LIOTIXIL IM 1F 1G+1F 3ML

4,63 €

Prezzo indicativo

Principio attivo: CEFTAZIDIMA PENTAIDRATO
  • ATC: J01DD02
  • Descrizione tipo ricetta: RR - RIPETIBILE 10V IN 6MESI
  • Presenza Glutine: No Il farmaco non contiene glutine
  • Presenza Lattosio: No Il farmaco non contiene lattosio

Data ultimo aggiornamento: 18/11/2011

LIOTIXIL è indicato per il trattamento delle infezioni di seguito riportate negli adulti e nei bambini compresi i neonati (dalla nascita). • Polmonite nosocomiale • Infezioni broncopolmonari nella fibrosi cistica • Meningite batterica • Otite media cronica suppurativa • Otite esterna maligna • Infezioni complicate del tratto urinario • Infezioni complicate della cute e dei tessuti molli • Infezioni complicate intra–addominali • Infezioni delle ossa e delle articolazioni • Peritonite associata a dialisi nei pazienti con dialisi peritoneale ambulatoriale continua (Continuous ambulatory peritoneal dialysis–CAPD). Trattamento di pazienti con batteriemia che si verifica o si sospetta essere associata, con una delle infezioni elencate di sopra. La ceftazidima può essere utilizzata nella gestione dei pazienti neutropenici con febbre che si sospetta essere causata da un’infezione batterica. La ceftazidima può essere utilizzata nella profilassi peri–operatoria di infezioni del tratto urinario di pazienti sottoposti a resezione trans–uretrale della prostata (trans–urethral resection of the prostate–TURP). La scelta della ceftazidima deve tenere in considerazione il suo spettro antibatterico che è ristretto soprattutto ai batteri aerobi Gram negativi (vedere paragrafi 4.4 e 5.1). La ceftazidima deve essere somministrata assieme ad altri agenti antibatterici ogni volta che i batteri considerati potenzialmente responsabili di infezioni non rientrino nel suo spettro di attività. Occorre prendere in considerazione le linee guida ufficiali sull’uso appropriato degli agenti antibatterici.
Un flaconcino di polvere contiene: Principio attivo: ceftazidima pentaidrato 1,164 g (pari a ceftazidima 1 g). Per l’elenco completo degli eccipienti vedere paragrafo 6.1.

Controindicazioni

Ipersensibilità alla ceftazidima, a qualsiasi altra cefalosporina o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
Anamnesi di grave ipersensibilità (ad esempio reazione anafilattica) a qualsiasi altro tipo di agente antibatterico beta–lattamico (penicilline, monobattamici e carbapenemici).

Posologia

Posologia Tabella 1: adulti e bambini ≥ 40 kg
Somministrazione intermittente
InfezioneDose da somministrare
Infezioni bronco–polmonari nella fibrosi cisticada 100 a 150 mg/kg/die ogni 8 ore, fino ad un massimo di 9 g al giorno¹
Neutropenia febbrile2 g ogni 8 ore
Polmonite nosocomiale
Meningite batterica
Batteriemia*
Infezioni delle ossa e delle articolazioni1–2 g ogni 8 ore
Infezioni complicate della pelle e dei tessuti molli
Infezioni complicate intra–addominali
Peritonite associata a dialisi nei pazienti in CAPD
Infezioni complicate del tratto urinario1–2 g ogni 8 ore o 12 ore
Profilassi peri–operatoria per la a resezione trans– uretrale della prostata (TURP)1 g all’induzione dell’anestesia, e una seconda dose alla rimozione del catetere
Otite media cronica suppurativada1 g a 2 g ogni 8 ore
Otite media maligna
¹ Negli adulti con funzionalità renale normale sono stati usati 9 g/die senza effetti indesiderati.
* Se associata, o sospetta essere associata con una delle infezioni elencate nel paragrafo 4.1.
Tabella 2: bambini < 40 kg
Neonati e bambini > di 2 mesi e bambini < di 40 kgInfezioneDose usuale
Somministrazione intermittente
 Infezioni complicate del tratto urinario100–150 mg/kg/die in tre dosi divise, fino ad un massimo di 6 g/die
Otite media cronica suppurativa
Otite esterna maligna
Bambini neutropenici150 mg/kg/die in tre dosi divise, fino ad un massimo 6 g/die
Infezioni bronco–polmonari nella fibrosi cistica
Meningite batterica
Batteriemia*
Infezioni delle ossa e delle articolazioni100–150 mg/kg/die in tre dosi divise, fino ad un massimo 6 g/die
Infezioni complicate della pelle e dei tessuti molli
Infezioni complicate intra–addominali
Peritonite associata a dialisi nei pazienti in CAPD
Neonati e bambini ≤ ai 2 mesiInfezioneDose usuale
Somministrazione intermittente
 Maggior parte delle infezioni25–60 mg/kg/die in due dosi divise¹
¹ Nei neonati e nei bambini di età ≤ ai 2 mesi, l’emivita sierica può essere d a tre a quattro volte quella negli adulti.
* Se associata, o sospetta essere associata con una delle infezioni elencate nel paragrafo 4.1.
Anziani In considerazione della ridotta clearance della ceftazidima correlata all’età nei pazienti anziani, la dose giornaliera non deve normalmente superare i 3 g nei pazienti di oltre 80 anni di età.
Insufficienza epatica I dati disponibili non indicano la necessità di un aggiustamento della dose per i pazienti con compromissione della funzionalità epatica da lieve a moderata.
Non ci sono dati dagli studi nei pazienti con grave insufficienza epatica (vedere anche paragrafo 5.2).
Si consiglia un attento monitoraggio clinico per la sicurezza e l’efficacia.
Insufficienza renale La ceftazidima è escreta immodificata dal rene.
Pertanto, nei pazienti con funzionalità renale compromessa il dosaggio deve essere ridotto (vedere anche paragrafo 4.4).
Deve essere somministrata una dose iniziale da carico di 1 g.
Dosi di mantenimento devono essere basate sulla clearance della creatinina.
Modo di somministrazione LIOTIXIL deve essere somministrato per iniezione intramuscolare profonda.
I siti di iniezione intramuscolare consigliati sono il quadrante superiore esterno del gluteus maximus o parte laterale della coscia.
La via di somministrazione standard raccomandata è quella per infusione (iniezione intermittente o infusione endovenosa continua).
La somministrazione intramuscolare deve essere considerata solo quando la via endovenosa non è possibile o è meno appropriata per il paziente.
La dose dipende dalla gravità, dalla sensibilità, dal sito e dal tipo di infezione, dall’età e dalla funzionalità renale del paziente.

Avvertenze e precauzioni

Come con tutti gli agenti antibatterici beta–lattamici, sono state riportate reazioni di ipersensibilità gravi e talvolta fatali.
In caso di gravi reazioni di ipersensibilità il trattamento con ceftazidima deve essere sospeso immediatamente e devono essere instaurate misure di emergenza adeguate.
Prima di iniziare il trattamento, deve essere accertato che il paziente non abbia un’anamnesi di gravi reazioni di ipersensibilità alla ceftazidima o ad altre cefalosporine o a qualsiasi altro tipo di agente beta–lattamico.
Si deve porre particolare cautela se la ceftazidima viene somministrata a pazienti con un’anamnesi di ipersensibilità non grave ad altri agenti beta–lattamici.
La ceftazidima ha uno spettro limitato di attività antibatterica.
Non è idonea per l’uso come singolo agente antibatterico per il trattamento di alcuni tipi di infezioni a meno che l’agente patogeno non sia già documentato e noto essere sensibile o se esista un alto sospetto che l’agente patogeno più probabile possa essere sensibile al trattamento con ceftazidima.
Ciò si applica in particolare quando si considera il trattamento di pazienti con batteriemia e quando si tratta la meningite batterica, le infezioni della cute e dei tessuti molli e le infezioni dell’osso e delle articolazioni.
Inoltre, la ceftazidima è sensibile all’idrolisi di diverse beta lattamasi ad ampio spettro (extended–spectrum beta–lactamases–ESBLs).
Pertanto si devono prendere in considerazione le informazioni sulla prevalenza di organismi che producono ESBL nel scegliere il trattamento con ceftazidima.
Colite associata ad agenti antibatterici e colite pseudo–membranosa sono state riportate con quasi tutti gli agenti antibatterici, compresa la ceftazidima e può variare in gravità da lieve a pericolosa per la vita.
Pertanto, è importante prendere in considerazione tale diagnosi in pazienti che presentano diarrea durante o successivamente alla somministrazione di ceftazidima (vedere paragrafo 4.8).
La sospensione della terapia con ceftazidima e la somministrazione di un trattamento specifico per il Clostridium difficile devono essere presi in considerazione.
Non devono essere somministrati medicinali che inibiscono la peristalsi.
Il trattamento concomitante con alte dosi di cefalosporine e medicinali nefrotossici quali aminoglicosidi o diuretici potenti (ad esempio furosemide) possono avere un effetto negativo sulla funzionalità renale.
La ceftazidima è eliminata per via renale, pertanto la dose deve essere ridotta in base al grado di compromissione renale.
I pazienti con insufficienza renale devono essere controllati attentamente per l’efficacia e per la sicurezza.
Occasionalmente sono state riportate sequele neurologiche quando la dose non è stata ridotta nei pazienti con insufficienza renale (vedere paragrafi 4.2 e 4.8).
L’uso prolungato può comportare una sovracrescita di microrganismi non sensibili (ad esempio Enterococchi, funghi) che può richiedere l’interruzione del trattamento o altre misure adeguate.
E’ essenziale un ripetuto controllo delle condizioni del paziente.
La ceftazidima non interferisce con i test enzimatici per la determinazione della glicosuria, ma si può verificare una leggera interferenza (falso–positivo) con i metodi basati sulla riduzione del rame (Benedict, Fehling, Clinitest).
La ceftazidima non interferisce con il test del picrato alcalino per la determinazione della creatinina.
Lo sviluppo di un test positivo di Coombs associato con l’uso di ceftazidima in circa il 5% dei pazienti può interferire con i test di compatibilità del sangue.
Informazioni importanti su un eccipiente di LIOTIXIL: 1 g polvere per soluzione iniettabile contiene 50,30 mg di sodio per flaconcino.
Questo deve essere considerato per i pazienti che sono in un regime di dieta sodio controllata.

Interazioni

Sono stati effettuati solo studi di interazione con probenecid e furosemide.
L’uso concomitante di alte dosi con medicinali nefrotossici può avere effetti negativi sulla funzionalità renale (vedere paragrafo 4.4).
Il cloramfenicolo è un antagonista in vitro della ceftazidima e di altre cefalosporine.
La rilevanza clinica di tale osservazione non è conosciuta, ma, qualora venga proposta la somministrazione concomitante di ceftazidima e cloramfenicolo, bisogna considerare la possibilità che si manifesti antagonismo tra i due antibiotici.

Effetti indesiderati

Le reazioni avverse più comuni sono diarrea, aumenti transitori degli enzimi epatici, rash maculopapulare o urticarioide, dolore e/o infiammazione a seguito di iniezione intramuscolare e positività al test di Coombs.
Per determinare la frequenza di effetti indesiderati comuni e non comuni sono stati utilizzati i dati provenienti da studi clinici sponsorizzati e non sponsorizzati.
Le frequenze assegnate a tutti gli altri effetti indesiderati sono state determinate soprattutto sulla base dei dati di farmacovigilanza successivi all’immissione in commercio e si riferiscono alla frequenza di segnalazione piuttosto che alla frequenza reale.
All’interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di gravità.
La seguente convenzione è stata usata per la classificazione della frequenza: Molto comune (≥1/10) Comune (≥1/100 a <1/10) Non comune (≥1/1000 a <1/100) Raro (≥1/10.000 a <1/1000) Molto raro (<1/10.000) Non nota (non può essere stimata dai dati disponibili)
Classificazione per sistemi ed organiComuneNon comuneMolto raroNon nota
Infezioni ed infestazioni Candidosi (inclusa vaginite e candidasi del cavo orale)  
Patologie del sistema emolinfopoieticoEosinofilia, TrombocitosiNeutropenia, Leucopenia, Trombocitopenia Agranulocitosi, Anemia emolitica, Linfocitosi
Disturbi del sistema immunitario   Anafilassi (inclusi broncospasmo e/o ipotensione) (vedere paragrafo 4.4)
Patologie del sistema nervoso Cefalea, Capogiri Sequele neurologiche¹, Parestesia
Patologie vascolariFlebite o tromboflebite conseguenti a somministrazione endovenosa   
Patologie gastrointestinaliDiarreaDiarrea associata ad agenti antibatterici e colite² (vedere paragrafo 4.4), Dolore addominale, Nausea, Vomito Sapore sgradevole
Patologie epatobiliariInnalzamenti transitori di uno o più degli enzimi epatici ³  Ittero
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneoRash urticarioide o maculopapularePrurito Necrolisi epidermica tossica, Sindrome di Stevens–Johnson, Eritema multiforme, Angioedema, DRESS5
Patologie renali e urinarie Incrementi transitori di ammoniemia, azotemia e/o creatinina siericaNefrite Interstiziale, Insufficienza renale acuta 
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazioneDolore e/o infiammazione dopo somministrazione intramuscolareFebbre  
Esami diagnosticiPositività al test di Coombs 4   
¹ Sono state riportate segnalazioni di sequele neurologiche compresi tremori, mioclonie, convulsioni, encefalopatia e coma in pazienti con insufficienza renale nei quali il dosaggio di LIOTIXIL non era stato opportunamente ridotto.
² La diarrea e la colite possono essere associate alla presenza del Clostridium difficile e presentarsi sotto forma di colite pseudomembranosa.
³ ALT (SGPT), AST (SOGT), LHD, GGT, fosfatasi alcalina.
4Una positività al test di Coombs si sviluppa nel 5% circa dei pazienti e può interferire con i test di compatibilità del sangue.
5Sono stati riportati rari casi di DRESS associati al trattamento con ceftazidima

Gravidanza e allattamento

Gravidanza Vi è una quantità limitata di dati sull’uso di ceftazidima in donne in stato di gravidanza.
Studi su animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti sulla gravidanza, lo sviluppo embrio/fetale, il parto o lo sviluppo post natale (vedere paragrafo 5.3).
LIOTIXIL deve essere prescritto a donne in stato di gravidanza solo se il beneficio supera il rischio.
Allattamento La ceftazidima è escreta nel latte materno in piccole quantità ma alle dosi terapeutiche della ceftazidima non sono previsti effetti sui bambini allattati al seno.
La ceftazidima può essere usata durante l’allattamento.
Fertilità Nessun dato disponibile.

Conservazione

Prima della ricostituzione conservare il flaconcino al riparo dalla luce.
Il prodotto in soluzione, dopo ricostituzione con acqua p.p.i.
deve essere usato di norma entro 18 ore se conservato a temperatura ordinaria ed entro 7 giorni se conservato a 4° C.
La colorazione delle soluzioni può variare da giallo pallido a color ambra in funzione della concentrazione, del tipo di diluente e delle condizioni di conservazione.
I flaconcini di LIOTIXIL possono sviluppare al loro interno, dopo la ricostituzione, una pressione positiva, dovuta alla liberazione di anidride carbonica.

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Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.