REFIXIA IV 1FL 500UI+SIR4ML+ST

1.815,44 €

Prezzo indicativo

Principio attivo: NONACOG BETA PEGOL (FATTORE IX DI COAGULAZIONE, RICOMBINANTE)
  • ATC: B02BD04
  • Descrizione tipo ricetta: RRL - LIMITATIVA RIPETIBILE
  • Presenza Glutine:
  • Presenza Lattosio:

Data ultimo aggiornamento: 20/09/2022

Trattamento e profilassi di episodi emorragici in pazienti affetti da emofilia B (deficit congenito di fattore IX). Refixia può essere utilizzato in pazienti di tutte le fasce di età.
Refixia 500 UI polvere e solvente per soluzione iniettabile Ogni flaconcino contiene nominalmente 500 UI di nonacog beta pegilato*. Dopo la ricostituzione, 1 mL di Refixia contiene approssimativamente 125 UI di nonacog beta pegilato. Refixia 1 000 UI polvere e solvente per soluzione iniettabile Ogni flaconcino contiene nominalmente 1000 UI di nonacog beta pegilato*. Dopo la ricostituzione, 1 mL di Refixia contiene approssimativamente 250 UI di nonacog beta pegilato. Refixia 2 000 UI polvere e solvente per soluzione iniettabile Ogni flaconcino contiene nominalmente 2000 UI di nonacog beta pegilato*. Dopo la ricostituzione, 1 mL di Refixia contiene approssimativamente 500 UI di nonacog beta pegilato. Refixia 3 000 UI polvere e solvente per soluzione iniettabile Ogni flaconcino contiene nominalmente 3000 UI di nonacog beta pegilato*. Dopo la ricostituzione, 1 mL di Refixia contiene approssimativamente 750 UI di nonacog beta pegilato. *fattore IX umano ricombinante, prodotto in cellule di ovaio di criceto cinese (CHO) mediante tecnologia del DNA ricombinante, coniugato in modo covalente a polietilenglicole (PEG) da 40 kDa. Il titolo (UI) viene determinato per mezzo del test di coagulazione one-stage della Farmacopea Europea. L’attività specifica di Refixia è di circa 144 UI/mg di proteina. Refixia è un fattore IX ricombinante (rFIX) umano purificato con polietilenglicole (PEG) da 40 kDa coniugato in modo selettivo a glicani con legame N specifico nel peptide di attivazione di rFIX. Dopo l’attivazione di Refixia, il peptide di attivazione comprendente la frazione di polietilenglicole da 40 kDA è separato lasciando la molecola attivata di fattore IX nativo. La sequenza amminoacidica primaria del rFIX è identica alla forma allelica Ala148 del fattore IX plasma derivato umano. Durante i processi di coltura cellulare, purificazione, coniugazione o formulazione di Refixia non vengono impiegati additivi di origine umana o animale. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

Controindicazioni

Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1; Reazione allergica nota alle proteine di criceto.

Posologia

Il trattamento deve essere iniziato sotto il controllo di un medico specializzato nel trattamento dell’emofilia.
Monitoraggio della terapia Non è necessario il monitoraggio di routine dei livelli di attività di fattore IX per finalità di correzione della dose.
Nel programma di studi clinici, non è stata effettuata nessuna correzione della dose.
In tutte le fasce di età si sono osservati livelli di valle medi di fattore IX allo stato stazionario ≥ 15%, vedere paragrafo 5.2 per informazioni.
In considerazione dell’interferenza del polietilenglicole (PEG) nel test di coagulazione one-stage con vari reagenti aPTT, si raccomanda di utilizzare un test cromogenico (per es.
Rox Factor IX o Biophen) quando è necessario eseguire il monitoraggio.
Se non è disponibile un test cromogenico, si raccomanda di utilizzare un test di coagulazione one-stage con un reagente aPTT (per es.
Cephascreen) qualificato per l’uso con Refixia.
Per i fattori modificati ad azione prolungata, è noto che i risultati del test di coagulazione one-stage dipendono in larga misura dal reagente aPTT e dallo standard di riferimento utilizzati.
Per Refixia, alcuni reagenti porteranno ad una sottostima (30-50%), mentre la maggior parte dei reagenti contenenti silice porterà a una marcata sovrastima dell’attività del fattore IX (oltre il 400%).
È necessario, pertanto, evitare l’uso di reagenti a base di silice.
Si raccomanda di ricorrere a un laboratorio di riferimento quando a livello locale non sia disponibile un test cromogenico o un test di coagulazione one-stage qualificato.
Posologia Il numero di unità di fattore IX somministrato viene espresso in Unità Internazionali (UI), riferite all’attuale standard WHO per i prodotti contenenti il fattore IX.
L’attività del fattore IX nel plasma è espressa sia in percentuale (riferita al valore plasmatico umano normale) sia in Unità Internazionali (riferite allo standard internazionale per il fattore IX plasmatico).
Profilassi 40 UI/kg di peso corporeo una volta alla settimana.
Possono essere presi in considerazione aggiustamenti delle dosi e degli intervalli di somministrazione sulla base dei livelli di FIX e della tendenza individuale all’emorragia.
I livelli minimi raggiunti con il regime di dosaggio settimanale da 40 UI/kg sono riassunti nel paragrafo 5.2.
I pazienti in profilassi che dimenticano una dose devono iniettarla non appena se ne accorgono e successivamente continuare con lo schema di monosomministrazione settimanale abituale.
Deve essere evitata una dose doppia.
Trattamento al bisogno La dose e la durata della terapia sostitutiva dipendono dalla sede e dalla severità dell’emorragia, vedere la Tabella 1 di guida per il dosaggio in episodi emorragici.
Tabella 1 Trattamento degli episodi emorragici con Refixia
Grado dell’emorragia Doseraccomandata di Refixia in UI/kg Raccomandazioni per la dose
Emartrosi precoce, emorragia intramuscolare o del cavo orale; Emartrosi più estesa, emorragia intramuscolare o ematoma. 40 È raccomandata una singola dose.
Emorragie severe o a rischio per la vita. 80 È possibile somministrare dosi aggiuntive di 40 UI/kg.
Interventi chirurgici Il livello di dose e gli intervalli di somministrazione per gli interventi chirurgici dipendono dalla procedura e dalla pratica locale.
Nella tabella 2 sono riportate le raccomandazioni generali.
Tabella 2 Trattamento con Refixia negli interventi chirurgici
Tipo di procedura chirurgica Dose raccomandata inUI/kg di peso corporeo Raccomandazioni per la dose
Intervento minore inclusa l’estrazione dentaria. 40 Se necessario, è possibile somministrare dosi aggiuntive.
Intervento maggiore. 80 Dose pre-operatoria.
40 Considerare due dosi ripetute di 40 UI/kg (a intervalli di 1-3 giorni) nella prima settimana successiva all’intervento chirurgico.
In considerazione dell’emivita prolungata di Refixia, la frequenza di somministrazione nel periodo postintervento può essere estesa a una volta alla settimana dopo la prima settimana, fino all’arresto dell’emorragia e alla guarigione.
Popolazione pediatrica Le raccomandazioni relative alla dose nei bambini sono identiche a quelle per gli adulti (per maggiori dettagli sulla popolazione pediatrica vedere paragrafi 5.1.
e 5.2).
Modo di somministrazione Uso endovenoso.
Refixia è somministrato mediante iniezione endovenosa in bolo nell’arco di alcuni minuti dopo la ricostituzione della polvere per soluzione iniettabile con il solvente istidina.
La velocità di somministrazione deve essere determinata in base ai livelli di confort del paziente, fino a un massimo di 4 mL/min.
Per le istruzioni sulla ricostituzione del medicinale prima della somministrazione, vedere paragrafo 6.6.
In caso di auto-somministrazione o di somministrazione da parte di una persona che presta le cure, è necessaria un’adeguata formazione.

Avvertenze e precauzioni

Tracciabilità Al fine di migliorare la tracciabilità dei medicinali biologici, il nome e il numero di lotto del medicinale somministrato devono essere chiaramente registrati.
Ipersensibilità Sono possibili reazioni da ipersensibilità di tipo allergico con Refixia.
Il prodotto contiene tracce di proteine di criceto.
Se insorgono sintomi di ipersensibilità, i pazienti devono interrompere immediatamente il trattamento e contattare il medico.
I pazienti devono essere informati circa le reazioni da ipersensibilità di tipo immediato che comprendono orticaria, orticaria generalizzata, costrizione toracica, dispnea, ipotensione e anafilassi.
In caso di shock devono essere osservate le procedure mediche standard per il trattamento dello shock.
Inibitori Dopo un trattamento ripetuto con medicinali a base di fattore IX della coagulazione umano, i pazienti devono essere monitorati per la comparsa di anticorpi neutralizzanti (inibitori), da quantificare in Unità Bethesda (UB) mediante appropriati test biologici.
In letteratura sono stati descritti casi che mostrano una correlazione tra la comparsa di un inibitore del fattore IX e reazioni allergiche.
Pertanto, nei pazienti che manifestano reazioni allergiche deve essere ricercata la presenza di un inibitore.
Si ricordi che i pazienti con inibitori del fattore IX possono presentare un rischio aumentato di anafilassi alla somministrazione successiva di fattore IX.
A causa del rischio di reazioni allergiche ai medicinali a base di fattore IX, le prime somministrazioni di fattore IX devono essere effettuate, in base al giudizio del medico curante, sotto osservazione medica in una struttura in grado di fornire le cure mediche necessarie in caso di reazione allergica.
In caso di livelli di attività residua di FIX, esiste un rischio di interferenza quando si esegue il test Bethesda con modifica di Nijmegen per la determinazione degli inibitori.
È pertanto raccomandata una fase di pre-riscaldamento o un wash-out per assicurare il rilevamento degli inibitori a basso titolo.
Tromboembolia A causa del potenziale rischio di complicanze trombotiche, la sorveglianza clinica in merito ai segni precoci di coagulopatia trombotica e da consumo deve essere iniziata con appropriati test biologici quando si somministra il medicinale a pazienti con malattia epatica, pazienti nel post-operatorio, neonati o pazienti a rischio di fenomeni trombotici o coagulazione intravascolare disseminata (CID).
Il beneficio del trattamento con Refixia in queste situazioni deve essere valutato in rapporto al rischio di tali complicanze.
Eventi cardiovascolari Nei pazienti con fattori di rischio cardiovascolari preesistenti, la terapia sostitutiva con FIX può aumentare il rischio cardiovascolare.
Complicanze correlate all’uso del catetere Se è richiesto l’uso di un sistema di accesso venoso centrale (CVC), deve essere considerato il rischio di complicanze correlate all’uso di un catetere venoso centrale, inclusi infezioni locali, batteriemia e trombosi nel sito di cateterizzazione.
Popolazione pediatrica Le avvertenze e precauzioni elencate si applicano sia ai bambini che agli adulti.
Contenuto di sodio Questo medicinale contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per flaconcino, cioè è essenzialmente ‘senza sodio’.
In caso di trattamento con più flaconcini, deve essere preso in considerazione il contenuto di sodio totale.

Interazioni

Non sono state segnalate interazioni di medicinali a base di fattore IX della coagulazione (rDNA) con altri medicinali.

Effetti indesiderati

Riassunto del profilo di sicurezza Ipersensibilità e reazioni allergiche (le quali possono comprendere angioedema, bruciore e prurito nel sito di iniezione, brividi, arrossamenti, orticaria generalizzata, cefalea, orticaria, ipotensione, letargia, nausea, agitazione, tachicardia, costrizione toracica, formicolio, vomito, dispnea) sono state osservate raramente con i medicinali a base di fattore IX ricombinante e possono in alcuni casi progredire ad anafilassi severa (incluso lo shock).
In alcuni casi, queste reazioni sono progredite fino all’anafilassi severa e si sono manifestate in stretta correlazione temporale con la comparsa di inibitori del fattore IX (vedere anche paragrafo 4.4).
Sono stati segnalati casi di sindrome nefrosica dopo il tentativo di induzione di tolleranza immunologica in pazienti affetti da emofilia B con inibitori del fattore IX e anamnesi di reazione allergica.
Reazioni da ipersensibilità, causate dalla formazione di anticorpi contro le proteine di criceto, sono state osservate molto raramente.
Pazienti affetti da emofilia B possono sviluppare anticorpi (inibitori) in grado di neutralizzare il fattore IX.
Se si verifica la formazione di tali inibitori, i pazienti manifesteranno un’insufficiente risposta clinica al trattamento.
In questi casi si raccomanda di rivolgersi ad un centro specializzato per l’emofilia.
Esiste un rischio potenziale di episodi tromboembolici dopo somministrazione di medicinali a base di fattore IX e tale rischio è maggiore per i preparati a basso grado di purezza.
L’uso di medicinali a base di fattore IX a basso grado di purezza è stato associato a casi di infarto miocardico, coagulazione intravascolare disseminata, trombosi venosa ed embolia polmonare.
L’uso di medicinali a base di fattore IX ad alto grado di purezza, come Refixia, è raramente associato a queste reazioni avverse.
Tabella delle reazioni avverse La tabella di seguito è stilata in base alla classificazione per sistemi e organi MedDRA (SOC e Livello Termine Preferito).
La frequenza è stata valutata sulla base dei seguenti criteri: molto comune (≥ 1/10), comune (≥ 1/100, < 1/10), non comune (≥ 1/1 000, < 1/100), raro (≥ 1/10 000, < 1/1 000), molto raro (< 1/10 000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
All’interno di ciascuna classe di frequenza, le reazioni avverse sono riportate in ordine decrescente di gravità.
Negli studi clinici completati e in quelli on-going, complessivamente 115 pazienti trattati precedentemente (previously treated patients, PTP) e 50 pazienti precedentemente non trattati (previously untreated patients, PUP), affetti da emofilia B moderata o severa, sono stati esposti a Refixia per un totale di 434 anni-paziente.
Tabella 3 Frequenza delle reazioni avverse in studi clinici
Classificazione per sistemi e organi Reazione avversa Frequenza
Patologie del sistema emolinfopoietico Inibizione del fattore IX Comune*
Disturbi del sistema immunitario Ipersensibilità Comune
Reazione anafilattica Comune*
Patologie cardiache Palpitazioni Non comune
Patologie gastrointestinali Nausea Comune
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Prurito** Comune
Eruzione cutanea Comune
Patologie generali e condizioni relative alla sede di somministrazione Stanchezza Comune
Vampate Non comune
Reazioni nel sito di iniezione*** Comune
*Frequenza basata sull’occorrenza nello studio PUP (N=50).**Il prurito comprende i termini prurito e prurito auricolare.
***Le reazioni nel sito di iniezione comprendono dolore nel sito di iniezione, dolore nel sito di infusione, tumefazione nel sito di iniezione, eritema nel sito di iniezione ed eruzione cutanea nel sito di iniezione.
Descrizione di reazioni avverse selezionate L’inibizione del fattore IX e le reazioni anafilattiche non sono state osservate nei pazienti PTP, pertanto le frequenze si basano su uno studio clinico in corso su 50 pazienti PUP.
In questo studio, l’inibizione del fattore IX si è verificata in 4/50 (8%) e la reazione anafilattica si è verificata su 1/50 (2%) classificando questi eventi come comuni.
Il caso di reazione anafilattica si è verificato in un paziente che ha sviluppato anche l’inibizione del fattore IX.
Popolazione pediatrica La frequenza, il tipo e la severità delle reazioni avverse nei bambini dovrebbero essere simili a quelle degli adulti.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato nell’Allegato V.

Gravidanza e allattamento

Non sono stati condotti studi sulla riproduzione animale con il fattore IX.
Sulla base dei rari casi di emofilia B nelle donne, non sono disponibili dati riguardanti l’impiego di fattore IX durante la gravidanza e l’allattamento.
Pertanto, durante la gravidanza e l’allattamento, il fattore IX deve essere usato solo se chiaramente indicato.

Conservazione

Conservare in frigorifero (2 °C - 8 °C).
Non congelare.
Conservare il flaconcino nella confezione esterna per proteggere il medicinale dalla luce.
Per la conservazione a temperatura ambiente e le condizioni di conservazione del medicinale dopo la ricostituzione, vedere paragrafo 6.3.

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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.