LERCANIDIPINA RAT 28CPR 20MG

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LERCANIDIPINA RAT 28CPR 20MG

Principio attivo: LERCANIDIPINA CLORIDRATO
  • ATC: C08CA13
  • Descrizione tipo ricetta: RR - RIPETIBILE 10V IN 6MESI
  • Presenza Glutine:
  • Presenza Lattosio:

Data ultimo aggiornamento: 19/04/2011

Lercanidipina ratiopharm Italia è indicata negli adulti per il trattamento dell’ipertensione essenziale da lieve a moderata.
Lercanidipina ratiopharm Italia 10 mg compresse rivestite con film Ogni compressa rivestita con film contiene 10 mg di lercanidipina cloridrato, equivalenti a 9,4 mg di lercanidipina. Lercanidipina ratiopharm Italia 20 mg compresse rivestite con film Ogni compressa rivestita con film contiene 20 mg di lercanidipina cloridrato, equivalenti a 18,8 mg di lercanidipina. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

Controindicazioni

- Ipersensibilità al principio attivo, ad una qualsiasi diidropiridina o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
- Ostruzione all’eiezione ventricolare sinistra.
- Insufficienza cardiaca congestizia non trattata.
- Angina pectoris instabile o recente (da meno di un mese) infarto cardiaco.
- Compromissione epatica di grado severo.
- Compromissione renale di grado severo (GFR< 30mL/min), inclusi i pazienti sottoposti a dialisi.
- Trattamento concomitante con: • potenti inibitori dell’enzima CYP3A4 (vedere paragrafo 4.5), • ciclosporina (vedere paragrafo 4.5), • pompelmo o succo di pompelmo (vedere paragrafo 4.5).

Posologia

Posologia Il dosaggio raccomandato è di 10 mg per via orale una volta al giorno almeno 15 minuti prima dei pasti; la dose può essere aumentata a 20 mg in funzione della risposta individuale del paziente.
La titolazione della dose deve essere graduale, poiché il massimo effetto antipertensivo può manifestarsi dopo circa 2 settimane.
Alcuni pazienti, non adeguatamente controllati con un singolo farmaco antipertensivo, possono trarre beneficio dall’associazione della lercanidipina alla terapia con un farmaco beta-bloccante (atenololo), un diuretico (idroclorotiazide) o un inibitore dell’enzima di conversione dell’angiotensina (captopril o enalapril).
Poiché la curva dose-risposta è ripida e presenta un plateau a dosi comprese tra 20 e 30 mg, è improbabile che dosi più elevate inducano una maggiore efficacia; per contro, può verificarsi un aumento degli effetti indesiderati.
Anziani Sebbene i dati farmacocinetici e l’esperienza clinica non suggeriscano la necessita di una correzione della posologia giornaliera, la terapia negli anziani deve essere iniziata con particolare cautela.
Popolazione pediatrica La sicurezza e l’efficacia di lercanidipina nei bambini fino a 18 anni non sono state stabilite.
Non ci sono dati disponibili.
Danno renale o compromissione epatica È necessario prestare particolare cautela quando si inzia il trattamento in pazienti con disfunzione renale o epatica da lieve a moderata.
Sebbene sia possibile che questi sottogruppi tollerino la dose abituale giornaliera raccomandata, l’aumento della dose giornaliera a 20 mg deve essere valutato con attenzione.
Nei pazienti con compromissione epatica l’effetto antipertensivo risulta elevato e, quindi, è necessario prendere in considerazione un aggiustamento del dosaggio.
Il trattamento con lercanidipina è controindicato nei pazienti con compromissione epatica grave e nei pazienti con compromissione renale grave (velocità di filtrazione glomerulare < 30 ml/min) inclusi i pazienti sottoposti a dialisi (vedi paragrafo 4.3 e 4.4).
Modo di somministrazione Precauzioni che devono essere prese prima della manipolazione o della somministrazione del medicinale: - Il trattamento deve essere somministrato preferibilmente al mattino almeno 15 minuti prima della colazione.
- Questo prodotto non deve essere somministrato con pompelmo o succo di pompelmo (vedere paragrafo 4.3 e 4.5)

Avvertenze e precauzioni

Sindrome da disfunzione del nodo del seno La lercanidipina deve essere somministrata con cautela in pazienti con sindrome da disfunzione del nodo del seno (senza un pacemaker).
Disfunzione ventricolare sinistra Sebbene studi controllati di emodinamica non abbiano dimostrato alcuna compromissione della funzione ventricolare, è richiesta cautela nei pazienti con disfunzione ventricolare sinistra.
Ischemia cardiaca È stato suggerito che alcune diidropiridine a breve durata d’azione possano essere associate ad un incremento del rischio cardiovascolare in pazienti affetti da ischemia cardiaca.
Sebbene la lercanidipina sia un farmaco a lunga durata d’azione, in tali pazienti è richiesta cautela.
Alcune diidropiridine possono raramente provocare dolore precordiale o angina pectoris.
Molto raramente può verificarsi un aumento della frequenza, della durata o della gravità di questi episodi acuti nei pazienti con angina pectoris pre-esistente.
Sono stati osservati casi isolati di infarto miocardico (vedere paragrafo 4.8).
Compromissione renale e epatica È necessaria particolare cautela quando si inizia il trattamento di pazienti con compromissione renale da lieve a moderata.
Anche se l’abituale posologia giornaliera raccomandata di 10 mg al giorno è risultata ben tollerata, l’aumento della dose giornaliera a 20 mg deve essere valutato con attenzione.
Poiché nei pazienti con compromissione epatica l’effetto antipertensivo può risultare potenziato, in questa popolazione deve essere preso in considerazione un aggiustamento del dosaggio.
L’uso della lercanidipina è controindicato in pazienti con compromissione epatica grave e nei pazienti con compromissione renale (velocità di filtrazione glomerulare < 30 ml/min), inclusi i pazienti sottoposti ad emodialisi (vedere paragrafi 4.2 e 4.3).
Dialisi peritoneale La lercanidipina è stata associata allo sviluppo di un fluido peritoneale torbido in pazienti sottoposti a dialisi peritoneale.
La torbidità è dovuta ad una maggiore concentrazione di trigliceridi nel fluido peritoneale.
Sebbene il meccanismo sia sconosciuto, la torbidità tende a risolversi subito dopo la sospensione della lercanidipina.
Si tratta di un'associazione importante da riconoscere in quanto il fluido peritoneale torbido può essere confuso per una peritonite infettiva con conseguente non necessaria ospedalizzazione e terapia antibiotica empirica.
Induttori del CYP3A4 Induttori del CYP3A4, come gli anticonvulsivanti (per es.
fenitoina, carbamazepina), e la rifampicina possono ridurre i livelli plasmatici della lercanidipina e, quindi, l’efficacia della lercanidipina può risultare inferiore a quella attesa (vedere paragrafo 4.5).
Alcool L’assunzione di alcool deve essere evitata, in quanto può potenziare l'effetto vasodilatatore dei farmaci antipertensivi (vedere paragrafo 4.5).
Popolazione pediatrica La sicurezza e l’efficacia della lercanidipina non sono state dimostrate nei bambini.
Eccipienti Sodio Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per compressa, cioè essenzialmente “senza sodio”.

Interazioni

Controindicazioni per l’uso concomitante Inibitori dei CYP3A4 La lercanidipina viene metabolizzata dall’enzima CYP3A4 e, pertanto, gli inibitori del CYP3A4 somministrati contemporaneamente possono interagire con il metabolismo e l’eliminazione della lercanidipina.
Uno studio di interazione con chetoconazolo, un potente inibitore del CYP3A4, ha mostrato un considerevole aumento dei livelli plasmatici di lercanidipina (un aumento di 15 volte dell’AUC e di 8 volte della Cmax per l’eutomero S-lercanidipina).
Si deve evitare la somministrazione concomitante della lercanidipina con inibitori del CYP3A4 (per es.
chetoconazolo, itraconazolo, ritonavir, eritromicina, troleandomicina, claritromicina) (vedere paragrafo 4.3).
Ciclosporina La ciclosporina e la lercanidipina non devono essere somministrate insieme (vedere paragrafo 4.3).
In seguito a somministrazione concomitante di lercanidipina e ciclosporina è stato osservato un aumento dei livelli plasmatici di entrambi i principi attivi.
Uno studio condotto su giovani volontari sani ha dimostrato che, quando la ciclosporina veniva somministrata 3 ore dopo l'assunzione di lercanidipina, i livelli plasmatici di lercanidipina non cambiavano, mentre l’AUC della ciclosporina aumentava del 27%.
Tuttavia, la co-somministrazione di lercanidipina e ciclosporina produceva un aumento di 3 volte dei livelli plasmatici di lercanidipina e un aumento del 21% dell’AUC della ciclosporina.
Pompelmo o succo di pompelmo La lercanidipina non deve essere assunta con pompelmo o succo di pompelmo (vedere paragrafo 4.3).
Come per le altre diidropiridine, la lercanidipina è sensibile all’inibizione metabolica causata dal pompelmo o succo di pompelmo, con un conseguente aumento della sua disponibilità sistemica e un aumento del suo effetto ipotensivo.
Uso concomitante non raccomandato Induttori del CYP3A4 La somministrazione concomitante della lecarnidipina con induttori del CYP3A4 come i farmaci anticonvulsivanti (per es.
fenitoina, fenobarbital e carbamazepina) e rifampicina deve essere effettuata con cautela, poiché l’effetto antipertensivo può essere ridotto; è inoltre opportuno monitorare con maggiore frequenza la pressione arteriosa (vedere paragrafo 4.4).
Alcool Si deve evitare il consumo di alcool, poiché può potenziare l'effetto vasodilatatore dei medicinali antipertensivi (vedere paragrafo 4.4).
Precauzioni incluso l'aggiustamento della dose Substrati del CYP3A4 Cautela deve essere esercitata quando la lercanidipina viene prescritta in associazione ad altri substrati del CYP3A4, come terfenadina, astemizolo, farmaci antiaritmici di classe III come amiodarone, chinidina, sotalolo.
Midazolam Quando somministrata alla dose di 20 mg in concomitanza con midazolam per via orale in volontari anziani, l’assorbimento della lercanidipina è aumentato (approssimativamente del 40%) e la tasso di assorbimento è diminuita (tmax è stato ritardato da 1,75 a 3 ore).
Le concentrazioni di midazolam non sono state modificate.
Metoprololo Dopo somministrazione di lercanidipina in associazione a metoprololo, un beta-bloccante eliminato principalmente dal fegato, la biodisponibilità del metoprololo è rimasta inalterata, mentre quella della lercanidipina si è ridotta del 50%.
Questo effetto può essere ascritto alla riduzione del flusso sanguigno epatico causato dai beta-bloccanti e può pertanto verificarsi con altri medicinali di questa classe.
Conseguentemente, la lercanidipina può essere somministrata con sicurezza con farmaci beta-bloccanti, anche se può essere necessaria una correzione della dose.
Digossina In pazienti sottoposti a trattamento cronico con β-metildigossina, la co-somministrazione di 20 mg di lercanidipina non ha comportato alcuna interazione farmacocinetica.
Comunque è stato mostrato un aumento medio del 33% della Cmax della digossina, mentre l’AUC e la clearance renale non sono state significativamente modificate.
È opportuno monitorare con attenzione i pazienti in trattamento concomitante con digossina per individuare eventuali segni di tossicità da digossina.
Uso concomitante con altri farmaci Fluoxetina Uno studio di interazione con fluoxetina (un inibitore del CYP2D6 e del CYP3A4), condotto su volontari di età media pari a 65 ± 7 anni (media ± SD), non ha mostrato variazioni clinicamente rilevanti nella farmacocinetica della lercanidipina.
Cimetidina I livelli plasmatici della lercanidipina non subiscono variazioni significative nei pazienti in trattamento concomitante con 800 mg/die di cimetidina, ma a dosi più elevate è necessaria cautela poiché la biodisponibilità e l’effetto ipotensivo della lercanidipina possono aumentare.
Simvastatina In seguito alla co-somministrazione ripetuta di una dose di 20 mg di lercanidipina con 40 mg di simvastatina, l’AUC della lercanidipina non è stata significativamente modificata, mentre l’AUC della simvastatina è aumentata del 56% e quella del suo metabolita attivo β-idrossiacido del 28%.
È poco probabile che questi cambiamenti siano di rilevanza clinica.
Somministrando la lercanidipina al mattino e la simvastatina la sera, come indicato per questi medicinali, non sono previste interazioni.
Diuretici e ACE inibitori La lercanidipina è stata somministrata in modo sicuro con diuretici e ACE inibitori.
Altri medicinali che influenzano la pressione sanguigna Come per tutti i farmaci antipertensivi, si può osservare un aumento degli effetti ipotensivi quando la lercanidipina viene somministrata con altri farmaci che influenzano la pressione sanguigna, come ad esempio gli alfabloccanti per il trattamento dei sintomi urinari, antidepressivi triciclici, neurolettici.
Al contrario, una riduzione dell'effetto ipotensivo può essere osservata con l’uso concomitante di corticosteroidi.

Effetti indesiderati

Riassunto del profilo di sicurezza La sicurezza di lercanidipina alla dose di 10-20 mg una volta al giorno è stata valutata in studi clinici in doppio cieco, controllati verso placebo (con 1200 pazienti trattati con lercanidipina e 603 pazienti trattati con placebo) e in studi clinici a lungo termine controllati e non controllati su un totale di 3676 pazienti ipertesi trattati con lercanidipina.
Le reazioni avverse più comunemente riportate negli studi clinici e nell'esperienza post-marketing sono: edema periferico, mal di testa, arrossamento, tachicardia e palpitazioni.
Elenco tabulato delle reazioni avverse La tabella sotto riportata mostra l’incidenza delle reazioni avverse riportate in studi clinici e nell'esperienza post-marketing mondiale, con un nesso di causalità almeno possibile, raggruppate secondo la classificazione sistemica organica MedDRA e ordinate secondo la frequenza: molto comune (≥1/10); comune (da ≥1/100 a <1/10); non comune (da ≥1/1.000 a <1/100); raro (da ≥1/10.000 a <1/1.000); molto raro (<1/10.000), non noto (non può essere stimato dai dati disponibili).
All'interno di ciascun gruppo di frequenza le reazioni avverse osservate sono riportate in ordine di decrescente gravità.
Classificazione sistemica secondo MedDRA Comune Non comune Raro Non nota
Disturbi del sistema immunitario   Ipersensibilità 
Patologie del sistema nervoso Cefalea Capogiri Sonnolenza, Sincope 
Patologie cardiache Tachicardia, Palpitazioni  Angina, Pectoris 
Patologie vascolari Rossore Ipotensione  
Patologie gastrointestinali  Nausea, dispepsia, dolore addominale Diarrea, Vomito Ipertrofia gengivale1, Effluente peritoneale torbido¹
Patologie epatobiliari    Aumento della transaminasi sierica¹
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo  Eruzione cutanea, Prurito Orticaria Angioedema¹
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo  Mialgia  
Patologie renali e urinarie  Poliuria Pollachiuria 
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Edema, Periferico Astenia, Affaticamento Dolore toracico 
¹Reazioni avverse da segnalazioni spontanee nell'esperienza post-marketing mondiale Descrizione di reazioni avverse selezionate Negli studi clinici controllati con placebo l'incidenza di edema periferico è stata dello 0,9% con lercanidipina 10-20 mg e dello 0,83% con placebo.
Questa frequenza ha raggiunto il 2% nella popolazione complessiva degli studi, compresi gli studi clinici a lungo termine.
Alcune diidropiridine possono provocare raramente dolore precordiale o angina pectoris.
Molto raramente può verificarsi un aumento della frequenza, della durata o della gravità di questi episodi acuti nei pazienti con angina pectoris pre-esistente.
Possono essere osservati casi isolati di infarto miocardico.
Non risultano effetti negativi della lercanidipina sulla glicemia o sulla lipemia.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

Gravidanza e allattamento

Gravidanza Non ci sono dati sull’utilizzo della lecarnidipina in gravidanza.
Studi effettuati negli animali non hanno evidenziato effetti teratogeni (vedere paragrafo 5.3), ma sono stati osservati con altri composti appartenenti alla classe delle diidropiridine.
La lercanidipina non è raccomandata durante la gravidanza o nelle donne in età fertile che non utilizzino un efficace metodo anticoncezionale.
Allattamento Non è noto se lercanidipina/metaboliti siano escreti nel latte umano.
Un rischio per i neonati/lattanti non può essere escluso.
La lercanidipina non deve essere usata durante l'allattamento.
Fertilità Non sono disponibili dati clinici con la lercanidipina.
In alcuni pazienti trattati con bloccanti dei canali sono stati riportate variazioni biochimiche reversibili nella testa degli spermatozoi, che potrebbero pregiudicare la fecondazione.
A fronte di ripetute fecondazioni in-vitro non riuscite, e in mancanza di altre spiegazioni, è possibile attribuire la causa ai calcio-antagonisti.

Conservazione

Non conservare a temperatura superiore a 30 °C.
Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce.

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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.