o tracce a +, è stato osservato con la dose di 20 mg.
Nella maggior parte dei casi, la proteinuria diminuisce o scompare spontaneamente con il proseguire della terapia.
Una revisione dei dati da studi clinici e dell'esperienza post-marketing fino ad oggi non ha identificato un'associazione causale tra proteinuria e insufficienza renale acuta o progressiva.
Ematuria è stata osservata in pazienti trattati con rosuvastatina e i dati clinici mostrano che l'avvenimento è bassa occorrenza.
Effetti a carico della muscolatura scheletrica: nei pazienti trattati con rosuvastatina, a tutte le dosi ed in particolare alle dosi >20 mg, sono stati osservati effetti a carico della muscolatura scheletrica, es., mialgia, miopatia (inclusa miosite) e, raramente, rabdomiolisi con e senza insufficienza renale.
Un aumento dose-correlato dei livelli di CK è stato osservato in pazienti che assumevano rosuvastatina; nella maggior parte dei casi, si trattava di aumenti lievi, asintomatici e transitori.
Nel caso si manifestassero alti livelli di CK (> 5 x ULN), il trattamento dovrà essere sospeso (vedere paragrafo 4.4).
Effetti a carico del fegato: come con gli altri inibitori della HMG-CoA reduttasi, in un numero ridotto di pazienti in terapia con rosuvastatina, è stato osservato un aumento dose-correlato delle transaminasi; nella maggior parte dei casi si è trattato di un aumento lieve, asintomatico e transitorio.
Con alcune statine sono stati riportati i seguenti eventi avversi: Disfunzioni sessuali Casi eccezionali di malattia polmonare interstiziale, specialmente durante la terapia a lungo termine (vedere paragrafo 4.4) La frequenza di rabdomiolisi, di eventi renali gravi e di eventi epatici gravi (che consistono prevalentemente nell’aumento delle transaminasi epatiche) è più elevata con la dose da 40 mg.
Popolazione pediatrica: in uno studio clinico della durata di 52 settimane condotto su bambini ed adolescenti, sono stati osservati più frequentemente incrementi di creatinchinasi > 10 volte il limite normale superiore e sintomi muscolari in seguito ad attività fisica o ad aumentata attività fisica, rispetto a quanto osservato negli adulti (vedere paragrafo 4.4).
Su altri aspetti, il profilo di sicurezza di rosuvastatina è risultato simile in bambini e adolescenti, rispetto agli adulti.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

Gravidanza e allattamento

La rosuvastatina è controindicata durante la gravidanza e l’allattamento.
Le donne in età fertile devono adottare idonee misure contraccettive.
Dal momento che il colesterolo e gli altri derivati della biosintesi del colesterolo sono essenziali per lo sviluppo del feto, il rischio potenziale derivante dall’inibizione dell’HMG-CoA reduttasi supera i vantaggi del trattamento durante la gravidanza.
Gli studi sull’animale hanno fornito evidenze limitate di tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).
Se una paziente durante la terapia con questo prodotto risulta essere in stato di gravidanza, il trattamento deve essere immediatamente interrotto.
Rosuvastatina è escreta nel latte di ratto.
Non ci sono dati disponibili sull’escrezione del farmaco nel latte materno umano (vedere paragrafo 4.3).

Conservazione

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.