PANTOPRAZOLO TIL POLV10FL 40MG

42,18 €

Prezzo indicativo

Principio attivo: PANTOPRAZOLO SODICO SESQUIDRATO
  • ATC: A02BC02
  • Descrizione tipo ricetta: OSP - USO OSPEDALIERO
  • Presenza Glutine:
  • Presenza Lattosio:

Data ultimo aggiornamento: 11/03/2023

- Esofagite da reflusso. - Ulcera gastrica e duodenale. - Sindrome di Zollinger-Ellison e altri stati patologici di ipersecrezione acida.
Ogni flaconcino contiene 40 mg di pantoprazolo (come sodio sesquiidrato). Eccipienti con effetti noti: Questo medicinale contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per flaconcino, cioè essenzialmente "senza sodio". Dopo la ricostituzione, ogni ml contiene 4 mg di pantoprazolo. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

Controindicazioni

Ipersensibilità al principio attivo, ai benzimidazoli sostituiti, o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

Posologia

Questo medicinale deve essere somministrato da un operatore sanitario e sotto appropriata supervisione medica.
La somministrazione endovenosa di Pantoprazolo Tillomed è raccomandata solo se la somministrazione orale non è appropriata.
Sono disponibili dati sulla somministrazione endovenosa fino a 7 giorni.
Tuttavia, non appena è possibile la somministrazione orale, il trattamento con Pantoprazolo Tillomed deve essere sospeso e si deve proseguire con 40 mg di pantoprazolo per os.
Posologia Ulcera gastrica e duodenale, esofagite da reflusso La dose raccomandata per la somministrazione endovenosa è un flaconcino di Pantoprazolo Tillomed (40 mg di pantoprazolo) al giorno.
Sindrome di Zollinger-Ellison e altri stati patologici di ipersecrezione acida Per il trattamento a lungo termine della sindrome di Zollinger-Ellison e di altri stati patologici caratterizzati da ipersecrezione acida, i pazienti devono iniziare il trattamento con una dose giornaliera di 80 mg di Pantoprazolo Tillomed.
In seguito, il dosaggio può essere aumentato o ridotto secondo necessità sulla base di valutazioni strumentali della secrezione acida individuale.
Con dosaggi superiori a 80 mg al giorno, la dose deve essere suddivisa in due somministrazioni giornaliere.
È possibile incrementare temporaneamente la dose giornaliera al di sopra di 160 mg di pantoprazolo ma per periodi non superiori a quanto necessario per ottenere un controllo adeguato della secrezione acida.
In caso sia richiesto un rapido controllo dell'acidità, una dose iniziale di 2 x 80 mg di Pantoprazolo Tillomed è sufficiente per ridurre la secrezione acida nell’intervallo desiderato (<10 mEq/h) entro un'ora nella maggior parte dei pazienti.
Compromissione epatica Nei pazienti con compromissione epatica severa non si deve superare una dose giornaliera di 20 mg di pantoprazolo (mezzo flaconcino da 40 mg di pantoprazolo) (vedere paragrafo 4.4).
Compromissione renale Non è necessario un aggiustamento della dose nei pazienti con funzionalità renale compromessa.
Anziani Non è necessario un aggiustamento della dose nei pazienti anziani.
Popolazione pediatrica La disponibilità di dati nei bambini è limitata.
Pertanto, l'uso di Pantoprazolo Tillomed 40 mg polvere per soluzione iniettabile non è raccomandato in pazienti di età inferiore ai 18 anni fino a quando non saranno disponibili ulteriori dati.
Modo di somministrazione La soluzione pronta per l’uso va preparata in 10 ml di soluzione iniettabile di cloruro di sodio 9 mg/ml (0,9%).
Per le istruzioni sulla preparazione, vedere paragrafo 6.6.
La soluzione ricostituita può essere somministrata direttamente o dopo ulteriore diluizione con 100 ml di soluzione iniettabile di cloruro di sodio 9 mg/ml (0,9%) o di soluzione iniettabile di glucosio 55 mg/ml (5%).
Dopo la preparazione, la soluzione deve essere utilizzata entro 12 ore.
Il medicinale deve essere somministrato per via endovenosa in un intervallo di tempo di 2 - 15 minuti.

Avvertenze e precauzioni

In presenza di sintomi allarmanti In presenza di qualsiasi sintomo allarmante (ad esempio, significativa perdita di peso non intenzionale, vomito ricorrente, disfagia, ematemesi, anemia o melena) e quando si sospetta o è presente ulcera gastrica, si deve escludere la malignità, poiché il trattamento con pantoprazolo può alleviarne i sintomi e ritardarne la diagnosi.
Se i sintomi persistono nonostante un trattamento adeguato, deve essere considerata l’opportunità di effettuare ulteriori indagini.
Compromissione epatica Nei pazienti con severa compromissione della funzionalità epatica, gli enzimi epatici devono essere monitorati durante la terapia.
In caso di aumento degli enzimi epatici, il trattamento deve essere sospeso (vedere paragrafo 4.2).
Co-somministrazione con atazanavir La co-somministrazione di atazanavir con gli inibitori della pompa protonica non è raccomandata (vedere paragrafo 4.5).
Se la combinazione di atazanavir con un inibitore della pompa protonica è ritenuta inevitabile, si consiglia un attento monitoraggio clinico (ad esempio della carica virale) in combinazione con un aumento della dose di atazanavir a 400 mg con 100 mg di ritonavir.
Non si deve superare la dose giornaliera di pantoprazolo di 20 mg.
Infezioni gastrointestinali causate da batteri Come tutti gli inibitori della pompa protonica (IPP), è lecito aspettarsi che anche pantoprazolo possa aumentare la conta dei batteri normalmente presenti nel tratto gastrointestinale superiore.
Il trattamento con Pantoprazolo Tillomed può provocare un lieve aumento del rischio di infezioni gastrointestinali causate da batteri come Salmonella e Campylobacter o Clostridium difficile.
Sodio Questo medicinale contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per flaconcino, cioè essenzialmente "senza di sodio".
Ipomagnesiemia Nei pazienti trattati con IPP, come pantoprazolo, per almeno tre mesi e in molti casi per un anno, è stata riportata ipomagnesiemia severa.
Gavi sintomi di ipomagnesiemia includono stanchezza, tetania, delirio, convulsioni, capogiro e aritmia ventricolare che inizialmente, si possono manifestare in modo insidioso ed essere trascurati.
L’ipomagnesemia, nella maggior parte dei pazienti, migliora dopo l’assunzione di magnesio e la sospensione dell'IPP.
Nei pazienti per cui si prevede la terapia per un periodo prolungato o nei pazienti in terapia con digossina o medicinali che possono causare ipomagnesiemia (ad esempio, diuretici), gli operatori sanitari devono considerare l’eventuale misurazione dei livelli di magnesio prima di iniziare il trattamento con IPP e periodicamente durante il trattamento.
Fratture ossee Gli inibitori di pompa protonica, soprattutto se utilizzati a dosaggi elevati e per periodi di tempo prolungati (>1 anno), potrebbero causare un lieve aumento del rischio di fratture dell'anca, del polso e della colonna vertebrale, soprattutto in pazienti anziani o in presenza di altri fattori di rischio conosciuti.
Studi osservazionali suggeriscono che gli inibitori di pompa protonica potrebbero aumentare il rischio complessivo di fratture del 10-40%.
Tale aumento potrebbe essere in parte dovuto ad altri fattori di rischio.
I pazienti a rischio di osteoporosi devono ricevere le cure in base alle attuali linee guida di pratica clinica e devono assumere un’ adeguata quantità di vitamina D e calcio.
Lupus eritematoso cutaneo subacuto (LECS) Gli inibitori della pompa protonica sono associati a casi estremamente infrequenti di LECS.
In caso di comparsa di lesioni, soprattutto sulle parti cutanee esposte ai raggi solari, e se accompagnate da artralgia, il paziente deve rivolgersi immediatamente al medico e l'operatore sanitario deve valutare l’opportunità di interrompere il trattamento con Pantoprazolo Tillomed.
La comparsa di LECS in seguito a un trattamento con un inibitore della pompa protonica può aumentare il rischio di insorgenza di LECS con altri inibitori della pompa protonica.
Interferenza con gli esami di laboratorio Livelli aumentati di cromogranina A (CgA) possono interferire con gli esami diagnostici per i tumori neuroendocrini.
Per evitare questa interferenza, il trattamento con Pantoprazolo Tillomed deve essere interrotto almeno 5 giorni prima della misurazione della CgA (vedere paragrafo 5.1).
Se i livelli di CgA e di gastrina non sono rientrati nell’intervallo di riferimento dopo la misurazione iniziale, le misurazioni devono essere ripetute 14 giorni dopo l'interruzione del trattamento con l’inibitore della pompa protonica.

Interazioni

Effetto del pantoprazolo sull'assorbimento di altri medicinali A causa della profonda e duratura inibizione della secrezione di acido gastrico, pantoprazolo può ridurre l'assorbimento di medicinali con biodisponibilità dipendente dal pH gastrico, ad esempio alcuni antifungini azolici come ketoconazolo, itraconazolo, posaconazolo e altri medicinali come l'erlotinib.
Medicinali per l'HIV (atazanavir) La somministrazione concomitante di atazanavir e di altri medicinali per l'HIV il cui assorbimento dipende dal pH, con inibitori della pompa protonica potrebbe comportare una sostanziale riduzione della biodisponibilità di questi medicinali contro l'HIV e potrebbe influire sull'efficacia di questi medicinali.
Pertanto, la somministrazione concomitante di inibitori della pompa protonica con atazanavir non è raccomandata (vedere paragrafo 4.4).
Anticoagulanti cumarinici (fenprocumone o warfarin) Sebbene negli studi clinici di farmacocinetica non sia stata osservata alcuna interazione durante la somministrazione concomitante di fenprocumone o warfarin, durante il trattamento concomitante nel periodo post-marketing sono stati riportati alcuni casi isolati di alterazioni dell'International Normalised Ratio (INR).
Pertanto, nei pazienti trattati con anticoagulanti cumarinici (ad es.
fenprocumone o warfarin), si consiglia il monitoraggio del tempo di protrombina/INR dopo l'inizio, la sospensione o durante l'uso irregolare di pantoprazolo.
Metotrexato In alcuni pazienti è stato riportato un aumento dei livelli di metotrexato in seguito all’utilizzo concomitante di metrotrexato a dosaggi elevati (per es.
300 mg) e inibitori della pompa protonica.
Pertanto, nelle situazioni in cui metotrexato è utilizzato a dosaggi elevati, come per esempio cancro e psoriasi, è necessario considerare una sospensione temporanea del trattamento con pantoprazolo.
Altri studi di interazione Pantoprazolo viene ampiamente metabolizzato nel fegato attraverso il sistema enzimatico del citocromo P450.
La principale via metabolica è la demetilazione da parte del CYP2C19 e altre vie metaboliche comprendono l'ossidazione da parte del CYP3A4.
Studi di interazione con medicinali egualmente metabolizzati tramite queste vie, come carbamazepina, diazepam, glibenclamide, nifedipina e un contraccettivo orale contenente levonorgestrel ed etinilestradiolo, non hanno evidenziato interazioni clinicamente significative.
I risultati di una serie di studi di interazione dimostrano che il pantoprazolo non influisce sul metabolismo dei principi attivi metabolizzati mediante CYP1A2 (quali caffeina, teofillina), CYP2C9 (quali piroxicam, diclofenac, naprossene), CYP2D6 (quale metoprololo), CYP2E1 (quale etanolo), né interferisce con l'assorbimento della digossina correlata alla glicoproteina p.
Non è stata osservata alcuna interazione con gli antiacidi somministrati contemporaneamente.
Sono stati condotti anche studi di interazione sulla somministrazione concomitante di pantoprazolo e i rispettivi antibiotici (claritromicina, metronidazolo, amoxicillina).
Non sono state riscontrate interazioni clinicamente rilevanti.

Effetti indesiderati

Si prevede che circa il 5% dei pazienti possa manifestare reazioni avverse al medicinale (ADR).
La ADR più comunemente riportata è la tromboflebite al sito di iniezione.
Diarrea e cefalea si sono verificate in circa l'1% dei pazienti.
La tabella sottostante elenca le reazioni avverse riferite a pantoprazolo, classificate secondo il seguente ordine di frequenza: molto comune (≥ 1/10); comune (≥ 1/100, < 1/10); non comune (≥ 1/1 000, < 1/100); raro (≥ 1/10 000, < 1/1 000); molto raro (< 1/10 000); non nota (non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Per tutte le reazioni avverse riportate dall'esperienza post-marketing, non è possibile applicare alcuna frequenza di reazione avversa e pertanto sono indicate con una frequenza "non nota".
All'interno di ciascun gruppo di frequenza, le reazioni avverse sono riportate in ordine decrescente di gravità Tabella 1.
Reazioni avverse di pantoprazolo negli studi clinici e nell'esperienza post-marketing
Frequenza Classificazione per sistemi e organi Comune Non Comune Raro Molto Raro Non Nota
Patologie del sistema emolinfopoietico   Agranulocitosi Trombocitopenia; leucopenia; pancitopenia 
Disturbi del sistema immunitario   Ipersensibilità (incluse reazioni anafilattiche e shock anafilattico)  
Disturbi del metabolismo e della nutrizione   Iperlipidemia ed aumenti dei lipidi (trigliceridi, colesterolo); Alterazioni del peso  Iponatremia; Ipomagnesiemia (v.
paragrafo 4.4); Ipocalcemia (1); Ipokaliemia
Disturbi psichiatrici  Disturbi del sonno Depressione (e tutte le complicanze) Disorientamento (e tutte le complicanze) Allucinazioni; confusione (soprattutto nei pazienti predisposti, nonché l’aggravamento di questi sintomi in caso di loro preesistenza)
Disturbi del sistema nervoso  Cefalea; capogiro Disturbi del gusto  Parestesia
Patologie dell’occhio   Disturbi della visione / visione offuscata/annebbiata  
Patologie gastrointestinali Polipi della ghiandola fundica (benigni) Diarrea; nausea/vomito; distensione e gonfiore addominale; stipsi; bocca secca; dolore e fastidio addominale.   Colite microscopica
Patologie epatobiliari  Aumento degli enzimi epatici (transaminasi γ-GT) Aumento della bilirubina  Danno epatocellulare, ittero; insufficienza epatocellulare
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo  Rash / esantema / eruzione; prurito Orticaria; angioedema  Sindrome di Stevens-Johnson; sindrome di Lyell; Eritema multiforme; fotosensibilità.
Patologie del sistema muscolo-scheletrico e del tessuto connettivo  Frattura dell'anca, del polso o della colonna vertebrale (v.
paragrafo 4.4)
Artralgia; mialgia  Spasmo muscolare(2)
Patologie renali e urinarie     Nefrite interstiziale (con possibile progressione a insufficienza renale)
Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella   Ginecomastia  
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Trombo-flebite nel sito di iniezione Astenia, affaticamento e malessere Temperatura corporea aumentata; edema periferico  
1: Ipocalcemia in associazione a ipomagnesiemia 2: Spasmo muscolare come conseguenza di un disturbo elettrolitico Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse

Gravidanza e allattamento

Gravidanza Non ci sono dati adeguati sull’uso di pantoprazolo nelle donne in gravidanza.
Gli studi effettuati sugli animali hanno mostrato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).
Il rischio potenziale per l’uomo non è noto.
Pantoprazolo Tillomed non deve essere usato durante la gravidanza, a meno che non sia chiaramente necessario.
Allattamento Studi sugli animali hanno dimostrato l’escrezione di pantoprazolo nel latte materno.
È stata riportata anche l’escrezione nel latte umano.
Pertanto, la decisione se continuare o interrompere l'allattamento al seno o continuare o interrompere /astenersi dalla terapia con Pantoprazolo Tillomed deve essere presa dopo aver considerato i benefici dell’allattamento al seno per il bambino e i benefici della terapia con Pantoprazolo Tillomed per la madre.
Fertilità Gli studi sugli animali non hanno evidenziato danni alla fertilità in seguito alla somministrazione di pantoprazolo (vedere paragrafo 5.3).

Conservazione

Non conservare a temperatura superiore a 25°C.
Tenere il flaconcino nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce.
Per le condizioni di conservazione del medicinale ricostituito e diluito, vedere paragrafo 6.3.

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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.